Author - Silvia

Tonale Beach, un bagno inaspettato

A noi i lidi naturali piacciono moltissimo: quelli dove potersi immergere (almeno con i piedi, se l’acqua è troppo fredda) quando mancano laghi e piscine nei dintorni. Se piacciono anche a voi dovete andare alla Tonale Beach, passeggiata semplice che porta in una zona di spiaggette e acqua cristallina. Siamo partiti dal campo sportivo del Passo del Tonale, dopo aver fatto una visita al vicino sacrario militare che custodisce i corpi di centinaia di soldati morti durante la Prima Guerra Mondiale. Un’occasione in più per riflettere sulle implicazioni dei conflitti.

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Si segue il percorso vita che inizia dalla chiesetta su strada forestale sterrata. Adatta anche alle bici e ai passeggini, in leggera salita.

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Dopo un quarto d’ora ecco il prato della località Reseghe, con tavoli da picnic e possibilità di fare il barbecue. E dopo un altro quarto d’ora (fin qui si arriva con il passeggino) mantenendo la destra eccoci arrivati: un delizioso ponticello e un susseguirsi di spiaggette dove i bambini possono giocare con la sabbia e mettere i piedi nell’acqua, compatibilmente alla temperatura del torrente, che scende proprio dal ghiacciaio della Presena.
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Risalendo il fiume sulla riva sinistra incontrerete altri ponti in legno, nuove spiagge, scorci suggestivi, fino ad arrivare dopo un’altra mezz’ora alla località alveo del Presena, una bella conca attorniata da montagne molto scenografiche, su tutte la Presanella con il suo ghiacciaio. Può essere una bella idea per le torride giornate estive, dove è difficile trovare un po’ di frescura se non salendo in quota.

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Per dormire:

Renon: Fenn Promenade con vista

Una passeggiata circolare sul Renon, con vista panoramica per la maggior parte del tempo e fattibile anche con i passeggini da trekking. Ecco a voi la Fenn Promenade, realizzata a fine Ottocento per chi veniva in villeggiatura qui ed ancora molto attuale. Meno di un’ora il percorso, che si può effettuare seguendo il sentiero numero 20.

Noi siamo partiti da Longomoso, diversi i parcheggi disponibili (anche per camper) nei pressi di questo delizioso paesino. Il primo tratto costeggia in maniera un po’ rialzata la strada ed il laghetto con le ninfee, i pesci rossi e le papere, dopodiché comincia la salita.

Breve, ma decisa per il primo tratto. Tenete duro, che poi spiana! Il fondo, sterrato ma compatto, vi farà fare poca fatica. Ci si inoltra quindi nel bosco: la passeggiata infatti è praticamente tutta all’ombra, perfetta nelle giornate più calde. Il bosco è rigoglioso ed alterna tratti più fitti con aperture panoramiche.

Con una piccola deviazione di una cinquantina di metri, sulla sinistra, ecco il terrazzino che permette di vedere le piramidi di terra dall’alto… uno spettacolo naturale davvero incredibile!

IL PANORAMA.

Proseguendo sul percorso ecco altri balconi con vista, da cui potrete vedere il dente dello Sciliar, il Sassolungo e il Sassopiatto, le Odle, il Catinaccio e in generale tutti i paesini del versante opposto. Davvero idilliaco.

L’ultimo tratto è in discesa e porta velocemente ai parcheggi. Se avete tempo girate a sinistra e andate a fare una giretto nel grazioso paesino di Collalbo, con tanti bar e ristoranti. Oppure potete proseguire fino alle piramidi di terra di Longomoso (ve le abbiamo raccontate QUI). In una mezz’ora arriverete facilmente alla meta, anche qui senza problemi con il passeggino.

Qui trovate la nostra guida con tante proposte estive sul Renon.

In funivia al Monte di Mezzocorona

Il Monte di Mezzocorona è una meta da sempre molto amata, che permette di avere una vista privilegiata sulla piana rotaliana e non solo. A noi piace andarci soprattutto in primavera ed autunno: in estate rischia di essere troppo caldo, essendo a nemmeno 700 metri di altitudine. Si raggiunge comodamente in funivia, aperta tutto l’anno: QUI orari e costi. In questi giorni siamo andati a scoprire il nuovo skywalk e il ponte tibetano che sta per essere terminato e che verrà inaugurato indicativamente a novembre.

Il terrazzino sospeso nel vuoto si trova a 5 minuti di passeggiata dalla stazione a monte della funivia, con una strada pianeggiante, senza barriere architettoniche. Non adatto a chi soffre di vertigini, ha uno sbalzo sul vuoto lungo 14 metri. la pavimentazione è in parte piena, in parte struttura forata e infine vetrata. Vi troverete così sospesi, a 648 metri di altitudine. Incantevole sulla vostra destra la vista sulle Dolomiti di Brenta, non lasciatevele sfuggire! Di fronte a voi il Monte Bondone, con il suo profilo caratteristico e sotto il fiume Adige con le sue anse.

Per raggiungere il ponte sospeso dovete spostarvi invece sulla parte occidentale del Monte, verso Prò di Manzi. Ancora da decidere l’itinerario per raggiungerlo, ma quel che importa è l’incredibile colpo d’occhio che dà questo collegamento da una parte all’altra di una gola molto profonda.

Ma volete sapere qualcosa in più sul Monte di Mezzocorona? Pronti! La stazione a valle si trova proprio nel paese, con annesso parcheggio a pagamento. Per raggiungerla vi consigliamo di lasciare l’auto nel parcheggio gratuito della ferrovia Trento-Malè, in piazza San Gottardo e poi andare a piedi, oppure prendere la navetta.


La funivia è piccola, 7 passeggeri al massimo, di un bel colore giallo e verde. Mentre si sale potete ammirare tutta la Valle dell’Adige in un colpo solo. Arrivati lassù si respira un’altra aria. Poche case, zero macchine, tante passeggiate.  Ci sono prati verdi dove potete distendervi per un pic-nic e stradine dove passeggiare con il passeggino e un bel parco giochi.

Se vi piace la buona tavola trentina una tappa d’obbligo sono i due ristoranti che trovate in quota. Potete scegliere tra il ristorante “Ai Spiazzi” (a due passi dal parco giochi,) e l’Albergo “3 Cime” con il suo bellissimo parco giochi proprio di fronte alla veranda: imperdibile la torta di patate (📞 0461 1637647, verificare le aperture fuori stagione)

PASSEGGIATE IN QUOTA.

Per chi ama camminare invece ci sono alcune escursioni. La più bella è quella che vi conduce a Malga Kraun e permette di ammirare anche il percorso di sculture “La magia del bosco”. C’è anche il sentiero forestale Un’aula nel Bosco: qui troverete indicati i nomi delle piante e le tradizioni del luogo. Un giro ad anello breve che recentemente è stato arricchito da simpatiche amache e panchine per il relax. E che panorama da lassù!

Se invece volete camminare una mezz’oretta potete raggiungere il Bait dei Manzi, strada per la maggior parte percorribile con il passeggino, almeno fino alla vista sulle Dolomiti di Brenta. Un ultima salita e alla meta una struttura con tavole al coperto dove poter mangiare, una fontana, e i “fogolari”, barbecue in pietra.

Ci siamo stati anche con la TV.. guardate qui!

Cosa fare nei dintorni:

Parcheggio camper al Lago di Tenno

Parcheggio camper a poca distanza dal bellissimo lago di Tenno: una decina di minuti (anche meno), scendendo una lunga scalinata. Dalla grande rotatoria dove si trovano i parcheggi, dovete prendere la strada che porta in via Matoni. Sulla sinistra ecco il parcheggio per auto (in parte gratuito) e il grande prato con alcuni alberi che permette anche la sosta dei camper.

