Author - Silvia

Malga Cislon a Trodena

Malga Cislon a Trodena: lo spettacolo dei colori dell'autunno

Una malga aperta per una gita in questa stagione? Nel Parco naturale del Monte Corno, c’è Malga Cislon (1570 metri di altitudine), struttura aperta per gran parte dell’anno. Poco più di un’ora, 400 metri di dislivello. Solo la parte iniziale è un po’ impegnativa. Si parte nei pressi della chiesa di Trodena (salendo da Egna verso la Val di Fiemme, svoltate a destra nei pressi di Fontanefredde), dove ci sono alcuni parcheggi. Se non trovate posto c’è un ampio spazio anche all’ingresso del paese.

Malga Cislon: come arrivare

Seguendo le indicazioni per Malga Cislon si scende per un po’ e poi si svolta a destra procedendo sulla strada asfaltata prima in leggera salita e poi un po’ più decisa. Fattibile con il passeggino fino alla malga restando sul fondo stradale, ma tenete conto della salita nel primo tratto. Girandovi indietro vedrete il Corno Bianco ed il Corno Nero in tutta la loro bellezza. Molto carino il sentiero che entra nel bosco, a circa metà strada sulla sinistra, e che poi sbuca sui pascoli. Una bella alternativa alla strada, se appunto non avete il passeggino con voi.

Ancora una decina di minuti, ed ecco la struttura in posizione soleggiata.

malga Cislon con tavoli all'esterno

Malga Cislon

All’arrivo vi aspettano tanti animali: le pecore, un bel cavallo e le capre, ma anche le galline e altri animali da fattoria. Per i bambini un parco giochi semplice, ma carino con corde, altalene, passerelle sospese ed assi su cui rimanere in equilibrio.

Il menù di Malga Cislon

Qui si mangiano i piatti tipici della tradizione altoatesina, ma anche trentina (tipo la polenta con funghi o formaggio fuso). Per noi ravioli di patate ripieni di barbabietola e un classicone: uova, speck e patate. Ma anche canederli (con goulash o al burro fuso o anche in brodo), zuppa di cipolle o di goulash, spatzle con porri e speck. 

Ad addolcire il finale tante ottime torte fatte in casa, strudel di mele, gelato con lamponi caldi, yogurt o panna cotta con frutti di bosco. Dopo le 15 è possibile ordinare anche gli strauben, le omelette e il kaiserschmarren. Molto carina la possibilità di gustare un brunch  fino alle 11 (su prenotazione).

Trodena: la via del ritorno

Al ritorno avete diverse possibilità: tornare indietro dalla strada dell’andata, oppure due giri ad anello, un po’ più lunghi ma ugualmente meritevoli per la bellezza dei paesaggi che si incontrano.

Seconda possibilità, superata la malga, dopo cinque minuti seguite l’indicazione a destra che indica Trodena. Un’ora e mezza in una natura rigogliosa su un sentiero non fattibile con i passeggini. Primo tratto in salita e poi pianeggiante (attenzione alle mucche e vitelli particolarmente intraprendenti) per poi scendere molto velocemente in paese.

Molto bella la vista su Trodena e il Lagorai, con terrazza panoramica, anche se al bivio finale io consiglio di prendere la strada forestale sulla sinistra invece del sentiero nel bosco sulla destra.

Altra possibilità, che riporta a Trodena in due ore circa, quella di proseguire dritti dopo Malga Cislon e di arrivare fino al punto panoramico sulla Valle dell’Adige. Noi non l’abbiamo fatto, ma ci hanno assicurato essere molto suggestivo. Torneremo per riprovarlo, ma prima torneremo anche con la neve!

Informazioni utili di malga Cislon

APERTURA 2025 : La malga è aperta fino al 4 maggio e dal 14 maggio in poi (chiusa dal 5 al 13 maggio 2025)

  • PARTENZA: Trodena
  • ARRIVO: Malga Cislon
  • ALTITUDINE: 1570 metri
  • DURATA: poco più di un’ora (solo andata)
  • DISLIVELLO: 400 metri
  • PASSEGGINO: si
  • PUNTI DI RISTORO: Malga Cislon | 349.7330205 – 0471.1889832 | giorno di riposo mercoledì (no riposo da metà luglio a metà settembre )| chiusa solitamente da metà novembre fino a metà dicembre | a volte durante le festività sono chiusi, tipo il Giorno dei Santi e dei Morti, oppure la Vigilia di Natale

Trodena: cosa vedere

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Le guide del Trentino dei Bambini

Le guide del Trentino dei bambini sono tre, per un totale di quasi 20 mila libri!

Due estive, una sul Trentino e l’altra sull’Alto Adige, e poi l’edizione invernale su tutta la regione! Una super raccolta di parchi gioco, fattorie, passeggiate per tutti i gusti. Rifugi, maneggi, parchi tematici, ma anche attività curiose, musei, piscine e tanti posti da non perdere… Perfette per l’uso personale, ma anche come regalo per un nuovo arrivo, per un compleanno o un’occasione speciale.

Sono particolarmente amate per:

  • le informazioni che contiene, aggiornate e puntuali
  • la veste grafica molto carina e le pagine finali in cui applicare le foto e i ricordi dei partecipanti alle gite.
  • le mappe inserite all’inizio di ogni capitolo, dove sono indicati i punti di interesse che poi vengono descritti e raccontati nel dettaglio.

