Author - Silvia

Il lago di Molveno e le sue passeggiate

Passeggiare intorno al lago di Molveno? Noi ci abbiamo provato più volte, e ci piace così tanto che abbiamo girato la zona in lungo e in largo. Potete lasciare la macchina nell’ampio parcheggio che trovate vicino alla spiaggia, adiacente al Bar – Gelateria Aquilone (ottimo posto dove fare il pieno di energie con un delizioso pasticcino) e da qui iniziare la vostra escursione. La camminata intorno al Lago di Molveno è lunga circa dieci chilometri, si percorre in due ore e mezza, non presenta alcuna difficoltà ne grandi dislivelli e la si può fare anche con il passeggino (solo in pochi e brevi tratti sarà necessario sollevarlo per evitare sassi e radici).

Durante il percorso sarà possibile godere di splendidi scorci sul Lago e ammirare la natura circostante. Iniziamo costeggiando la spiaggia e il grande prato verde, passando davanti alla piscina (aperta solo d’estate) e ai numerosi giochi. Attraversiamo poi un piccolo ponte che ci porta verso il bosco.

Dopo circa quaranta minuti di cammino troviamo le indicazioni per la Baita Fortini Napoleone (sempre aperta in estate per il pranzo, con due turni differenti: 12:00 e 13:30, meglio prenotare se siete intenzionati a mangiare qui), chi desidera fare una sosta o mangiare qualcosa il rifugio è molto accogliente e i bambini hanno a disposizione un bel prato per giocare. Si può altrimenti proseguire nel bosco, superando poi la centrale idroelettrica:  necessario è ammirare il suo potente getto d’acqua simile ad una cascata, che crea nel lago effetti e colori bellissimi. Il sentiero si snoda in mezzo ad una natura rigogliosa mentre l’acqua del lago prende tante tonalità differenti: blu intenso, turchese chiarissimo, verde smeraldo e altre innumerevoli sfumature.

A tre quarti del percorso occorre fare attenzione ai cartelli: una breve uscita su strada asfaltata porta ad un sentiero leggermente più in alto, seguendolo torniamo  verso il lago e proseguiamo poi fino al punto di partenza. Lungo la spiaggia troviamo tante aree giochi per bambini, dove potranno dare libero sfogo alle loro energie. Non mancano bar, ristoranti e chioschi.

E’ possibile stendersi sul prato a riposare all’ombra degli alberi, fare un bel picnic o prendere il sole sulle spiaggia.

Troviamo anche un grazioso pontile dotato di divanetti e poltroncine, dai quali è possibile ammirare i magnifici colori del lago e il panorama circostante.

Per chi volesse fare una passeggiata più corta, facile e adatta a qualsiasi tipo di passeggino, può camminare lungo il percorso che costeggia le rive del Laghetto Bior, piccolo specchio d’acqua comunicante con il Lago di Molveno. Dopo circa venti minuti di cammino si arriva ad una radura verde, circondata da bellissimi alberi, attrezzata con panchine e tavoli dove ci si può fermare a mangiare, a leggere un libro o semplicemente a riposare un po’. In altri venti minuti si conclude il giro, è un’escursione davvero alla portata di tutti, anche dei più piccoli.

Info Camperisti: c’è un campeggio proprio sul lago, ecco la mappa e i prezzi. Oppure un’area sosta camper, più economica ma senza servizi, ecco la mappa, le condizioni e i prezzi.

Nei dintorni troviamo:

 

Dal Buffaure al Rifugio Passo San Nicolò

Del Buffaure, località in quota a Pozza di Fassa (2000 metri di altitudine), vi abbiamo parlato spesso, perchè è uno dei nostri luoghi del cuore. Tra divertenti sentieri tematici, vista pazzesca sulle cime dolomitiche più belle, rifugi ed attività giornaliere molto carine, non avete che l’imbarazzo della scelta. Oggi però vogliamo portarvi in quota a fare un anello molto bello e super panoramico, con vista a 360 gradi sul Catinaccio, Sassolungo e Sassopiatto, Gruppo del Sella e Piz Boé, ma anche la Marmolada (il triangolo qui sotto a sinistra, con la neve del ghiacciaio).

