Author - Silvia

Piramidi di Longomoso: super gita!

Le piramidi di terra di Longomoso sono tra le più estese d'Europa

Le Odle, il dente dello Sciliar, il Sassolungo e il Sassopiatto fanno da cornice alle Piramidi di Longomoso, le scenografiche piramidi di terra sul Renon. Queste formazioni si raggiungono facilmente attraverso un sentiero adatto anche a passeggini e sedie a rotelle. Siete pronti per una bella giornata all’aria aperta?

Piramidi di Longomoso: come arrivare?

Una volta raggiunto il parcheggio a Longomoso si prosegue verso la piattaforma panoramica, a soli  quindici minuti di distanza. Ed ecco che da qui si potrà già godere di una vista di grande impatto su queste conformazioni geologiche così particolari.

Dalle piramidi di Longomoso, tra le più belle piramidi di terra d'Europa, la vista si apre su Odle, Sassolungo, Sassopiatto e Sciliar.

Piramidi di Longomoso – Vista sulle Dolomiti

In tutti i continenti esistono piramidi di terra: quelle del Renon sono le più alte e meglio sviluppate in Europa. Tre luoghi distinti qui (Longomoso, gola del rio Castro ad Auna di Sotto e nella gola del rio Rivellone a Soprabolzano), tutti belli da vedere.

Piramidi di Longomoso: a piedi o col trenino

Per arrivare alle piramidi di Longomoso ci sono due possibilità (noi le abbiamo provate entrambe).

  • Prendere la funivia che sale da Bolzano e arriva a Soprabolzano e poi spostarsi con il suggestivo Trentino del Renon fino a Collalbo;
  • oppure partire direttamente da Collalbo, parcheggiando a poca distanza dalla stazione nel grande parcheggio interrato (gratuito tutto il giorno). Da lì si seguono sempre le indicazioni, che permettono di passare anche nel cuore di questi paesini altoatesini.

Sicuramente per i bambini è molto più suggestivo e divertente prendere la funivia e il Trenino del Renon, leggi: Sul Trenino del Renon.

Tutto il percorso, di circa un’ora e mezza, è fattibile con il passeggino, per la maggior parte su strada asfaltata, quindi comodissimo.

Molto carino il laghetto con le ninfee in fiore e i pesci rossi a Longomoso, così come la chiesetta di Santa Maria Assunta, raggiungibile con una breve deviazione.

Dopo una mezz’ora circa eccoci arrivati alla strada sterrata che porta alle terrazze panoramiche che permettono di ammirare le piramidi. Dietro, le più belle cime dolomitiche ed un paesaggio idilliaco.

Quando arrivate al ponte coperto potete percorrerlo se non avete passeggini (ci sono scalette e radici), oppure proseguire dritti sulla strada che poi curva a destra. Questo percorso è consigliato se volete fermarvi a mangiare in un maso, altrimenti potete tornare sulla stessa strada dell’andata.

Molto suggestivo soprattutto per i bambini, questo ponte coperto su cui passare per arrivare alle piramidi

Piramidi di Longomoso – ponte coperto

Piramidi di Longomoso: dove mangiare

Noi abbiamo seguito le indicazioni per Maria Saal, che abbiamo oltrepassato fino al Maso Egarter, (tel. 348.0945291) che fa parte del circuito Gallo Rosso, perfetto per i bambini per i tanti giochi che ci sono. Oltre alle giostre, alle altalene e alla torretta con scivolo, infatti, si possono utilizzare i trattori grandi e piccoli che permettono ai bambini di simulare la vita contadina.

Il tempo di giocare un po’ ed ecco arrivati i piatti: polenta, fingerli freschi e gorgonzola; tris con canederlo pressato, ravioli ripieni di spinaci e formaggio e gnocchi verdi; trota appena pescata con insalata di patate.

Non mancano poi i dolci, tra cui i tipici krapfen ripieni (fritti) con marmellata di pere secche (imperdibili), strudel, torte varie fatte in casa tra cui la Sacher e gelato homemade. Tutto buonissimo!

Al maso ci sono anche degli animali da coccolare, come i coniglietti….

Spettacolare la vista dal maso su Odle, Sassolungo, Sassopiatto e dente dello Sciliar. Sdraio, ombrelloni e zone relax permettono a tutti di rilassarsi in questo posto da favola.

Per i bambini c’è anche la sabbiera, sempre con vista. Si torna indietro sullo stesso sentiero dell’andata.

Altre cose da sapere

Non è una meraviglia il Renon con questa bella passeggiata alle piramidi di Longomoso? Ecco qui qualche suggerimento top per approfondire:

La roggia da Marlengo a Lana

Le gite ai “sentieri dell’acqua” nei dintorni di Merano danno vita ad una vera e propria esplorazione.  Si tratta di canali artificiali che in passato avevano una grande importanza per l’irrigazione della valle e che oggi costituiscono una rete di bellissimi percorsi percorribili tutto l’anno poiché si trovano poco sopra i paesini. Oggi andremo alla scoperta della roggia da Marlengo a Lana.

DSC_2621

La roggia da Marlengo a Lana

Abbiamo già visto Scena (QUI l’articolo), mentre vi parliamo ora di Marlengo, distante appena 5 chilometri da Merano. Una volta arrivati in centro dovete svoltare a sinistra su via S.Felice (St Felix Weg) e salire in auto ancora per 5 minuti fino al parcheggio. Ed eccoci finalmente arrivati a quella che è la roggia più lunga dell’Alto Adige, che porta da Tel a Lana passando sopra le località di Foresta, Marlengo e Cermes: potete dirigervi in entrambe le direzioni, noi abbiamo scelto quella verso Lana perché più soleggiata.

Le rogge, come la roggia da Marlengo a Lana, sono facili sentieri che si percorrono con piacere soprattutto nelle mezze stagioni. Regalano bellissime vedute sulla valle sottostante.

Roggia di Marlengo – panorama

La passeggiata (in totale 10 chilometri, noi ne abbiamo fatti la metà) è pianeggiante, adatta anche a bambini piccoli e passeggini, con diversi punti di ristoro lungo la strada e panchine per un picnic. Inutile dire che la maggiore attrazione del percorso è costituita dall’acqua, in ogni sua variante. Innanzitutto il canale scavato per portarla ai campi ed ai vigneti, e poi le diverse installazioni naturali che hanno costruito a tema.  I filtri d’acqua e i mulini…

DSC_2625

…le pietre che emettono suoni…

DSC_2627

e altre postazioni molto carine che parlano dei misteri e delle bellezze della natura. Abbiamo camminato per un’oretta, assaporando il bel panorama, dopodiché ci siamo diretti all’Heidenhof , un maso che troverete indicato diverse volte lungo il percorso. Sappiate che implica 15/20 minuti di strada in salita, ma verrete ripagati ampiamente all’arrivo. Ottimo cibo, splendida vista, pergola con tavoloni e panche, sabbiera e giochi per i bambini.

DSC_2666

Non manca un bel prato con l’altalena, spazio per correre liberamente, tra animali e piante rigogliose

DSC_2659

Prezzi nella media, atmosfera rilassata. Un ottimo modo per concludere la giornata e tornare indietro. Altrimenti potete proseguire per una mezz’ora verso Lana e tornare in autobus. Al parcheggio di Marlengo (dove avete lasciato la macchina) troverete anche le indicazioni per il percorso natura: si tratta di un parco giochi nel bosco riletto in chiave molto speciale: troverete il percorso delle corde, la casetta sull’albero, i gufi fatati, le amache appese e l’altalena di Tarzan. Bello, vero?

IMG_5929

Roggia da Marlengo a Lana: info utili

  • LUOGO: Marlengo
  • PARTENZA: parcheggio di via S. Felice
  • ARRIVO: Lana
  • ALTITUDINE: 360 metri
  • DISTANZA: 5 chilometri
  • DURATA:  un’oretta (solo andata)
  • DISLIVELLO: strada pianeggiante
  • PASSEGGINO: si
  • PUNTI DI RISTORO: diversi lungo il percorso – Haidenhof 0473.564451 in estate aperto tutti i giorni da sabato a mercoledì

Consiglio: percorso da fare in primavera o in autunno, in estate evitare assolutamente le ore più calde. Se poi riuscite a farlo durante la settimana, meglio ancora. Che è particolarmente frequentato vista la sua bellezza (ma comunque fattibile anche nel weekend).

Nei dintorni della roggia di Marlengo

Vi è piaciuto percorrere la roggia da Marlengo a Lana? Ecco alcune idee nei dintorni:

Tante altre passeggiate a Merano e dintorni QUI.

Lago di Vedretta: che meraviglia!

Di questa gita in Val Rendena vi rimarranno nel cuore il colore del Lago di Vedretta, e la selvaggia ed incontaminata bellezza delle Dolomiti di Brenta sopra i laghi di Cornisello ed il lago Nero. Si tratta di un’escursione di media difficoltà (500 metri di dislivello in due ore circa, per bambini un po’ allenati).

Arrivati alla meta però verrete ripagati di tutta la fatica con uno spettacolo incredibile. Vi portiamo  oggi a scoprire il Lago di Vedretta, a quota 2600 metri.

Lago di Vedretta: come arrivare

L’escursione al Lago di Vedretta parte dal parcheggio in fondo alla Val Nambrone. E’ lo stesso punto di partenza della gita al Lago Nero e al Rifugio Segantini. Raggiungete la Val Nambrone  imboccandola sulla strada che da Pinzolo porta a Madonna di Campiglio (quarto tornante, sulla sinistra, indicazioni molto evidenti), quindi proseguite per circa 12 chilometri su strada asfaltata non troppo larga e un altro tratto di strada sterrata.

Verso il Lago di Vedretta

Già alla partenza (a 2000 metri di altitudine) rimarrete senza fiato davanti alle Dolomiti di Brenta in tutto il loro splendore. Invece di dirigervi verso il Rifugio Cornisello (ottima scelta comunque per la colazione alla partenza o  la merenda al ritorno), tornate indietro per qualche decina di metri e girate sulla sinistra sempre su strada forestale (indicazione giro MTB) incamminandovi verso i laghi di Cornisello. Anche questi di un colore sorprendente. Costeggiate il secondo lago fino ad ammirare lo scorcio che vedete qui sotto: sulla destra compariranno le indicazioni per il Lago di Vedretta.

Lago di Cornisello

Lago di Cornisello

L’escursione al lago di Vedretta

Si sale subito in maniera decisa, ma è consigliato procedere con calma per non perdere subito il fiato. Mano a mano che vi alzate le Dolomiti vi appariranno sempre più imponenti, pur in lontananza. Dopo una prima parte in salita, tra gradoni naturali e un paesaggio lunare, si aprirà una breve piana, dove noi abbiamo incontrato alcune mucche.

Tirerete il fiato però per poco perché lì comincia la parte più dura. Non preoccupatevi per la discesa (si torna per la stessa strada) perché sarà più semplice di quello che pensate. L’ultima ora procede tra massi giganti, fischi di marmotte, panorami che lasciano senza fiato. Il Brenta sempre dietro e il Lago Nero sulla sua destra.

Ultimo sforzo quando la salita diventa più dolce ed eccovi arrivati al Lago di Vedretta, 2612 metri di altitudine. Luogo perfetto per un picnic, anche perché qui non c’è nessun rifugio. Camminate lungo la diga in sassi ed ammiratelo da diverse prospettive: non finirà di affascinarvi.

Il lago di Vedretta sorge a oltre 2600 metri di altitudine ed offre una vista incredibile sulle Dolomiti di Brenta

Lago di Vedretta

Noi ci siamo goduti tutto il silenzio e la tranquillità del posto, prima di scendere e fermarci per un aperitivo e uno snack al Rifugio Cornisello (  338.3986306- 379.2698440).

Un consiglio? Scegliete una bella giornata per godervi questo posto nel migliore dei modi.

Nei dintorni

Alla chiesetta di Santa Barbara

La bianca chiesetta di Santa Barbara, abbarbicata alla roccia sul Monte Rocchetta, è uno dei simboli di Riva del Garda. Raggiungerla non è proprio, una passeggiata, ma per chi arriva fino quassù, a quota 620 m, i premi sono due: un panorama favoloso e una grande sensazione di libertà.

La cappella fu costruita dai minatori durante i lavori per la realizzazione della grande centrale idroelettrica (attorno al 1925), ed è dedicata a Santa Barbara, patrona di minatori e Vigili del fuoco.

Salita alla Chiesetta di Santa Barbara

Dalla piazza centrale di Riva del Garda, proprio di fronte alle biglietterie dei battelli, si esce dal centro storico e si imbocca Via Monte Oro, dove, se siete in auto, potete anche parcheggiare (a pagamento). Il sentiero per la salita si trova a un centinaio di metri dal porto. Si inizia salendo un primo comodo tratto immersi nella rigogliosa vegetazione, fino ad arrivare al Bastione (quota 220 metri di altitudine), costruito all’inizio del XVI secolo alla fine della dominazione veneziana. Questo tratto si può anche percorrere con il comodo ascensore panoramico in soli 3 minuti: questo vi permetterà di risparmiare un po’ delle energie che servono per affrontare il secondo tratto della salita.

Approfittate per fare un giro tra le rovine del bastione e per qualche foto perché ne vale sempre la pena!

Lungo la salita verso la Chiesetta di Santa Barbara sul Monte Rocchetta si incontra il Bastione veneziano,

Bastione Veneziano – Riva del Garda

Ripartiti dal bastione si prosegue la salita per almeno un’altra ora. Il sentiero si fa presto ripido , stretto e difficoltoso.

Salendo nel bosco si raggiunge prima il Rifugio Capanna Santa Barbara (aperto al pubblico solo per occasioni particolari), e poi, in altri 10-15 minuti, la tanto agognata chiesetta!

A breve distanza dalla Chiesetta di Santa Barbara si trova Capanna Santa Barbara, oggi aperta al pubblico solo in occasioni speciali.

Sulla via per la chiesetta di Santa Barbara – Capanna Santa Barbara

Non c’è molto da fare quassù, se non godersi l’incredibile panorama a picco sul lago. La vista sulla città di Riva del Garda e tutta la parte settentrionale del lago non teme rivali.

La Chiesetta di Santa Barbara fu erett dai minatori che lavoravano alla costruzione della Centrale Idroelettrica negli anni 20 del 1900

Chiesetta di Santa Barbara

Da sapere

Il nostro consiglio è di andare in tarda mattinata approfittando dei raggi del sole, che data la posizione della chiesa già dal primissimo pomeriggio non è già più presente. Attenzione anche all’ultimo tratto di salita perché in alcuni punti è poco agevole e il fondo sdrucciolevole. Evitate assolutamente con bambini piccoli o che non camminano volentieri, mentre se avete ragazzini più grandi potete andare tranquilli. Si rientra sulla stessa via, in circa un’ora e mezza.

