Care mamme in attesa, oggi mi rivolgo a voi. Se vi chiedessi di descrivere il vostro parto ideale, come sarebbe? Io non ho dubbi, vorrei avvenisse in un ambiente confortevole, in cui la mamma abbia la possibilità di sentirsi amata e protetta. Un sogno? Quasi. Ma un sogno realizzabile grazie alla possibilità di partorire in casa.
Ho fatto 2 chiacchiere telefoniche con l’ostetrica Cristina Guareschi che si occupa appunto di parto in casa. Per ora è l’unica in Trentino, ma mi ha assicurato, proprio in questi mesi si stanno formando altreostetriche, in modo da creare una rete di assistenza che possa supportare tutte le mamme che hanno bisogno.
Come mi spiega Cristina, il parto in casa, in gravidanze sane con bambini in posizione di vertice, presenta numerosi vantaggi: la mamma, essendo in un ambiente conosciuto e familiare, si sente più rilassata e questo facilità e agevola il travaglio. In più si può contare sull’assistenza di un’ostetrica a sempre disposizione che, dalla 37 settimana farà visite settimanali a domicilio (quando ci siamo sentite stava appunto andando ad una di queste visite). Il parto, ci tiene a sottolineare, è un momento naturale che, in condizioni normali non ha assolutamente bisogno di ospedalizzazione.
Ovviamente la gravidanza deve essere fisiologica che sfocia in un parto a termine (dalla 37^ alla 42^ settimana di gestazione), l’ostetrica ha 9 mesi (più o meno) di tempo per entrare in sintonia con la mamma che aiuterà a partorire, una situazione ideale per sentirsi totalmente protette e a proprio agio.
Sono curiosa e chiedo: ci vogliono delle accortezze particolari per poter fare un parto in casa? A parte una gravidanza fisiologica e senza complicazioni no. Non bisogna avere una “casa adatta” la cosa più importante è che la futura mamma si senta completamente a proprio agio e tranquilla.
Durante il parto in casa la famiglia è sempre insieme (possono essere presenti anche i fratellini), in un ambiente intimo e protetto. Il cordone ombelicale non viene tagliato subito, ma si aspetta che la placenta abbia smesso di pulsare. Se i genitori lo desiderano è possibile praticare anche il lotus birth (un argomento che mi piacerebbe approfondire nei prossimi articoli).
L’ostetrica mi spiega che per l’assistenza per il parto in casa chiede Euro 1.300, che comprendono, oltre alla sua presenza durante travaglio e parto, anche l’assistenza costante per tutta la gravidanza, la reperibilità 24 ore al giorno, le visite settimanali a partire dalla 37^ settimana e le visite post parto. Durante l’ultima di queste visite viene consegnata la fattura (non si paga quindi in anticipo) e con quella è possibile recarsi agli sportelli dell’azienda sanitaria per richiedere il contributo provinciale: euro 730,00 che vengono erogati nel giro di un paio di mesi.
Una valida alternativa al parto in casa è “la casa di maternità” una “casa” vicina all’ospedale, qui la mamma ha la possibilità di far nascere il proprio figlio in un ambiente familiare però con la sicurezza di un ospedale a portata di mano. All’estero sono realtà molto diffuse, purtroppo non ancora in Trentino ma si spera che questa lacuna venga colmata al più presto.
Per maggiori informazioni chiamare Cristina Guareschi al 3356095897.