Author - Silvia

Le sculture nel bosco (Rumo)

Il bosco è già una meraviglia di per sé, ma è ancora più bello quando è arricchito da installazioni artistiche capaci di sorprendere e di stimolare l’attenzione anche dei più piccoli. Oggi vi portiamo a Rumo, in Val di Non, lungo un nuovissimo sentiero tematico costellato di sorprese. Ci si arriva partendo dalla frazione di Mocenigo di Rumo (dove potete lasciare l’auto) in località Bagni: a destra della fontana si prende la strada cementata per circa 100 metri e si arriva in località Palù da dove parte il percorso. Vi sveliamo subito qualche tappa, una più bella dell’altra.

C’è l’aquila, in posizione di cattura, con le sue enormi ali aperte… che poi ritroviamo nella sua maestosità alle prese con una lepre.

Lo gnomo che esce dal tronco con il cappello a punta e la sua lunga barbaL’ascia gigante che incide il tronco e che i bambini proveranno ad estrarre come si fa con la spada nella roccia
La farfalla che si appoggia al fungo (e quanti ce ne sono qui quando è stagione!)
E poi gli orsi, uno che arrampica sull’albero e l’altro su due zampe: simpatici animali che popolano a volte queste zone e che se lasciati in pace non costituiscono nessun pericolo.
Una delle statue più emozionanti è senza dubbio quella del lupo, che ulula in cielo. Incredibile la magia del lavoro degli scultori che rendono davvero reale l’effetto del pelo e la coda (foto principale).
Ma c’è anche lo scoiattolo nella sua tana…
…e i due scoiattoli innamorati con una bellissima vista sulla Val di Non.

Il sentiero non è molto lungo, circa un chilometro. Si torna indietro sulla stessa strada. Non è adatto ai passeggini per via della pendenza iniziale che porta all’imbocco. E’ comunque molto carino e vale assolutamente la pena farci un salto. All’inizio c’è anche una fontana, l’ideale per rinfrescarsi nelle giornate più calde.

Per completare la giornata vi suggerisco una passeggiata alla malghe di Proves e per pranzo o cena un salto all’Hotel Cavallino Bianco di Rumo, con il suo ristorante super e la piscina perfetta per i bimbi. Buon divertimento!

La Val di Non in estate offre tante belle idee per le famiglie che vogliono vivere appieno questo splendido territorio, le abbiamo raccolte tutte in una mini-guida, leggete QUI!

Sentiero tematico “La fattoria della Lana”

Avete provato il sentiero tematico “Paoarhoff. La fattoria della lana” realizzato a Palù del Fersina nel 2018? Una modalità nuova e coinvolgente per trascorrere del tempo di qualità assieme a tutta la famiglia. Si tratta di un percorso fruibile con un libretto* (illustrato da Michela Molinari), che racconta la storia del folletto Pèrk, alla ricerca dell’animale della fattoria che produce la lana. Assieme a lui incontrerete sei installazioni (realizzate dall’artista Franz Avancini) che riproducono altrettanti animali: l’asino, il coniglio, il gallo, le capre, il maiale, la pecora.

L’incontro con ogni animale (realizzato esclusivamente con materiale naturale e di recupero) prevede un’interazione grazie ad un meccanismo particolare (tirare un corda, sciogliere un nodo, e così via) che rivelerà una lettera segreta. L’unione delle lettere comporrà una parola speciale e permetterà ai bambini di recarsi al vicino Museo mineralogico S Pèrgmandlhaus per completare il percorso con la realizzazione di una preziosa sorpresa.

Sul percorso di alternano anche quattro giochi della tradizione, che consentono alle famiglie di divertirsi assieme in un ambiente naturale incontaminato qual è Palù del Fersina. Per il momento non possiamo svelare di più, non vi resta che andare a curiosare!

*Info utili:

  • il costo del libretto illustrato è di 10 euro
  • il libretto illustrato si può comprare al Museo mineralogico S Pèrgmandlhaus,(346.3627221) vicino al parco. QUI le date di apertura; al Comune di Palù del Fersina, dal lunedì al venerdì (dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 14 alle 16.30; il venerdì dalle 8.30 alle 12, 0461.550001); all’Istituto culturale Mòcheno durante la settimana (Bersntoler Kulturinstitut, 0461.550073), all’Osteria Passo Redebus (chiuso il martedì, 0461.551263) e all’Agritur Mas del Saro a Sant’Orsola Terme, 342.7264291.
  • percorso non adatto ai passeggini, ma la lunghezza è limitata: meno di un chilometro
  • tempo di percorrenza: da una a quattro ore, dipende da quanto tempo ci si ferma a giocare 😉

Val di Fundres: giro delle Malghe

La Val di Fundres è la prima laterale della Val Pusteria che si trova venendo da Bressanone, poco conosciuta e per questo ancor più affascinante. Qui vi racconto il giro delle malghe (Boden Alm, 1.700 metri, e Gampiel Alm, 2.047) che può essere percorso interamente (circa 5 ore) o solamente in alcuni tratti: 40 minuti per la prima malga, due ore per raggiungere la seconda. Si parte dal parcheggio (gratuito) Dun, in fondo alla valle. Impossibile sbagliare.

Si sale all’inizio lungo la strada asfaltata, per poi seguire la strada sterrata prima attraverso prati e baite e poi per un tratto nel bosco fino alla Boden Alm aperta indicativamente da inizio giugno a inizio ottobre, tutti i giorni tranne il lunedì.

LA BODEN ALM

Questa malga è un’autentica chicca, quasi un peccato essere arrivati così presto! Gestita dalla famiglia Volgger, è l’estensione del loro maso Egger, sempre in Val di Fundres, dove allevano bovini da latte e hanno l’azienda agricola. Qui vengono utilizzati principalmente prodotti di loro produzione, e per quelli mancanti si servono di realtà con filosofia simile alla loro e con la stessa qualità.

Noi qui abbiamo preso un aperitivo molto interessante: la proposta infatti è uno spritz speciale a base di succhi di frutta fatti in casa. Questo è il Feuerlilie, con Prosecco, acqua frizzante e sciroppo di mirtilli rossi. Poi c’è quello con mirtilli neri e un altro con sambuco. Una delizia! Il menu poi propone pasta fatta in casa alla casalinga, con pesto di erbe selvatiche o con pane alla segale croccante. Ci sono poi gli schlutzkrapfen, uova con speck, taglieri con affettati e formaggi, formaggio grigio, yogurt fatto in casa e vari dolci uno più invitante dell’altro. Purtroppo era presto per fermarci per pranzo, e così abbiamo proseguito fino alla seconda malga.

Altri 300 metri di dislivello in poco più di un’ora, in un contesto naturale davvero bellissimo.

GAMPIEL ALM

Emozionante l’arrivo alla Gampiel Alm, aperta a giugno solo nei fine settimana poi da inizio luglio fino a inizio ottobre tutti i giorni, con l’Alpe di Rodengo fino al Sas de Pütia sullo sfondo, i giochi per i bambini (tra cui una divertente carrucola), tanti animali tra cui le caprette e alcuni animali da fattoria

Bellissima la terrazza panoramica dove si mangia, su panche e tavoli in legno.

Noi abbiamo preso come da tradizione il piatto di uova, speck e patate, ma ci sono canederli di vario tipo, taglieri, piatto della malga, omelette e vari dolci (strudel, yogurt, affogato alla cioccolata, gelato con mirtilli neri e lamponi.

Si torna indietro per la stessa strada, oppure si fa il giro ad anello che in tre ore circa porta al parcheggio scendendo per un tratto la strada forestale fino ai masi Egger. Da qui si imbocca il sentiero 13 e poi quello chiamato “Alten Weg” passando per il bosco.