Prendete la telecabina e poi la seggiovia che sale da Pozza di Fassa (aperture e prezzi QUI) a quota 2350 metri. Vedrete che spettacolo! Si prosegue per un’oretta in un continuo saliscendi che porta al Sas de Adam (2433 metri) e poi a Sela Brunéch (2420), in località Ciampac. A questo punto non saprete più da che parte girarvi per fare qualche fotografia… tanti sono gli scorci incredibili che si apriranno davanti ai vostri occhi.

Si continua per un’altra ora e mezza circa, con vista panoramica sulla Val San Nicolò. Il sentiero non è difficile, anche perché rimane sempre in quota nonostante qualche discesa e salita, che però rende movimentata l’escursione. Ci sono alcuni tratti attrezzati con cordino, per proseguire con maggiore sicurezza.

Poco prima di arrivare alla meta, ecco una splendida vista sulla Marmolada, con sotto il Rifugio Contrin e Malga Contrin. Altri due posti meravigliosi.

RIFUGIO PASSO SAN NICOLÒ

Ancora dieci minuti di cammino, in leggera discesa, ed eccoci arrivati al Rifugio Passo San Nicolò (2340 metri, proprio alle pendici del Col Ombert. La struttura, gestita dalla famiglia Planchensteiner, è proprio quella di una volta: la ristrutturazione infatti è stata effettuata conservando i tratti caratteristici dei rifugi di un tempo. Bagni ai piani compresi, per chi si ferma a dormire.

Già, perchè chi si ferma qui la notte può assaporare un’esperienza unica, godendo della magia del tramonto e degli animali selvatici che sul calar della sera si aggirano nei prati circostanti.

I gustosi piatti sono quelli della tradizione: polenta e carne, uova speck e patate, canederli e così via.

E dopo pranzo non c’è niente di meglio che rilassarsi sul prato, godendo di questo meraviglioso panorama.

IL RIENTRO

A questo punto potete tornare indietro dalla stessa strada dell’andata (calcolate almeno tre ore), oppure scendere nella bellissima Val San Nicolò con le sue baite in legno. In un’ora di discesa arriverete alla Baita Ciampié, dove potete prendere il trenino che in un quarto d’ora vi riporta alla località Vidor e poi tornare in dieci minuti a piedi agli impianti. QUI costi e orari (Info: 328 2852124). Gruppi (min. 10 persone): 335 7865 464.

Altrimenti potete scendere ancora un po’ fino alla località Sauch e prendere le navette che riportano agli impianti.

INFO UTILI:
  • LUOGO: Val di Fassa
  • PARTENZA: stazione a monte telecabina Buffaure
  • ARRIVO: stazione a valle telecabina Buffaure
  • ALTITUDINE: 2.400 metri
  • DURATA: 4 ore circa
  • DISLIVELLO: continuo saliscendi
  • IMPIANTI: Buffaure aperti indicativamente da metà giugno a fine settembre – info, orari e tariffe QUI
  • PASSEGGINO: no
  • PUNTI RISTORO: Rifugio Passo San Nicolò 0462.763269
Cosa fare nei dintorni:

Sicuramente prima di intraprendere l’escursione vi consigliamo di esplorare le tante attività in Buffaure, le raccontiamo QUI.

Altre idee a Pozza di Fassa QUI e la guida completa sulla val di Fassa in estate QUI.

Tanti consigli per la stagione invernale in Val di Fassa QUI.

Da Passo Valles al Col Margherita

Itinerario sempre molto amato, al confine tra Val di Fiemme, Primiero e Veneto: la passeggiata che porta da Passo Valles al Rifugio Laresei è una gita classica con i bambini in estate, ma questa volta abbiamo deciso di proseguire oltre e di spingerci fino alla cima del Col Margherita, dove c’è anche la stazione a monte della funivia che sale da Passo San Pellegrino.

Si parte da Passo Valles, a poco più di 2000 metri di altitudine, passando dalla Val di Fiemme e precisamente da Predazzo, prendendo poi la strada che sale verso Passo Rolle. Da Bellamonte sono ancora 15 chilometri e circa 25 minuti, prendendo la deviazione per la Val Venegia e Passo Valles. Parcheggio abbastanza grande e gratuito, in alta stagione meglio arrivare presto per assicurarsi il posto. Per fare colazione o una pausa prima di partire proprio lì c’è il Rifugio Passo Valles.