Chiesetta di Santa Barbara: info utili

  • LUOGO: Riva del Garda
  • PARTENZA: Centro storico di Riva del Garda
  • ARRIVO: Chiesetta di Santa Barbara
  • ALTITUDINE: m 620
  • DISTANZA: 3,5 km
  • DURATA: 3 ore (A/R)
  • DISLIVELLO: 550 metri
  • PASSEGGINO: no (solo fino al Bastione e solo da trekking)
  • PUNTI DI RISTORO: Bastione Lounge & Restaurant, tel.  0464 076861

Per ulteriori info consulta anche il sito www.gardatrentino.it

Santa Barbara: i dintorni

Altre passeggiate spettacolari nei dintorni della chiesetta di Santa Barbara, sempre vista lago:

Ai Busoni di Sega di Ala

Questa che vi raccontiamo oggi è una passeggiata davvero sorprendente, nella parte trentina dei Lessini. Perfetta per quei giorni in cui si ha voglia di immergersi nella natura senza andare a complicarsi la vita con problemi di parcheggio e traffico. Un itinerario che si presta particolarmente alla primavera o all’autunno, vista la bassa quota. Si arriva infatti fino a 1250 metri.

Se lo si affronta in estate, invece, nelle giornate più calde si potrà trovare refrigerio nel bosco e soprattutto nelle gallerie piene di mistero e fascino che si trovano nell’ultima parte del percorso.

COME ARRIVARE A SEGA DI ALA

Arrivare in località Sega di Ala è semplice e veloce, bastano una ventina di minuti d’auto da Rovereto. La strada è relativamente poco trafficata e volendo si può anche percorrere l’autostrada. Raggiunta Sega di Ala si lascia l’auto nel parcheggio gratuito.

LA PASSEGGIATA AI BUSONI DI SEGA DI ALA

Dal parcheggio si prosegue a piedi su strada asfaltata fino a raggiungere il Camping al Faggio. Il percorso prosegue sterrato, attraverso grandi pascoli e paesaggi davvero suggestivi. Con un tocco di Toscana, tra colli dolci ed erba da sfalciare. Sempre in leggera salita si prosegue tra mandrie di mucche e poi su un piacevole saliscendi. Si passa in un bosco di faggi ed ecco che di lì a poco appaiono i cosiddetti “Busoni.

I Busoni di Sega di Ala sono delle trincee scavate durante la prima guerra mondiale ma mai utilizzate.

Busoni di Sega di Ala – ingresso del tunnel

Cosa saranno mai? Sono delle gallerie risalenti alla Prima Guerra Mondiale, scavate sotto cima Borghetto. Risalgono al 1916 e sono opera dell’esercito italiano, anche se poi non vennero mai utilizzate (e da qui non partì nemmeno un colpo).

La galleria è lunga oltre 300 metri. Portate con voi frontalini e torcia, perché all’interno è davvero buio. Alla fine del tunnel arriverete in una stanza con una scaletta e un’apertura in alto. Attenzione a non sbattere la testa… ed ecco a voi un terrazzino con vista panoramica spettacolare sulla Vallagarina!

Attraversare i cunicoli scavati sotto Cima Borghetti sarà una vera avventura: portate la torcia!

Busoni di Sega di Ala – dentro il tunnel

COME CONCLUDERE IL PERCORSO AI BUSONI

Chi vuole camminare ancora può proseguire con un giro ad anello,  imboccando il sentiero segnalato che porta sulla dorsale e permette di risalire il Monte Corno, dalla cui cima si gode di un’ampia visuale verso la Lessinia, il Monte Baldo e le prealpi trentine. Il ritorno all’auto avviene seguendo la strada di accesso a Malga delle Cime, in comune di Avio, che prima di giungere al Camping al Faggio attraversa un bosco di faggi.

BUSONI DI SEGA DI ALA: INFO UTILI

  • LUOGO: Lessinia Trentina
  • PARTENZA: Sega di Ala, camping al Faggio
  • ARRIVO: Busoni (trincee)
  • ALTITUDINE: 1250 metri
  • LUNGHEZZA: 5 chilometri
  • DURATA: 2 ore (per il giro ad anello)
  • DISLIVELLO: 200 metri
  • PASSEGGINO: no
  • PUNTI DI RISTORO: nessun punto di ristoro lungo il percorso.

NEI DINTORNI DEI BUSONI

Una volta terminato il giro ai Busoni di Sega di Ala potrete approfittarne per visitare:

Malga Cislon a Trodena

Malga Cislon a Trodena: lo spettacolo dei colori dell'autunno

Nel Parco naturale del Monte Corno, una gita molto carina è quella che porta a Malga Cislon (1570 metri di altitudine), struttura della famiglia di Rudi Ventura aperta gran parte dell’anno*. Poco più di un’ora, 400 metri di dislivello. Solo la parte iniziale è un po’ impegnativa. Si parte nei pressi della chiesa di Trodena (salendo da Egna verso la Val di Fiemme, svoltate a destra nei pressi di Fontanefredde), dove ci sono alcuni parcheggi. Se non trovate posto c’è un ampio spazio anche all’ingresso del paese.

