Avete mai sognato di diventare qualcosa in particolare “da grandi”? Io sognavo in continuazione quando avevo l’età di mia figlia: maestra di scuola elementare, scrittrice, titolare di agenzia viaggi (lo so..lo so…) , bibliotecaria e poi ovviamente ballerina e via dicendo. Che periodo fantastico quello dei sogni! E chi meglio dei bambini lo sa fare? Ci sono però notizie che mi lasciano l’amaro in bocca: sapete quante probabilità ci sono che una femmina, una donna, una ragazza insomma, si laurei in materie scientifiche? Il 18%. Forse la cifra messa così non vi dice nulla, ma la cosa che sorprende è che un maschio invece ha ben il 38% delle possibilità (da uno studio condotto su un campione di quattordici paesi). La domanda è “perché”? Sicuramente non per le capacità, questo lo capite da voi, nonostante ci sia ancora in giro qualcuno che dice che “le donne sono meno portate”. Un altro dato: il 97% dei premi Nobel scientifici è stato assegnato agli uomini, solo il 3% alle donne.
Questo post che è mi è uscito dalle mani naturalmente non nasce certo come una polemica, ma solo come un modo per celebrare quello che oggi, 11 febbraio è stato istituito dalle Nazioni Unite come l’International Day of Women and Girls in Science (Giornata Internazionale delle Donne e delle Ragazze nelle Scienze) cercando di riflettere su temi attuali. Mi piace pensare che noi mamme 2.0, in forza con dei “signori papà”, saremo in grado di spronare le nostre piccole donne ad andare oltre gli stereotipi, a lottare per le loro capacità, per i loro sogni e intraprendere strade che possono sembrare, ed effettivamente essere, difficili. Difficili per tutti, ma ancora più difficili per noi che siamo degli esseri meravigliosi ma anche un pochino complicati. Se iniziamo noi forse loro aumenteranno le percentuali, nelle scienze, ma soprattutto nelle teste della gente.
Ha detto una fantastica donna e una fantastico astrofisicA, Margherita Hack : “Il progresso della conoscenza avviene perché noi possiamo basarci sul lavoro dei grandi geni che ci hanno preceduto” e non si riferiva necessariamente a un uomo. La Hack è solo uno dei tanti esempi che potrei citare, che dire di Cecilia Payne, Marie Curie, Rita Levi Montalcini che sono solo alcuni esempi?
Se avete voglia di leggere qualcosa sul tema o legato a personaggi come la Hack con le vostre bambine, ma soprattutto con i vostri bambini, ecco alcuni titoli che ci suggerisce Elena della libreria La Pulce d’acqua di Lavis:
“Quante tante donne – Le pari opportunità spiegate ai bambini” – Anna Sarfatti
“Così parlano le stelle” – M. Hack
“L’evoluzione di Calpurnia” -Jacqueline Kelly e “Il mondo curioso di Calpurnia” – Jacqueline Kelly editi da Salani
Voglio chiudere con il miglior esempio che oggi abbiamo nel panorama delle “scienze” a rappresentare l’universo femminile: AstroSam, la “nostra” Samantha Cristoforetti, donna, trentina, oserei dire “valligiana” che ce l’ha fatta. Eccome! Ecco il video che avevamo girato con Timothy alla conferenza stampa al MUSE lo scorso ottobre: