Il diritto alla noia: Kidsonthetree ci crede!

Quando leggiamo gli articoli del blog di Kidsonthetree, per riprenderne poi delle parti da condividere con voi, comprendiamo il valore di poter acquistare giochi e materiali per bambini da chi ha una filosofia di ricerca e di vita. Anche per chi tira le fila di questo prezioso marchio il periodo estivo significa fine delle attività scolastiche e dei vari impegni sportivi, musicali o creativi dei figli e spesso, come genitori, anche per loro questo corrisponde ad un momento di tormento perché bisogna pensare a come organizzare le giornate dei ragazzi, soprattutto se si lavora. Pare che il punto fondamentale sia tenerli occupati in modo che non si annoino ed essere sicuri che qualcuno (o addirittura “qualcosa” li custodisca in nostra assenza).

Sono poi gli episodi della vita spesso, a farci comprendere certi concetti che forse, nella frenesia quotidiana, scordiamo di valorizzare. Così è successo a Stefano Alves Scarparo , autore degli articoli del blog di Kidsonthetree, la cui primogenita Eleonora, durante un lavoretto creativo propostole ha detto “Io sono stanca. Mi fai sempre fare cose, lavoretti e io non mi diverto. Non faccio mai quello che voglio.” La risposta al “cosa vorresti fare allora?” è stata incisiva e diretta: “Un bel niente!”. Touché! Questa reazione ha scatenato in Stefano una sana voglia di comprendere, da chi ha studiato l’argomento, quale sia davvero il valore della noia. In moltissimi articoli, sia di settore che blog, ha trovato spessissimo due citazioni che lo hanno fatto molto riflettere e che condivide volentieri con noi:

“La capacità di annoiarsi permette al bambino di crescere” – dello psicoanalista Adam Phillips;

“Se i genitori trascorrono tutto il tempo a riempire il tempo libero dei loro figli, allora il bambino non avrà mai la possibilità di imparare a fare questo per se stesso” – della psicologa infantile Lyn Fry.

Nell’epoca dell’iperconnessione queste citazioni regalano degli spunti importanti per i genitori, ma a dire il vero un po’ per tutti: se si lascia il tempo ai bambini di annoiarsi (o come dice Eleonora di “fare un bel niente!”) allora, prima o poi, troveranno da soli come impegnare il tempo con le attività che preferiscono. Che senso ha allora, per noi adulti, cercare sempre di impegnare il nostro tempo e quello dei nostri figli? A Stefano Alves Scarparo piace utilizzare la frase “Tutti i problemi dell’umanità derivano dall’incapacità dell’uomo di sedere tranquillamente in una stanza da solo” (Blaise Pascal) per darsi una spiegazione. Perché non provare anche noi adulti ad annoiarci un po’ allora? Il tempo delle vacanze può sicuramente essere uno dei momenti più adatti e opportuni per provare a metterci un po’ in ascolto di noi stessi per capire meglio chi siamo, che cosa ci piace, che cosa possiamo fare per coltivare meglio i nostri interessi e le nostre passioni. E per cercare di capire, soprattutto, quali sono le cose essenziali che ci fanno stare bene, al di là degli inevitabili condizionamenti che la società moderna e gli stili di vita ci impongono.

A noi questo invito di Stefano sembra davvero strepitoso, se siete in procinto di partire il consiglio è di spegnere le connessioni e attivare lo sguardo e l’udito e tentare di comprendere quanto meravigliosa può essere, a volte, la noia.

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