Sono ben tre le slittinovie sull’Alpe Cimbra: due si trovano a Folgaria (a Costa e a Fondo piccolo) e una a Lavarone (Bertoldi), dotate di impianto di risalita, sono adatte sia ai bambini che agli adulti. Le slittinovie sono degli impianti assolutamente sicuri che permettono di slittare su piste protette e di modesta pendenza. Gli slittini, su cui possono sedere due persone, anche un adulto e un bambino, vengono forniti dall’impianto e trainati in cima alla pista mediante uno skilift appositamente attrezzato.
Oltre alle slittinovie a Lavarone per far divertire grandi e piccini si trova Neveland, dove ci si può divertire con due piste da tubing, un tappeto primi passi e alcuni giochi per i bambini.
Maggiori informazioni: Slittinovia a Costa di Folgaria, di Alberto Colpi
1 corsa Euro 1,50
8 corse Euro 10,00
12 corse Euro 15,00
Il biglietto non è nominale.
Tel. 0464 721576
Slittinovia di Fondo Piccolo – Folgaria, di Giuseppe Rella
Orari:
Sabato e Domenica da inizio a fine stagione, Natale e Carnevale tutti i giorni.
Dal lunedi al venerdi dalle 13.30 alle 16.30
1 corsa: 1.50 €
5 corse: 6 €
10 corse: 10 €
Info:
Tel. +39 328 9531056
Neveland – Loc. Bertoldi – Lavarone
A Lavarone per far divertire grandi e piccini si trova Neveland, un parco divertimento sulla neve munito di:
slittinovia
due tappeti scorrevoli
una pista miniquad con quad per bambini
due piste da tubing
giochi per bambini
strutture gonfiabili
un tappeto primi passi
Per maggiori info, CLICCA QUI!
Tel. +39 0464 783214
Quando si dice “alba in malga” istintivamente viene in mente una situazione di fatica, freddo, stanchezza. Niente di più sbagliato (almeno, se non la si fa tutti i giorni). Ci sono stata con Samuel, ormai 13 anni, e temevo si sarebbe annoiato… e invece si è divertito moltissimo, imparando un sacco di cose nuove.
Siamo arrivati alla struttura nel pomeriggio: la strada è un po’ lunga, ma il luogo e il cibo meritano assolutamente. Se volete una nuova meta per le prossime gite, segnatevela senza dubbio: è aperta fino a fine settembre/ottobre (dipende da come va l’autunno a livello di temperature).
Il tempo di sistemare le cose, conoscere i nostri nuovi amici che avrebbero vissuto assieme a noi questa nuova esperienza e via! Con Elena e Thomas, accompagnatori di territorio, abbiamo scoperto un sacco di curiosità sulle piante, sui fiori della zona e sugli animali che lì vivono. Il programma prevedeva una passeggiata di un’oretta circa, con vista sulla Val di Fiemme, ma ci ha sorpreso un temporale e siamo dovuti tornare indietro. Ma l’entusiasmo è rimasto immutato, grazie agli accompagnatori che ci hanno sorpreso con mille storie e nuove invenzioni (Thomas ci ha spiegato tutti i trucchi per fare le fotografie con lo smartphone, nelle situazioni e luoghi più inconsueti… un vero mago di creatività!)
Ridendo e scherzando è arrivato il momento della cena, con ottimi antipasti, canederli o zuppa d’orzo, polenta e spezzatino ed un ottimo strudel. Bambini contenti e genitori pure! A fine pasto Mario, il gestore, si è fermato a raccontarci un po’ la sua storia e quella della malga: aneddoti, ricordi e curiosità che ci hanno accompagnato dolcemente all’ora di andare a dormire nelle nostre stanze, tra letti in legno e coperte calde per la notte.
