Uccelli migratori da scoprire a Tremalzo

Il Trentino è il luogo ideale per entrare in contatto con la natura, grazie anche ai numerosi centri di ricerca che studiano sul territorio le piante e gli animali. Noi siamo andati a visitare un luogo affascinante, che si trova a Passo Tremalzo, nella splendida Val di Ledro: la “Stazione di inanellamento e monitoraggio Casét”. Visitando la stazione è possibile assistere alle operazioni di inanellamento, di cattura e di studio dei migratori. L’accesso è libero e l’orario migliore è dalle 9.00 alle 12.00 o nel tardo pomeriggio.

Qui, a circa 1600 metri di altitudine, si trova il più importante valico della regione attraverso cui gli uccelli migratori autunnali passano durante il loro lungo viaggio verso sud. Ed ogni anno, dalla fine di agosto alla fine di ottobre, i ricercatori del MUSE svolgono l’attività di ricerca e monitoraggio sulle specie in transito.

Stazione di inanellamento Casèt

Pensato per valorizzare e conoscere il Sito di Importanza Comunitaria Tremalzo-Tombea, mediante spazi dedicati a centro didattico ed espositivo, il Centro Visitatori e Area Didattica “Monsignor Mario Ferrari”, è composto di tre ambienti, con diverse funzioni:
  • un’area espositiva permanente di circa 120 metri quadri che, mediante un percorso scandito dal succedersi delle stagioni, permette di scoprire l’ambiente di Tremalzo e le sue peculiarità;
  • una sala multifunzionale per attività divulgative, riunioni e conferenze e infine una sala didattica;
  • un percorso in grado di suggerire una visione complessiva della zona naturalistica di Tremalzo, abbracciandone i diversi aspetti, dall’orografia alla geologia alla paleoglaciologia, dalla flora alla fauna locale e alpina, dalla storia agli usi e costumi di valle basando la propria narrazione sul succedersi delle stagioni.   

Il lavoro alla stazione di inanellamento

Ma come funziona esattamente la procedura di inanellamento? Gli uccelli vengono catturati grazie alle reti che intercettano in parte la loro traiettoria. Poi, ogni ora circa, vengono prelevati da mani esperte che li mettono in un sacchetto traspirante in cotone, senza fare loro del male.

Un ricercatore prende i parametri (come il peso, la lunghezza delle ali, la misura della zampa, il grado di grasso e la lunghezza del becco) e li legge ad alta voce a chi ha il compito di segnarli sul registro. Un’operazione molto importante è quella dell’applicazione di un anellino alla zampa (da qui il termine “inanellamento”), assolutamente indolore, che permette di riconoscere l’uccello nel caso venisse catturato nuovamente dando la possibilità così di ottenere preziose informazioni sulla sua vita ed i suoi spostamenti.

Il 2023 è stato un anno record con più di 15.000 esemplari catturati e studiati: 82 giornate di attività, 47 persone coinvolte tra dipendenti museali, collaboratrici/ori museali, volontarie/i, civiliste/i e studentesse/i dell’alternanza scuola-lavoro. Un lavoro che ha portato a raccogliere i dati su 15.703 uccelli appartenenti a 75 specie differenti. Tra queste, alcune entità particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli: 8 civette capogrosso, 6 civette nane, 5 succiacapre, 8 picchi neri, 2 picchi cenerini, 2 pettazzurri, 13 averle piccole e 2 ortolani.

Non vi resta che andare lassù e godervi tutta l’emozione di un incontro così ravvicinato con la natura! Per chi non ha la possibilità di recarsi fisicamente nella stazione, la pagina Facebook è sempre aggiornata.

Info utili:

Come raggiungere il centro di inanellamento: oltrepassato il Biotopo d’Ampola, sulla sinistra si trovano le indicazioni per Tremalzo. Si percorre la strada fino ad arrivare piazzale del Rifugio Garibaldi, da qui si prosegue a piedi – su strada agevole – per una quarantina di minuti.

Chi volesse scoprire i segreti delle migrazioni e soddisfare le proprie curiosità con inanellatori e volontari della stazione non deve far altro che recarsi sul posto. Maggiori info: 0464.508182.

Cosa fare nei dintorni

La Valle di Ledro, poi, è splendida in questa stagione. Ecco cosa fare:

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