La premessa è che queste foto (pur bellissime) non rendono giustizia a quel che si vede arrivati alla meta. Perché stare lassù con il cielo azzurro ed una corona di montagne pazzesca è un tuffo al cuore, un posto che ti fa dire: “Solo in Trentino un’emozione così”. Vi porto oggi sull’alpe cimbra, cioè nei territori di Folgaria, Lavarone e Luserna, che io ho scoperto davvero solo negli ultimi anni. Luoghi a meno di un’ora da Trento, che riservano bellissime sorprese. Anche con le ciaspole.
Arrivate a Passo Coe (6 chilometri da Folgaria, 1600 metri circa di altitudine), paradiso per chi fa sci di fondo con 35 chilometri di piste, e parcheggiate la macchina (a pagamento, 60 centesimi l’ora). Dovete salire sulla collinetta che c’è alle spalle del negozio di noleggio sci (scritta gigante, non potete sbagliare), accanto al tappeto mobile per gli sciatori, e attraversare con attenzione la pista. Dopodiché è tutto indicato e il sentiero battuto (ma con le ultime abbondanti nevicate le ciaspole sono obbligatorie), con una prima parte totalmente piana, in una conca fuori dal mondo. Questa è una passeggiata (45 minuti in totale, anche meno) da fare con bambini abituati a camminare, perché nell’ultima parte (15 minuti circa) si affrontano tutti i 150 metri di dislivello. Una salita abbastanza ripida, niente di più, che però ripaga la fatica con un panorama incredibile. Si vede il Lagorai, l’Adamello, la Presanella, le Dolomiti di Brenta, fino alla Marmolada e il Sassolungo. E poi lassù, vicino ai baiti di Pioverna, c’è davvero una quiete incredibile. Un posto dove fermarsi anche a mangiare o bere qualcosa, ammirando la splendida vista, oppure a giocare senza pensieri con la neve appena caduta (consigliato un cambio).
Alla destra dei baiti potete continuare sul tracciato che fa un percorso circolare per poi ricongiungersi a metà circa della salita effettuata all’andata. Chi fosse spaventato dall’eccessiva fatica (o dalla presenza di bimbi piccoli) del percorso indicato può prendere invece che per Malga Pioverna per Malga Piovernetta, effettuando così una passeggiata assolutamente pianeggiante, ma io in questo caso consiglierei uno zaino portabimbi e via! Rientrati a Passo Coe consiglio senza dubbio l’Osteria Coe: ambiente carino e traquillo, con una terrazza fuori nelle giornate più calde, offre un self service molto buono. Io come tradizione ho scelto lo stinco con le patate al forno, ma anche le salsicce e la polenta prese dal mio amico Andrea emanavano un profumino. Prezzi onesti, buona qualità, personale cordiale e attento alle richieste delle persone intolleranti ai latticini come me. La mia ciaspolata è stata indimenticabile anche perché fatta in compagnia di una guida alpina. Una scelta ottimale anche per le famiglie! Sul prossimo post scrivo tutto, promesso!