Il costo è di 3 euro l’ora, 20 euro l’intera giornata.

Se cercate invece un’area sosta vicina con carico/scarico, doccia, zona barbecue e altri comfort, eccola QUI. 

Cosa fare nei dintorni:

Per altre aree sosta e parcheggi camper in Trentino Alto Adige, ma anche campeggi consultate la sezione dedicata, QUI.

Alpe di Villandro: al laghetto dei Morti

Quella che vi proponiamo oggi sull’Alpe di Villandro è un’escursione semplice, con poco dislivello e diversi punti sosta. Vi avevamo già parlato delle tante malghe e rifugi disseminati in questo paradiso (il racconto QUI) e allora abbiamo deciso di esplorarne un’altra parte. La meta è la chiesetta accanto al Lago dei Morti. Un nome non proprio felice, ma posizionato in un anfiteatro naturale bellissimo.

Il Rifugio Stöfflhütte

Come arrivare?

In auto si raggiunge Chiusa, poi si seguono le indicazioni per Villandro. Superato il delizioso paesino, con le sue case piene di fiori, in altri venti minuti circa si raggiunge il Gasserhütte, con accanto un ampio parcheggio a pagamento (4 euro la giornata, ma se andate in quello del rifugio e consumate la stessa cifra vi danno un gettone per poi uscire dalla stanga).

Abbiamo seguito il segnavia  M6 Totenkirchl, che mezz’ora al massimo, porta al Rifugio Mair in Plun (1860 metri), aperto da metà maggio a novembre.  Fin qui ci si arriva anche con il passeggino e quello che ci aspetta è davvero notevole: un ampio prato con caprette e conigli e tanti giochi… sullo sfondo un’incomparabile vista a 360° sulle Dolomiti con le cime delle Odle, il Sassopiatto e il Sassolungo, lo Sciliar e il Catinaccio.

Proseguendo, sempre su strada sterrata in mezzo ai prati, si raggiunge in un’oretta di leggera salita la malga Pfroder, recentemente sistemata. E’ davvero deliziosa, interamente ricoperta di scandole di legno e fiori ovunque: il tempo qui sembra essersi fermato.

Anche qui moltissimi animali, capre, cavalli, asini  e pecore in libertà e tanti giochi: scivoli, altalene, sabbia e secchielli…

Noi abbiamo mangiato piatti squisiti cucinati al momento e immancabilmente siamo stati catturati dai canederli al formaggio e dallo kaiserschmarren. Complice la giornata stupenda e un cielo blu cobalto abbiamo raggiunto in 20 minuti la bianca chiesetta sul valico a 2.186 metri e in ulteriori 10 minuti praticamente pianeggianti ecco il Lago dei Morti incastonato tra le montagne.


Qui potete sostare sulle grandi panche panoramiche e poi tornare per la stessa strada. Potete in un’oretta raggiungere attraverso il sentiero dei mughi lo Stöffl hütte (ne abbiamo parlato QUI), a duemila metri e vista grandiosa. Ritorno al parcheggio poi in un’ora e mezza circa.

La bellezza di questa valle ancora una volta ci ha colpiti per l’armonia del paesaggio, per le catene montuose che ti accompagnano da lontano e per le strutture autentiche e genuine. Un posto bellissimo anche in inverno (QUI il nostro racconto).

INFO UTILI
  • LUOGO: Alpe di Villandro
  • PARTENZA: parcheggio di fronte al Gasser Hütte
  • ARRIVO: laghetto dei Morti
  • ALTITUDINE: 2200 metri
  • DISTANZA: 5 chilometri
  • DURATA: 2 ore
  • DISLIVELLO: circa 450 metri
  • PASSEGGINO: solo in parte
  • PUNTI DI RISTORO: Gasser Hütte 📞 0472.843510 |Mair-in-Plun Hütte 📞 335.474625 |malga Pfroder 📞 335.6833677

Se volete esplorare ancora meglio l’Alpe di Villandro, vi consigliamo di curiosare in quest’articolo, dove vi abbiamo raccontato le malghe e i rifugi. Altre escursioni e attività a Bressanone e dintorni da fare in estate le trovate QUI.

 

Val Martello: al Rifugio Corsi

Posto selvaggio ed incontaminato la Val Martello, laterale della Val Venosta: meta di oggi il Rifugio Corsi che si raggiunge con una facile passeggiata, caratterizzato da un panorama alpino mozzafiato, che spazia dai verdi prati del fondovalle alle vette glaciali del Gruppo Ortles-Cevedale. La consigliamo anche alle famiglie con bambini che hanno voglia di camminare perché si arriva in uno splendido scenario naturale con cascate, ghiacciai in lontananza e perfino un ponte sospeso sopra l’impetuosa cascata del rio Plima.

Vi abbiamo già raccontato la passeggiata al lago di Gioveretto, all’inizio della valle, fattibile anche con i passeggini (la trovate QUI), ma questa volta ci siamo spinti più in alto arrivando con la macchina fino al Rifugio Genziana (2.050 metri). Da Merano si prosegue lungo la strada statale della Val Venosta.

Arrivati nei pressi di Laces si seguono le indicazioni per la val Martello, interamente compresa nel Parco dello Stelvio. Alla fine della strada, che sale un po’ tortuosa per una mezz’ora, si lascia l’auto in uno dei parcheggi a pagamento (5 euro a giornata), dopodiché si prende il sentiero n.150.

VERSO IL RIFUGIO.

In circa 40 minuti di cammino, agevole anche se in salita, si arriva al rifugio Corsi (2.265 metri), posizionato sopra uno spuntone roccioso dal quale si gode di un bel panorama sulle montagne circostanti, su tutta la valle e sul lago di Gioveretto.

Al rifugio c’è anche la possibilità di divertirsi con tanti giochi, semplici ma sempre divertenti.

 

PROSEGUIRE FINO AL RIFUGIO MARTELLO.

Se avete tempo e voglia, vi consigliamo però di proseguire per una mezz’ora, in direzione rifugio Martello – sentiero 103 – che porta alla caratteristica vecchia diga e poi per arrivare in una valle incontaminata dove scorre il rio Plima (e, qui, si possono rinfrescare i piedi, che gioia!), ammirando da vicino i ghiacciai e le cime che sfiorano i 3.800 metri di quota, del Gruppo dell’Ortles.

La cascata che scende dalla Cima Marmotta è spettacolare. Si ritorna alla macchina dallo stesso percorso. Suggerimento utile: fermatevi a comprare le famose fragole della Val Martello sulla strada del ritorno

INFO UTILI:
  • LUOGO: Val Martello
  • PARTENZA: rifugio Genziana
  • ARRIVO: rifugio Corsi
  • ALTITUDINE: 2.265
  • DURATA:  circa 40 minuti
  • DISLIVELLO: 260 metri
  • PASSEGGINO: no
  • PUNTI DI RISTORO: rifugio Corsi | tel. 335.6306603 | aperto da metà giugno a metà settembre
Cosa fare nei dintorni:
  • semplice passeggiata lungo le rive del lago Gioveretto
  • attività per bambini e famiglie a Naturno e dintorni QUI
  • tante altre idee nella nostra guida della Val Venosta QUI

Al Rifugio Re Alberto e Torri del Vajolet

Stefano e Sabrina, con i loro gemelli di 12 anni Leonardo e Giacomo, nei giorni scorsi sono andati in esplorazione per noi fino al Rifugio Re Alberto, al cospetto delle Torri del Vajolet. Super mattinieri, sono partiti da Pera di Fassa con la prima seggiovia delle 8.15 e in circa 25 minuti hanno preso le tre seggiovie fino a Prà Martìn (2095 metri).