Malga Cislon: come arrivare

Seguendo le indicazioni per Malga Cislon si scende per un po’ e poi si svolta a destra procedendo sulla strada asfaltata prima in leggera salita e poi un po’ più decisa. Fattibile con il passeggino fino alla malga per il fondo stradale, tenete conto della salita nel primo tratto. Girandovi vedrete il Corno Bianco ed il Corno Nero in tutta la loro bellezza. Molto carino il sentiero che entra nel bosco a circa metà strada sulla sinistra e che poi sbuca sui pascoli. Una bella alternativa alla strada, se appunto non avete il passeggino con voi.

Ancora una decina di minuti, ed ecco la struttura in posizione soleggiata.

malga Cislon con tavoli all'esterno

Malga Cislon

All’arrivo vi aspettano tanti animali: le pecore, un bel cavallo e le capre, ma anche le galline e altri animali da fattoria. Per i bambini un parco giochi semplice, ma carino con corde, altalene, passerelle sospese ed assi su cui rimanere in equilibrio.

Il menù di Malga Cislon

Qui si mangiano i piatti tipici della tradizione altoatesina, ma anche trentina (tipo la polenta con funghi o formaggio fuso): per noi ravioli di patate con la barbabietola dentro e un classicone: uova, speck e patate. Ma anche canederli (con goulash o al burro fuso 0 in brodo), zuppa di cipolle o di goulash, spatzle con porri e speck.

Come dolci: torte fatte in casa, strudel di mele, gelato con lamponi caldi, yogurt o panna cotta con frutti di bosco. Dopo le 15 fanno anche gli strauben, le omelette e i Kaiserschmarren. Molto carina la possibilità di gustare un brunch (mix di portate dolci e salate) fino alle 11 (su prenotazione).

Trodena: la via del ritorno

Al ritorno avete diverse possibilità: tornare indietro dalla strada dell’andata, oppure due giri ad anello, un po’ più lunghi ma ugualmente meritevoli per la bellezza dei paesaggi che si incontrano.

Seconda possibilità, superata la malga, dopo cinque minuti seguite l’indicazione a destra che indica Trodena. Un’ora e mezza in una natura rigogliosa su un sentiero non fattibile con i passeggini. Primo tratto in salita e poi pianeggiante (attenzione alle mucche e vitelli particolarmente intraprendenti) per poi scendere molto velocemente in paese.

Molto bella la vista su Trodena e il Lagorai, con terrazza panoramica, anche se al bivio finale io consiglio di prendere la strada forestale sulla sinistra invece del sentiero nel bosco sulla destra.

Altra possibilità, che riporta a Trodena in due ore circa, quella di proseguire dritti dopo Malga Cislon e di arrivare fino al punto panoramico sulla Valle dell’Adige. Noi non l’abbiamo fatto, ma ci hanno assicurato essere molto suggestivo. Torneremo per riprovarlo, ma prima torneremo anche con la neve!

Informazioni utili di malga Cislon

  • PARTENZA: Trodena
  • ARRIVO: Malga Cislon
  • ALTITUDINE: 1570 metri
  • DURATA: poco più di un’ora (solo andata)
  • DISLIVELLO: 400 metri
  • PASSEGGINO: si
  • PUNTI DI RISTORO: Malga Cislon | 349.7330205 – 0471.1889832 | aperta tutti i giorni tranne il mercoledì | ma da metà luglio a metà settembre aperta tutti i giorni senza riposo | chiusa solitamente da metà novembre fino a metà dicembre | a volte durante le festività sono chiusi, tipo il Giorno dei Santi e dei Morti, oppure la Vigilia di Natale

Trodena: cosa vedere

Potrebbero interessare altre escursioni nei dintorni come:

La Wurzeralm di Avelengo

La Wurzeralm (aperta dal 20 aprile 2024 fino a novembre) è una di quelle malghe super, dove non è possibile non essere mai stati. Un posto dove si mangia benissimo, molto curato e perfetto per i bambini a 1700 metri di quota. Si raggiunge in circa un paio d’ore di camminata e 400 metri di dislivello. Il sentiero non è percorribile con il passeggino ed è adatto a bambini abituati a camminare. All’arrivo troverete alcuni giochi per i più piccoli e tanti animali in libertà. Nei dintorni non perdetevi il sentiero avventura del cavallo di Avelengo.

Wurzeralm: come arrivare

Si parte da Avelengo, delizioso paesino tra Bolzano e Merano a circa 1300 metri di altitudine.
Dal parcheggio (a pagamento) cercate le indicazioni altrimenti chiedete a qualche abitante che vi saprà di certo aiutare. Appena trovato il sentiero di partenza poi è molto semplice raggiungere la Wurzeralm. Lungo il percorso troverete diversi cartelli con indicato sia il sentiero 2 che 2A, potete scegliere se seguire quello nel bosco, più rapido ma un po’ più sconnesso, tra radici e qualche sasso (molto apprezzato dai bambini).
Oppure percorrere la strada forestale, più ampia e adatta anche alle bici elettriche.
Dopo un primo tratto nel bosco, si prosegue fino a che non si aprono ampi prati con mucche al pascolo quand’è stagione (da giugno a settembre).
In un paio d’ore di passo tranquillo ecco raggiunta la meta.

la wurzeralm è una piccola struttura in parte in legno

Wurzeralm

Wurzeralm: la struttura e il menù

Qui troverete piatti gustosi e genuini, tipici della tradizione altoatesina. Oltre a menù speciali che variano in base alla stagione. Ampi i tavoli in legno all’esterno per godere della bella stagione e per gustare all’aria aperta anche gli squisiti dolci.

Nella parte dietro della Wurzeralm un sacco di animali (capre, mucche, cavalli, un pavone, un coniglio gigante e un simpatico maialino), che conquisteranno i più piccoli.

Attorno alla malga ci sono inoltre ampi spazi verdi, dove i bambini potranno divertirsi e giocare liberamente.

Wurzeralm: info utili

  • PARTENZA: Avelengo
  • ARRIVO: Wurzer Alm
  • ALTITUDINE: 1700 metri
  • DURATA: due ore (solo andata)
  • DISLIVELLO: 400 metri
  • PASSEGGINO: no
  • PUNTI DI RISTORO: Wurzer Alm 📞 338.5005784 | aperta dal 20 aprile 2024 fino a novembre, giorno di riposo il venerdì

Verso la Vöraner Alm

Chi vuole può proseguire per un’altra mezz’ora fino alla Vöraner Alm (altro punto di ristoro, 1875 metri di altitudine), salendo di altri 200 metri circa. Il panorama è davvero meraviglioso: da lassù potrete anche vedere (con il binocolo) i famosi ometti di pietra della Val Sarentino. Per raggiungerli invece dovete calcolare almeno un’altra ora (passeggiata comunque pianeggiante).  Dalla Wurzeralm si ritorna per la stessa strada, oppure scendendo dalla Vöraner Alm seguite le indicazioni per la malga Leadner (in totale due ore circa).

Avelengo: cosa vedere nei dintorni

Nei dintorni abbiamo provato:

Con il camper potete sostare presso il parcheggio di Merano 2000 oppure trovare altri spunti nella sezione dedicata, QUI.

Marocche di Dro: come sulla luna

Passeggiata inusuale che affascinerà grandi e più piccoli, esplorando la più grande frana delle Alpi fino a vedere persino le orme dei dinosauri impresse nella roccia. Ecco a voi le Marocche di Dro, testimoni del tumultuoso passato geomorfologico della zona.

Marocche di Dro: punti di accesso

Sono diversi i punti di accesso alla camminata ad anello, tutti con sosta gratuita:

  • Centrale di Fies (una decina di posti auto). Si scende vero la ciclabile e si gira a destra. Consigliato perché così la parte in salita è all’inizio.
  • Aree sterrate a sud del lago di Cavedine, lungo la strada che porta a Drena. Questo è l’accesso più comodo se il vostro scopo è soprattutto vedere le orme dei dinosauri.
  • Parcheggio sulla strada che da Dro porta verso Drena. Altri parcheggi più avanti, con ampi spazi verdi e tavoli per picnic.

A spasso sulla Luna alle Marocche di Dro

Noi siamo partiti proprio da quest’ultima, procedendo verso destra con calma, leggendo tutti i cartelli e soffermandoci spesso ad ammirare questo paesaggio lunare pieno di sorprese.
Abbiamo impiegato circa tre ore, percorrendo 5 chilometri e mezzo.

Il percorso è adatto alle famiglie con bambini dai 6/7 anni in su. ll sentiero non “va via liscio”, ma è piuttosto “accidentato”, inerpicandosi tra le grosse rocce. Meglio avere degli scarponcini. Dopo un primo tratto troverete un cartello con indicato il percorso più breve (Laghi Soli, di circa un’ora e mezza), ma noi abbiamo proseguito dritti.
Il sentiero è suggestivo, a tratti desertico: alberi bonsai che crescono su pochi millimetri di terra, la selce rimasta intrappolata che affiora su enormi pietre creando mosaici bellissimi, le pietre modellate dall’acqua piovana che sembrano sculture…

Impronte dei dinosauri

Dopo circa un’ora e mezza di saliscendi, facendo una breve deviazione, ecco la roccia con le impronte dei dinosauri. Si tratta di orme lasciate attorno ai 190 milioni di anni fa da dinosauri diversi, almeno un grosso erbivoro di 6-7 metri di lunghezza e un carnivoro, su alcuni massi sparpagliati nella zona della cosiddetta frana di Kas, nella parte più a est della Riserva Naturale delle Marocche.

Alle marocche di Dro vi aspetta un paesaggio che ricorda quasi la luna...