INFO UTILI:
  • LUOGO: Val di Fundres
  • PARTENZA: parcheggio Dun
  • ARRIVO: Gampiel alm
  • ALTITUDINE: circa 2050 metri
  • DURATA: due ore circa
  • DISLIVELLO:  quasi 600 metri
  • PASSEGGINO: solo in parte
  • PUNTI DI RISTORO: Boden alm 📞 348 3382097 | Gampiel alm 📞 338 4858383

 

Scoprite altre passeggiate, attività ed escursioni in zona QUI.

A piedi nudi in Val di Rabbi

Un percorso a piedi nudi nella natura della splendida Val di Rabbi in località Coler. Si tratta si una porzione di bosco di circa 500 metri in cui è stato realizzato un percorso dove si alternano sul terreno pietre di fiume levigate, muschio ed erba, pigne secche di abete, ma anche tronchi di abete e larice, per finire con l’acqua di sorgente che scorre limpida (e gelata!). Si tratta del pezzo finale della passeggiata che dalla segheria veneziana di Begoi porta in località Coler, dove si trova il parcheggio in fondo alla valle e dove partono bellissime escursioni (Cascate di Saent, Malga Stablasolo, Rifugio Dorigoni…) e anche il Gioco del Parco (dello Stelvio).

Vedrete che meraviglia camminare a piedi nudi qui, in questo bosco che sembra una fiaba!

Il consiglio è quello di effettuare passi lenti e regolari rollando la pianta del piede. Nella spinta verso l’alto sulle punte, affondate e appiattite le dita sul terreno. Tempo indicativo di permanenza 30 minuti, facendo più giri.

Quali sono gli effetti di una camminata a piedi nudi di questo tipo?

  • miglioramento della circolazione sanguigna
  • dell’equilibrio
  • della postura
  • dei dolori alla schiena
  • rafforzamento dei piedi e delle dita dei piedi
  • riduzione dello stress
  • aumento delle energie
  • stimolazione dei sensi
  • aumento del senso di libertà fisica e mentale

Non vi resta che andare a provarlo, molto carino!

Rifugio Passo Selle e alta via Bepi Zac

La zona di Passo San Pellegrino è conosciuta da tutti per la passeggiata che porta al Fuciade, ma ce n’è un’altra molto interessante che porta prima al Passo delle Selle, con l’omonimo rifugio (fattibile da tutti) e poi prosegue sulla cresta di Costabella lungo l’alta via Bepi Zac, più impegnativa e solo con bambini abituati ad andare in montagna, nonché provvisti di attrezzatura per ferrata.

Ma andiamo con ordine. Dal parcheggio del Passo (1918 metri) si prende la seggiovia Costabella (orari e prezzi QUI), che in una decina di minuti porta a quota 2282 metri. Da qui in 45 minuti di cammino su sentiero piuttosto comodo, con alcuni strappi (250 metri di dislivello circa) arriverete al Rifugio Passo delle Selle (quota 2530 metri), costruito sul valico che dà sulla Val San Nicolò.

Qui la gita può terminare per chi non è allenato o abituato a fare vie attrezzate. Si può quindi tornare dalla via dell’andata. Altrimenti potete proseguire sulla destra per il sentiero attrezzato Bepi Zac. Rispetto ad una ferrata, dal punto di vista tecnico non presenta grandi difficoltà: è un normale sentiero di alta montagna, in cui, solo in alcuni punti è presente un cavo di acciaio che permette di continuare in sicurezza. Sono pochi i punti che richiedono di usare le mani per aiutarsi: il passaggio più scomodo è una placca di qualche metro, da attraversare diagonalmente. Meglio comunque essere muniti di imbrago e caschetto.

Tutte queste creste furono teatro di durissimi combattimenti tra italiani e austriaci durante la Prima Guerra Mondiale. Troverete tante testimonianze del conflitto, tra cui trincee, baracche, scale e passatoie in legno. Un vero e proprio museo all’aperto, significativo anche per far capire ai bambini quanto è successo e come vivevano lassù i soldati.

Si comincia subito in salita, continuando a vedere il rifugio mano a mano che ci si alza.

