Predazzo: fuochi di S. Martino

In Val di Fiemme tutti fremono per i festeggiamenti di San Martino che animano Predazzo la notte dell’11 novembre di ogni anno. L’elemento è il fuoco: per festeggiare il santo, ma anche la conclusione dei lavori agricoli, sulle montagne si accendono grandi cataste di legno costruite nei giorni precedenti dagli abitanti dei vari rioni del paese: un vero spettacolo, molto atteso in tutta la vallata.

L’origine della festa ha radici antichissime: per le comunità rurali era il giorno del regolamento dei conti, in cui si pagavano gli affitti, si riscuotevano i debiti e la regola feudale distribuiva ai “vicini” le regalìe. Il tutto terminava con una grande festa e cinque falò (uno per ogni rione) attorno ai quali si danzava agitando vecchie scope infuocate. La raccolta della legna occupava i giovani per settimane intere e in parte, quest’attività, era segreta perché la maestosità della catasta poteva apparire sono nel giorno di San Martino.

Le cinque cataste di abete, larice e pino non sono semplici mucchi di legna, ma vere e proprie sculture che, prima che prendano fuoco, vanno assolutamente viste: composizioni artistiche e stravaganti che sono diventate ormai una tradizione. In dialetto locale sono le “ase”.

Crediti fotografici: Visit Fiemme

Fuochi di S. Martino: la festa

Alle 20 di sabato 11 novembre i fianchi delle montagne quindi ospiteranno improvvisamente grandi fuochi che alimenteranno non solo le fiamme, ma anche la competizione tra i rioni: chi riuscirà a far salire le fiamme più in alto? Aneti, Molineri, Bireri, Isceri, Somaileri sono gli abitanti dei cinque quartieri che prima si danno da fare per costruire le “ase” e poi si sfidano a… fuoco e fiamme!

Crediti fotografici: Visit Fiemme

Nel frattempo in piazza SS. Filippo e Giacomo, nel centro del paese, ci si prepara alla festa finale: castagne, prodotti tipici, vin brulé e proprio per raggiungere la festa in piazza si anima una seconda parte delle celebrazioni con una grande sfilata, mentre i fuochi piano piano si placano. Dalla montagna infatti gli abitanti dei cinque rioni scendono verso la piazza accompagnati dai suoni di corno di vacca e capra, dai rintocchi di campanacci oltre che di vari oggetti “di fortuna”: barattoli di latta, tamburelli, trombette e tutto quello che può facendo più rumore possibile. Il rumore e il clima di festa continuano anche in piazza.

Crediti fotografici: Visit Fiemme

Info: 0462.508211 | sito

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Crediti fotografici foto di copertina: Visit Fiemme

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