Il Meglio del Trentino dei Bambini

La guida del Trentino dei Bambini è ormai alla quarta edizione. Dedicata interamente al Trentino, è perfetta per chi esplora questo territorio dalla primavera all’autunno. Curiosi? Trovate un’anteprima QUI.

Il libro è un’autentica fonte di sapere per chi vuole vivere al meglio con i bambini i luoghi più belli del Trentino: più di 400 voci, divise per 19 territori. La trovate online qui.

Il meglio dell’Alto Adige dei bambini

La guida Il meglio dell’Alto Adige dei bambini”, è dedicata appunto all’Alto Adige. Alla seconda edizione, è perfetta per le famiglie che vogliono esplorare questo meraviglioso territorio nella stagione primaverile, estiva o autunnale. Indecisi se fa al caso vostro? Ecco un’anteprima QUI.

É composta da 325 voci divise per 16 territori: dalle valli più note, che nascondono ancora chicche preziose, a quelle meno conosciute e per questo ancora più affascinanti. Masi tipici, passeggiate per tutti i gusti, posti speciali in cui trascorrere la notte, animali da ammirare e coccolare. La trovate online qui.

La guida invernale

Ben 375 voci, suddivise in 30 sezioni, che vi guideranno alla scoperta dei luoghi più suggestivi e vi aiuteranno, come spesso ci avete raccontato dopo aver acquistato le nostre precedenti “Bibbie”, ad organizzare al meglio il vostro tempo libero in inverno in tutto il Trentino Alto Adige. Trovate un’anteprima QUI e poi la potete acquistare on line qui. 

Eccole qui, quindi, tutte le nostre guide, disponibili sia on line che in alcune librerie trentine amiche del Trentino dei bambini!

Dove si possono trovare le guide? 

Tutte le guide si possono acquistare online (ve le spediamo via Poste Italiane, con dedica. Niente costi di spedizione, un po’ di pazienza per la ricezione), oppure la trovate nei nostri punti vendita amici:

  • La Viaggeria – Via S. Vigilio, 20 – Trento | Tel. 0461 233337 (tutte e tre)
  • Libreria Ancora – Via Santa Croce, 35 – Trento | Tel. 0461 274444 (tutte e tre)
  • La Pulce d’Acqua – Via Roma, 7 – Lavis | Tel. 0461 245656 (Trentino e versione invernale)
  • Libreria Piccolo Blu – Via Rialto, 47 – Rovereto | 0464 871774 (tutte e tre)
  • Libreria il Ponte – Via Cesare Battisti, 76 – Borgo Valsugana | Tel. 0461 752450 (solo Trentino)
  • Libreria Erickson – Via del Pioppeto, 24 – Gardolo | Tel. 0461 993963 (tutte e tre)
  • Agriturismo Fiores – Strada de Pala, Verda, 5, Sèn Jan di Fassa, TN | Tel. 389 930 9667 (sia Trentino che Alto Adige estate)
  • MUSE Shop | Corso del Lavoro e della Scienza 3 TN | Tel. 0461 270387 (tutte e tre)

Domande frequenti sulle guide

Spedite anche all’estero?
Certo, molto volentieri!

Perché costano 24,50 euro?
Perché abbiamo dato loro il giusto valore: scriverla costa impegno e fatica, così come visitare i vari luoghi e descriverli senza fare copia/incolla, come fanno tanti autori. Anzi, frequentarli spesso è fondamentale per avere  informazioni sempre aggiornate. Nessuna delle voci inserite è a pagamento: vi raccontiamo solo la verità.

Ci sono spazi per le annotazioni e i pensieri? 
Certo! All’interno della guida ci sono delle pagine dove potete scrivere i vostri appunti, attaccare le fotografie ed i ricordi delle gite che avete fatto con i bambini. Per nostra esperienza sappiamo che i bambini si divertiranno a segnare i posti già visti e a leggere le varie proposte per indicarvi dove andare al più presto. Un bel modo per trascorrere del tempo assieme, no?

San Pietro: un balcone sul Garda!

Il Rifugio San Pietro, sulle pendici del Calino, poco distante dal Lago di Tenno, ha un’incredibile vista sul lago di Garda. Aperto tutto l’anno, quindi ideale anche per una gita nelle mezze stagioni o d’inverno, essendo a bassa quota (soli 984 metri di altitudine).

Giro ad anello Canale -Rifugio San Pietro- lago di Tenno

Benché facilmente raggiungibile anche in auto (trovate tutte le info in fondo all’articolo), per arrivare al rifugio c’è anche un percorso ad anello molto suggestivo, che vi farà arrivare a destinazione con il giusto appetito. Percorrendo questo itinerario avrete modo di ammirare due tra i più bei laghi del Trentino: il pittoresco laghetto di Tenno ed il Lago di Garda, circondato dalle vette del Baldo e del Monte Altissimo!