Si raggiunge la cresta in 40 minuti circa, con un saliscendi continuo tra una cima e l’altra, sempre rimanendo attorno ai 2700 metri. Alla vostra sinistra le più belle cime delle Dolomiti: il Latemar, il Catinaccio, il Sassolungo e il Sassopiatto, il gruppo del Sella, il Piz Boè, sua maestà la Marmolada.

Attraverserete gallerie, passerete accanto ad un dormitorio austriaco dove dormivano 12 soldati (rimasto come allora) e proseguirete a fasi alternate aiutandovi con cordini metallici e passerelle fino a raggiungere dopo un paio d’ore dal rifugio la Cima della Campagnaccia (2.737 metri).

Si prosegue in discesa, verso la sella che poi porta alla Cima di Costabella. Qui si trova un bivio che consente un rientro anticipato verso il punto di partenza. Proseguendo, invece, si sale fino alla Cima di Costabella, 2762 metri, il punto più alto dell’itinerario.

Dopo un tratto di discesa una spettacolare scala di legno, alcuni passaggi con cordini metallici e altre gallerie. Continua il saliscendi fino al Castello di Costabella, un grande masso scavato all’interno che ospita un piccolo museo con fotografie dell’epoca e vista pazzesca sulla Val di Fassa. Consigliato deviare per visitare il castelletto e le postazioni dei combattimento.

Anche qui vista spettacolare verso sud, questa volta sulle Pale di San Martino. Noi qui abbiamo approfittato anche per mangiare i panini, che dopo tutta questa strada la fatica si faceva sentire.

Per la descrizione nel dettaglio di tutto l’itinerario (ma pensiamo che sia più bello lasciarsi piacevolmente farsi sorprendere dal percorso) potete dare un’occhiata QUI. Dopo un paio d’ore dalla cima della Campagnaccia si prende il bivio per rientrare, in un’ora circa, scendendo lunghi ma non troppo difficili ghiaioni. Ancora qualche prato da attraversare, fino a raggiungere Baita Paradiso, dove abbiamo fatto una meritata merenda.

A questo punto potete decidere se risalire fino all’arrivo della seggiovia e scendere così, oppure tornare direttamente a piedi fino al parcheggio (scelta consigliata). Chi non vuole prendere la seggiovia e sceglie di fare una passeggiata più tranquilla può raggiungere direttamente dal parcheggio Baita Paradiso. Ve l’abbiamo raccontato QUI.

Tempo di percorrenza totale: 7 ore circa, con soste. 700 metri di dislivello circa.

 

Vermiglio, ai laghetti di San Leonardo

Cosa amano i bambini? Giocare con i secchi, la sabbia, le carrucole, e poi con l’acqua creare laghi, dighe e canali. Per questo non si schioderanno più dai due giochi che ci sono ai laghetti di San Leonardo, a Vermiglio, in alta Val di Sole. Un’idea semplice ma geniale. Il posto è magnifico: ampi spazi verdi con tre laghetti, appunto, in cui si riflette la Presanella  e dove nuotano cigni e anatroccoli appena nati.


La strada sterrata che ci gira attorno in una ventina di minuti è perfetta per i passeggini da trekking e i tanti giochi presenti per i bambini (dai classici parchi gioco ai tronchi in legno diventati delle sculture di draghi) completano il quadro di un posto ideale per una giornata di relax e divertimento.

Quello che ha colpito subito però è il gioco dei lavori idraulici nei pressi del laghetto sulla sinistra, più vicino al paese. Con una pompa si preleva l’acqua. Una volta riempita la bacinella la si fa passare alzando due tappi, facendola scendere nelle condutture di legno.

L’acqua viene poi fatta risalire con una trivella ad elica, per arrivare ad una diga, che per essere aperta implica la comprensione di un sistema particolare e così via, fino a far tornare l’acqua la lago. Forza, arguzia ed ingegno sono necessari per completare l’opera.

Chi vuole fare una passeggiata un po’ più lunga dal laghetto può attraversare il torrente Vermigliana, proseguire sulla stradina deviando al primo bivio a destra e dopo circa 200 metri imboccare il sentiero che sale alla cascata di Palù. Molto comodo il bar/ristorante con terrazza che serve la zona, ideale come punto d’appoggio se rimanete lì tutto il giorno.

Per mangiare vi consiglio anche i vicini Agritur Volpaia (qui si può arrivare anche a piedi, sul marciapiede che costeggia la strada) e Maso Celesta (una decina di minuti in auto). Vi consigliamo di telefonare per verificare l’apertura. Noi siamo andate all’Albergo Alpino: bell’ambiente in stile alpino e ottima cucina casareccia. Assolutamente da provare!

Val Venegia: meraviglia della natura!

Niente da fare: la Val Venegia è sempre la Val Venegia! Ogni volta che ci ritorniamo rimaniamo sempre a bocca aperta quando appaiono all’improvviso di fronte a noi le Pale di San Martino in tutto il loro splendore. Ci si arriva sia dalla Val di Fiemme, che dal Primiero, e si trova non lontano dal centro visitatori del Parco di Paneveggio. Seguite le indicazioni per la Val Venegia e precisamente per Pian dei Casoni: qui trovate un primo parcheggio a pagamento (dal 1° luglio alla seconda domenica di settembre) e uno più a monte, Malga Venegia, sempre a pagamento durante lo stesso periodo, indicativamente ticket giornaliero di euro 9.

La strada è comoda e perfetta anche per i passeggini, tant’è che oggi ce n’erano a bizzeffe (meglio se da trekking). Da un lato il torrente Travignolo che scorre in tutta la sua bellezza, gli splendidi boschi, le montagne che svettano nel cielo azzurro.

In una ventina di minuti, mezz’ora al massimo, di passeggiata da Pian dei Casoni arriverete a Malga Venegia (aperta da giugno a settembre e da Natale a fine marzo). Proseguendo (e sarebbe un delitto non farlo, paesaggisticamente parlando) per un’altra mezz’ora ecco invece Malga Venegiota (aperta durante il periodo estivo) che propone buoni piatti tipici con prezzi adeguati.

Spätzle, super strangolapreti con ricotta affumicata, stinco con polenta , porzioni abbondanti e decisamente convincenti. Dimenticavo: sulla strada incontrerete mucche e cavalli,

buffi maialini che riposano all’ombra degli alberi …

…e alcuni simpatici yak.
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Chi vuole può continuare fino a quella che è la tipica cartolina del Trentino: Baita Segantini, QUI il nostro racconto. Altrimenti si torna indietro per la stessa strada.

Oppure potete oltrepassare il torrente e seguire il cartello con l’indicazione per Malga Juribello (qui il nostro racconto), la camminata non particolarmente impegnativa vi condurrà, lungo un sentiero nel bosco, fino a questa bella malga dove potrete fare merenda (noi abbiamo preso una torta al cioccolato e uno yogurt con i frutti di bosco fantastici) e, se arrivate per le 17.00 assistere alla mungitura… molto bello ed emozionante per i bambini, ma anche per noi adulti.

Da qui in circa una mezz’oretta potete scendere fino al parcheggio.

Cosa fare nei dintorni:

Escursioni, malghe, itinerari, avventure, parchi gioco e attività per le famiglie: per scoprire la nostra mini-guida estiva dedicata alla Valle del Primiero, CLICCA QUI!

Escursioni sulla ciaspole, iniziative e luoghi da vivere godendo della magica atmosfera che offre la Valle del Primiero in inverno: per scoprire la nostra mini-guida invernaleCLICCA QUI!

Redenhof, agritur a Lappago

Se cercate un agritur molto carino e un po’ fuori dal mondo, dove i vostri bambini si possono divertire e stare a stretto contatto con la natura e la cultura del posto, ho quello che fa per voi: Maso Redenhof, a Lappago, in fondo alla valle di Selva dei Molini, una laterale della Val di Tures ad un’ora di auto da Brunico. Si tratta di uno degli agritur aderenti all’associazione Gallo Rosso, di cui vi abbiamo parlato QUI, che ci appassionano moltissimo per la loro gestione familiare autentica e genuina.

A 1400 metri di altitudine, in una valle verdeggiante, vi aspettano Verena ed Hannes Oberhuber, con i figli Jonas, Elias e Simon. Due le case in cui sono distribuiti i quattro appartamenti (li trovate QUI con tutte le caratteristiche), da 4/6/7/8 persone, capaci quindi di soddisfare diverse esigenze familiari.

Molto interessante anche la stube in comune, che permette anche a diversi nuclei familiari in vacanza insieme di trascorrere il tempo libero – oppure il pranzo e la cena – insieme. I bambini si divertiranno moltissimo nella grande area giochi posizionata nel fienile (e quindi disponibile anche in caso di maltempo), con ping pong, trampolino per saltare, sabbiera, calcetto e altri giochi.

Per i più piccoli o per chi ha voglia di divertirsi in tranquillità lo spazio nel sottotetto, con libri, giochi in scatola e attività manuali.

Tanti inoltre gli animali che i bambini potranno incontrare, partecipando alla vita del maso anche nel loro accudimento.

Spaziale la colazione, che viene servita nella zona in comune, oppure direttamente in appartamento al mattino (dopo le 7.30, ordinate quello che volete segnando una lista entro le 20 del giorno prima). Vi porteranno: latte delle loro mucche, burro di malga, yogurt al naturale e con i frutti di bosco/marmellata, pane fresco dei loro fantastici panifici, affettati e formaggi di diverso tipo, mele essiccate, frutta fresca (a noi lamponi e ciliegie), uova da cuocere, caffè, the, e quello che desiderate. Un bellissimo modo per iniziare la giornata con tranquillità, gustando prodotti genuini e davvero a chilometri zero.

Ci è piaciuto molto:

  • la possibilità di andare a mungere le mucche in stalla, al mattino o nel tardo pomeriggio
  • la possibilità il giovedì mattina di preparare lo yogurt e mangiarlo a colazione il giorno dopo
  • la possibilità di preparare il pane e cuocerlo nel forno a legnaia giardino
  • le frittelle con marmellata di lamponi che vengono preparate insieme al secondo giorno di pioggia consecutivo (ma, per esperienza, arrivano comunque… e che meraviglia fare merenda così dopo una bella escursione!)

  • le piante di lamponi nell’orto, a disposizione degli ospiti
  • la possibilità di comprare confetture, uova, sciroppi, yogurt e molte altre bontà direttamente dal maso. Per portarsi a casa un po’ del Redenhof!

Altre info utili:

  • accettano cani
  • nel soggiorno è compreso un ingresso a persona per la piscina Cascade di Campo Tures, molto carina, mentre per la zona wellness è previsto uno sconto
  • l’agritur è spesso pieno, soprattutto nei mesi estivi. Consigliato prenotare per tempo!
  • è una meraviglia anche in inverno, che dite?

Info e prenotazioni: 
📞 348 0507219
📧 www.redenhof.it

Da fare nei dintorni moltissime passeggiate, una su tutte il giro del Lago di Neves (anche con il passeggino) oppure le bellissime cascate di Riva di Tures.

Se cercate altri masi del Gallo Rosso, ecco QUI l’articolo con la descrizione di tutti quelli che abbiamo visitato.

Al lago di Neves, anche in passeggino

Un lago (artificiale) dal colore turchese, con le Alpi della Zillertal a fare da corona tutt’attorno. Escursione imperdibile per le famiglie, in cima alla Valle Selva dei Molini, valle laterale – piuttosto selvaggia – della Valle Aurina. Da Campo Tures proseguite in direzione (26 chilometri, mezz’ora d’auto) fino alla stanga preceduta da un piccolo parcheggio sulla sinistra. Il nostro consiglio è quello di proseguire (pagando poi il ticket: 3 euro un’ora, 5 euro quattro ore, 7 euro giornata intera) ed evitare così i 45 minuti circa di strada asfaltata in salita fino al lago di Neves (quota 1856 metri di altitudine), chiamato anche lago di Lappago.

Qui non avrete problemi di parcheggio e potrete cominciare la passeggiata che costeggia le rive, passando anche sull’imponente diga alta quasi 95 metri che gli ha dato vita.
Pianeggiante e percorribile facilmente anche con il passeggino da trekking, è un bel giro di circa un’ora che passa anche accanto a due punti di ristoro: Malga Neves Alm (anche caseifici) e Malga Untermauer Alm. Entrambe con spazio all’esterno, offrono gustosi piatti tipici tirolesi.
Mucche al pascolo, rive piene di massi e sassi da lanciare, cascate e cascatelle: un bellissimo paesaggio che permette di trascorrere una giornata in serenità, visto che solitamente non è un posto troppo affollato. Numerose anche le panchine panoramiche, per una sosta rilassante.

Il lago di Neves è anche il punto di partenza per camminate più impegnative, come quella che porta al Rifugio Porro (2.419 metri: due ore, 250 metri di dislivello) e il Rifugio Ponte di Ghiaccio (2.545 metri, due ore e mezza, quasi mille metri di dislivello).

Per dormire consigliamo l’agriturismo Redenhof, associato al Gallo Rosso.

Da fare nei dintorni:

  • le cascate di Riva, a Riva di Tures, per poi scendere con la fly line nel bosco. Ecco il nostro racconto!

Alla scoperta delle Cascate Burkhard

La Val Ridanna è una fonte inesauribile di passeggiate per gli amanti delle cascate e dei corsi d’acqua: oltre le cascate di Stanghe ci sono le meno famose Cascate Burkhard, vicino a Racines. Raggiungibili in un’oretta di passeggiata e con un dislivello di 300 metri circa, l’escursione offre meravigliosi scorci sulle  cime delle Alpi Breonie.

Si parcheggia la macchina nel posteggio delle Miniere, noi abbiamo programmato la visita al giacimento nel pomeriggio così da avere tutto il tempo per salire con calma lungo il sentiero. Bastano pochi minuti di salita per riuscire a dominare dall’alto in sito delle Miniere di Ridanna, ci siamo concessi qualche minuto per far correre lo sguardo lungo la vecchia funivia, i vagoni della rotaia e le antiche case dei minatori, poi abbiamo ripreso la nostra salita.

La camminata, a parte il primo tratto sulle rocce, non è troppo impegnativa, si sale abbastanza ma lungo un semplice sentiero (non adatto ai passeggini). Lo scrosciare dell’acqua regola il ritmo dei passi e i punti in cui fermarsi per una foto sono parecchi.

Dopo un’oretta di camminata si arriva al cancello che delimita l’entrata ufficiale alle cascate.

Qui il panorama diventa selvaggio ed affascinante, cespugli di mirtilli (di cui ci siamo fatti una vera scorpacciata) spuntano ai lati del sentiero e le cascate si lasciano ammirare dai numerosi ponticelli presenti.

A noi, romantici come nessuno mai, è piaciuto soprattutto quello “a cuore”, da cui abbiamo potuto vedere l’acqua scendere a strapiombo nel torrente sottostante.

Ma c’è davvero l’imbarazzo della scelta, queste cascate sono spettacolari! L’itinerario termina presso la Malga di Aglsboden (che si raggiunge da valle in circa 90 minuti, 347 1104726), da cui volendo è possibile ridiscendere attraversando il sentiero numero 8 che, toccando alcuni rifugi riporta a Masseria.

 

Nei dintorni potete visitare le famose Miniere di Ridanna oppure potete fare un salto alla Malga Stadlalm, dove siamo stati in inverno (QUI il nostro racconto). La malga è aperta da fine giugno a fine ottobre.

Volete fermarvi a dormire a Ridanna?! Obbligo prenotare allo Schneeberg Family Hotel. Un vero paradiso per le famiglie ed i bambini. Parola nostra che lo abbiamo provato! Qui tutte le info…