E poi… driiiin! alle 5 il suono della sveglia, vestirsi in modalità automatica, andare a recuperare le mucche che nella notte a causa del temporale si erano allontanate dalla malga… insomma, un’avventura! Ma che gioia quando le abbiamo trovate! I bambini si sentivano dei perfetti pastori, affiancando Massimo nel suo lavoro. Siamo poi arrivati alla stalla, dove abbiamo provato a mungere, scoprendo di essere decisamente tagliati per questo lavoro (Samuel addirittura mungeva a due mani). Ecco arrivato quindi il momento tanto atteso della colazione: super! Torte fatta in casa con la ricotta e gli amaretti, oppure pere e noci; yogurt, pane fatto in casa con burro e marmellata, affettati vari, crepes…una goduria!
Ma non è finita: ancora un po’ di lezioni naturalistiche di Thomas, davvero eccezionale nel suo modo d’essere, e poi ci aspettava la casarada, cioè la produzione del formaggio e in questo caso della Tosela. Massimo ci ha spiegato passo a passo come si produce, facendocela assaggiare appena pronta…e che emozione portarsene a casa un pezzetto!
Insomma, non ci siamo fatti mancare niente, anzi! Ci siamo salutati con la promessa che ripeteremo di certo quest’esperienza, magari sempre in Val di Fiemme a Malga Sadole (altra struttura da visitare assolutamente!). Ecco qui le nostre facce allegre… chi parlava di fatica, freddo e stanchezza!?! 😉
Se vi state chiedendo dove andare in estate con il passeggino, nel sito trovate tante possibilità (CLICCA QUI), ma eccone un’altra perfetta anche per chi ha passeggini normali e non strutturati per le strade sterrate. Abbiamo scoperto qualche giorno fa, grazie alla nostra insuperabile amica Dora dellaStrada dei Formaggi delle DolomitiMalga Peniola, a quota quasi 1500 metri, proprio sopra il paese di Moena.
Ci si può arrivare direttamente in auto, ma il consiglio è quello di fare una bella passeggiata nel bosco: il fondo è asfaltato, in leggera salita e pianeggiante nella parte finale. Attenzione! Il transito alle auto è vietato dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 18 per poter camminare in un ambiente incontaminato. Si parte poco dopo la famosa Malga Panna, al parcheggio sulla strada, dove si possono lasciare le macchine. All’arrivo godrete di immense distese di prati, un’ambiente caratteristico e grandi tavoli all’aperto coperti da ombrelloni nelle giornate più calde.
Noi siamo arrivati per ora di merenda, giusto in tempo per assaggiare le loro famose fortaie (gli strauben altoatesini). In alternativa c’erano le frittelle di mele e i fagottini alla nutella. Materie prime di qualità, prezzi poco più alti della media (primi tra i 7 e gli 11 euro, ma pasta fatta in casa, con Puzzone di Moena e speck nostrano; secondi tra i 13 e i 22 euro del piatto “Peniola”, con polenta, salsiccia, funghi, gulasch di manzo, cervo in umido e formaggio fuso) ed ottime recensioni anche su TripAdvisor.
Molto carina la chiesetta, il piccolo parco giochi per i bambini ed un ambiente familiare e confortevole. Che dire? Torneremo presto per un bel pranzo, questo è certo!
A volte siamo così impegnati a cercare complicate passeggiate in posti lontani che dimentichiamo che pure intorno a noi ci sono montagne e boschi tutti da scoprire. Il bosco sopra San Michele ne è un esempio (per trovare altre mete vicina casa leggete questo articolo)!
Dall’Istituto Agrario parte questa passeggiata che arriva, passando attraverso le vigne, al bosco che sovrasta l’abitato. Potete lasciare la macchina nel vicino parcheggio del municipio per poi entrare a piedi del cortile della scuola, non preoccupatevi di partire con le borracce piene: ad inizio percorso si trova una fontanella con acqua freschissima!
Qui trovate anche i cartelli di inizio percorso, si sale verso sinistra costeggiando l’istituto, poi si attraversano i vigneti per una quindicina di minuti (un po’ noiosi in realtà ma tenete duro) prima di arrivare finalmente al sentiero nel bosco.
Si sale parecchio (il dislivello è di circa 260 metri), quindi meglio intraprendere questa passeggiata con bambini un pochino allenati, ma la fatica viene ripagata dal magnifico panorama che si può godere dai tre punti panoramici dislocati lungo la salita.
In ognuno panchine e tavolini permettono una sosta per recuperare le energie, ricordatevi quindi di portare con voi la merenda! A Gaia e Samuel è piaciuto tanto fermarsi a guardare le macchine sotto che “sono così piccole che sembrano giocattoli!”
A metà passeggiata circa, nella parte più alta, dove ogni anno i bambini delle elementari fanno la festa degli alberi, abbiamo trovato un immenso e invitante cespuglio di more, purtroppo erano ancora tutte acerbe… magari se vi capita di passare tra qualche giorno siete più fortunati!
Nella seconda parte del sentiero si incontra “la tana dell’orso” (e ora dai tutti a canticchiare con noi “a caccia dell’orso andiamo di un orso graande e grooossso… paura non abbiamo…!“)
e l’antica macina, il mulino a cui era collegata non c’è più ma è comunque un’importante testimonianza del passato agricolo di questa montagna.
E poi giù verso la parte sud di San Michele e la fine di questa passeggiata. La discesa sul sentiero di sassolini è un po’ impegnativa: attenti a non cadere (Samuel è scivolato un paio di volte, ma tanto è fatto di gomma e si è rialzato subito).
In tutto ci abbiamo messo poco più di due ore, pause comprese, per una distanza di quasi cinque chilometri. Io la consiglio soprattutto in autunno quando la temperatura è più fresca (abbiamo visto anche diversi noccioli pieni di frutti da gustare una volta maturi).
Un luogo dalla storia millenaria, testimoniata dai ritrovamenti che risalgono alla preistoria: questo è il Parco Minerario di Calceranica. Qui si trovano le numerose gallerie da cui in passato si estraeva rame, ferro e soprattutto pirite utilizzata per ricavare il vetriolo – che veniva adoperato nella tessitura e metallurgia – e la sugarina, polvere assorbente per inchiostro. Un patrimonio che da qualche anno è stato restituito alla comunità. Percorso adatto anche alle famiglie.
Proprio dopo la prima rotatoria di Calceranica sulla destra si raggiunge un luogo molto interessante ed educativo, che riporta indietro nel tempo, per capire come si faceva ad estrarre materiali preziosi dal cuore delle nostre montagne. Caschetto in testa per tutti e via, alla volta della miniera di Calceranica, catapultati nella vita di minatori.
Pare quasi di essere sbalzati in un mondo parallelo, più americano che italiano, ai tempi dei grandi cercatori d’oro. É bello scoprire che proprio dove oggi si può camminare, attraverso un comodo sentiero in mezzo al bosco (il sentiero del minatore), passasse il trenino con cui venivano trasportati i materiali. Ci sono lungo il tragitto cartelli informativi e punti didattici su cui si possono trovare informazioni interessanti per adulti e bambini, sulle miniere e i minatori.
Il giro completo dura circa un’oretta ed è adatto solo ai passeggini moderni “tre ruote”. Per tutti gli altri è una bella e semplice passeggiata che, sul primo tratto di sentiero, dà modo di ammirare il lago e il paesaggio dall’alto con bellissimi panorami.
La parte che maggiormente coglie l’attenzione è, secondo noi, la miniera vera e propria. Inizialmente incute anche un po’ di paura sbirciando all’imbocco della galleria “Leyla”, ma poi grazie alla guida e ai punti luce tutto prende un’altra piega.
Non molto adatta per le persone claustrofobiche o per chi ha paura del buio, ma il tratto visitabile è lungo solo un centinaio di metri. All’interno é molto umido e si avverte subito una sensazione particolare, immedesimandosi con chi in quel posto ci doveva passare tante ore, con il rischio di frane e la possibilità di non risalire.In alcuni punti sono stati allestiti, con manichini e oggetti di lavoro di repertorio, alcuni momenti di vita nella miniera. I bambini ne saranno sicuramente incuriositi.
All’esterno della miniera, all’imbocco di quella che é la galleria Leyla, appunto, c’è un vero e proprio “trenino” giallo, di quelli che si usavano per entrare nel reticolato di gallerie di oltre 40 chilometri che si snodava sotto Bosentino e Vattaro. E allora via alle foto ricordo dei piccoli minatori e delle loro mamme. Ultima tappa del nostro tour il centro visitatori in cui non solo si trova una piccola ma molto carina mostra di minerali, ma anche tante info sulla miniera e sulle caratteristiche e mineralogiche della zona.
Oggi facciamo un’eccezione e usciamo decisamente dai confini trentini, spostandoci di ben 1752 chilometri. Vi porto a Lampedusa (non sia mai che prenda vita anche l’italideibambini.it!), da cui sono appena tornata. E un luogo così magico è decisamente da condividere con tutti voi. L’anno scorso avevo letto questo bellissimo post di Susanna e le sue parole mi sono risuonate per tutto il tempo della vacanza. Perché quando una persona è capace di cogliere l’essenza delle cose colpisce dritta al cuore.
Lampedusa è un pezzo d’Italia perduto in mezzo al mare, più vicino alla Tunisia che alla Sicilia. E’ un’isola che mescola la roccia e il sole, che profuma di nostalgia. E’ un concentrato di energia, di emozioni, di natura prepotente e selvaggia. Un posto da cui non si torna uguali a prima.
Ecco quali sono le cose da non perdere con i bambini a Lampedusa:
un giro in barca, possibilmente sulla Barca Flavia. Partenza al porto nuovo alle 10.30, giro dell’isola (a seconda delle condizioni del mare) con Francesco, che vi racconterà in maniera divertente i segreti di ogni tratto di costa, super pranzo a bordo con antipasti e un primo a base di pesce freschissimo, dolce a sorpresa e merenda a base di frutta. Costo: 40 euro a persona (li merita tutti) e prezzi speciali per i bambini. Lo consiglio perché quel che si vede dalla barca è impossibile da vedere dalla terraferma, perché i tuffi alla Tabaccara in mezzo alle “barche volanti” (l’acqua è così chiara che si vede l’ombra sul fondale dando l’idea che siano sospese) è un’esperienza indimenticabile. Per non parlare dell’uscita serale, che vi regalerà quasi sempre l’incontro emozionante con i delfini (noi li abbiamo avvistati anche di giorno), la vista di tramonti pazzeschi, e una cena spaziale a base di cous cous o altre prelibatezze. E poi? Si balla, grandi e piccoli. Per prenotare: 3338847296.
un aperitivo all’ O’Scià, di fronte al mare. O’Scià è un modo bellissimo e struggente per chiamare in lampedusano un’amore, un figlio. Significa letteralmente “fiato mio”, vi viene in mente qualcosa di più bello? O’Scià è anche un posto di incantevole bellezza sulla costa nord dell’isola, dove potrete fermarvi sui tavolini all’aperto e godere di quest’atmosfera magica. Possibilità di prendere qualcosa da bere o di aderire alla formula “buffet” a 15 euro, molto carina anche per i più piccoli.
il centro di recupero delle tartarughe marine, alla stazione marittima del porto vecchio, aperto in estate tutti i giorni dalle 17 alle 20. Al centro, gestito dal WWF, vengono curate le tartarughe che hanno subito danni principalmente legati allo scontro con le imbarcazioni o all’ingestione dei rifiuti di plastica gettati in mare. All’ingresso vengono formati dei gruppetti per le visite guidate dei volontari, che soddisferanno tutte le curiosità di questa specie. Alla fine della visita potrete vedere da vicino le testuggini e se sarete fortunati potrete partecipare anche alle operazioni per il loro rilascio in mare una volta curate.
una visita a Linosa. Isola molto più piccola e completamente diversa da Lampedusa, perchè di origine vulcanica e totalmente verdeggiante. Appena scesi dall’aliscafo (un’ora e un quarto da Lampedusa) cercate quell’uomo fantastico che è il Barone Rosso. Un pescatore, un agricoltore, un incantatore di storie: il custode per eccellenza di tutte le meraviglie di questo fazzoletto di terra che conta 400 abitanti e che resiste alle intemperie, ai raccolti rovinati dal vento, ai disagi tipici dei luoghi dimenticati dalla politica, ma tenuti vivi da chi ci ha lasciato un pezzetto di cuore. Il giro in barca con lui è d’obbligo (15 euro a persona), il pranzo nel ristorante di famiglia al porto (Ristorante Errera) pure.
Informazioni utili:
i voli sono piuttosto cari, ma cercando per tempo con attenzione (io mi trovo bene su Skyscanner) è possibile trovare tariffe attorno ai 200 euro a/r a persona in su. Comunque sia, ne vale assolutamente la pena.
il periodo migliore? come sempre: maggio, inizio giugno, settembre, ma anche ottobre.
la Spiaggia dei Conigli è di certo la più bella: non di facile accesso con i bimbi piccoli per il sentiero impegnativo soprattutto al ritorno, è privo di punti ristoro e di zone attrezzate. Il chiosco all’accesso della spiaggia, in alto, noleggia gli ombrelloni (5 euro al giorno). Ricordate però che si possono piantare solo in una metà della spiaggia, per favorire il deposito delle uova delle tartarughe marine (anche se a me sembra più un’operazione di facciata, che altro: i dati dimostrano che sempre più testuggini evitano di riprodursi qui nonostante il loro imprinting le porti a deporre le uova solo nel posto in cui sono nate)
merita più di una visita la spiaggia attrezzata “Sciatu Persu” (Fiato Perduto). Maria Rosaria vi vizierà offrendovi il caffè freddo, i dolci preparati dalla suocera, le sedie nell’acqua di una trasparenza incredibile. Da non credere.
comprate maschere ed occhialini in abbondanza, i fondali sono pieni di pesci giganti e potrete vedere anche le stelle marine.
per girare potete noleggiare le Mehari, jeep aperte (foto sopra) tipiche dell’isola. Per i bambini un’attrazione irresistibile! Lampedusa è piccola, ma necessita di un mezzo di spostamento per viverla al meglio e scoprire ogni suo angolo.
si mangia benissimo, ovunque. Da segnalare al porto nuovo la pescheria gastronomica Da Gianni e in paese la gastronomia Martorana: i calamari alla lampedusana sono solo una delle mille prelibatezze da non perdere.
acchiappate almeno un tramonto, di una bellezza struggente come solo nella zona delle antenne sulla strada di Ponente.
chi ama il passeggio e la vita mondana ha solo una possibilità: via Roma. Si popola seriamente dalle 10 di sera in poi e offre di tutto e di più. Lì incontrerete tutte le persone che avete visto in quei giorni: Lampedusa è un grande paese, gira e rigira ci si rincontra sempre.
Gli abitanti del posto dicono che i turisti non rimangono mai indifferenti a quello che loro chiamano “lo scoglio”. O lo ami o lo odi. Se apprezzate i luoghi genuini, i sapori intensi, le persone cortesi ed allegre, la amerete perdutamente. Come è capitato a me.
Bellissimo agritur apprezzato soprattutto dalle famiglie con bimbi piccoli e amici a quattro zampe. Qui tutti sono i benvenuti e chi ha potuto lasciare una recensione ha sottolineato non solo la cura dei dettagli della struttura a metà fra il moderno e il rustico e con tutti i comfort, ma anche l’attenzione dei titolari verso i clienti e le loro esigenze.
Aperto praticamente tutto l’anno (rimane chiuso solo 20 giorni in giugno e il mese di novembre) questo agritur dall’anima rurale, costruito interamente in legno di larice, pietra e porfido locale ha una carta composta di cibi genuini di produzione propria e locale che, come confermano i titolari, non hanno bisogno di essere differenziati per i piccoli in menù bambini, perchè c’è sempre tanta scelta tra piatti che anche loro possono apprezzare. Le pietanze vengono servite nell’accogliente stube oppure nell’originale sala ristorante.
Il maso è famoso per le sue merende. Chi decide di passare di qui per questo momento speciale lo può fare senza prenotazione e può decidere se mangiare affettati o dolci. Naturalmente essendo sempre aperto, ogni pomeriggio le famiglie con bambini possono visitare il Maso per poi fermarsi a merenda oppure prendere parte ad un emozionante giro in carrozza trainata dai cavalli norici che attraversa il paese di Predazzo e dintorni (solo su prenotazione: 10€ adulti e 5 € i bambini).
Gli animali non mancano e aspettano i bambini proprio fuori dalla porta dell’agritur: vitelli, asini, mucche, cavalli, pecore sono gli abitanti di questo luogo così accogliente. In inverno gli animali rimangono a svernare al Maso, ma d’estate vanno in alpeggio alla Malga Bocche, dalla metà di giugno fino a fine settembre. Proprio d’estate, in collaborazione con il Parco di Paneveggio, viene organizzato un appuntamento settimanale durante il quale le famiglie possono recarsi al Maso per scoprire e provare la mungitura a mano, per dare il latte ai vitellini o dar da mangiare maiali. A tutto questo si aggiunge un bel giro con l’asino. La giornata normalmente si chiude con un bel piatto di polenta, cucinata al momento tutti insieme.
Maso Lena si trova proprio sopra al maneggio e al campo sportivo di Predazzo, nella zona di campagna. Mentre per arrivare a malga Bocche si possono usare gli impianti di Bellamonte e fare una passeggiata di circa quattro chilometri piani oppure si può partire da Paneveggio con una passeggiata che dura circa un’ora e mezzo a piedi. Alla malga si mangia solo a mezzogiorno, alla carta, con piatti tipici (polenta, salsiccia, formaggio, ecc..). Anche qui è possibile fare elle ottime merende.
Indirizzo Maso Lena: località Löze, via salita alla cascata, 3 – Predazzo
Contatto: 340 7128301, info@masolena.it 0462 501851 (Malga Bocche 335 5946308)
Gioco di ruolo con dieci stazioni tematiche, a cui corrispondono specifici elementi ludici e altrettanti elementi di comunicazione. La finalità del gioco è principalmente quella di educare i ragazzi alla conoscenza del bosco e più in generale dell’ambiente naturale e quella di invitarli alla scoperta della foresta e dei suoi misteri divertendosi. Il gioco si trova in località Prà dal Manz, a monte del comune di Capriana, in Val di Fiemme. Prà dal Manz è ormai da tempo luogo destinato e utilizzato come sito di gite, picnic e feste per gli abitanti del paese e per i turisti. E’ un percorso assolutamente unico nel suo sviluppo narrativo e nei giochi che caratterizzano le diverse stazioni, ideato e progettato da Sergio Camin con la consulenza scientifica di Marcello Mazzucchi.
Il gioco inizia con il Labirinto nella parte di prato per poi portarsi nel bosco immediatamente prospiciente la strada. Una parte di bosco a cui è stata cambiata la destinazione d’uso ma che è rimasto inalterato. Il suo scopo principale è legato all’educazione ambientale data con strumenti ludici. Non altera nel suo complesso l’ambiente naturale che lo ospita ma lo spiega. La collocazione dei giochi e degli elementi minimali di comunicazione ha utilizzato al massimo le aree libere già a disposizione senza alcuna modifica delle sezioni del terreno. La progettazione partecipata ha richiesto più di un anno di lavoro con la scuola del paese e gli scolari troveranno nel gioco anche il frutto del loro lavoro dedicato alla conoscenza del territorio, che vivono. Nessuna alterazione dell’ambiente naturale ma lo sforzo di arricchirlo allargando le conoscenze e stimolandole emotività dei ragazzi.
Il parco alle ex Caserme Duca d’Aosta è un punto di riferimento per le famiglie della zona lo si capisce dal via vai di bambini che si vede passare anche di mattina presto. Il parco è molto arioso con grandi spazi verdi, anche se l’ombra è assicurata dai maestosi alberi disseminati nel prato. Un giro sull’altalena (è presente anche un comoda altalena per disabili), una discesa sullo scivolo…
e poi nel campo da beach volley a giocare con altri bambini. Qualche tiro, un po’ di buche… l’opera di costruzione di un ponte! La sabbia è davvero magica, i giochi che si possono inventare sono infiniti!
Un po’ più in la c’è anche un mini campo da calcio con una porta, lo ho scoperto grazie alla “processione” di ragazzini che hanno affollato il parco nella tarda mattinata. E’ bello sapere che sono qui a calciare un pallone invece che chissà dove a combinare chissà cosa, anche per i ragazzini più grandi questo parco è una grande opportunità!
Convincere Gaia e Samuel che era arrivata l’ora di rientrare a casa è stato impegnativo, hanno accettato solo estorcendomi la promessa di tornare il prima possibile. Magari con la nonna che abita davvero a pochi passi!
Una sciacquata sotto la fontanella per togliere la sabbia e una corsa a piedi nudi per asciugarsi! E via alla volta di casa, contenti di aver scovato anche oggi un posto davvero molto carino!
Che bella scoperta abbiamo fatto, in pieno centro storico a Trento! Non so voi, ma io ADORO gli hamburger, se poi sono realizzati con prodotti genuini e di qualità moolto meglio! Se anche voi la pensate come me dovete fare un salto al Gusto Giusto, il “baracchino” in piazza Vittoria (davanti alle Poste, per intenderci). L’obbiettivo è quello di “far provare – come ci confessa Stefano, il titolare – delle piccole emozioni di gusto”. E visto che io sono una che vive di piccole/grandi emozioni di gusto, sono andata a sperimentare il tutto per voi! Per partire subito alla grande ho provato il BBQ! con carne di manzo, bacon, asiago, insalata, salsa BBQ e tortello di patate. Super!
Completavano il mio menù le patate: tra patate al forno Dippers (classiche) o patate al forno Pepenero (un po’ piccanti), ho scelto le seconde! Squisite!
Volete qualche altro esempio di burger? Il Burger Cheese Bacon con carne di manzo, bacon, cetrioli, cheddar e ketchup e pane fatto in casa! “? Ecco il Burger Delicato con carne di manzo, gorgonzola Dop, bacon, crema di zucchine e insalata. Da leccarsi i baffi!
I prezzi riflettono ingredienti di elevata qualità, di provenienza vicina. Convenienti i menù combinati: burger + patate + bibita/birra
I punti di forza sono questi:
– pane artigianale fatto in casa con farina Petra biologica
– bibite bio, anche trentine
– carne trentina, cotta al momento
– altri prodotti particolari prodotti nel territorio e nel trentino
– Cola italiana (da Torino) di cui anche la versione bimbi senza caffeina
– birra artigianale trentina e non, ma sempre e comunque, italiana
Potete prendere i panini e portarli via, sedervi ai tavolini lì davanti, oppure c’ è anche la possibilità di ordinare online con consegna a domicilio. Forte vero? Potete farlo cliccando qui e ricordate che si accettano pagamenti in contanti, carta di credito e Paypal.
E per chi ha la nostra CARD ecco una proposta interessante: ogni 2 adulti paganti il menù completo (burger, patate e bibita o birra), per il figlio entro i 10 anni menù baby (carne, patatine e bibita) a 5 euro invece di 8 euro (altri figli 6 euro invece di 8 euro)