Da piccola ne facevo un uso smodato, me ne inventavo di nuove, me le facevo insegnare dagli amichetti delle vacanze estive che venivano da altre città e ne facevo un vanto a scuola. Si usavano per tutto, per decidere chi saltava prima all’elastico, per chi andava a prendere i fogli dalla bidella, per scegliere chi prendeva o chi scappava, insomma la mia era una generazione “conta – dipendente”. “Ambarabacicicocò” “Pum passa paperino” e via dicendo hanno costellato la mia (e probabilmente anche la vostra) infanzia e l’hanno resa un po’ più frivola in quello che poi, quando si è adulti, è uno dei momenti più difficili della vita: il decidere. Certo, ora l’ho capita che una conta non basta, ma ai miei figli vorrei che servissero ancora a lungo e così, oltre alla tradizione, mi piace esplorare le nuove idee. “Piccole conte” di Sabrina Giarratana mi è venuto in soccorso. Edito da Fatatrac con illustrazioni di Francesca Assirelli, riporta dodici piccole conte scritte da un lato del libro e illustrate dall’altro, perché il libro, fatto a fisarmonica si apre per farsi leggere ma anche per giocarci. Rime e ritmi che coinvolgono, in pieno stile di “conta”. Servono per assegnare le parti nei giochi all’interno dei gruppi dei bambini; 1, 80 cm di divertimento che possono diventare anche un cerchio o una stella per giocare a rifugiarsi. Con questo caldo vi trascrivo qualche riga della “Conta dei gelati” : “Crema, fragola e caffè, il limone piace a me, mandarino piace a lei, che ne ha già mangiati sei…” vi lascio giocare a inventare la fine, magari con l’aiuto dei vostri bimbi che di solito hanno fantasia da vendere! Sotto a chi tocca!
Manuela