Dal Lago di Tenno parte anche un sentiero che porta al Rifugio San PIetro

Giunti a Ville del Monte si seguono le indicazioni per Canale di Tenno, uno dei borghi medievali più belli d’Italia, dove si lascia l’auto. Si sale tra le case ed i vicoli in pietra verso la piazza, fino a trovare le indicazioni per il Sentiero SAT 406 (sulla destra). Il sentiero sale abbastanza ripido e porta in circa 40 minuti alla conca di Casa Bastiani. A questo punto si può sia svoltare a sinistra che continuare sul sentiero principale. In circa 20 minuti si raggiunge la destinazione. Si segue la strada asfaltata poi, in prossimità del cartello che annuncia il rifugio, si svolta a destra e si sale nel bosco su sterrato, oltrepassando la sorgente Le Fontane.

Al Rifugio San Pietro

Ecco finalmente il portico d’ingresso del rifugio: un luogo ricco di storia, come testimonia l’antica chiesetta che domina il grande prato. Qui è possibile anche fermarsi per un picnic (ci sono alcuni tavoli con panche a disposizione di tutti). Molto apprezzato dai bambini il parco giochi, con altalene, scivolo e giochi a molla, posizionato proprio sotto la terrazza dove si mangia.

La terrazza, dicevamo… già perché qui il punto forte è proprio il panorama, con una vista meravigliosa su tutto l’Alto Garda e su una buona fetta del Lago di Garda. Da quassù si possono vedere il Monte Stivo, il Monte Altissimo, il Monte Baldo, la Rocchetta. Una vista strepitosa che renderà la sosta, accarezzati magari anche da un fresco venticello, un’esperienza indimenticabile e di vero relax.

Mangiare al Rifugio San Pietro

Nelle belle giornate vale la pena mangiare all’aperto, mentre all’interno un bel camino riscalda nelle giornate più fredde. La scelta è varia e spazia dal pesce, alla carne, ai salumi, ai piatti tipici della cucina trentina. Noi abbiamo provato gli strangolapreti, il coniglio alla cacciatora e il tortèl di patate. Tutto buono e in porzioni abbondanti. Servizio veloce, nonostante la grande affluenza. Presenti nel menu anche l’immancabile carne salada e l’antipasto di lago con polenta, sarde in saor, trota e salmerino, tra i piatti locali più apprezzati del Garda Trentino. Da provare anche i dolci: per noi un’ottima crostata con farina di frutta secca e marmellata di mirtilli. Ci hanno inoltre consigliato di tornare per provare il tiramisù al Picco Rosso, un liquore locale a base di fragoline di bosco e lamponi.

Con la pancia finalmente piena ci si potrà rilassare ancora un pochino sul prato prima di rientrare al punto di partenza.

Sulla via del ritorno

Per il ritorno si torna verso Casa Bastiani, dove si seguono le indicazioni per il Lago di Tenno, segnavia 406A. In circa un’oretta arriverete sulle sponde di questo laghetto dalle incredibili acque turchesi. Costeggiate il lago mantenendo la sinistra fino al chioschetto: qui una scala in pietra vi condurrà al parcheggio in località Matoni, dove troverete le indicazioni per rientrare a Canale, punto di partenza della nostra escursione odierna (30 minuti circa).

Rifugio San Pietro: curiosità

  • gestito dal 2022 da Alessandro con la moglie Alessia ed i figli (gentilissimi e disponibili per qualsiasi informazione) da aprile a fine ottobre è aperto tutti i giorni (chiuso solo nei giorni di maltempo annunciato, tranne nei mesi estivi) dalle 10 alle 18,  e per cena su prenotazione. Durante il weekend e in alta stagione il nostro consiglio è di prenotare anche per il pranzo!
  • svegliarsi al mattino con questa vista e questo silenzio non ha prezzo! Al piano superiore sono presenti delle deliziose stanze (alcune con letti a castello, altre matrimoniali) con bagno in comune (vista wow anche qui). In totale i posti letto sono 17. Su richiesta viene fornita anche la biancheria da letto. Per una notte speciale (magari senza pupi!) si può optare per la romantica stanza con caminetto in pietra, funzionante.
  • dietro la chiesa c’è anche la Baita Giacomo Floriani, che offre una soluzione più indipendente e può essere affittata per periodi di più giorni.
  • il rifugio fa parte del circuito SAT, per cui se siete soci potrete usufruire di tariffe agevolate per il pernottamento.

Accessibilità

Per chi non può o non vuole camminare molto, il rifugio si può raggiungere anche con una facilissima passeggiata nel bosco di 10 minuti (anche con passeggino). Si sale in auto per circa un quarto d’ora lungo la strada che da Ville del Monte passa per Canale e Calvola. Raggiunto il parcheggio sterrato sulla sinistra in località Doss de la Cros (da qui al rifugio, a piedi o con passeggino, servono circa 35 minuti) si può proseguire ancora in auto fino all’ultimo parcheggio utile seguendo le indicazioni, fin dove finisce la strada asfaltata.

Rifugio San Pietro: info utili

LUOGO: Alto Garda (Tenno)
PARTENZA: Canale di Tenno
ARRIVO: Rifugio San Pietro
ALTITUDINE: m 984
DISTANZA: 9 km (si può anche parcheggiare a 10 min. a piedi dal rifugio, salendo da Ville del Monte)
DURATA: 3 ore  (andata e ritorno)
DISLIVELLO: 460 metri
PASSEGGINO: zaino o marsupio (anche passeggino da trekking se si parcheggia vicino)
PUNTI DI RISTORO: Rifugio San Pietro

Contatti e prenotazioni

Rifugio San Pietro
tel 0464 791003
cell 380 7464437
e-mail: info@rifugiosanpietro.it
sito: www.rifugiosanpietro.it

Per vedere la mappa del percorso visita il sito di  APT Garda Dolomiti: clicca QUI

Cosa fare nei dintorni del Rifugio San Pietro

San Bernardo: un parco giochi wow!

Accanto al percorso kneipp della Val di Rabbi, appena fuori dal paese di San Bernardo vi aspetta uno splendido parco giochi.  Una bella area recintata, dove trovano spazio zone verdi per il relax,  tavoli per picnic e giochi super. In estate è davvero il posto ideale dove fermarsi a riposare mentre i bambini si divertono e fanno amicizia.

A San Bernardo:  zattere, giochi d’acqua e non solo

A dominare la scena dei giochi è senza dubbio il laghetto con la zattera, anzi le due zattere! I bambini adoreranno spostarsi da una parte all’altra tirando le funi cui sono ancorate le piattaforme galleggianti. Nel laghetto noi avevamo trovato anche i girini, sempre interessanti per i bambini. Anche i classici giochi sono stati scelti con cura: di legno, funzionali e con forme decisamente stravaganti.
Il parco giochi di San Bernardo di Rabbi è uno dei nostri preferiti!
Altro gioco che piace da impazzire ai bambini (ce n’è uno simile ai laghetti di Vermiglio) è il percorso per l’acqua. Una pompa fa salire l’acqua dal pozzo, le dighe che ne deviano il corso e il secchiello, una volta pieno, permette di riempire la sabbiera.

Infine nella “zona arrampicata” sarà divertentissimo arrampicarsi in modi sempre nuovi sul grande orso di legno.DSC_0315

Dimenticavamo! C’è anche un percorso di tronchi dove camminare in equilibrio fino ad infilarsi dentro un tunnel nascosto sotto una catasta di legni.DSC_0327
Non vi pare una meraviglia? Noi ve lo consigliamo magari di ritorno dall’escursione lungo il sentiero degli animali di Valorz.

Cosa fare in Val di Rabbi

INFO E CONTATTI

APT Val di Sole – ufficio Rabbi
tel.: 0463 985048
e-mail: rabbivacanze@valdirabbi.com

Ai Busoni di Sega di Ala

Questa che vi raccontiamo oggi è una passeggiata davvero sorprendente, nei dintorni di Sega di Ala, nella parte trentina dei Lessini. Perfetta per quei giorni in cui si ha voglia di immergersi nella natura senza complicarsi la vita con problemi di parcheggio e traffico. Un itinerario che si presta particolarmente alla primavera o all’autunno, vista la bassa quota. Si arriva infatti fino a 1250 metri.

Se lo si affronta in estate, invece, nelle giornate più calde si potrà trovare refrigerio nel bosco e soprattutto nelle gallerie piene di mistero e fascino che si trovano nell’ultima parte del percorso.

Come arrivare a Sega di Ala

Arrivare in località Sega di Ala è semplice e veloce, bastano una ventina di minuti d’auto da Rovereto. La strada è relativamente poco trafficata e volendo si può anche percorrere l’autostrada. Raggiunta Sega di Ala si lascia l’auto nel parcheggio gratuito.

La passeggiata ai “Busoni” di Sega di Ala

Dal parcheggio si prosegue a piedi su strada asfaltata fino a raggiungere il Camping al Faggio. Il percorso prosegue sterrato, attraverso grandi pascoli e paesaggi davvero suggestivi. Con un tocco di Toscana, tra colli dolci ed erba da sfalciare. Sempre in leggera salita si prosegue tra mandrie di mucche e poi su un piacevole saliscendi. Si passa in un bosco di faggi ed ecco che di lì a poco appaiono i cosiddetti “Busoni“.

I Busoni di Sega di Ala sono delle trincee scavate durante la prima guerra mondiale ma mai utilizzate.

Busoni di Sega di Ala – ingresso del tunnel

Cosa saranno mai? Sono delle gallerie risalenti alla Prima Guerra Mondiale, scavate sotto cima Borghetto. Risalgono al 1916 e sono opera dell’esercito italiano, anche se poi non vennero mai utilizzate (e da qui non partì nemmeno un colpo).

La galleria è lunga oltre 300 metri. Portate con voi frontalini e torcia, perché all’interno è davvero buio. Alla fine del tunnel arriverete in una stanza con una scaletta e un’apertura in alto. Attenzione a non sbattere la testa… ed ecco a voi un terrazzino con vista panoramica spettacolare sulla Vallagarina!

Attraversare i cunicoli scavati sotto Cima Borghetti sarà una vera avventura: portate la torcia!

Busoni di Sega di Ala – dentro il tunnel

Come concludere il percorso ai Busoni

Chi vuole camminare ancora può proseguire con un giro ad anello,  imboccando il sentiero segnalato che porta sulla dorsale e permette di risalire il Monte Corno, dalla cui cima si gode di un’ampia visuale verso la Lessinia, il Monte Baldo e le prealpi trentine. Il ritorno all’auto avviene seguendo la strada di accesso a Malga delle Cime, in comune di Avio, che prima di giungere al Camping al Faggio attraversa un bosco di faggi.

Busoni di Sega di Ala: info utili

  • LUOGO: Lessinia Trentina
  • PARTENZA: Sega di Ala, camping al Faggio
  • ARRIVO: Busoni (trincee)
  • ALTITUDINE: 1250 metri
  • LUNGHEZZA: 5 chilometri
  • DURATA: 2 ore (per il giro ad anello)
  • DISLIVELLO: 200 metri
  • PASSEGGINO: no
  • PUNTI DI RISTORO: nessun punto di ristoro lungo il percorso.

Cosa fare nei dintorni di Sega di Ala

Una volta terminato il giro ai Busoni di Sega di Ala potrete approfittarne per visitare:

Marocche di Dro: come sulla luna

Passeggiata inusuale che affascinerà grandi e più piccoli, esplorando la più grande frana delle Alpi fino a vedere persino le orme dei dinosauri impresse nella roccia. Ecco a voi le Marocche di Dro, testimoni del tumultuoso passato geomorfologico della zona.

Marocche di Dro: punti di accesso

Sono diversi i punti di accesso alla camminata ad anello, tutti con sosta gratuita:

  • Centrale di Fies (una decina di posti auto). Si scende vero la ciclabile e si gira a destra. Consigliato perché così la parte in salita è all’inizio.
  • Aree sterrate a sud del lago di Cavedine, lungo la strada che porta a Drena. Questo è l’accesso più comodo se il vostro scopo è soprattutto vedere le orme dei dinosauri.
  • Parcheggio sulla strada che da Dro porta verso Drena. Altri parcheggi più avanti, con ampi spazi verdi e tavoli per picnic.

A spasso sulla Luna alle Marocche di Dro

Noi siamo partiti proprio da quest’ultima, procedendo verso destra con calma, leggendo tutti i cartelli e soffermandoci spesso ad ammirare questo paesaggio lunare pieno di sorprese.
Abbiamo impiegato circa tre ore, percorrendo 5 chilometri e mezzo.

Il percorso è adatto alle famiglie con bambini dai 6/7 anni in su. ll sentiero non “va via liscio”, ma è piuttosto “accidentato”, inerpicandosi tra le grosse rocce. Meglio avere degli scarponcini. Dopo un primo tratto troverete un cartello con indicato il percorso più breve (Laghi Soli, di circa un’ora e mezza), ma noi abbiamo proseguito dritti.
Il sentiero è suggestivo, a tratti desertico: alberi bonsai che crescono su pochi millimetri di terra, la selce rimasta intrappolata che affiora su enormi pietre creando mosaici bellissimi, le pietre modellate dall’acqua piovana che sembrano sculture…

Impronte dei dinosauri

Dopo circa un’ora e mezza di saliscendi, facendo una breve deviazione, ecco la roccia con le impronte dei dinosauri. Si tratta di orme lasciate attorno ai 190 milioni di anni fa da dinosauri diversi, almeno un grosso erbivoro di 6-7 metri di lunghezza e un carnivoro, su alcuni massi sparpagliati nella zona della cosiddetta frana di Kas, nella parte più a est della Riserva Naturale delle Marocche.

Alle marocche di Dro vi aspetta un paesaggio che ricorda quasi la luna...

Il paesaggio lunare delle Marocche

Giunti al culmine dell’anello ecco il lago di Cavedine in lontananza. Abbandonato questo paesaggio roccioso ci si addentra in una zona decisamente più verde perché, come spiegato dai cartelli, questa frana è precedente e quindi ricoperta di vegetazione. Un paesaggio molto piacevole, in mezzo a boschi, con ampi slarghi dove ci si può fermare a riposare.

Si scende quindi verso il fiume Sarca, sulla destra vediamo la centrale idroelettrica di Fies. Un tratto breve di ciclabile fino a quanto un cartello ci invita a rientrare nel percorso. Si costeggia l’oasi verdeggiante di Laghi Soli dove troverete anche una casa (proprietà privata) costruita in un posto magico.
Si percorre l’ultima parte del percorso nuovamente in un ambiente arido e pietroso per arrivare piano piano al punto di partenza.

Consigli utili

  • portarsi da bere e cibo perché all’interno del biotopo non c’è nessun punto di ristoro e nemmeno nelle vicinanze;
  • distribuire questo percorso almeno su una mezza giornata, perché i prati dopo un’ora e mezza invitano a una sosta; leggere i cartelli che sono fonte inesauribile di informazioni e curiosità;
  • preferire i mesi non troppo caldi perché le temperature possono diventare roventi
  • per chi ha bambini più piccoli ci si può immettere sul percorso nei parcheggi che si trovano a sud del Lago di Cavedine, così da e andare direttamente in 10 minuti a vedere le orme dei dinosauri.

Una passeggiata naturalistica, dove i bambini proveranno l’emozione di essere stati proiettati in un mondo fantastico, popolato da dinosauri: proprio quelli che vedono nei cartoni animati o leggono sui libri!

Nei dintorni delle Marocche di Dro

Oltre alle Marocche di Dro in zona potere visitare:

Trovate altre info sulle Marocche QUI.

Date un’occhiata anche alla mini-guida su Cavedine e dintorni: tanti spunti per cose belle da fare in zona: consultala: Val Cavedine e dintorni: cosa fare

10 sentieri delle rogge a Merano

Avete mai sentito parlare dei sentieri dell’acqua meranesi? Sono percorsi che costeggiano gli antichi canali di irrigazione dei campi coltivati: vere e proprie opere di ingegnosità contadina… un’attrazione sia per varietà di paesaggi che di curiosità, soprattutto per i bambini che adorano l’acqua. 11 percorsi diversi attraverso paesi, boschi e campagne, per un totale di 84 chilometri nella conca di Merano. E poi ne abbiamo aggiunta anche qualcuna un po’ più lontano, salendo per la Val Venosta!

I Sentieri delle Rogge di Merano

Roggia di Brandis

Questa percorso parte da Lana, raggiungibile in circa un’ora da Trento. Si segue la “BrandisWaalWeg“, il sentiero della roggia Brandis. Il canale irriguo in questo percorso è sotterrato, il che fa sì che il sentiero sia più largo e quindi percorribile agevolmente anche con il passeggino! Dopo un primo tratto più soleggiato la passeggiata si trasforma, proseguendo il suo corso nella roccia,  con qualche ponticello in legno. Dopo poco meno di un’ora di cammino si arriva alla Waalrast. Proseguendo ancora per una decina di minuti vi immergerete nella fresca gola del rio Brandis dove vi attende la sorpresa finale di questo percorso, la bellissima Cascata di Brandis.

Roggia di Lagundo

Altra piacevole e semplice escursione lungo i sentieri delle rogge meranesi. Si lascia la macchina nell’ampio parcheggio gratuito in località Plars di Sopra a Lagundo, dove passa anche la ciclabile della Val Venosta. Il percorso è lungo circa 6 chilometri, in gran parte pianeggiante su un comodo sentiero battuto. In alcuni tratti il terreno è un po’ sconnesso, ma percorribile anche con il passeggino. Il primo tratto si snoda tra vigneti e meleti, poi si passa attraverso un fitto bosco dove imponenti alberi dalle grandi radici e qualche roccia scavata cattureranno l’attenzione dei più piccoli. Leggi qui il nostro itinerario Lungo la roggia di Lagundo.

La Roggia di Lagundo è soltanto una delle numerose rogge che si snodano sulle colline attorno a Merano

Roggia di Parcines

Dal centro di Parcines ci si incammina verso est per proseguire attraverso i frutteti e sul ponte sospeso fino al Winklerhof. Da lì, in leggera salita lungo il sentiero n° 1 che costeggia il torrente Zielbach fino alla frazione Salten e l’ingresso del “Waalweg” – sentiero della roggia di Parcines. Continuate fino alla fine del percorso da dove il sentiero n° 7A scende a Parcines passando per la frazione Vertigen. Maggiori info QUI.

Roggia di Scena

Questa roggia, che segue gli antichi canali di irrigazione della zona di Merano, è lunga una decina di chilometri. Potete lasciare la macchina nel centro del paese di Scena o poco sopra e poi seguire via Ifinger e le indicazioni Taser Waalweg che vi condurranno verso la stazione a valle della funivia Taser. Questo primo tratto è in costante salita, ma molto suggestivo e caratteristico tra meli e viti. Seppure abbastanza impegnativa, questa prima parte del percorso è l’unica difficile di tutta la passeggiata.

Una volta arrivati alla base della funivia, parte un sentiero semplice e pianeggiante in uno scenario che si alterna tra boschi rigogliosi e verdeggianti campi coltivati e… la costante presenza della roggia che con il suo piacevole rumore ci accompagnerà per tutta la nostra passeggiata. Leggi: Merano, sulla roggia di Scena 

Roggia di Marlengo

Facile escursione quasi totalmente pianeggiante e fattibile anche con il passeggino. L’acqua fa da padrona lungo questo percorso, lungo il quale si trovano anche diverse panchine per picnic e punti di ristoro. Non solo: molto apprezzate dai bambini anche le installazioni interattive, a tema acqua naturalmente! Il nostro consiglio è quello di approfittare delle mezze stagioni per godersi appieno questo spettacolo della natura ma, in questo caso, anche dell’uomo. Tutte le info: La roggia da Marlengo a Lana

Roggia di Maia

Si parte dal parcheggio della funivia Hirzer a Saltusio e si prosegue lungo il Passirio seguendo l’indicazione per la roggia di Maia Alta. Il percorso è facile e quasi completamente pianeggiante. Si ritorna lungo lo stesso sentiero oppure si ha la possibilità di scendere fino a Rifiano e di ritornare lungo il percorso vicino al fiume. In alternativa si può proseguire lungo il sentiero delle rogge fino a Scena, a Rifiano o a Merano.

10 sentieri delle rogge a Merano – Roggia di Scena

Sentieri delle Rogge in Val Venosta

Di sentieri delle rogge ce ne sono anche in Val Venosta, circa una ventina. Essi sono percorribili in tutti i periodi dell’anno e offrono splendide vedute panoramiche. Insomma, delle facili escursioni, non troppo impegnative ed adatte quindi anche alle famiglie.

Roggia di Ciardes

La passeggiata inizia nel centro paese, consigliato parcheggiare la macchina sopra la caserma dei pompieri. In poco tempo si arriva all’ingresso del sentiero delle rogge n. 3. Da lì si sale fino al Castello di Juval, dove al suo interno si trova uno dei musei dell’alpinista Messner. Scendendo dal castello sulla strada fino al Sonnenhof, si continua lungo il sentiero n. 1 in direzione Stava. Circa a metà strada si incontra lo sentiero delle rogge di Stava che ci conduce nuovamente verso il centro di Ciardes. Maggiori info QUI.

Roggia di Ciardes

Roggia di Latschander

Dal paese di Laces in circa 20 minuti si raggiunge l’accesso al sentiero della roggia. Il primo tratto passa per il bosco e tocca l’impressionante gola di Laces. In seguito si snoda per prati e vigneti fino a Castelbello.

Rogge di Silandro e Lasa

Intorno a Silandro e Lasa si possono percorrere alcuni dei sentieri delle rogge più affascinanti e originali, come il sentiero della roggia di Corzes, detto anche Zaalwaal, quelli di Silandro il Köstenwaal ed Ilswaal, e il Neuwaal in Val Silandro. A Lasa sono d’interesse le rovine dei sistemi di rogge. Maggiori informazioni QUI.

Roggia di Sluderno

Dal Museo Venostano si imbocca il sentiero n. 18 verso il monte Calvario in direzione del “Ganglegg”: una collina morenica dove scavi archeologici hanno portato in luce un insediamento fortificato risalente all’Età del Ferro e del Bronzo. Si prosegue per il sentiero della Roggia Leiten fino alla stretta gola del rio Saldura. Passato il ponte si sale sul versante opposto e ci si addentra in val di Mazia lungo il sentiero della Roggia Berg fino al maso Vernalhof. Un breve tratto in discesa porta al Castel Coira e di nuovo al Museo Venostano. Durata itinerario di circa 3 ore.

Nei dintorni di Merano: cosa vedere oltre alle rogge

Vi sono piaciuti i sentieri delle rogge di Merano e dintorni? Naturalmente in zona ci sono anche tantissime altre possibilità per trascorrere una piacevole giornata in famiglia: ecco alcune idee.

Cascate del Nardis in inverno

La Val di Genova, con le spettacolari Cascate del Nardis,  è una delle più amate di tutto il Trentino. È acqua e bosco e infinite passeggiate, per tutti i gusti e le possibilità. Posto fantastico (anche se un po’ affollato) in estate, in inverno è pura magia.

Come arrivare in inverno alle Cascate del Nardis

Prima di partire è essenziale, in inverno, verificare l’apertura della strada, solitamente chiusa fino a inverno inoltrato. Rispettate sempre le indicazioni fornite per la vostra sicurezza. Dal paese di Carisolo, in Val Rendena,  circa 1 km dopo aver passato il ponte sul Sarca in direzione Madonna di Campiglio, prendere a sinistra per la Val Genova. Seguite quindi la strada fino al Ristorante Chalet Val di Genova. Da qui vi consigliamo di proseguire a piedi per poter fare questa semplice e pittoresca passeggiata nel bosco.
Se la neve è fresca, come dopo le abbondanti nevicate delle scorse ore, meglio avere le ciaspole ai piedi (ed è anche sempre meglio portarsi dietro i ramponcini, in caso di ghiaccio), così potrete anche lasciare la strada principale e girare a sinistra sul ponticello.

Il sentiero che porta alle Cascate del Nardis è prevalentemente pianeggiante. Potrebbero servire le ciaspole in presenza di neve abbondante
Questo sentiero è magico e in una quarantina di minuti (strada pianeggiante) arriverete alle Cascate di Nardis. Imponenti nella loro bellezza, in inverno sono spesso parzialmente o anche completamente ghiacciate.

Cascate di Nardis: info utili

Questa che vi abbiamo raccontato è davvero una passeggiata bella e semplice, ma ricordatevi di prendere prima di partire informazioni sulla quantità di neve e sulle condizioni del percorso, solitamente chiuso fino al tardo inverno, contattando l’Apt Madonna di Campiglio al numero 0465.447501

  • LUOGO: Val di Genova
  • PARTENZA: Parcheggio Chalet Val di Genova
  • ARRIVO: Cascate del Nardis
  • ALTITUDINE: 926 metri
  • DURATA: 1,45 ore (a/r)
  • DISLIVELLO:  150 metri
  • PASSEGGINO: no
  • PUNTI DI RISTORO:  Chalet Val di Genova

Cosa fare nei dintorni in inverno



Malga Kradorfer: ritorno in slitta

Una passeggiata semplice, immersi nella natura della Val Casies (laterale della Val Pusteria), lontano dai luoghi affollati e più turistici: se cercate un posto così la risposta è senza dubbio Malga Kradorfer, proprio in fondo alla valle.

Come arrivare a Malga Kradorfer

Si parte dal parcheggio di Santa Maddalena e si prosegue seguendo le indicazioni sempre dritti, prima su strada pianeggiante e poi sulla forestale in leggera salita.
Due chilometri e mezzo, percorribili in un’oretta, e 250 metri di dislivello. L’ideale per risvegliare un po’ la fame e far camminare anche i bambini più pigri (magari trainandoli con la slitta!). Dopo quaranta minuti circa vedrete sulla sinistra il primo rifugio, il Messner Hütte (1659 metri di altitudine – aperto per stagione invernale di norma dalle vacanze di Natale a inizio aprile, con giorno di riposo variabile: QUI potete consultare le aperture)

La Malga Kradorfer

Noi abbiamo proseguito ancora un quarto d’ora fino alla Malga Kradorfer (Kradorfer Alm), a quota 1700 metri, dove abbiamo fatto un’ottima merenda nella saletta più piccina, con waffel e marmellata di mirtilli rossi, una torta con il grano saraceno e panna montata, ed un ottimo brulè alla mela (non alcolico!).

Peccato essere arrivati tardi, altrimenti di sicuro ci aspettavano per pranzo dei buonissimi piatti!

L’ambiente è molto carino e suggestivo, con un arredamento tipico che scalda subito il  cuore, ed una bellissima vista sulla valle.

Fuori tanti tavoli e panche, nicchie in legno deliziose e soprattutto gli animali, tra cui capre e capretti appena nate. Molto carino anche il parco giochi esterno.

Noleggio slitte

Infine, come piace a noi, si torna in slitta! Basta un piccolo contributo e via con una divertente discesa fino all’imbocco della forestale, dove la lascerete nel fienile. Verrà poi recuperata dagli addetti!

Malga Kradorfer: info utili

  • LUOGO: Val Casies
  • PARTENZA: Parcheggio Santa Maddalena
  • ARRIVO: Kradorfer Alm
  • ALTITUDINE: 1700 metri
  • DISTANZA:  2,5 km (solo andata)
  • DURATA: 1 ora o poco più
  • DISLIVELLO: 250 metri
  • PASSEGGINO: no
  • SLITTINO : si
  • PUNTI DI RISTORO: Messner Hütte (tel. 379.2581512), Kradorfer Alm

Contatti

Kradorferhof
tel: 0474 948043
e- mail: info@kradorferhof.it

Cosa fare nei dintorni di Malga Kradorfer

L’inverno in Alto Adige regala bellissimi scorci e vale la pena andare alla scoperta dei dintorni. Cosa si può vedere quindi in questa zona?

In Val Casies trovate inoltre diverse altre malghe:

Per dormire vi consigliamo:

Uwaldalm: malga top in Val Casies

Oggi vi portiamo alla Uwaldalm (Alm in tedesco significa “malga”), uno dei più bei rifugi della Val Casies. Escursione di media difficoltà (quasi 600 metri di dislivello, due ore circa), ma accoglienza e cibo ottimi, oltre che la migliore vista sulla Val Casies, laterale della Val Pusteria. Si parte dal parcheggio in fondo alla valle, dopo il paesino di S. Maddalena (1465 metri) e si seguono le indicazioni per la Uwald (segnavia n°12) che prima sale tra antichi masi e poi si inoltra nel bosco.

La strada sale gradualmente ma in maniera costante, permettendo di vedere la valle sottostante in tutta la sua bellezza fino alle Dolomiti di Braies. La fatica verrà ripagata all’arrivo, oltre quota 2000 metri (2042 metri per l’esattezza), al rifugio, in posizione soleggiata e dal classico stile altoatesino. Tanto legno, cura dei particolari, servizio rapido e cortese. 
All’interno una decina di tavoli, tendine ricamate alla finestre e un sacco di delizie sul menù tutte preparate al momento, tra cui taglierei di formaggi e salumi, canederli pressati, penne al pastore, gulasch, crepes ripiene, uova speck e patate, dolci squisiti come lo strudel con salsa di vaniglia e yogurt naturale con i lamponi.

All’esterno una bella terrazza, perfetta per le giornate di sole, e sdraio in legno ideali per il relax. Qui non si noleggiano gli slittini, però sono in tanti a portarli lungo la salita perché poi è molto bello scendere a gran velocità (bisogna essere un po’ esperti viste le pendenze).
Salire alla Uwaldalm si trasforma poi in una piacevole avventura se il rientro avviene in slitta!

Uwaldalm: info utili

  • LUOGO: Val Casies
  • PARTENZA: Parcheggio dopo Santa Maddalena
  • ARRIVO: Uwald Alm
  • ALTITUDINE: 2042 metri
  • DURATA: 2,5 ore (andata)
  • DISLIVELLO: 600 metri
  • PASSEGGINO: no
  • SLITTINO : si
  • PUNTI DI RISTORO: Malga Uwald

Aperto anche la sera su prenotazione in determinati giorni, con menu speciali, come grigliate da leccarsi i baffi!

Info e contatti

In inverno il rifugio è aperto tutti i giorni indicativamente dal 20 dicembre a fine marzo, escluso il mercoledì (giorno di riposo).

Uwaldalm
tel: 348 895 2719
e-mail: klettenhammer@hotmail.com

Cosa fare in inverno nei dintorni della Uwaldalm

Ecco i nostri suggerimenti per non perdervi alcuni dei posti più belli che potrete trovare nei dintorni della Uwaldalm:

In alternativa potete visitare un’altra malga:

Dove dormire in Val Casies