Il paesaggio lunare delle Marocche

Giunti al culmine dell’anello ecco il lago di Cavedine in lontananza. Abbandonato questo paesaggio roccioso ci si addentra in una zona decisamente più verde perché, come spiegato dai cartelli, questa frana è precedente e quindi ricoperta di vegetazione. Un paesaggio molto piacevole, in mezzo a boschi, con ampi slarghi dove ci si può fermare a riposare.

Si scende quindi verso il fiume Sarca, sulla destra vediamo la centrale idroelettrica di Fies. Un tratto breve di ciclabile fino a quanto un cartello ci invita a rientrare nel percorso. Si costeggia l’oasi verdeggiante di Laghi Soli dove troverete anche una casa (proprietà privata) costruita in un posto magico.
Si percorre l’ultima parte del percorso nuovamente in un ambiente arido e pietroso per arrivare piano piano al punto di partenza.

Consigli utili

  • portarsi da bere e cibo perché all’interno del biotopo non c’è nessun punto di ristoro e nemmeno nelle vicinanze;
  • distribuire questo percorso almeno su una mezza giornata, perché i prati dopo un’ora e mezza invitano a una sosta; leggere i cartelli che sono fonte inesauribile di informazioni e curiosità;
  • preferire i mesi non troppo caldi perché le temperature possono diventare roventi
  • per chi ha bambini più piccoli ci si può immettere sul percorso nei parcheggi che si trovano a sud del Lago di Cavedine, così da e andare direttamente in 10 minuti a vedere le orme dei dinosauri.

Una passeggiata naturalistica, dove i bambini proveranno l’emozione di essere stati proiettati in un mondo fantastico, popolato da dinosauri: proprio quelli che vedono nei cartoni animati o leggono sui libri!

Nei dintorni delle Marocche di Dro

Oltre alle Marocche di Dro in zona potere visitare:

Trovate altre info sulle Marocche QUI.

Date un’occhiata anche alla mini-guida su Cavedine e dintorni: tanti spunti per cose belle da fare in zona: consultala: Val Cavedine e dintorni: cosa fare

Lago dei Caprioli e Sentiero Gnomi

Altro giro, altra gita, sempre nella splendida Val di Sole. Abbiamo approfittato di una bellissima giornata per fare un salto in uno dei posti più caratteristici: il lago dei Caprioli, quota 1280 metri, 5 chilometri sopra il paese di Pellizzano. Per raggiungerlo avete due opzioni: una più comoda, in auto o in bus navetta (i mercoledì di luglio), l’altra un po’ più impegnativa, a piedi, attraverso il “Sentiero degli Gnomi“.

IL SENTIERO DEGLI GNOMI

Se avete voglia di camminare potete raggiungere il lago percorrendo il “Sentiero degli Gnomi” un sentiero tematico ispirato agli gnomi della foresta lungo il quale si trovano diverse opere a tema realizzate con materiali naturali. Attenzione però! Il sentiero (non adatto ai passeggini) è piuttosto ripido (circa 400 metri di dislivello, per quasi 4 chilometri di cammino solo all’andata), non sceglietelo quindi se avete con voi bambini non allenati. L’itinerario si intraprende dal secondo tornante sulla strada che porta alla Malga Bassa, Centro Visitatori del Parco.

A due passi da Malga Bassa potrete ammirare quattro esemplari di cervo ospitati in un’area faunistica. Per raggiungerla basta imboccare la stradina sterrata posta dietro Malga Bassa, quella che si inoltra nel bosco in direzione opposta alla salita al lago.

Percorrendo il Sentiero degli Gnomi si trova anche un'area faunistica con dei cervi

Cervi nell’oasi faunistica nei pressi del Lago dei Caprioli

Il cammino continua da Malga Bassa proseguendo sulla strada principale, fino al Lago dei Caprioli. Calcolate almeno 1 ora e mezza/2 ore per salire al lago.

 

LAGO DEI CAPRIOLI: COME ARRIVARE

IN AUTO

La strada per salire in macchina è un po’ tortuosa e non adatta ai camper, a meno che non si salga in orari in cui si è piuttosto certi di non incontrare nessuno. Si parte da Pellizzano e si sale verso la località Fazzon. Il parcheggio (5 minuti a piedi dal lago) è a pagamento in estate. In ogni caso da inizio luglio fino a inizio settembre l’accesso al lago è libero fino alle 10.

SERVIZIO NAVETTA (LUGLIO)

Nel mese di luglio, i mercoledì sono green: l’accesso al lago potrà avvenire solo a piedi o con il “lake bus” (biglietto a 1 euro). Per arrivare a Pellizzano inoltre si può usufruire  del nuovo sistema di mobilità a chiamata “Smartbus”, per pedoni e bikers, progettato per collegare comodamente durante tutta l’estate le diverse località della Val di Sole. Il servizio è attivo tutti i giorni dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19 e prenotarlo è semplice e immediato: basterà scaricare l’app.

Per maggiori informazioni ed orari sulla mobilità sostenibile in Val di Sole cliccate QUI.

IL LAGO DEI CAPRIOLI

In qualunque modo raggiungiate il Lago dei Caprioli, lo scenario che si aprirà dinnanzi ai vostri occhi è di quelli da rimanere senza fiato. Un gioiellino incastonato nel bosco, con placide acque smeraldo, dove si può anche fare il bagno, se la temperatura lo permette.

Il Lago dei Caprioli è un piccolo lago balneabile a quota 1280 metri  in Val di Sole

Lago dei Caprioli

Per chi ha il passeggino, la strada sterrata che gira attorno al lago è comodamente percorribile in un quarto d’ora. Poi prati, giochi per i bimbi e una natura incantevole.

DOVE MANGIARE AL LAGO DEI CAPRIOLI

La Malga Alta di Fazzon si raggiunge salendo dal lago dei Caprioli

Lago dei Caprioli – Malga Alta di Fazzon

Per mangiare consigliamo lo Chalet Lago dei Caprioli (aperto anche in inverno, tel. 0463 751157) o l’Agritur Malga Bassa. Chi vuole camminare un po’  invece può salire per il sentiero (costante salita, no passeggini) e si arriva in un’oretta alla Malga Alta di Fazzon: ambiente cortese ed ospitale, piatti della tradizione, asini e mucche da incontrare.

LAGO DEI CAPRIOLI: INFO UTILI

  • LUOGO: Val di Sole
  • PARTENZA: parcheggio Lago dei Caprioli
  • ARRIVO: lago dei Caprioli
  • ALTITUDINE: 1280 m
  • DISTANZA: 0.5 km ( o 4 km sola andata se si fa il Sentiero degli Gnomi)
  • DURATA: 10 minuti (o 1,5 ore se invece si parte da Pellizzano lungo il Sentiero degli Gnomi)
  • DISLIVELLO: percorrendo il sentiero degli gnomi 400 metri
  • PASSEGGINO: non adatto a percorrere il Sentiero degli Gnomi
  • PUNTI DI RISTORO: Chalet Lago dei Caprioli(aperto anche in inverno, tel. 0463 751157); Agritur Malga Bassa (348 316 9213),Malga Alta di Fazzon . Verificare sempre le aperture in bassa stagione.

NEI DINTORNI

Bellissimi il Lago dei Caprioli e il Sentiero degli Gnomi, vero? Se cercate spunto per altre attività o passeggiate in zona sbirciate qui:

Alla malga di Slingia in inverno

In cima alla Val Venosta, poco distante dal Lago di Resia, e precisamente a Slingia (1738 metri di altitudine), paesino sopra Burgusio c’è la malga che vogliamo presentarvi. Passeggiata semplice, poco più di due chilometri, percorribili in un’ora circa per raggiungere Malga Slingia. La strada forestale è di norma sempre battuta e non presenta difficoltà: il dislivello è di appena 150 metri. Consigliamo di contattare la struttura in caso di nevicate recenti per verificarne le condizioni. Non dimenticate di portare con voi la slitta per un rientro super divertente! Ci siamo stati anche nella bella stagione: il nostro racconto estivo di Malga Slingia.

Malga Slingia: come arrivare

Per intenderci: un’ora da Merano, direzione Austria. Si sale fino al parcheggio di Slingia, a pagamento (8 euro al giorno), per poi proseguire verso la malga. Si sale nella valle (noi abbiamo preso una fitta nevicata, ma il panorama dovrebbe essere molto bello), a fianco delle piste da fondo. Le foto sono di qualche anno fa, ora la neve è molta meno (gennaio 2022), ma comunque il fascino di questi luoghi rimane.


A libero accesso e con vari livello di difficoltà. Consigliato portare la slitta, perché al ritorno sarà divertente (e sicuro) farci salire sopra i bambini, ovviamente se la neve lo consente.

Malga Slingia in inverno

Malga di Slingia (1868 metri) è stata rifatta da pochi anni: forse un’impronta decisamente molto moderna rispetto a quella a cui siamo abituati in Alto Adige, ma di certo molto bella e con la classica ospitalità sudtirolese.

La cucina offre piatti molto semplici della tradizione: canederli, zuppa d’orzo, maccheroni alla pastora, taglieri con prodotti propri, uova con speck e kaiserschmarren dall’aspetto ottimo! Per non parlare delle torte: porzioni giganti e molto invitanti. Prezzi normali, servizio rapido e cortese.


Si ritorna sulla stessa strada, fino al paesino caratterizzato da masi e fienili tipici, in attesa di tornare in estate perché questo luogo si prospetta davvero incantevole anche con la bella stagione…

INFO UTILI

  • LUOGO: Alta Val Venosta
  • PARTENZA: parcheggio di Slingia
  • ARRIVO: Malga Slingia
  • ALTITUDINE: metri 1870
  • DISTANZA: 3 chilometri, solo andata
  • DURATA: 1 ora, solo andata
  • DISLIVELLO: circa 150 metri
  • PASSEGGINO: si, da trekking
  • PUNTI DI RISTORO: Malga Slingia | 📞 347 977 0667 | aperta indicativamente da metà dicembre fino a metà aprile

Val Venosta in inverno

Altre passeggiate nei dintorni, per famiglie e bambini: