Author - Silvia

Al castello del Buonconsiglio con i bambini

Lo sapete che se siete in possesso dell’Egregio Family Pass tutto il nucleo familiare può entrare in questo museo al costo di un biglietto a tariffa ridotta?!  

Fortezza medioevale, poi sontuosa residenza dei principi vescovi di Trento, il Castello del Buonconsiglio è il più vasto e importante complesso monumentale della regione: è un luogo affascinante, per la sua storia secolare e per le raffinate decorazioni pittoriche che narrano tante storie, miti e favole. La visita tra le sale dell’antico maniero, grazie alla mappa, saprà coinvolgere anche i più piccoli. Durante tutto l’anno, i servizi educativi del museo, organizzano laboratori e attività per le famiglie.

Oggi è una sede museale, da cui dipendono anche quattro castelli fra i più suggestivi e prestigiosi del territorio trentino: il Castello di Stenico nelle Valli Giudicarie, Castel Beseno nella Valle dell’Adige fra Trento e Rovereto, Castel Thun in Valle di Non e Castel Caldes in Val di Sole.

Castello del Buonconsiglio: la visita con i bambini

Varcate le mura del castello si viene accolti da un bellissimo giardino che sicuramente attirerà l’attenzione dei più piccoli. E come dargli torto?! Un dedalo di stradine circondate da basse siepi sono la cornice perfetta per godersi un po’ di pace.

giardini del castello del Buonconsiglio

I giardini del castello del Buonconsiglio

Dopo aver preso la mappa alla biglietteria per partecipare alla caccia al dipinto, via.. alla scoperta di questo affascinante castello. Mi raccomando aguzzate la vista, alcuni particolari non sono così scontati da trovare.

La nostra prima tappa è stata la sala multimediale poco dopo l’ingresso sulla sinistra: qui assisterete ad una panoramica storica di Trento e della fortezza.

Nelle prime sale del castello si percorre una linea temporale di dieci mila anni attraverso la raccolta archeologica del museo si ha una visione d’insieme sul succedersi di culture e di flussi nel territorio trentino dalla preistoria all’alto Medioevo.

Si prosegue nella parte più antica, detta appunto Castelvecchio con ampi loggiati affrescati, il maestoso e raffinato Magno Palazzo, le ampie sale dove sono rappresentate le Favole di Fedro ed Esopo, la Loggia del Romanino, tra diverse scalinate e lunghi corridoi.

Fino al luogo che più ci ha colpito: l’incantevole sala degli specchi.

Terminiamo la nostra visita dando un’occhiata alle prigioni e con una sosta nel giardino. Per l’intera visita calcolate circa un paio d’ore.

Attività per famiglie al Castello

Durante tutto l’anno vengono organizzati stimolanti laboratori creativi e speciali visite autogestite che permettono alle famiglie di visitare il castello secondo i propri tempi e necessità.

Per essere sempre aggiornati su eventi e attività organizzate dal Castello del Buonconsiglio, potete consultare la nostra agenda, il nostro articolo dedicato o direttamente il loro sito.

INFO UTILI:

Il castello è aperto tutti i giorni, tranne i lunedì non festivi e il 25 dicembre, dalle 9.30 alle 18.00 per rimanere sempre aggiornato sugli orari e aperture straordinarie clicca QUI.

Il costo dei biglietti d’ingresso:

  • Intero 10 euro
  • Ridotto (over 65 o gruppi) 8 euro
  • Giovani (da 15 a 26 anni) 6 euro
  • Tutte le tariffe e convenzioni QUI
CONTATTI:

Via Bernardo Clesio, 5 – Trento
Tel. 0461 233770
Email: info@buonconsiglio.it

Questa realtà vanta il MARCHIO FAMILY IN TRENTINO

Bosco della Città a Trento

Il parco botanico Bosco della Città è ideale per una passeggiata semplice in qualsiasi stagione.  A pochi chilometri dalla città, è percorribile anche con i passeggini da trekking, e può essere una piacevole alternativa alle gite fuori porta.

IL Bosco della Città a Trento è un parco ad accesso libero.

Bosco della Città – Trento

Il Bosco della Città

Il Bosco della Città altro non è che un grande parco a libero accesso. Rigoglioso e verdeggiante in primavera, con le nuove foglie che gli conferiscono un aspetto brillante… …è però molto bello anche con i caldi colori autunnali e nelle soleggiate giornate invernali.

Bosco della Città: come arrivare

Il Bosco della Città si trova a circa dieci minuti di macchina dal centro storico di Trento. L’ingresso, con  parcheggio gratuito, si trova in località S. Rocco di Villazzano.

Cosa fare all’interno del parco

La strada sterrata inizia con una leggera salita che ci invita piano piano ad entrare nel bosco dove il colore verde si declina in mille sfumature.

Lungo il percorso ad anello, ci si impiega un’oretta, si trovano vari sentieri che portano a diversi punti panoramici, panchine per rilassarsi, fontane con acqua potabile (in estate) e tantissimi alberi, anche originari di altri Paesi europei.

A primavera cespugli di rose selvatiche si alternano a quelle coltivate, ginestre gialle e bianche, aquilegia viola, il papavero rosso e tantissime altre varietà di fiori… un’esplosione di colori che rallegrano lo sguardo e la mente, in armonia con il percorso curato nei minimi particolari.

Per soddisfare la curiosità ed imparare qualcosa di interessante non mancano grandi tabelloni informativi relativi alle piante, al territorio ed agli animali.

Lungo il percorso ci si può fermare in diversi prati per giocare, correre e fare anche un picnic (troverete diverse panchine).

Ci si dimentica presto che la città è a pochi passi, ma si può ammirare dall’alto ed è bello fermarsi ad individuare le varie località: ecco il nostro fiume Adige, il Doss Trento, la chiesa di S. Apollinare, Sardagna con la sua funivia e così via.

Dal balcone panoramico del Bosco della Città si può ammirare la città di Trento dall'alto

Bosco della Città – vista su Trento

Bosco della Città – info utili

  • LUOGO: Trento (TN)
  • PARTENZA: San Rocco di Villazzano
  • ARRIVO: punto panoramico su Trento
  • ALTITUDINE:  448 metri
  • DISTANZA: 2,3 km
  • DURATA: 1 h
  • DISLIVELLO: 100 metri
  • PASSEGGINO: sì, da trekking

Qui trovate altre informazioni e curiosità sul Bosco della città.

Nei dintorni di Trento

Altre passeggiate consigliate nei dintorni del Bosco della Città di Trento:

Forte Pozzacchio: la storia è qui

Trincee e fortini non smettono mai di affascinare i piccoli esploratori, e se siete alla ricerca di un posto davvero super, non potete non visitare il Forte Pozzacchio, o Werk Valmorbia, nei pressi di Trambileno. Questa imponente struttura militare è stata scavata interamente nella montagna che sovrasta Rovereto. Un’occasione impedibile per rimanere a bocca aperta davanti a un’opera di ingegneria di dimensioni davvero ragguardevoli.

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Come arrivare a Forte Pozzacchio

Da Rovereto, si prende la strada statale 46 che in una quindicina di minuti porta a Pozzacchio. Sull’ultimo tornante, prima di entrare nel paese, si svolta a destra e in poche decine di metri si raggiunge l’ampio parcheggio. Da qui parte una suggestiva passeggiata che domina tutta la Vallarsa.

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La vista è meravigliosa e sicuramente non adatta a chi soffre di vertigini: la via è larga ma il versante che da sulla valle è esposto.

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La passeggiata lungo l’antica strada militare dura solo una ventina di minuti. Seppur breve offre comunque numerosi spunti per imparare qualcosa in più sulla vita dei soldati che un tempo combattevano in questa zona. Le gallerie, scavate nella roccia, sono tantissime, tutte da scoprire ed esplorare.

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Lungo il sentiero si trovano diverse tabelle esplicative ed è presente anche un plastico che ci permette di scoprire com’era il forte quando è stato costruito: immenso.

Forte Pozzacchio si visita  seguendo un percorso numerato, che porta a scoprire il forte nella sua interezza.

Forte Pozzacchio – pannelli numerati

Il Forte

Del forte a colpire l’occhio sono soprattutto le strutture metalliche dipinte in arancione: esse rappresentano le parti aggiunte durante i lavori di restauro e vanno a dare un’idea di come tutte le diverse parti del forte fossero, o in alcuni casi avrebbero dovuto, essere collegate.

La visita prevede una parte esterna e una all’interno del Forte. L’intero percorso richiede circa un’ora e trenta minuti: si segue un percorso numerato che porta alla scoperta del piano principale, dove alloggiavano i soldati e si trovavano diverse aree di servizio e vedetta.

Al piano superiore, che si raggiunge grazie ad una scala in metallo una passerella consente di ammirare il panorama sulla valle e le montagne circostanti.

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Tutto questo ci parla del passato non troppo remoto delle nostre montagne, quando i soldati tracciavano quei camminamenti che noi oggi attraversiamo con i bambini e come turisti.

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Consigliamo di partire per questa escursione muniti di pila, per guardare all’interno delle grotte scavate nella roccia e di giacca a vento, altrettanto indispensabile per affrontare lo sbalzo termico tra l’esterno e l’interno del forte, anche e soprattutto in estate.

Il forte si può visitare autonomamente oppure tramite visita guidata. Nei giorni in cui non sono previste visite guidate è possibile usufruire delle audioguide.

Forte Pozzacchio: servizi per i visitatori

A Forte Pozzacchio troverete tutto quello che vi serve, dai servizi igienici, al fasciatoio per bambini. Inoltre è presente un punto di ristoro presso il quale vengono serviti anche piatti cucinati con prodotti del territorio. Per chi arriva in e-bike c’è la possibilità di ricaricare la propria batteria grazie ad una colonnina a ricarica rapida.

Bella anche l’idea della terrazza panoramica sulla quale è possibile fermarsi a leggere i libri messi a disposizione dei visitatori o anche solo a godersi il sole.

Il forte è sede di numerosi eventi, concerti e laboratori: per tenervi sempre aggiornati consultate i social FB e IG

La visita dura in tutto un paio di ore (facendo il giro con calma).

Appuntamenti 2024

Il Forte è sede di diversi eventi e visite, in particolare ricordiamo:

  • Picnic di apertura: 1 maggio 2024: si potrà acquistare una borsa picnic con prodotti tipici del territorio: basta portare cuscini e coperte per allestire la tua postazione. Prenota QUI entro il 29 aprile
  • domenica: visite guidate su due turni, mattina o pomeriggio. Non si tiene  il 2 giugno, nè il 15 settembre;
  • una volta al mese (22 giugno, 27 luglio, 17 agosto e 21 settembre 2024), all ore 21.00, visita notturna;
  • per i bambini c’è il  gioco-laboratorio “A caccia nella storia” (19 maggio, 16 giugno, 18 e 24  agosto, 22 settembre, 20 ottobre 2024, inizio ore 15.00)- Bambini 6-12 anni accompagnati.

Per maggiori informazioni e aggiornamenti visita questa pagina e consulta la nostra agenda

Apertura e visite guidate

NEW: Forte Pozzacchio riapre il 1 maggio 2024

  • Maggio e ottobre: sabato e domenica dalle 10.00 alle 18.00 (ultimo ingresso ore 17.00)
  • da giugno a settembre: venerdì, sabato e domenica, dalle 10.00 alle 18.00
  • dal 12 al 25 agosto compresi, il forte rimarrà aperto alla visita tutti i giorni
Per le visite guidate la prenotazione online da diritto di precedenza (i posti sono limitati). Il biglietto per la visita guidata comprende l’ingresso al forte.
Il ticket d’ingresso permette di visitare sia l’interno che l’esterno del forte. Tutti i biglietti sono prenotabili anche online QUI

Forte Pozzacchio: contatti

Forte Pozzacchio
e-mail: info@fortepozzacchio.it
tel. 345 126 7009 (anche Whatsapp)

I forti e la Grande Guerra in Trentino

Se anche i vostri bambini sono incuriositi da trincee e forti, vi consigliamo anche:

Per organizzare al meglio la vostra visita non dimenticate le nostre utilissime mini-guide:

Sul Renon: la passeggiata Freud

La passeggiata Freud, o Freud Promenade, in tedesco, è un itinerario di 5 chilometri sul Renon, semplice e adatto a tutti. Pianeggiante, alterna tratti asfaltati ad altri su terra battuta ed è percorribile anche con il passeggino da trekking. L’idea vincente con i più piccoli è quella di effettuare il ritorno sul famoso trenino del Renon. Andiamo allora assieme a scoprirne i segreti.

Passeggiata Freud: come arrivare

Per intraprendere questa passeggiata si può partire da Soprabolzano (raggiungibile in auto o con la funivia del Renon, dal centro di Bolzano), oppure da Collalbo, pochi chilometri a nord del capoluogo altoatesino. Qui si trova un parcheggio sotterraneo comodo e gratuito, poco lontano dalla stazione del treno. In entrambe le direzioni mettete in conto, per completare il percorso, almeno un’ora e mezza, considerando le pause e qualche momento di gioco.


La passeggiata Freud

Il percorso è in buona parte su un sentiero sterrato, ma sempre comodo. Si passa in mezzo ai boschi ed ai prati, superando fienili e cataste di legna profumate. E sullo sfondo ecco comparire anche il Dente dello Sciliar.

Percorrendo la Passeggiata Freud la vista spazia e ci si trova dinnandi al dente dello Sciliar

Passeggiata Freud – vista sullo Sciliar

Non mancano spunti per giocare e curiose installazioni da perlustrare, come questa cabina ristorante con tanto di sdraio e seggiole attorno.

Sul sentiero di Freud in ogni stagione

Questa passeggiata è perfetta nelle mezze stagioni, sia in primavera che con i colori dell’autunno. Mano a mano che avanzerete vi imbatterete in alcune tra le più importanti citazioni di Sigmund Freud. Nel caso ve lo chiedeste, sì si tratta proprio quel Freud, il padre della psicanalisi, che nell’estate 1911 trascorse un periodo di vacanza qui sul Renon.
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Il paesaggio è davvero meraviglioso: la vista spazia sulle Dolomiti, dall’Alpe di Siusi, al Catinaccio, al Latemar. Noi abbiamo intrapreso la passeggiata da Collalbo e quindi il nostro punto di arrivo è stato il paese di Collalbo, dove ci siamo fermati alla stazione del treno.

Cosa fare a Collalbo

La stazione del trenino a Collalbo è servita da un bar con diversi tavoli esterni che offre panini, succhi e buoni dolci. Poco distante, comodi bagni pubblici. Se invece avete con voi il pranzo, l’ideale è il parco lì vicino: campo da calcetto, un bel prato, diversi giochi e comode panchine per un picnic all’aria aperta.

A questo punto potete decidere se ripercorrere la strada dell’andata, oppure prendere il trenino del Renon che con un piacevole viaggio vi porterà nuovamente a Soprabolzano. Leggete il nostro racconto Sul trenino del Renon, che incanto per scoprire di più.

Passeggiata Freud: info utili

  • LUOGO: Altopiano del Renon (BZ)
  • PARTENZA: Soprabolzano (raggiungibile in auto o in cabinovia dal centro di Bolzano)
  • ARRIVO: Collalbo
  • ALTITUDINE: 1221 metri
  • DISTANZA: 5 chilometri
  • DURATA: 2 h (solo andata)
  • DISLIVELLO: 100 metri
  • PASSEGGINO: sì
  • PUNTI DI RISTORO: vari, tra cui il bar alla stazione di Collalbo
  • CONTATTI: Trenino Renon: tel. 0471.356100 – www.ritten.com

Nei dintorni di Bolzano

Avete percorso la Passeggiata Freud e non vedete l’ora di tornare da queste parti?

Montagnaga: parco giochi e Santuario

parco giochi Montagnaga di Pinè

Avete visto che bello il parco giochi a Montagnaga di Piné? Realizzato recentemente dal Comune di Baselga di Piné (Montagnaga è una frazione), è uno spazio curato ed ombreggiato in cui sono presenti diversi giochi in legno e materiali naturali. Un posto molto carino dove portare bambini, grandi e piccoli. Da non perdere, a poca distanza, il Santuario della Madonna di Pinè. Per finire in bellezza la giornata vi consigliamo di fare una passeggiata ai laghi dove troverete altre due aree gioco per i bambini.

parco giochi Montagnaga di Pinè

Domina il parco l’alta torretta in legno dove ci si può arrampicare, sia sulla rete che grazie ai classici appigli, per poi scendere dal divertente scivolo o dai due tubi di acciaio.
Molto carina Carina anche la casetta, sempre in legno, dotata anch’essa di un miniscivolo. Ci sono anche delle altalene (una normale e una dove “infilare” chi ancora non riesce a stare seduto autonomamente), e poi giochi con le molle.

Santuario Montagnaga di Pinè

A poca distanza dal parco giochi, nel centro del paese,  si trova il Santuario della Madonna di Caravaggio, all’interno del quale si trova una preziosa immagine dipinta su tela (ritenuta miracolosa dalla tradizione popolare) che raffigura la Madonna di Caravaggio, QUI trovate maggiori informazioni sull’intero complesso, che si snoda in diversi punti del paese. Importante! Da non confondere il Santuario con il Monumento al Redentore, che si trova a cinque minuti di macchina.

Un posto che tante persone (trentine e non) amano molto, ma che non tutti conoscono. Un luogo di quiete e di preghiera, in cui si narra siano avvenute cinque apparizioni della Santa Vergine alla veggente Domenica Targa, originaria del luogo, tra il 1729 e il 1730. Qui troverete:

  • al suo interno, la Scala Santa (che riproduce quella di Roma), da percorrere rigorosamente in ginocchio, preghiera dopo preghiera
  • la suggestiva conca erbosa della “Comparsa” con il monumento bronzeo che ricorda l’episodio della prima apparizione

Cosa fare sull’Altopiano di Pinè:

San Romedio: sentiero nella roccia

Una possibilità per arrivare al Santuario di San Romedio è quella di percorrere il sentiero nella roccia che parte da Sanzeno.

Se avete voglia di fare una passeggiata davvero unica, non potete perdervi il sentiero scavato nella roccia che porta da Sanzeno (precisamente dal Museo Retico) al Santuario di San Romedio. Si tratta di una bella escursione di un’ora circa, pianeggiante e adatta a tutti. Alla meta vi aspetta un luogo magico!

santuario di San Romedio

santuario di San Romedio

Anche se molti blog e siti internet indicano il percorso adatto ai passeggini da trekking, noi vi consigliamo la fascia porta bebé per i piccolini o altrimenti fate venire i bambini a piedi: è un itinerario talmente suggestivo e semplice che cammineranno volentieri. L’altezza scarsa di certi passaggi ed il fondo della strada, a tratti disconnessa, infatti lo rendono non sempre agevole per le quattro ruote.

Santuario di San Romedio: come arrivare

Si parte dal parcheggio di fronte al Museo Retico, sulla strada che porta in Alta Val di Non. Quella che parte come una classica scampagnata si trasforma quasi immediatamente in una meravigliosa avventura in mezzo alle rocce: gran parte dell’escursione si svolge infatti all’interno di un grande canyon scavato nei secoli dalla forza dell’acqua.
Dopo circa 50 minuti si scende sulla strada asfaltata (si può in effetti arrivare fin qui anche in macchina, ma molto meglio a piedi) e con un ultima salita di 5-10 minuti si arriva alla meta. Il santuario è davvero bellissimo.

San Romedio: la storia

La leggenda narra che, nel quarto secolo dopo Cristo, San Romedio decise di andare da San Vigilio, vescovo di Trento, per avere l’ultima benedizione visto che sentiva che la sua morte si stava avvicinando. Trovando il suo cavallo sbranato da un orso, imbrigliò l’animale e arrivò in città sulla sua groppa. Da allora l’orso è il simbolo di questo luogo e infatti dagli anni Cinquanta sotto il santuario c’è una porzione di bosco recintata dove viene ospitato un orso proveniente da condizioni di cattività.

Adesso c’è Bruno, esemplare abruzzese, che però – devo essere onesta – ci fa comunque pena veder gironzolare tra le sbarre chiamato a gran voce dai tanti visitatori che affollano questo posto soprattutto in estate e nei weekend.
Tanti comunque gli scorci unici e le particolarità di questo posto. Dalla cappella con i resti delle ossa di San Romedio, alla scalinata con i doni votivi, i bavaglini con i nomi e le foto dei bambini, al terrazzino (con protezioni) che si trova in cima ai 131 scalini e che offre la vista su un dirupo di ben 98 metri.

Passeggiata alternativa per raggiungere il santuario

Se avete piacere di raggiungere l’eremo con una strada più breve, sicuramente meno avventurosa, ma altrettanto piacevole, vi consigliamo di recarvi ai laghi artificiali di Coredo e Tavon (che durante la bella stagione sono bellissimi, nonostante non siano balneabili, per prendere il sole e rilassarsi in mezzo al verde). Parcheggiando negli appositi spazi e percorrendo la strada che porta in fondo al secondo lago si raggiunge l’indicazione per il santuario che vi farà addentrare nel bosco per una quindicina di minuti tutti in discesa (il lato è quello del bar Due Laghi, famoso per le voliere con i pappagalli). Sarà molto semplice perché basterà seguire i cartelli segnaletici.

Naturalmente al rientro vi aspetta una bella salita, ma ne sarà valsa la pena. Secondo noi troppo ripida per i passeggini. L’orso Bruno (di nome e di fatto), quando siamo andati noi si è fatto fotografare più che volentieri, circondato di scoiattoli che saltellavano qua e là, creando grande stupore tra i bambini presenti.

Informazioni utili:

  • il santuario (📞0463 536198) è normalmente  aperto tutto l’anno, da ottobre ad aprile: ore 9-17.00; da maggio a giugno, e mese di settembre: ore 9-18; a luglio ad agosto: ore 8.30-19;
  • l’ingresso è gratuito
  • per chi ha problemi di deambulazione ed è provvisto del contrassegno per handicap l’accesso è possibile con l’auto fino al santuario. La presenza di gradini non permette però l’accesso al luogo di culto
  • nei pressi del santuario ci sono bagni pubblici, panche con tavoli, fontanella con acqua potabile e un bar abbastanza fornito
  • i cani non possono entrare

Cosa fare in Val di Non:

Terrazza delle Dolomiti: un incanto

Se c’è un posto che nella vita bisogna vedere assolutamente è la Terrazza delle Dolomiti, in cima al Sass Pordoi, a quota 2950 metri! Un punto panoramico d’eccezione in Val di Fassa, facilmente accessibile grazie alla funivia che sale dal Passo Pordoi (2239 metri). Da lassù si possono ammirare le più belle montagne del mondo, dal Sassolungo al Sassopiatto, alla Marmolada. L’impianto è aperto da maggio ad ottobre. Curioso andarci ad inizio stagione quando c’è ancora molta neve nei dintorni della stazione di arrivo.

Non si possono fare camminate (non è proibito, però è sconsigliato), ma si può comunque arrivare alla vicina croce e godere di questo incredibile panorama. Vedere la neve ancora a maggio o giugno, è davvero un’emozione. Vi potete fermare lì, ad ammirare tutta quella bellezza, prendere il sole e mangiare al Rifugio Maria.

Terrazza delle Dolomiti: passeggiate

Oppure (quando i sentieri sono praticabili) potete scendere prima alla forcella del Pordoi con il Rifugio Forcella Pordoi, 2848 metri, aperto indicativamente dal 20 giugno a inizio ottobre. Potete risalire poi fino al Rifugio Boé, aperto solitamente da metà giugno a metà settembre, in cima alla famosa Val di Mesdi, attraversando un paesaggio davvero impressionante. Poco prima del rifugio, c’è un bivio che indica la strada per il Piz Boé, la cima più alta del Gruppo del Sella: ben 3192 metri di altezza.

panorama dalla Terrazza delle Dolomiti

Terrazza delle Dolomiti

Percorso tutto sommato semplice, anche se a tratti esposto e presenti funi e gradini metallici per facilitare il passaggio. In due ore circa si arriva alla vetta e al Rifugio Capanna di Fassa, aperto indicativamente da metà giugno a metà settembre. Splendida la vista sul gruppo del Sella e sulle Dolomiti circostanti fino alle Odle. Per arrivare qui si può prendere anche la via più impegnativa (sono poco più di 300 metri di dislivello) e più veloce (un’ora e mezza circa) direttamente dalla forcella.

Val di Fassa: Trek Tour Panorama

Noi consigliamo anche il Tour Trek Panorama, che permette di muoversi agilmente con gli impianti e raggiungere la cima del Sass Pordoi direttamente da Campitello di Fassa.

Usando solamente gli impianti (due funivie, una seggiovia e due ovovie) e poco le gambe, è comodissimo per chi ha bambini piccoli e vuole semplicemente ammirare magnifici panorami senza fare troppa fatica. Vediamo allora il percorso, con i punti sosta consigliati.

Terrazza delle Dolomiti: come arrivare

Si sale con la funivia dal Col Rodella,  poi potete scendere in seggiovia (oppure anche a piedi, il tempo è lo stesso) fino al Rifugio Salei, aperto da inizio giugno. Consigliata qui una sosta per merenda, anche perché i bambini potranno divertirsi con i vari giochi, tra cui un lungo scivolo e i tappeti elastici con vista sul Piz Boé.

Da lì si prende la telecabina che arriva al Lupo Bianco. Attraversando la strada si prende un’altra telecabina che permette di avvicinarsi facilmente al Pordoi. Da lì un sentiero (prima in discesa e poi in salita), porta in 45 minuti al Passo, dove parte la funivia che arriva appunto alla Terrazza delle Dolomiti.

Tutto questo percorso (impianti e passeggiata) si effettua in due ore circa. A quel punto potete godervi il posto, anche perché dalle 12.45 alle 14 la telecabina Pian Frataces – Gherdecia è chiusa. Il consiglio è quindi di tornare, sulla stessa via dell’andata, nel pomeriggio.

INFO UTILI:

  • LUOGO: Val di Fassa
  • PARTENZA: Campitello di Fassa
  • ARRIVO: terrazza sulle Dolomiti
  • ALTITUDINE: 2950 metri
  • DISTANZA: circa 10 chilometri
  • DURATA: due ore circa (solo andata)
  • DISLIVELLO: 150o metri coperto da impianti
  • IMPIANTI: a partire da metà giugno, per orari sempre aggiornati cliccate QUI
  • PASSEGGINO: sconsigliato, meglio marsupio o zaino porta bambino
  • PUNTI DI RISTORO: Rifugio Forcella Pordoi  📞 366.7446715 | Rifugio Boé 📞 0471.1930340 | Rifugio Capanna Fassa 📞  336.452523 – 0462.601723 | Rifugio Salei 📞 335.7536315 | Rifugio Maria 📞  0462.608899.

Cosa fare in val di Fassa:

Malga Möltner Kaser a Meltina

Passeggiata bellissima in ogni stagione, che dal parcheggio Kircheben di Meltina arriva alla Malga Möltner Kaser passando dal rifugio Sattlerhütte. Si parte da quota 1352 metri per arrivare a poco più di 1800 metri di altitudine. 400 metri di dislivello percorribili comodamente in un paio d’ore, che regalano paesaggi di grande quiete e bellezza.

Come arrivare alla Möltner Kaser

Meltina si trova sulle colline tra Bolzano e Merano. Prendendo la Mebo, la superstrada che collega le due città, uscite all’altezza del paese di Terlano, seguendo le indicazioni. In una ventina di minuti, superata Meltina, (strada un po’ tortuosa, ma asfaltata) arriverete al parcheggio Kircheben. Da qui inizia la salita verso la Möltner Kaser.

Verso Malga Möltner Kaser

Il primo tratto dell’escursione è nel bosco, in salita leggera e costante. In meno di un’ora arriverete al rifugio Sattlerhütte, che ha una bella terrazza soleggiata e diversi giochi per bambini all’aperto. Il nostro consiglio è però quello di proseguire per un’altra oretta fino ad arrivare alla Malga Möltner Kaser, gestita da due generazioni dalla famiglia Gruber.

Nei dintorni della Malga Möltner Kaser e sull'altopiano del Salto in generale, è facile imbattersi in splendidi esemplari di cavallo avelignese.

Nei dintorni di Malga Möltner Kaser – cavalli al pascolo

Attraverserete prati con cavalli al pascolo in un paesaggio da favola e presto arriverete in questa malga con mucche, pecore e cavalli avelignesi in libertà, dove un profumino delizioso pervade anche la terrazza. Potrete accomodarvi ai tavoli con panche esterni, volendo. Per i bambini invece c’è una bella sabbiera con giochi ed altalene.

Ma che bontà!

Tante le proposte sul menu, servizio rapido e qualità assicurata. Canederli in brodo, canederli di speck o formaggio con insalata, uova, speck e patate… Le vere specialità sono i  secondi piatti di carne: arrosto di castrato con canederli o riso, spezzatino di manzo, manzo bollito, capretto… Le carni provengono dall’allevamento di famiglia. A volte si trovano anche piatti di selvaggina.  Per chi invece preferisce altro ci sono omelette con formaggio o speck, taglieri di affettati e formaggi e così via.

Tutto è preparato con ingredienti stagionali locali, nonché con le verdure e le erbe provenienti dall’orto. Impossibile infine non menzionare i dolci fatti in casa, con una proposta varia e spesso nuova, dove però non mancano mai deliziosi kaiserschmarren ed omelette con mirtilli rossi.

Apertura

Tutti i giorni da fine aprile all’inizio di novembre. Nei mesi invernali (gennaio/febbraio) aperta solo nei fine settimana. Da Santo Stefano la malga è aperta tutti i giorni fino all’Epifania.

Info utili:

  • LUOGO: Altopiano del Salto
  • PARTENZA: Meltina, parcheggio Kircheben
  • ARRIVO: Malga Möltner Kaser
  • ALTITUDINE: 1806 metri
  • DURATA: 2 ore (solo andata)
  • DISLIVELLO: circa 400 metri
  • DISTANZA: 6 chilometri (solo andata)
  • PASSEGGINO: no
  • PUNTI RISTORO: Malga Möltner Kaser,  rifugio Sattlerhütte

Malga Möltner Kaser: contatti

Malga Möltner Kaser
Tel.  349 1243720 (Elisabeth) – 349 1290780 (Gerhard)
web: www.moeltner-kaser.com

Nei dintorni della Möltner Kase

Cercate altre idee per vivere al meglio la zona attorno alla Malga Möltner Kase? Ecco qui qualche posticino che abbiamo provato per voi negli anni:

A Merano la Passeggiata Tappeiner

Se cercate una bella passeggiata, fattibile anche con il passeggino, a Merano la passeggiata Tappeiner è quello che fa per voi. La bellezza di Merano è data proprio dal saper bilanciare l’atmosfera cittadina con quella più “selvaggia” data dalla natura.  Se quindi siete indecisi se optare per un giro in centro o una passeggiata nel verde, qua andate sul sicuro. Basta un’ora d’auto da Trento per trovarsi nel cuore di questa bella e brulicante città, con negozi, pasticcerie, tavolini all’aperto, musica di strada, eventi e anche splendide passeggiate che parlano del suo sfarzoso passato.

La passeggiata Tappeiner

Dopo un giretto in centro storico, da dove partono anche le meravigliose passeggiate lungo il Passirio, ci siamo diretti verso la Passeggiata Tappeiner, un sentiero di 4 chilometri che permette di godere la città dall’alto, circondati da un’incredibile vegetazione mediterranea. Non pensavate di poter trovare palme, agavi, pini marittimi, oleandri, lecci e fichi d’india in Alto Adige? Beh, vi sbagliavate!

La vegetazione che si trova lungo la Passeggiata Tappeiner vi stupirà con i suoi colori e varietà

Passeggiata Tappeiner – tripudio di fiori e piante

Passeggiata Tappeiner: come arrivare

Per raggiungere l’inizio di questo percorso è sufficiente trovarsi nel centro storico. Non sarà difficile scorgere le indicazioni, soprattutto nei dintorni del Duomo di San Nicolò. L’inizio del percorso si trova deviando di poco dalla via principale, proprio a fianco del Castello Principesco e della stazione a valle della seggiovia Merano-Tirolo.

Il punto di accesso alla passeggiata Tappeiner si trova nel cuore del centro storico di Merano, a due passi dal Duomo e dal Castello Principesco

Passeggiata Tappeiner – inizio del percorso

Lungo la passeggiata Tappeiner

Non fatevi scoraggiare dall’inizio del percorso: dopo una salita a zig zag che vi porterà subito circa 100 metri sopra la città, il resto della passeggiata è per lo più pianeggiante. Il sentiero è comodo e largo ed offre splendidi scorci sulla città e i suoi dintorni. In lontananza anche Castel Tirolo (dove si possono osservare da vicino i rapaci, ricordate? Leggete In volo coi rapaci a Castel Tirolo). Sul percorso tante panchine, aree sosta, terrazzini panoramici.

Dopo 45 minuti circa troverete il ristorante Unterweger, con terrazzo (prezzi medio alti), ma trovate indicati anche altri punti di ristoro (che però non sono direttamente lungo la passeggiata). Noi abbiamo deciso di proseguire ancora per un quarto d’ora ed arrivare a Quarazze, alla fine della passeggiata.

Lungo la roggia di Lagundo

Se la giornata lo permette si può da qui proseguire sulla roggia di Lagundo (Algundweg: leggete Lungo la Roggia di Lagundo), collegata alla passeggiata Tappeiner da dieci minuti di salita su strada asfaltata e da un bel ponte sospeso.

Ancora una mezz’ora di passeggiata pianeggiante lungo gli antichi canali di irrigazione ed eccoci arrivati alla nostra tappa culinaria, il ristorante da Konrad: anche qui una bella terrazza soleggiata, piatti fatti in casa con ottimi tortelloni ripieni e la classica wienerschnitzel con patate, che amiamo follemente!

Potete quindi tornare sulla stessa strada dell’andata oppure, come abbiamo fatto noi, scendere a piedi fino al paesino di Lagundo (dieci minuti) e poi prendere l’autobus per rientrare a Merano. Qualunque ipotesi scegliate, sarà un bel modo per concludere questa bella passeggiata!

Passeggiata Tappeiner: info utili

  • LUOGO: Merano (BZ)
  • PARTENZA: centro storico
  • ARRIVO: passeggiata sopra la città
  • ALTITUDINE: max 380 metri
  • DISTANZA:  6 chilometri
  • DURATA: 1,5 ore
  • DISLIVELLO: 120 metri
  • PASSEGGINO: sì
  • PUNTI DI RISTORO: Unterweger, Konrad

Nei dintorni

Vi è piaciuta la passeggiata Tappeiner? Ecco qui altri suggerimenti per godere appieno della bellezza di questa zona dell’Alto Adige.

Se viaggiate in camper vi consigliamo il parcheggio di Merano 2000. Per altre aree sosta e campeggi in Trentino Alto Adige consultate la sezione dedicata, QUI.

Il Sentiero dei Nani in Passiria

La ciclabile della Val Passiria presenta alcuni tratti adatti per una bella gita in passeggino a bassa quota.

La pista ciclabile della Val Passiria, chiamata in tedesco “Passeirer Radweg”, percorre per 28 chilometri tutta la valle che da Merano arriva a San Leonardo, affiancando il fiume Passirio. Con un dislivello totale di circa 400 metri (da 300 a quasi 700) è percorribile tranquillamente anche con i passeggini visto il fondo ben tenuto, anche se spesso sterrato. Da essa si raggiunge comodamente anche il Sentiero dei Nani, non adatto invece ai passeggini.

La ciclopedonale della Val Passiria si percorre comodamente anche con il passeggino.

Ciclopedonale della Val Passiria

Sulla ciclopedonale da Caines a San Leonardo

Se volete fare un bel giro in bici (ma anche col passeggino) ed avete bambini piccoli, vi consigliamo il tratto che va da Caines a San Leonardo in Passiria. Questo tratto, lungo circa 15 chilometri, è infatti particolarmente pianeggiante. Inoltre sul percorso sono presenti numerosi punti sosta con parchi gioco ed aree attrezzate.

Il Sentiero dei Nani “Norggensteig”

Per chi è a piedi o vuol parcheggiare momentaneamente le bici suggeriamo un itinerario alternativo, che forma un anello proprio nei dintorni del paesino di San Leonardo. Un chilometro prima (venendo da Merano) parcheggiate al Maso Sandhof, casa nativa di Andreas Hofer, con annesso museo e ristorante. Attraversate la strada e seguite le indicazioni del nanetto fino ad arrivare alla pista ciclopedonale.

Per trovare il Sentiero dei Nani basta seguire le indicazioni a tema.

Sentiero dei Nani – indicazioni

Subito incontrerete un punto sosta, con fontana di acqua fresca, tavoli e panche.

A quel punto girate a destra sulla ciclabile e arrivate fino al primo ponte, da attraversare. Sulla strada troverete anche un piccolo biotopo, carino da visitare. A quel punto salite seguendo le indicazioni.

Lungo il Sentiero dei Nani si trovano 13 stazioni con leggende e giochi. Un modo curioso per scoprire il territorio assieme ai bambini.

Sentiero dei Nani – installazioni

Salendo incontrerete le prime bacheche, con i disegni a tema “Norggen”, i nani del posto, ispirati ai minatori che nel medioevo lavoravano nella vicina miniera di Monteneve.  Sono 13 le tappe del sentiero, create dal meranese Matthias Schönweger, con leggende e vari giochi per i bambini.

Inoltre vi imbatterete anche nella casetta dei nani, dove i bambini potranno divertirsi ad entrare e nascondersi.

Dopo una mezz’ora circa (e una bella veduta dall’alto sul paesino di San Leonardo) troverete una simpatica area sosta, con installazioni varie, la campana per giocare con i sassi e una “tavola mulino”, o “tria” (foto sotto) che ha come scopo quello di posizionare per primi un tris di pigne o sassi, o qualsiasi altra cosa troviate in natura.

i prosegue quindi attraverso la “Valle dei Nani”, con la tappa dei “giochi di vento” e “frutti di bosco”. Infine un sentiero in discesa sui prati conduce alla “casetta della volpe” e alla “stazione dell’acqua”. Raggiunta la strada asfaltata, ci si ricongiunge al sentiero che riporta al Sandhof.

Laghetto Sandwirt: pesca e non solo

Infine, nei pressi del Sandhof, non perdete il laghetto di pesca sportiva Sandwirt. Con la tessera giornaliera, acquistabile in loco a 18 euro, si possono pescare fino a 4 trote. Le esche si pagano a parte e non è richiesto il possesso di licenza di pesca.

Completano l’area un bel parco giochi, un bar con terrazza e diversi punti pic-nic attrezzati con tavoli.

Sentiero dei Nani: info utili

  • LUOGO: Val Passiria
  • PARTENZA: San Leonardo
  • ARRIVO: giro ad anello
  • ALTITUDINE: max 850 metri
  • DISTANZA: 5 km
  • DURATA: 2 ore
  • DISLIVELLO: 180 metri
  • PASSEGGINO: no
  • PUNTI DI RISTORO: Sandwirt
  • CONTATTI: tel. 0473 656 143

Nei dintorni

Che abbiate percorso il Sentiero dei Nani o la ciclabile ecco alcuni suggerimenti per completare la vostra gita in Val Passiria: