Author - Manuela

B.E.S.t Library: nuovo sportello DSA

Ormai, per fortuna, la parolina “DSA” (disturbi specifici dell’apprendimento) è conosciuta da sempre più persone e presa in considerazione per la reale importanza che essa ha, in vista del miglioramento delle condizioni di apprendimento di tanti bambini che frequentano le scuole, non solo trentine. Essere discalculo, dislessico, disgrafico e via dicendo, al giorno d’oggi rimane sempre, a causa di alcuni limiti del sistema, un po’ difficile, ma le persone, le associazioni e le iniziative che si muovono sul territorio fanno ben sperare per il futuro.

Immaginate un sabato intero in biblioteca (la mattina dalle 9 alle 12 e il pomeriggio dalle 15 alle 18) dedicato alla scoperta del panorama librario per DSA, non solo informativo, ma anche di supporto e dilettevole. La location appunto è quella confortevole dell’aula didattica della biblioteca per ragazzi alla palazzina Liberty di Trento e la cosa importante è la costante presenza di un consulente pronto a spiegare, aiutare, seguire e indicare come si utilizzano i vari strumenti messi a disposizione gratuitamente per questa occasione.

Sui tavoli dell’aula didattica della palazzina Liberty infatti, a completa e gratuita disposizione delle famiglie e dei ragazzi che parteciperanno, ci saranno: libri di saggistica per informarsi sui disturbi dell’apprendimento, supporti didattici (per esempio “Storia facile per la Quinta elementare ecc.. ), libri di narrativa a lettura facilitata (con font più grandi ecc..), audiolibri  con prova diretta su pc. Il tutto da poter prendere “in prestito” tramite il sistema bibliotecario: un’ottima idea per consultare, sperimentare e valutare i vari materiali. 

Non solo libri per questo sportello speciale: sui pc presenti in sala gireranno anche i più comuni e utili software dedicati ai BES (sintesi vocale, creazione mappe, ecc…), ma non solo quelli costosi che si acquistano nelle librerie, anche quelli “open source” da scaricare gratuitamente  proprio per valutarne la comodità, l’efficacia e, per le famiglie, l’opportunità o meno di acquistarli o di scaricarli da internet. Un esempio lampante è il tutore dattilo per l’utilizzo  delle dieci dita nella battitura a tastiera: un programma scaricabile liberamente e molto utile.

La marcia in più del progetto è che un consulente sarà sempre a disposizione per domande e consigli, ma anche per brevi tutorial live di utilizzo dei software. Utilissimo! 

Una bella novità dunque questo B.E.S.t Library, dedicata alle famiglie con ragazzi DSA (ma non solo)  ideata e progettata da PERISCOPIO, un’associazione che come mission ha quella di sostenere e motivare i bambini, i ragazzi e i giovani che si rapportano con l’ambiente scuola, offrendo loro percorsi di accompagnamento allo studio che lo facciano sperimentare come scoperta della realtà e di se stessi. La sede è a Trento in via Saluga,7 .

Per info sul progetto, in collaborazione con la Biblioteca di Trento, chiamare il 0461889559 oppure scrivere a info@bibcom.trento.it.

Malga Civertaghe in inverno

*Attività chiusa definitivamente*

Malga Civertaghe è a San Martino di Castrozza. Scenario naturale incredibile di fronte alle Pale di San Martino con una pista da slittino lunga 3 chilometri proprio a due passi (alla malga potete noleggiare le slitte a 5€). 

Alla Malga si arriva con una bella passeggiata di circa un’ora partendo dal paese . 

Questa è sempre stata un’oasi di tranquillità più unica che rara, dove i bambini potevano giocare serenamente su pendii poco ripidi. 

Il progetto di questa malga era quello di ridare vita alla malga dei nonni, la prima in Trentino ad offrire ai turisti qualche piatto caldo, dal 1905.

Se desiderate infine fermarvi in Primiero per dormire, magari in un posto caratteristico e accogliente e adatto alle famiglie, il nostro suggerimento è Maso Col. Dal Maso parte proprio la passeggiata per arrivare a Malga Civertaghe. Da provare!

Per scoprire altre belle esperienze invernali ed escursioni da fare a Passo Rolle, San Martino di Castrozza e Valle del Primiero, CLICCA QUI!

Azienda agricola Il Ritorno – San Lorenzo in Banale

Fantastica l’azienda agricola “Il Ritorno” a San Lorenzo in Banale di Anita Ciccolini e suo marito Roberto (da decenni gestore del rifugio Agostini in Val d’Ambiez): attiva prevalentemente nella bella stagione (coltivazione di more, lamponi, ribes, uva spina; frutteto con piante di diverse specie autoctone antiche, ortaggi, molte varietà di piante officinali e aromatiche e un piccolo alveare), riserva molte sorprese anche in inverno (leggi QUI) .

 

Innanzitutto, la struttura: nuovissima (hanno aperto nell’estate 2017), luminosa, calda ed accogliente. E poi spaziosa e priva di barriere architettoniche. Con un fantastico panorama.

 

Possibilità di bellissimi laboratori magari sugli insetti, come quello sulla costruzione della casetta per gli insetti da mettere fuori in primavera. La casetta, in compensato, è composta da pezzi di corteccia, pigne e altri elementi naturali. Una volta completata l’opera, via libera alla fantasia con i colori e le decorazioni!


L’attività è indicata dai 3 anni d’eta in su (per i più piccoli è richiesta la collaborazione del genitore), costa 12 euro e comprende la merenda per il bimbo/a. Ecco, un altro punto forte della struttura è l’agrisnack! Sono previsti pranzi o cene solo su prenotazione, altrimenti è possibile degustare ottimi taglieri con prodotti locali (formaggi, affettati, verdure sott’olio) oppure dolci come lo strudel o una specie di Kaiserschmarren (tipo crépes con la marmellata e lo zucchero) o i biscottini fatti in casa. Il tutto accompagnato con sciroppi, infusi, birra artigianale o vino locale.

Qui potrete anche acquistare i prodotti dell’azienda, tra cui marmellate, infusi, preparati per la cosmesi, saponi ed in questo periodo anche le patate! Il raccolto infatti viene trasformato in svariati prodotti a km zero.

All’esterno ampio spazio per  i bambini, che potranno giocare in sicurezza.

Potete raggiungere questa azienda agricola sia dalle Sarche e poi su proseguendo oltre Villa Banale, oppure dalla Paganella. Per info e prenotazioni: Anita, 3403175054

 

Le Robie (Brentonico)

Azienda agricola di montagna ad un chilometro dal paese in un casolare isolato e tranquillo, dove potrete anche acquistare ortaggi, mais da polenta, erbe aromatiche e officinali. Oltre al servizio di pernottamento e prima colazione si effettuano attività di fattoria didattica, durante la settimana prevalentemente con scolaresche, oltre ad escursioni e trekking sul Monte Baldo. Aperto tutto l’anno, l’agriturismo possiede quattro cavalli e due pony con i quali fare piacevoli passeggiate nei dintorni.

Su prenotazione vengono infatti organizzati oltre ai laboratori di cucina e di cosmesi, anche quelli di lavoro nei campi, passeggiate a cavallo e ferratura con il maniscalco.

PASSEGGIATE NEI BOSCHI
In compagnia di Vasco, esperto conoscitore dei sentieri del Baldo, sarà possibile scoprire luoghi naturali di straordinaria bellezza. Trovandosi un una posizione favorevole, sarà possibile intraprendere lunghe camminate sugli erbosi pendii dell’Altissimo o percorsi più brevi all’interno dei boschi.

PASSEGGIATE A CAVALLO
L’agriturismo possiede quattro cavalli con i quali fare escursioni nei dintorni.

CONOSCENZA DELLE ERBE
Durante una passeggiata o una cavalcata sarà inoltre interessante scoprire la natura che ci circonda, grazie alle preziose informazioni fornite da Vasco su erbe, piante e fiori.

OSSERVAZIONE NATURALISTICA
Ci sarà anche occasione di esercitare il bird watching (falchi, corvi, tordi, passeri, merli, ghiandaie, picchi verdi, picchi rossi, cincie, ecc.) e l’osservazione degli animali selvatici (volpi, tassi, caprioli, ghiri, scoiattoli, ecc.).

Indirizzo: Località Le Robie, Brentonico

Contatto: Sig, Vasco – cell. 349.2427952 – vascoandreolli@gmail.com

Coflari Ranch

Grande maso immerso in un paesaggio incontaminato, visitabile tutto l’anno.  Ospita mucche, vitelli, maiali, caprette, conigli, galline e germani reali. Una fattoria, ma soprattutto un maneggio con un centinaio di meravigliosi cavalli che si possono cavalcare anche al coperto e anche d’inverno!

Possibilità di lezioni di equitazione, su richiesta attività di pet teraphy. Per i più piccoli invece ci sono i pony, che verranno preparati con cura dai bambini per un’uscita nei boschi accompagnato da mamma e papà. Belle le passeggiate nei dintorni, da fare sia in sella che a piedi, e molto apprezzata la proposta del giro in carrozza tra i masi circostanti.

Qui è possibile prendere lezioni di equitazione (15 euro la prima lezione, 19 euro le lezioni successive, 13 euro il pacchetto da 10)

Fare passeggiate a cavallo (per i prezzi dipende dalla durata e dal percorso)

E per i più piccoli fare un minitrekking di un’ora con il pony accompagnati da mamma e papà che tengono le redini (euro 10 euro).

Noi ci siamo stati in estate e in inverno.

Indirizzo: Maso Coflari 9, Ruffrè Mendola
Contatti: 0463.870133, 335.434161 (Massimo) – coflari.ranch@virgilio.it

Strider, le bici con gli sci, sull’Alpe Cimbra!

Dall’anno scorso al Bike Park di Lavarone, anche i più piccini hanno la possibilità di provare le mitiche STRIDER, le piccole bici senza pedali e con piccoli sci montati sotto le ruote!
Un tratto di pista del campo scuola sarà appositamente dedicato ai piccoli riders, che potranno sfrecciare sulla neve in tutta sicurezza. Il noleggio di queste bici, a formula oraria, sarà possibile presso il negozio Test One in località Bertoldi a Lavarone (info: tel. 0464 780067), ma anche a Folgaria con Bike Strider Scie di Passione (Info Alpe di Folgaria Coe – +39 346 0033926 info@sciedipassione.com) con la possibilità di noleggiare le bici, prendere lezioni ed organizzare tanti eventi del mondo STRIDER.

Ma non solo, c’è anche la Strider Adventure Zone, una zona attrezzata con salti, giochi e ostacoli.

Il divertimento è assicurato!

 

Legno, giochi e magia secondo Kidsonthetree

Se vi dicessero di scegliere d’istinto fra un oggetto di legno e uno di plastica voi cosa scegliereste? Sarebbe interessante saperlo, ma la cosa più interessante è sapere che Kidsonthetree (il nome la dice lunga) sceglie di sicuro il legno. Anti-plasitca in assoluto? Certo che no! Riconoscere i lati positivi degli altri materiali è doveroso, d’altronde è chiaro che con la plastica si possono produrre oggetti, tra cui i giochi, impensabili attraverso il legno. Questione di scelte, in ogni caso. Kidsonthetree ha fatto la sua: e legno sia! 

 

Kidsonthetree si preoccupa sempre di comprendere quale sia il processo di produzione e il concept che muove i produttori che sceglie e per questo, nel tempo, cercando di capire cosa sia veramente importante nella produzione di giocattoli in legno ha potuto comprendere che svolgono un ruolo fondamentale, oltre all’attenzione e la cura nella selezione del legno da cui iniziare la produzione dei giocattoli, anche la selezione dei colori per dipingere il legno e tutte le lavorazioni aggiuntive che rendono il prodotto migliore al tatto.

Wodibow – Blocchi di legno

Cosa c’è di importante nella selezione del legno? L’etica in primis. Molti dei produttori con cui Kidsonthetree lavora hanno scelto di utilizzare solamente legno proveniente da foreste gestite in modo responsabile: per ogni albero tagliato corrisponde almeno un nuovo albero piantato. Certamente è importantissimo dal punto di vista ambientale, ma questo ha senza dubbio un risvolto anche che dal punto di vista economico: ridurre la richiesta di materiali derivati dal petrolio e scegliere di preservare l’ambiente porta a costi superiori, ma ne vale sicuramente la pena. É un pensiero lungimirante ed eticamente corretto che va riconosciuto a questo marchio per i bambini che pensa anche al futuro dei nostri bambini.

Stessa cosa per quanto riguarda i colori e le lavorazioni: Kidsonthetree preferisce dichiaratamente quei produttori che studiano processi di produzione sostenibili e utilizzano materiali il più naturali possibili per la finitura del legno come la cera d’api, l’olio di oliva oppure olii botanici di origine naturale, colori a base d’acqua che normalmente sono meno coprenti e lasciano vedere la venatura del legno, restituendo anche al bambino una sensazione di doverosa naturalezza. Bella l’immagine del materiale che “invecchia” grazie a queste scelte, fa tornare in mente quei giochi che si usavano un tempo, che registravano sulla loro superficie, nel loro odore, nei loro colori tutti gli eventi, i giochi, i ricordi dei bambini e una volta riscoperti da adulti (chi non ha mai aperto una scatola con vecchi giochi in legno, come i semplici cubi per esempio,  e non è stato avvolto da quel famigliare profumo di legno? Meraviglia!). Dicono bene da Kdisonthetree: “I giocattoli di legno sono fatti per invecchiare con chi li ha posseduti, diventando come una sorta di eredità.” 

Quando deciderete di acquistare un giocattolo di legno assicuratevi di poterne vedere le venature, annusatelo, verificate la provenienza del legno da foreste controllate e saprete se quel giocattolo è degno di essere considerato un giocattolo in legno di valore. Dal catalogo online di Kidsonthetree certo non potrete annusare o vedere da vicino il prodotto, ma il concetto che muove questo marchio è già fonte di garanzia e sicuramente tante delle numerose proposte di wood toys rispettano questi critieri importanti. Volete dare un’occhiata ai prodotti? Sbirciate il sito www.kidsonthetree.com e vi farete un’idea sulla bellezza dei giocattoli che vi vengono proposti. 

 

Divertirsi? Non è solo un gioco da ragazzi!

Kidsonthetree parrebbe non avere più segreti per noi ormai, ma a quanto si legge nel nuovo articolo del suo ideatore sul blog omonimo (qui) esiste un fattore molto importante legato a questo marchio che non abbiamo ancora conosciuto a fondo: il “come” i giochi da inserire nelle proposte Kidsonthetree.com vengono scelti.

Che il marchio fosse nato dall’esigenza del suo creatore di trovare giocattoli per la sua primogenita che soddisfacessero determinate caratteristiche in termini di materiali e processi di produzione e che faticava a trovare, è cosa (importante e) ben nota. La cosa veramente importante però è sapere che, come dichiara lui stesso: “Quando scelgo i giocattoli da inserire nell’assortimento non lo faccio mai solo sfogliando un catalogo. A me piace vedere i prodotti dal vero, toccarli, sentirne la consistenza, toccare i colori e soprattutto mi piace cercare di capire la logica che ha portato alla creazione del giocattolo stesso. Per queste ragioni cerco di parlare il più possibile con i produttori o distributori: per capire come è nata l’idea di quel determinato prodotto e come avviene il processo di produzione.” In una seconda fase poi Stefano prova, testa il gioco. E proprio da questa importante fase pare proprio aver capito che il gioco è un’attività soprattutto per i grandi, altro che “roba da bambini”!

Il gioco, ecco la convinzione di Kidsonthetree, è un’attività per tutti ed è, come conferma Alves Scarparo, un modo per  respirare “aria di vita”, atmosfera di leggerezza e convivialità. Tutti valori che oggi dovremmo cercare di preservare, vista la frenesia e gli impegni anche pesanti che siamo chiamati a soddisfare. Approcciarsi al gioco con la voglia di lasciarsi andare, di condividere e gioire del momento conviviale e della bella atmosfera è il segreto giusto per essere felici, non solo da bambini. 

Se volete scoprirne di più su questo argomento vistiate il blog Kidsonthetree.com e magari con l’occasione sfogliate il catalogo online di questo incredibile marchio che fa vivere, grazie alle sue scelte in tema di giochi educativi, le concezioni e le sensazioni del suo ideatore.

 

Giocare ad inventare: Kidsonthetree sa come

Fantasia, immaginazione, creatività sono parole chiave per la filosofia di Kidsonthetree, un marchio che ha fatto della ricerca e della qualità i suoi fiori all’occhiello. Parlando con Stefano Scarparo Alves, ideatore e anima del progetto Kidsonthetree il discorso sui giochi e le tipologie di giochi che i bambini preferiscono salta spesso fuori e in una recente chiacchierata siamo finiti a parlare di quelle volte in cui,  di fronte a un regalo fatto a un figlio si rimane delusi della reazione, magari perché il bambino è più attratto dalla confezione che dal giocattolo stesso. Vi è mai capitato? Fa sorridere, ma anche pensare. A Stefano con le sue figlie, ma anche a noi onestamente, è successo e questo ci fa soffermare sulla nostra capacità reale di riconoscere i gusti dei bambini, senza farci influenzare dai nostri. Stefano sostiene di aver sempre pensato che si trattasse di uno di quegli inevitabili (e numerosi) “eventi naturali e comuni” della vita del genitore imperfetto. Può essere sicuramente, ma ci racconta che da quando ha avuto modo di parlare con Jordi, ideatore, fondatore e realizzatore dei Nins® di Grapat il suo punto di vista in merito a questo episodio è di certo cambiato. Jordi gli ha infatti spiegato che toccando con le mani i giochi che produce i bambini “vedono al di là dei colori e poiché sono sensibili ad ogni prezioso piccolo tocco, accarezzano la consistenza del legno, i bordi arrotondati, le facce lisce e le sfere”, un po’ come se le mani potessero vedere. Un’immagine a dir poco suggestiva!

Girl Playing With Building Blocks — Image by © Royalty-Free/Corbis

I bambini hanno, ci racconta Stefano dal suo punto di vista, delle priorità sempre speciali, non sempre comprensibili agli adulti e a volte non si tratta di regalar loro giochi “sbagliati” o “corretti”, ma solo di diverse priorità. Spesso i materiali sono solo uno strumento, perché il gioco infantile è l’essenza dell’esistenza e l’espressione massima di vita. Attraverso il gioco i bambini si aprono al mondo e se li lasciamo fare vedremo che loro ci diranno io sono, io esisto”. Per scoprire il mondo è necessario anche passare attraverso il gioco libero e destrutturato, anche a favore dell’acquisto di autonomia.

Stefano, papà di due bambine, si rende conto nel quotidiano che mano a mano che la crescita dei bambini avanza, i giochi di trasformazione e di invenzione diventano sempre più complessi e più intriganti, rimanendo fermo il concetto però di gioco come occasione per creare qualcosa di nuovo, riprendere e sviluppare ulteriormente un’attività, un gioco lasciato il giorno prima. Persino degli scatoloni semplicissimi, imballaggi senza orpelli, possono diventare automobili, case per le bambole, stalle di cavalli oppure navicelle spaziali grazie ai colori e agli addobbi fatti di nastro adesivo, etichette, nastri e tutto quello che la fantasia suggerisce al momento.

I materiali, le consistenze e i colori sono caratteristiche essenziali dei prodotti selezionati e proposti da Kidsonthetree, in particolare quelli del marchio GRAPAT (proprio ideati da Jordi di cui si parlava prima), esaltano le forme, le tine e il legno di cui sono composti, regalando al bambino, al di là del gioco fine a sè stesso, anche l’opportunità della scoperta. Educativi di nome e di fatto, i giochi scelti da Kidsonthetree si possono visionare al catalogo online grazie al sito, dove troverete anche il blog di Stefano Scarparo Alves, che regala continui spunti sull’essere genitori.

Pinè: castel de la Mot e la leggenda di Jacopino

Baselga di Pinè, conosciutissima per il suo bel lago, è uno di quei luoghi che non devono trarvi in inganno: al di là dei posti più frequentati infatti, ci sono un sacco di belle passeggiate e luoghi carini da frequentare che sono assolutamente a misura di famiglia. Oggi, per esempio, per spolverare un po’ la mia memoria di bambina ex villeggiante, siamo partiti da Poggio dei pini, una nota zona residenziale degli anni Ottanta (alla rotatoria di Baselga, per chi arriva da Albiano, prendere la prima uscita per Vigo), ma questo percorso si può iniziare anche nel verso opposto partendo dall’abitato di Grill.