Da lì si sono incamminati verso il Gardeccia: una passeggiata facile facile, inizialmente in discesa poi pianeggiante. Bellissimo il sentiero nel bosco che in 40 minuti porta al primo rifugio, il Gardeccia appunto (1949 metri).

Da qui seguendo il sentiero 546, una comoda mulattiera che sale da subito piuttosto ripidamente, si raggiunge in poco meno di un’ora i rifugi Vajolet e Preuss (circa 300 metri di dislivello, arrivando a quota 2243 metri).

Un’altra ora seguendo il sentiero EE (escursionisti esperti) 542 per arrivare al Rifugio Re Alberto (2621 metri), che permette di ammirare le Torri del Vajolet in tutta la loro bellezza!

Chi è stato qui non se lo scorda e per i ragazzi questa è sicuramente la parte più divertente, per la risalita su facili roccette e  passaggi un po’ più impegnativi dove è presente un cordino di ferro che permette di salire in sicurezza. Non ci sono passaggi esposti e non è necessaria l’attrezzatura da ferrata, ma il sentiero è anche l’unica via di accesso/discesa e ci sono molti escursionisti specialmente nei mesi di luglio e agosto. Attenzione  a non smuovere i sassi, che potrebbero colpire gli escursionisti sottostanti.

Salendo ancora un po’ si arriva in 20 minuti al Passo Santner  nel cuore del parco naturale dello Sciliar (2734 metri) dove sorge l’omonimo rifugio (ristrutturato recentemente), riaperto quest’anno dopo un lungo periodo di chiusura: panorama spettacolare quassù che va dal Latemar, all’altopiano del Renon, fino alla cresta di confine con l’Austria. Ottimo il pranzo, che dopo un’escursione così ci stava davvero tutto!

L’escursione richiede un 5/6 ore, tra andata e ritorno escluse le soste, con un dislivello di 800 metri. Un giro un po’ impegnativo, sicuramente per bambini e ragazzi allenati, ma che dà incredibili soddisfazioni a tutti.

Maggiori info:
Apertura 2022 Rifugio Re Alberto 15 giugno – 2 ottobre
www.rifugiorealberto.com – 334 7246698

Dal Parolet vista wow su Trento

Ma lo sapete che percorrendo il sentiero del Parolet sul Monte Bondone avete la possibilità di ammirare Trento dall’alto? È il sentiero ideale per tutti coloro che hanno voglia di fare una bella camminata respirando aria buona e godendo di una vista pazzesca, immersi nella natura. Una volta arrivati alle Viote potete lasciare la macchina al parcheggio nei pressi della Capanna Viote o negli spazi che si trovano a bordo strada. Da qui parte la nostra camminata in direzione Garniga, per un breve tratto su asfalto. All’altezza delle Caserme girate a sinistra e iniziate a salire lungo la strada militare che con alcune curve ad “esse” attraversa i prati.Si entra poi nel bosco: la salita diventa leggermente più ripida e nonostante la strada sia ancora larga ci si sente “abbracciati” dalla natura circostante. Si arriva ora alla terrazza panoramica dietro al Palon, dove trovate una croce ed una vista incantevole sulla città di Trento. Passato il valico si prosegue sul sentiero sulla destra, che in poco tempo vi porta alla Baita SAT di Ravina. Da qui si inizia a scendere fino alla Sella del Parolet, si prosegue dritti, per aggirare la cima.
Per rientrare bisogna tornare indietro fino alla Sella e prendere il sentiero verso Garniga; si prosegue dritti sul sentiero antincendio lungo le pendici del Palon per poi fare un’ultima piccola salita che vi porta al tornante della strada che collega Garniga alle Viote, da qui proseguite su strada asfaltata fino a concludere l’anello.

La camminata sul sentiero del Parolet non richiede sforzi eccessivi: sono circa 320 metri di dislivello in poco meno di sette chilometri. Il tempo di percorrenza è di circa due ore e mezza senza pause.

Consigliamo di portarvi da bere in quanto lungo il percorso non si trovano fontane dalle quali potersi rifornire. Lungo il sentiero che dal Valico porta alla Baita SAT di Ravina potete osservare numerose opere militari ancora conservate. Una volta arrivati alla Baita (1650 metri) potete riposarvi sulle panchine che trovate, godendo di un suggestivo panorama e – perché no – fare uno spuntino prima di finire il giro (fate attenzione che l’acqua che trovate NON è potabile).Durante la nostra escursione non è stato possibile concludere l’anello a causa di numerosi alberi tagliati, accatastati lungo il sentiero, così dalla Baita SAT di Ravina siamo tornati indietro fino al valico, scendendo poi a ritroso fino al punto di partenza. Finita la camminata abbiamo pranzato alla Capanna Viote è finito di mangiare abbiamo passato il nostro pomeriggio al parco giochi delle Viote dal quale è difficile poi andare via, tanto belli sono quei giochi!

 

Per raggiungere il Monte Bondone da Trento, seguite la SP85 in direzione Viote (quarantacinque minuti di auto circa). Da Rovereto potete arrivare ad Aldeno e imboccare poi la SP25 di Garniga seguendo le indicazioni per il Monte Bondone, facendo attenzione all’ultimo tratto che è solo un po’ più stretto (il tempo di percorrenza è più o meno di cinquanta minuti in auto). Se venite dalla Valle di Cavedine seguite invece la SP 84 passando per Lagolo, sempre in direzione Monte Bondone (venticinque minuti di macchina da Lasino).

Sempre sul Monte Bondone trovate:

In kayak sul lago di Santa Giustina

Una proposta straordinaria in Trentino è data dall’escursione con i kayak a due o a tre posti sul Lago di Santa Giustina, in Val di Non: una fantastica gita di mezza giornata per ammirare le profonde gole scavate nei secoli dall’affluente Rio Novella.

La proposta è adatta a tutti, anche a famiglie con bambini, con uscite sia al mattino che al pomeriggio. Il ritrovo è a Romallo, all’ufficio del Parco Fluviale Novella. Dopodiché ci si sposta con le proprie macchine sulle rive del lago, scendendo dal paese di Revò. Una decina di minuti di spiegazioni su come pagaiare, su come coordinarsi nel movimento, su quello che si andrà a fare… e via! Partirete all’avventura, sempre accompagnati da una guida esperta, per esplorare il primo tratto di lago aperto e poi entrare nella prima gola con pareti alte almeno una decina di metri.

LA NOSTRA ESPERIENZA

Pagaia e pagaia siamo arrivati all’imbocco di un “canyon”: un varco stretto e alto, poca luce e la sensazione di non sapere a cosa si va incontro. Ma in realtà é un luogo magnifico di pace e di scoperta, in cui ci siamo divertiti a riconoscere con i bambini, nelle rocce e nelle insenature oggetti, volti e personaggi. Una sorta di “indovina chi?” natural style.

Strepitosa la sensazione di avvertire la maestosità delle rocce scavate da Rio Novella, che pazientemente nei secoli ha dato vita a canyon percorribili. Abbiamo attraversato la prima  gola e superato il “tappo”, ovvero una strettoia bloccata dai detriti delle recenti piogge. Le guide ci hanno spiegato che a seconda del periodo dell’anno e del livello di altezza dell’acqua si possono percorrere le gole solo fino ad un determinato punto.

Nel ritorno, alquanto lungo devo dire, ma pur sempre spettacolare, ci é capitato di vedere un meraviglioso airone volare sopra le nostre teste e mimetizzarsi tra le piante sulla costa, abbiamo incontrato pescatori solitari e avventurosi bagnanti, ma soprattutto abbiamo ammirato la valle da un punto di vista inusuale.

Esperienza favolosa di circa tre ore, consigliatissima a chi vuol fare una gita diversa, dinamica e allo stesso tempo romantica.

Informazioni pratiche:
  • le escursioni sono solo su prenotazione da giugno a settembre, tutti i giorni con partenza alle 9.30 e alle 14.30
  • i bambini sotto i 5 anni non possono partecipare
  • vengono forniti: giubbotto di salvataggio, casco, pagaie. Consigliato portare una borraccia d’acqua, cappellino ed occhiali da sole
  • è preferibile indossare maglietta e pantaloncini/costume da bagno e ciabatte o sandali. Durante l’attività ci si bagna, quindi portatevi un cambio.
Tariffe:
  • bambini fino ai 14 anni non compiuti 25 euro
  • adulti 50 euro

Pacchetto speciale: con l’escursione a piedi + 5 euro

Info: 📞 329.8366160 – 0463.432064 www.parcofluvialenovella.it

La Val di Non in estate offre tante belle idee per le famiglie che vogliono vivere appieno questo splendido territorio, le abbiamo raccolte tutte in una mini-guida, leggete QUI!

 

In Tognola alla ricerca della Pietra del Tempo

Una delle più belle novità dell’estate trentina 2022 è sicuramente il nuovo percorso tematico appena realizzato sull’Alpe Tognola, alla ricerca della “pietra del tempo”, così preziosa per i nostri amici animali. Un progetto del Trentino dei bambini, con le sculture di Franz Avancini, le illustrazioni di Michela Molinari e il testo della storia, oltre che la grafica, di Francesco Barazza. Un team di cui vado molto orgogliosa!

Come funziona? Si acquista il libretto (5 euro) alla partenza degli impianti o al Rifugio Tognola e si imbocca il sentiero delle Marmotte in quota. Siamo a 2.200 metri, proprio di fronte alle Pale di San Martino in tutta la loro bellezza. Cominciate a leggere la storia che vede come protagonista Carlotta la Marmotta, alle prese con una missione da risolvere: ritrovare la pietra del tempo, misteriosamente scomparsa.

Ogni installazione, in legno, nasconde infatti una lettera… mettetevi alla prova nella ricerca, soprattutto proprio con la prima, che non è affatto semplice!

Qui il nostro amico Edoardo, che si è prestato come tester del percorso, sta coprendo la lettera di Lello il Pipistrello, uno dei buffi protagonisti del racconto.

Qui invece troviamo Augusta la Locusta.. Il giro ad anello, da fare in autonomia, è semplice e dura circa un’ora. Meglio non utilizzare il passeggino da trekking, non tanto per il fondo del sentiero, che è piuttosto comodo, ma per la breve salita finale.

… e Rita la Formica: avete visto che meraviglia?

Qui sotto, in compagnia di Otto l’Aquilotto c’è anche Meo Coccia, che ogni venerdì mattina nei mesi di luglio e agosto vi porta alla scoperta del Sentiero delle Marmotte, insegnando agli adulti il Nordic walking, mentre i bambini si divertiranno con il kit per aiutare Carlotta la Marmotta. Costo: 13 € per gli adulti, 10 € per i bambini 6-12 anni e gratuito sotto i 5 anni.

Una volta terminato il percorso e risolto l’enigma non vi resta che tornare al Rifugio Tognola dove riceverete la giusta ricompensa, da portare a casa per avere un ricordo indimenticabile dell’Alpe Tognola e di questa esperienza.

Informazioni utili:

Il sentiero si raggiunge facilmente con la cabinovia, aperta indicativamente da metà giugno a fine settembre (tutti gli orari e tariffe sempre aggiornate QUI). Alla stazione a monte si trova anche il parco delle marmotte, un parco giochi tematico e gratuito, lo raccontiamo QUI. Mentre a pochi passi dal Rifugio Tognola non perdetevi il balcone panoramico delle Dolomiti, scopritelo QUI.

Altro sentiero tematico di questo tipo: il mondo segreto di Aulasa (Commezzadura, Val di Sole)