Chiare le indicazioni che portano dal passo al Rifugio Laresei, in 45 minuti circa di strada forestale, in leggera salita. Cavalli e mucche vi accompagneranno lungo il percorso, con i loro campanacci in festa, fin quasi all’arrivo.

Maestose le Pale di San Martino che si stagliano all’orizzonte, mano a mano che si sale verso il Col Margherita. Dalla deviazione che porterebbe al Rifugio Laresei in dieci minuti, si prosegue quindi per altri 40 minuti su strada forestale. State camminando sulle piste da sci, il che rende tutto meno selvaggio e bello di altre camminate in montagna.

Noterete fin da subito l’arrivo della funivia, con la sua costruzione moderna e il nuovissimo ristorante InAlto, decisamente una proposta diversa rispetto al Rifugio Laresei. Ma si sa, a volte si può anche scegliere una cucina un po’ più sofisticata, ma sempre buona.

Di questo posto vi piacerà la splendida vista, le sdraio super comode, l’architettura moderna e funzionale, quello stile un po’ chic che rende la giornata in quota diversa. Noi abbiamo mangiato ottime pappardelle al ragù di cervo, ma c’erano diverse proposte sfiziose da provare. E poi gran relax in terrazza, aspettando che le nuvole si alzino. E finalmente siamo stati accontentati.

Si scende dalla stessa strada, facendo attenzione al terreno un po’ sdrucciolevole a causa dei sassolini.

Nei dintorni:

Al Miravalle a San Lorenzo Dorsino

Si torna a casa rigenerati dopo una vacanza a San Lorenzo Dorsino, in uno dei borghi più belli d’Italia, circondati da uno splendido paesaggio alpino delle Dolomiti, in un hotel a conduzione familiare dove ospitalità, cordialità e attenzione per il cliente regnano sovrani. Al nostro arrivo preso l’Hotel Miravalle siamo stati accolti con calore e un grande sorriso, nulla di meglio per iniziare il nostro soggiorno. La camera che ci è stata assegnata era spaziosa e sempre pulita (cosa molto gradita), dotata di terrazzo e su richiesta anche con vista panoramica.

Sul terrazzo panoramico, elegantemente e accuratamente arredato con tavolini, poltroncini e dondoli in vimini, troviamo la piscina naturale riscaldata ai sali dell’Himalaya, con lettini aeroterapici annessi.

Per gli amanti dello sport ci sono: sala fitness, campo da bocce coperto, campo da tennis, noleggio mountain bike ed e-bike. Per chi ama invece stare all’aria aperta e rilassarsi un po’, può godere del giardino attrezzato con comodi lettini. Una cura speciale verso i bambini caratterizza la gestione della famiglia Orlandi, proprio nel giardino dell’hotel si trova un grazioso parco giochi dotato di ponti tibetani, scivolo, altalena, casa sull’albero è tanto altro. Vi è anche una fattoria dove si possono vedere da vicino tanti animali.

All’interno della struttura un’altra chicca per i più piccoli: “La Tana degli orsetti, una sala giochi con piccola videoteca dove i bambini possono divertirsi e svagarsi dopo la cena. Uno dei punti forti del Miravalle è sicuramente la cucina, caratterizzata da preparazioni rigorosamente fatte in casa, utilizzando ingredienti freschi e genuini a chilometro zero, che donano ai piatti sapore e leggerezza. Si parte con una ricca, anzi ricchissima colazione a buffet che varia dal dolce al salato, con torte, dolcetti e confetture fatte in casa, formaggi, uova e affettati freschi, insomma non manca nulla per fare il pieno di energie necessarie ad affrontare una nuova giornata.

Il menù della sera alterna piatti tradizionali trentini e della cucina italiana, potendo scegliere fra tre diverse proposte in modo tale da soddisfare tutti i gusti.

Troviamo un buffet di verdure con insalate e contorni vari, per concludere con gustosissimi dolci. Come già detto la famiglia Orlandi ha un occhi di riguardo per i più piccoli, che include il modo di apparecchiare per loro alla possibilità di creare un menù personalizzato a base di pastine, brodi, passati, frullati e tanto altro.

L’Hotel omaggia agli ospiti la “Trentino Guest Card”, una tessera che permette di usufruire di ingressi gratuiti a castelli, musei, parchi naturali e per partecipare a laboratori per famiglie, e diverse attività di animazione nel parco termale.

Hotel Miravalle: Strada Noa 22 38078 San Lorenzo Dorsino                    

Telefono: 0465 734028
Cellulare: 347 3680230                                                                                          

Email: info@hotelmiravalle.info

Nei pressi potete trovare:

Da provare: pranzo in libertà con i “picnic chic e casual

Il Sentiero Marciò a Paneveggio

Il Parco Naturale di Paneveggio è un luogo davvero magico, che si trova in parte in Val di Fiemme e parte in Primiero. Attorno al centro visitatori di Paneveggio, nella zona di Bellamonte (Fiemme), che in estate ospita diverse attività, ci sono diversi posti carini da vedere:

  • il recinto dei cervi
  • la passeggiata che porta fino al Lago di Paneveggio (o lago delle Buse)
  • un percorso facile, da fare anche con il passeggini: il sentiero Marciò con il suo ponte sospeso (qui sotto) e quello con il pavimento di vetro

Il Sentiero Marciò, percorribile in un’ora circa, parte dal centro visitatori e porta alla scoperta, grazie ai diversi pannelli informativi, delle meraviglie della natura. Questo bosco si chiama anche Foresta dei Violini, perché gli abeti rossi che lo compongono sono perfetti come cassa di risonanza per questi strumenti musicali. Lo scoprirete battendo sui tronchi di una delle tante installazioni presenti lungo questa passeggiata.

Paneveggio (36)

Un modo davvero divertente per scoprire i vari tipi di alberi (sapete ad esempio la differenza tra abete bianco e abete rosso?) e conoscere meglio gli animali di questo posto. Le tracce lasciate qui sono parecchie, ma distinguerle non è così scontato. In nostro aiuto ecco i totem dove grandi e piccoli si divertiranno ad indovinare l’animale di appartenenza delle diverse impronte. Oltre ai pannelli con tante spiegazioni interessanti troverete lungo il percorso  i “binocoli” con cui osservare da vicino i misteri del bosco.

A fare da colonna sonora del Sentiero Marciò il torrente Travignolo, che in alcuni punti scorre impetuoso.  Da non perdere il ponte sospeso che gli passa sopra: davvero avventuroso ed emozionante! Ma non solo: c’è anche un altro ponte con il fondo trasparente. Vediamo se lo trovate!

DIVERSE POSSIBILITÁ

Ad un certo punto della passeggiata troverete una diramazione che in una ventina di minuti porta al lago artificiale di Paneveggio (detto anche delle Buse). Luogo perfetto per un picnic e per una sosta in relax.

paneveggio (70)

Si torna indietro per la stessa strada. Dal parcheggio in una decina di minuti di passeggiata potete arrivare al recinto (visibile anche dalla strada) con i cervi che vivono in semilibertà, un’occasione davvero imperdibile per permettere ai bambini di vedere da vicino questi splendidi ungulati.

 

Calavino, che bel parco giochi!

La Val di Cavedine è una valle ampia è lunga. Spesso la di percorre senza fermarsi per andare altrove, eppure è un luogo tutto da scoprire e pieno di sorprese.
Se siete stati a visitare qualcosa nei dintorni e vi avanza un po’ di tempo e volete far felici i vostri bambini, fermatevi al parco giochi di Calavino. Un parco super divertente dove i bambini potranno scaricare tutta la loro energia.

Il parco, denominato Parco Nadac, sorge all’interno di un grandissimo prato verde, proprio dietro alla chiesa del paese. Qui ci sono giochi e strutture di ogni genere, dai più classici ai più innovativi: altalene, scivoli, dondoli, la teleferica, il tappeto elastico, alte reti e attrezzi dove potersi arrampicare, attraversamenti su corda, …

Dati gli ampi spazi questo parco si presta ad essere utilizzato anche per correre e per giocare a calcio o altri giochi di squadra. Se avete con voi una palla i bambini sapranno subito come sfruttare al meglio tempo e spazio.

AREA FITNESS

Qui insomma non ci si può davvero annoiare. Non preoccupatevi: mentre i bambini corrono e saltano da un gioco all’altro, voi avrete modo di rilassarvi un po’. All’interno del parco vi sono numerose panchine dislocate nei vari angoli del prato. Potete anche approfittarne e fare un po’ di allenamento, utilizzando la zona attrezzata per la ginnastica di cui dispone il parco.

20151206_150805

TETTOIE PER PICNIC

Se poi dovete ancora mangiare è utile sapere che nel parco c’è una grande tettoia in legno con tavoli e panche, perfetti se volete fare uno spuntino all’aria aperta o se i bambini hanno bisogno di fare il pieno di energie tra un gioco e una corsa.

NEI DINTORNI

Se volete esplorare meglio questo territorio potrebbe interessarvi la nostra mini-guida Val di Cavedine e dintorni: la trovate QUI

 

 

 

Malga Civertaghe

*Attività chiusa definitivamente*

Malga Civertaghe si trova tra Siror e San Martino di Castrozza ed è stata la prima malga privata del Trentino ad aprire le porte ai turisti.

civertaghe primavera

 

Da Trento si arriva in poco più di un’ora e mezza in macchina. C’è voluto un po’ di tempo prima di farla tornare all’antico splendore e nel frattempo sono nati diversi chioschi che sfornavano delizie del territorio.

Altri con i prodotti dell’orto, il chiosco per i bambini, quello dedicato lettura. Non perdetevi le amache e le sdraio per concedervi un momento di relax.

IMG-20150822-WA0006

IMG-20150822-WA0003E poi ci sono le Pale di S.Martino, con la loro imponente bellezza, che tengono d’occhio tutti quelli che arrivano qui per un buon picnic e una giornata all’aria aperta. Qui ci sono sempre stati tanti animali: Civerbelt, magnifico cagnolone e le civerpite (galline).
Il Bosco dei Sogni è il bosco dove stanno crescendo gli alberi che tante persone negli anni hanno adottato – dando loro il proprio nome o quello di tutta la famiglia – per finanziare la ristrutturazione della malga (per il momento non ci sono più alberi disponibili da adottare).

Anche per questo motivo tutti i giorni i bimbi possono comprare una scatolina, decorarla a loro piacere con i colori e il materiale fornito dalla malga, inserire un biglietto con il proprio desiderio ed infilarla nella bocca del Custode dei Sogni.
Come arrivare: dall’abitato di S.Martino di Castrozza parte la strada forestale dei Camoi e dopo circa 3 chilometri si arriva alla malga. Il tracciato alternativo sale dal tornante dei Camoi, lungo la strada che da Fiera di Primiero sale a S.Martino. Molto bella la passeggiata che parte sempre da San Martino in località “Caffè Col” e “Fontanelle”. Da qui si possono prendere due vie: una che attraversa il torrente “Camoi” (tempo di percorrenza circa un’ora) oppure prendere le indicazioni per il Rifugio Velo della Madonna costeggiando le Cime Val di Roda per poi trovare le indicazioni per Malga Civertaghe, tempo stimato un’ora e mezza. Dall’abitato di Siror si può arrivare alla malga tramite il sentiero Di S.Antonio, passando nelle località dei “Martini” e “Prati Ronzi oppure dalla ciclabile che da Siror arriva direttamente alla malga (contate che la salita si fa sentire, quindi per i meno allenati consigliamo di farsi aiutare con le biciclette a pedalata assistita).

Escursioni, malghe, itinerari, avventure, parchi gioco e attività per le famiglie: per scoprire la nostra mini-guida estiva dedicata alla Valle del Primiero, CLICCA QUI!

Escursioni sulla ciaspole, iniziative e luoghi da vivere godendo della magica atmosfera che offre la Valle del Primiero in inverno: per scoprire la nostra mini-guida invernaleCLICCA QUI!

 

Alla Geisleralm, splendido rifugio sotto le Odle

Ci eravamo già stati in inverno ed era stato amore a prima vista (QUI il nostro racconto), ma la Geisleralm (in italiano Rifugio alle Odle, 1996 metri di altitudine) regala emozioni in ogni stagione. E’ davvero uno dei più bei rifugi che io abbia mai visto, con una cura per i particolari ed attenzione incredibile per i bambini.  Basta vedere il parco giochi, lontanissimo dall’impostazione a cui siamo abituati e per questo una spanna sopra. C’è la giostrina con le seggioline, ognuna con un animale diverso, il castello in legno che sorge attorno ad un albero, con diversi scivoli per tornare a terra e lungo ponte sospeso, il dondolo che sale e scende a seconda del peso dell’altra persona che gira attorno alla pertica ed originali altalene. Tutto in legno, bello esteticamente e soprattutto divertente 🙂

Dietro il parco giochi c’è un piccolo recinto con simpatiche caprette da accarezzare e una lunga e velocissima teleferica con uno “sfondo” meraviglioso.

Proprio dietro il rifugio c’è il cosiddetto “Cinema delle Odle”: decine e decine di sedie, sdraio girevoli, seggioline per bambini ed un dondolo posizionati per ammirare lo splendido panorama. Altro che tv! Attorno poi il suono continuo dei campanacci delle mucche: un efficacissimo scacciapensieri.
Poi ci sono gli gnomi che rappresentano ognuno un mestiere, i tavoli per i bambini: basta guardarsi attorno e qualcosa colpirà nuovamente la vostra attenzione!
Il rifugio è rinomato anche per la sua cucina gran gourmet: materie prime sceltissime, produzione handmade (anche il gelato), piatti gustosi e di livello. Non aspettatevi insomma il classico menù da malga, anche se le portate sono sempre legate alla tradizione altoatesina. Noi questa volta ci siamo fermati solo per merenda: un ottimo strudel preparato con la pasta frolla e deliziosa crema di vaniglia.

In Val di Funes si arriva comodamente dall’uscita dell’autostrada a Chiusa (20 chilometri). Si parcheggia a Malga Zannes (costo 8 € macchina, 12 € camper tutto il giorno). Per arrivare alla Geisleralm prendete il vecchio sentiero del fieno (numero 6) per San Zeno, quindi girate a destra sul famoso sentiero delle Odle “Adolf Munkel” fino al bivio per Malga Geisler, poi seguite il sentiero 35B. Durata: 2 ore circa, 300 metri di dislivello circa.

Siamo stati alla Geisler Alm anche con il nostro programma tv, guardate che bellissimo servizio!

Crediti Fotografici Copertina  © Geisleralm

Marmolada: al Rifugio Pian dei Fiacconi

Rifugio purtroppo chiuso, è stato distrutto da una valanga nell’inverno 2020

 

Se volete far vivere ai vostri bambini un’esperienza davvero indimenticabile, dovete portarli a dormire al Rifugio Pian dei Fiacconi (aperto tutti i giorni fino al 4 ottobre), a quota 2626 metri, sulla Marmolada. Un posto genuino ed autentico, che rimarrà un ricordo indelebile legato alla montagna più vera. Molto carino il nuovo sentiero, più semplice rispetto a quello classico, caratterizzato dagli ometti di pietra lungo il percorso.

Un bel modo anche per far distrarre i più piccoli dalla fatica. Sì, perché gli oltre 600 metri di dislivello che vi separano dalla meta (fattibili in circa due ore) sono mediamente impegnativi, ma lo spettacolo che godranno gli occhi e il cuore sarà impagabile.

Si parte da Passo Fedaia, a poco più di 2000 metri di altitudine, al confine tra la Val di Fassa e il Veneto. Proprio di fronte al Rifugio Cima Undici si segue la traccia segnata da queste costruzioni tradizionali con i sassi posizionati uno sopra l’altro a mo’ di torre.

All’inizio potreste avere qualche dubbio, ma risalite la pista da sci e poco dopo il percorso vi apparirà chiaramente.

Salendo per il primo tratto si vede costantemente il lago artificiale di Fedaia, con la sua diga imponente. Piano piano appaiono anche i rododendri, ora appena sbocciati, e altri fiori che aggiungono bellezza a questo paesaggio sempre più lunare.

Arrivati alla Forcella Col del Bous, a 2438 metri, spettacolare la vista sul Sassopiatto e su Sassolungo, fino alla Val Duron con i Denti di Terrarossa.

Per non parlare del Gruppo del Sella e del Pordoi (la cima più alta è il più Boè, 3152 metri), che vi faranno compagnia con la loro imponente fierezza.

Ultimo sforzo ed ecco finalmente il rifugio, costruito 70 anni fa, da sempre punto d’appoggio per gli escursionisti in Marmolada, gestito da nove anni da Guido Trevisan assieme a Davide, Stefano e Sirio.

Sulla terrazza del rifugio le altalene, lo scivolo e una paretina d’arrampicata, per i piccoli ospiti. Ma sarà il paesaggio e la presenza della neve (siamo infatti nei pressi del ghiacciaio) ad attirare la loro attenzione,

Dietro al rifugio spiccano diverse cime, tra cui la Roda del Mùlon, il Gran Vernel, il piccolo Vernel e la cima della Marmolada, con Punta Penia, 3342 metri. Un incanto. Poco sopra la struttura raggiungibile a piedi in 10 minuti, c’è anche il Rifugio Ghiacciaio della Marmolada, 18 posti letto, con stanzette piccoline dove si ci si può fermare a dormire e a fare colazione. Sempre gestito da Guido e i suoi soci.

Se rimanete a dormire al Pian dei Fiacconi vi aspettano anche camerate più grandi Assolutamente necessaria la prenotazione, serve anche il sacco lenzuolo. E ricordate che sotto i 12 anni i bambini pernottano gratuitamente (tranne il sabato).

Unica la vista che si gode dalla sala da pranzo, caratteristica per il suo arredamento di un tempo e la forte presenza del legno. Ci sono poi le carte e i libretti, per concludere la serata in maniera divertente e spensierata.

La cucina è ottima e con tanti prodotti preparati in casa, dal pane con la pasta madre alle tagliatelle, ma non mancheranno gli strangolapreti, i canederli e i piatti del giorno. Ricordatevi sempre quando vi rivolgete ai gestori che quest’anno l’impianto a fune non funziona (fino all’anno scorso si saliva direttamente fin lì) e quindi le provviste vengono portate in spalla ogni giorno (tutti gli ingredienti freschi) e con l’elicottero i rifornimenti più grossi. Non siete in uno dei tanti rifugi/ristoranti in quota… vedere di meritarvi tanta bellezza!

Potete ovviamente salire e scendere dal rifugio in giornata, ma il mio consiglio è quello di non farvi scappare una notte lassù… certe esperienze vanno vissute fino in fondo. La magia del tramonto e dell’alba  in questo posto è imperdibile. Diverse le escursioni che si possono fare nei dintorni, se volete fermarvi anche più giorni. Se decidete di salire fino a Punta Penia è necessario prenotare una guida, Guido vi saprà dare il contatto.

Per info e prenotazioni: 328.1218738 (Guido)

In bici da Dobbiaco a Lienz!

In Alto Adige esiste una ciclabile che attraversa campagne, boschi, vallate, parchi gioco e panorami da cartolina fino ad uno splendido paesino dell’Austria. Stiamo parlando della Dobbiaco-Lienz: di oltre 40 chilometri davvero alla portata di tutti.

Partiamo da una premessa, in Alto Adige le piste ciclabili sono davvero meravigliose: chilometri e chilometri di strade dedicate alle 2 ruote che passano a ridosso di fiumi, laghi e montagne. Quindi se state pensando di passare una giornata o più nello splendido scenario della Val Pusteria, prendete in considerazione l’idea di portare con voi la bicicletta, ma se non ne avete la possibilità nessun problema, i noleggi sono tanti e fornitissimi!

Allora dunque dicevamo: la Dobbiaco Lientz in bicicletta.

Cosa c’è da sapere? Conviene prepararsi per partire la mattina (anche non prestissimo), per 2 motivi:

  1. c’è davvero tantissima gente e rischiate di non riuscire a parcheggiare la macchina,
  2. è una passeggiata da fare con calma ed è bene prendersi tutto il tempo per fare le pause per vedere tutto quello che il paesaggio ha da offrire
  3. portate una buona scorta di acqua in quanto le fontanelle dopo metà percorso, anche a causa di variazioni dovute a lavori in corso, sono poche e in estate si rischia di patire molto il caldo.

Seppure lunga, la ciclabile che collega la Val Pusteria con l’Austria è praticamente tutta in piano e in leggera discesa, talmente semplice che a fine giornata non avevo neanche quel fastidioso dolorino alle gambe causato dal troppo movimento. La prima parte è bellissima, ma la seconda, dove si attraversa il bosco sfrecciando in discesa, è semplicemente magica.

20150812_140044

Pedalando nel silenzio della natura si ha davvero modo di entrare in sintonia con sè stessi, un’esperienza unica, a cui ancora oggi ripenso con un pizzico di nostalgia.

Ai bambini è piaciuta tantissimo, Gaia è stata bravissima e ha pedalato per tutto il tempo, mentre Samuel, che considerata l’età ha un’autonomia più limitata, si è fatto trascinare dal papà.

Chiaramente non si pedala solo (altrimenti come li convincevo i bambini a venire?) ma lungo la strada si incontrano un sacco di posti che meritano una visita.

  • il parco del Sillian, appena oltre il confine, un parco giochi immenso con un supermega scivolo di 30 metri, giochi con la sabbia, dondoli, altalene e tantissimo altro;
  • La Loacker, si quella dei biscotti. Meravigliosa, anche se non abbiamo avuto la fortuna di vedere i nani al lavoro (immagino fosse giorno di ferie per loro).

11855880_10207180767781807_2593139648112040097_n

  • la Gola della Galizia, con le cascate, dove troverete un vero e proprio parco acquatico (a 7 chilometri da Lienz, noi non ci siamo fermati perché Gaia era davvero arrivata alla frutta!)
  • disseminate ovunque casette di legno, cascate, fontanelle (non riempitevi di bottiglie d’acqua, lungo la ciclabile troverete davvero tantissimi punti in qui rimpinguare le vostre scorte), alberi, boschi, montagne, vallate… e tutto quello che la natura può offrire.

Anche mangiare non è un problema, noi ci siamo organizzati con un pranzo al sacco degno di una spedizione di una settimana (insalata di riso, panini, scatolette di tonno, verdura, frutta… e ovviamente la cioccolata comprata alla Loacker) che abbiamo mangiato lungo la ciclabile seduti su uno dei tanti tavolini che si incontrano, ma ci sono numerosi ristorantini e bar in cui è possibile fermarsi se si è alla ricerca di un pasto più sostanzioso.

20150812_132105

Visto che per gran parte della passeggiata sarete nel bosco, ricordatevi una ventina per tagliare l’aria, utilissima anche in piena estate, perché basta una nuvola per far cambiare il tempo.

Preoccupati per il rientro? Niente paura, a Lienz vi aspetta un treno che in poco più di mezz’0ra vi riporterà nella patria italica e che treno! Noi ci siamo piazzati “al piano rialzato” mentre le biciclette riposavano tranquille nel vagone a loro dedicato. Durante il rientro abbiamo riguardato con emozione i paesaggi percorsi poco prima in ciclabile e non abbiamo potuto fare a meno che congratularci con noi stessi: siamo stati davvero bravissimi!

20150812_174950

Dedicato a: tutti quelli che hanno voglia di entrare a contatto con la natura in un modo fuori dagli schemi.

Ps. Gaia 8 anni ha pedalato senza problemi, c’erano bambini anche più piccoli, ma devono essere un po’ allenati perché anche se poco faticosa è una passeggiata molto lunga. Per i piccolissimi è perfetto il carrello da attaccare alla bici (si trova anche a noleggio).

20150812_121912

Per Samuel abbiamo comprato il gancio traino e abbiamo attaccato la sua bici a quella del papà… Posso dirlo? L’invenzione del millennio, ci siamo pentiti di non averne comprato uno prima!