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Ci siamo inoltrati alla scoperta di una leggenda che aleggia sui boschi della zona: quella di Jacopino, terribile sovrano del pinetano nel Medioevo, decapitato dai contadini in rivolta e padrone di un castello, precisamente quello “de la Mot” o anche detto Castel Belvedere, di cui oggi rimangono solo pochissimi resti, ma di cui rimane intatta la meravigliosa posizione panoramica. “Sulle orme di Jacopino” è una bella passeggiata animata da cartelli e indicazioni curiose, create dalle classi della zona qualche anno fa: alcuni danno notizie sugli alberi che popolano il bosco (ontani, noccioli, betulle, abeti e pini per citarne alcuni), altri conducono proprio al castello dell’antico sovrano e al bellissimo maso Purga (dal nome della zona “Purga”, storpiatura dell’antico “Burg”, castello). All’inizio la passeggiata, che dura poco meno di un’oretta se non vi fermate, alla ricerca di funghi, fogli o animaletti autunnali, parte su una strada asfaltata che fiancheggia belle casette per villeggiatura e che, passata una coltivazione in serra di fragole, tipica di queste zone, conduce diretta al bosco.

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In questo bosco è concesso tirare con l’arco e infatti tutta la zona è costellata di bersagli a cielo aperto ed è divertente scovarne le strane posizioni, ma in realtà la cosa migliore è il fresco del sottobosco e, a detta dei bambini, gli stupefacenti incontri sul cammino: scoiattoli, lucertole e niente poco di meno che una bella salamandra. La luce del primo pomeriggio filtra fa gli alberi e anche se il sentiero nel bosco volge lentamente alla salita nessuno si lamenta perché i colori sono bellissimi grazie al foliage atunnale e l’aspettativa rispetto al castello è molta.Seguendo i cartelli che ci chiedono di farsi guidare dalla “spada di Jacopino” arriviamo a un bivio che ci fa sentire come Alice nel Paese delle Meraviglie: “per di qui o per di lì?”, “per il castello o per il maso”?, nase spontanea la domanda. Decidiamo per il castello e in men che non si dica, superato l’ultimo tratto di salita arriviamo ai ruderi e soprattutto allo spiazzo con vista panoramica sulle montagne che circondano la valle e sui paesi. img_5155

Proprio sul culmine del dosso (il Dos de la Mot appunto) che un tempo ospitava il castello ora ridotto a pochi sassi che formano modesti muretti, è stata installata una postazione con una panca e un “libro” molto particolare da sfogliare per scoprire il riadattamento della leggenda di Jacopino,  da parte degli studenti dell’Altopiano. Anche se pochi lo sanno il Castel de la Mot o anche “castel Belvedere” è uno dei più antichi del Trentino.

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Un po’ dispiaciuti per i pochi resti di questa struttura che doveva sicuramente riservare un grande fascino per chi arrivava dal sentiero, scendiamo e decidiamo di prendere anche la stradina che porta al maso Purga. Ottima scelta: in pochi minuti arriviamo proprio ai piedi di questo affascinante posto, conservato benissimo e che, scopriamo, era il luogo di servizio del castello. Ci fermiamo davanti alla tabella che descrive gli utensili del tempo: la gerla, la falce e così via e proseguendo un poco più avanti, sulla stradina che ci riporterà a Poggio dei pini, troviamo una fontanella di acqua fresca e il “capitel de le Caore”. Proprio alla fontanella un cartello ci avvisa che da lì in poi il cavaliere non ci avrebbe più fatto da guida verso la strada del ritorno. Poco male, ormai il percoso ad anello è chiaro: per un tratto si percorre uno stradino asfaltato e poco dopo  si ritorna al punto, nel bosco, in cui iniziava la salita per il castello. img_5162

Sconsigliata ai passeggini è invece consigliatissima per chi vuole passare un po’ di tempo in mezzo al bosco senza fare troppa strada e magari fermandosi a riposare un po’ al sole con una gran bella vista sulla valle e sulle montagne. Si parcheggia comodamente a Poggio dei pini, a poca distanza dal maneggio “Natura al trotto” e volendo, se si ha ancora un po’ di tempo, poi si può passeggiare nel centro di Baselga, godendo dei due nuovissimi parchi gioco (uno vicino alla centrale via Roma, l’altro proprio lungo le sponde del lago di Serraia). Consigliato, come sempre, lo storico gelato del Bar Pinetana oppure un dolcetto al Bar Bianco, tutto allestito in stile shabby chic (e che a me, lo ammetto, fa sempre tornare in mente quello spettacolare profumo di pizzette che c’era all’ora di merenda…d’estate, tanti tanti anni fa).