Author - Manuela

Ecomuseo Argentario

Vi abbiamo spesso parlato dell’Ecomuseo Argentario nella sua dimensione tipica, ovvero quella di essere punto di interesse per tante escursioni naturalistiche, sia in autonomia che con gli Accompagnatori di media montagna.

Si tratta di un territorio ideale per lunghe passeggiate alla scoperta di luoghi nascosti, attraversato da una fitta rete di sentieri adatti a tutti: dai piccoli esploratori, agli amanti della storia e della natura, agli sportivi. Seguendo la segnaletica bianca e rossa potrete dare spazio alla vostra curiosità e voglia di avventura.

L’ecomuseo comprende l’Altipiano del Calisio-Argentario e da poco anche le Colline avisiane, territori caratterizzati da dislivelli altimetrici contenuti che li rendono accessibili anche in bici o a cavallo.

I sentieri segnalati con i classici segnavia tipo SAT-CAI coprono un percorso totale di quasi 200 km. Tanto vero? Ci sono anche diversi itinerari tematici, con pannelli illustrativi che raccontano aspetti particolari della natura o della storia locale.

Puoi trovare la descrizione dei vari itinerari dell’Ecomuseo Argentario QUI, mentre QUI trovi la mappa completa.

Abbiamo provato alcuni percorsi per voi:

Oltre ai sentieri da esplorare, sul territorio ci sono due attrazioni speciali curate dall’Ecomuseo Argentario:

  • L’Orrido di Ponte Alto (Cognola, Trento), un profondo canyon scavato dalle acque tumultuose del Torrente Fersina, con due spettacolari cascate – Una forra a cui si può accedere solo accompagnati da una guida, normalmente il sabato e la domenica dalle 10.00 alle 18.00 (10.00-16.00 in orario invernale). Per prenotare cliccare QUI

    Crediti fotografici: ®Matteo De Stefano

  • Il Giardino dei Ciucioi (Lavis), un originale giardino romantico che si affaccia come una scenografia teatrale sul Torrente Avisio, tra architetture fantastiche e piante esotiche. – Il giardino è visitabile solo con la guida, normalmente il sabato e la domenica in questi orari: 9.30, 11.00, 12.30, 14.00, 15.30, 17.00. Per prenotare cliccare QUI

    Crediti fotografici: ®Gianni Penasa

Noi abbiamo spesso preso parte alle belle iniziative escursionistiche proposte da questa realtà (anche notturne) e nel corso dell’anno sono tante le opportunità di esplorare e conoscere il territorio che vengono offerte alle famiglie. Su richiesta possono essere organizzate escursioni ad hoc per gruppi di oltre 15 persone (dettagli e costi QUI).

L’Ecomuseo Argentario organizza anche molte attività tematiche per le scuole, che sono gratuite per gli istituti che si trovano nel suo territorio: trovate le proposte QUI.

Per maggiori informazioni sugli itinerari, le attività e gli eventi visitate il sito www.ecorgentario.it e iscrivetevi alla newsletter!

Contatti: info@ecoargentario.it – 335 6514145 (lun-ven 10.00-18.00) – pagina Facebook, Instagram

Crediti fotografici foto di copertina ®Morena Scartezzini

Ecomuseo della Judicaria

Nell’insieme degli ecomusei del Trentino anche l’Ecomuseo della Judicaria trova la sua collocazione come progetto culturale e come processo che pone al centro delle sue attività il patrimonio territoriale da salvaguardare e valorizzare tramite il coinvolgimento attivo della comunità che lo abita. L’ecomuseo della Judicaria si estende dalle Dolomiti di Brenta (precisamente dai 3173 m slm della Cima Tosa) nel Parco Naturale Adamello Brenta, fino alla Cascata del Varone (a 70 m slm) a due passi dal Lago di Garda.

La sua terra è ricca di storia, cultura e tradizioni e sono tantissimi i borghi contadini che da sempre la abitano e la modellano. Si tratta di un territorio noto per le sue coltivazioni tipiche (le noci e le olive per esempio) che l’Ecomuseo, grazie all’istituzione della “Strada del vino e dei sapori dal Garda alle Dolomiti” valorizza.

Mappa di comunità – L’Ecomuseo della Judicaria ha realizzato la prima mappa di comunità che evidenzia quelli che la comunità locale ritiene siano “elementi di valore” del territorio in cui vive. Gli elementi architettonici e naturali raffigurati nella Mappa dall’artista locale Paolo Dalponte, non sono da ritenersi esaustivi rispetto al grande patrimonio territoriale. Essi sono solo il risultato di una sintesi negoziata tra i partecipanti al percorso di realizzazione del poster, sintesi non facile visto l’enorme numero iniziale di elementi considerati.

Mappa dei prodotti tipici – questa mappa, stampata in formato tascabile, la cartina risulta un simpatico strumento di consultazione, a disposizione di residenti e visitatori del territorio che intendono scoprire quali sono e dove si possono comprare i prodotti tipici locali. In evidenza anche tutte le numerosissime frazione che compongono l’Ecomuseo “dalle Dolomiti al Garda”.La realizzazione della cartina è frutto di un percorso partecipato, condiviso da varie realtà agricole, enti ed associazioni di categoria.

Tanti i percorsi che si possono affrontare:

Per scoprire informazioni, curiosità e suggerimenti di visita per i singoli Comuni di questo territorio basta cliccare sul link:

Ecomuseo della Judicaria “Dalle Dolomiti al Garda”
via G. Prati, 1
38077 Comano Terme (TN)
cell. 3403547108
tel. 0465701434
e-mail: ecomuseojudicaria@dolomiti-garda.it

Pagina facebook 

Malga Cercen: nel cuore della Val di Rabbi

Questa malga, racconta il giovanissimo Manuel, che la gestisce, si trova a 2000 metri e siamo in Val di Rabbi. Si arriva partendo da Rabbi Fonti. Qui il formaggio è un’arte! Viene prodotto un nostrano a latte parzialmente scremato e il casolèt, un formaggio a latte intero che non ha bisogno di presentazione qui in valle. La peculiarità di questa malga è che usa un sistema turnario: gli allevatori portano le loro vacche e in base al latte che producono la malga conferisce il burro, la ricotta e il formaggio. Una sorta di sistema cooperativo.

Manuel fa il formaggio da tre anni qui alla Cercen e tanta gente cerca proprio il prodotto di questo luogo perchè di alta qualità e molto conosciuto. Manuel, dopo aver frequentato l’Istituto Agrario di S. Michele all’Adige, ora frequenta l’università di Scienze e Tecnologie Animali a Legnaro perchè la sua idea è quella di approfondire, oltre alla qualità del prodotto, anche la tecnica di gestione del bestiame. Ci sembra un’ottima strategia che, abbinata alla sua evidente passione, rendere il suo lavoro di grande valore.

La vita di malga, anche per Manuel, come per tutti i suoi colleghi, è molto impegnativa per gli orari e la quantità di lavoro, ma la quiete del luogo e l’orgoglio abbinate alla soddisfazione di realizzare un prodotto genuino e di qualità sono tali da annullare lo sforzo.

In questa malga ci sono 112 capi, 36 in mungitura, mentre gli altri sono al pascolo alla malga alta che si trova al passo Cercen. Insieme a Manuel qui lavorano suo fratello e un altro ragazzo che si rende utile nella gestione del bestiame.

Per raggiungere la malga, subito dopo Rabbi Fonti si prende la strada sterrata (segnavia Sat n° 109) e si sale ripidamente, in Val Cèrcena, superando il bivio per le malghe di Monte Sole. La sterrata continua ed è chiusa al traffico dal punto in cui inizia la località Fontanón  a quota 1.547 metri. A piedi il dislivello è di 420 metri e ci si arriva in un’ora e mezzo di passeggiata oppure una buona alternativa è sempre la bicicletta elettrica

Info 📞 338 9986976

Malga Cercen è una delle realtà che aderiscono al progetto Trentino di Malga, per scoprire tutte le altre, CLICCA QUI!

Questa malga rientra nel progetto Trentino di malga: un marchio che identifica solo ed esclusivamente le specialità casearie prodotte nelle malghe della nostra provincia con latte d’alpeggio e stagionatura di almeno 9 mesi. Molti di questi formaggi vengono presentati nell’ambito di concorsi gastronomici come “Formai dal mont” che ha luogo nella splendida cornice di Castel Valer in Val di Non o a quello dei Formaggi di malga della Valsugana che ha luogo a Castel Ivano. I prodotti presentati e premiati in queste competizioni sono presenti all’evento “Malghe in fermento” che Palazzo Roccabruna organizza tradizionalmente a metà novembre. QUI più informazioni.

Escursioni, malghe, itinerari, avventure, parchi gioco e attività per le famiglie: per scoprire la nostra mini-guida estiva dedicata alla Val di Rabbi, CLICCA QUI!

Malga Bolentina, l’arte del formaggio

Malga Bolentina è gestita da Lorenzo Penasa, che da sempre respira l’aria di malga: è una tradizione di famiglia infatti lavorare in questo settore, passione che ha preso da papà Giosué, ancora attivo in malga. Lorenzo ha fatto esperienza come casaro anche in altre strutture: Malga di Fondo, Malga Stablasolo, Malga Cercen e Malga Mondent, per citarne alcune. Da 13 anni la famiglia Penasa gestisce quindi Malga Bolentina, dove viene prodotto soprattutto Nostrano e Casolèt.

Siamo in Val di Sole, sopra Malè, nella frazione di Bolentina. Sette chilometri circa dal paese, di cui sei di strada asfaltata. Si arriva in macchina se si compra il formaggio, chiedendo il permesso all’Asuc di Bolentina, proprietaria della struttura. Nello spaccio si trova anche il burro.

Se volete fare una bella passeggiata potete proseguire fino alla Malga Bolentina Alta, 1824 metri di altitudine: a piedi servono quasi 45 minuti di camminata, ma Lorenzo ci mette molto meno quando accompagna o va a riprendere le mucche al pascolo! Proseguendo ancora, si arriva poi al Cimon di Bolentina, a quota 2300 metri, con vista mozzafiato su Val di Rabbi, Val di Sole, Dolomiti di Brenta e Presanella.

La parte più complicata del lavoro (o forse la più pesante), confessano i gestori, è la sveglia all’alba al mattino e il fatto che non ci sono vacanze o pause, perchè ci sono tanti imprevisti e moltissime incombenze, tra gestione delle vacche e caseificazione. Anche la moglie di Lorenzo, Valentina, è cresciuta in quest’ambiente e ora partecipa attivamente alla vita di malga. Il lavoro nel tempo è però aumentato, con l’arrivo delle loro due gemelle: Alice e Angelica, quattro anni e mezzo. In inverno il lavoro continua nell’azienda agricola in valle, ma è una grande passione e un grande orgoglio, soprattutto per la qualità dei prodotti che sono molto richiesti e praticamente già venduti ad inizio stagione.

Nel tardo pomeriggio, verso le cinque, si vanno a prendere le mucche al pascolo, perché la mungitura parte verso le sei e per un paio d’ore si è occupati in questa attività: sono infatti una cinquantina le vacche da latte, a cui si aggiungono 25 manze.

Qui non c’è possibilità di mangiare e nemmeno di fermarsi a dormire, ma vale la pena di salire per il prodotto e per il panorama, oltre che per l’accoglienza di questa famiglia dedita al lavoro in un modo sano e genuino.

Questa malga rientra nel progetto Trentino di Malga: un marchio che identifica solo ed esclusivamente le specialità casearie prodotte nelle malghe della nostra provincia con latte d’alpeggio e stagionatura di almeno 9 mesi. Molti di questi formaggi vengono presentati nell’ambito di concorsi gastronomici come “Formai dal mont” che ha luogo nella splendida cornice di Castel Valer in Val di Non o a quello dei Formaggi di malga della Valsugana che ha luogo a Castel Ivano. I prodotti presentati e premiati in queste competizioni sono presenti all’evento “Malghe in fermento” che Palazzo Roccabruna organizza tradizionalmente a metà novembre. QUI più informazioni.

Malga Bolentina è una delle realtà che aderiscono al progetto Trentino di Malga, per scoprire tutte le altre, CLICCA QUI!

Info: aperta dalla fine di maggio circa fino al 20 di settembre circa. Tel. 📞340 7320713 – 📞339 7930533.

MMAPE – Mulino Museo dell’ape

Bel museo in Val di Sole per fare avvicinare i visitatori al meraviglioso mondo delle api e alla cultura del miele attraverso un’esperienza interattiva. All’interno dell’antico edificio del Mulino di Croviana, infatti, si può sperimentare un affascinante viaggio sensoriale alla scoperta del mondo delle api e, in quello che è il primo laboratorio sociale del Trentino, degustare il dolce nettare dei fiori ed acquistare direttamente i prodotti dell’alveare, provenienti esclusivamente dalle piccole aziende locali.
Tutto questo ha un senso se si pensa che la Val di sole conta oltre centoquaranta apicoltori sparsi in tutta la valle e quindi il miele e le api sono una parte importante della produzione solandra. Noi l’abbiamo visitato per voi: leggi QUI.

Nel percorso espositivo si potrà scoprire il meraviglioso mondo delle api, conoscendone le abitudini, i pericoli che affrontano ogni giorno, la vita laboriosa e stupefacente dell’alveare! Entra nel loro nido, ascolta i suoni che provengono dalle cellette e osserva una piccola larva trasformarsi in un’ape; imparare a difenderle e proteggerle dai loro nemici, sia da piccoli parassiti che dall’invadenza dell’uomo; scopri come trascorre la giornata per questi insetti così importanti per la vita sul nostro pianeta!
Il percorso si snoda in tre parti:
1) Il nido delle api – Come è fatta la casa delle api? Un percorso innovativo e multisensoriale vi accompagnerà alla scoperta dell’arnia, esplorandone le cellette per capire come nasca e si sviluppa una larva che diventerà un’ape, ma anche le diverse mansioni in cui questi straordinari insetti sono specializzati per rendere l’alveare un ambiente ideale.
2) I nemici delle api – Sono davvero tanti: alcuni sono parassiti molto piccoli, come la varroa; altri sono più grandi, come l’orso e altri animali, altrettanto pericolosi. Ma il più grande nemico dell’ape è talvolta l’uomo: quando inquina l’ambiente avvelenando l’aria, o con trattamenti chimici che impediscono alle api di impollinare i fiori.
3) La vita delle api – Come è intesa la giornata di un’ape! Ognuna ha un ruolo ben preciso: raccogliere il polline, custodire le larve, difendere l’alveare. Poi ci sono i fuchi, ovvero i maschi delle api, che fecondano le uova deposte dalla Regina. È lei, la sovrana dell’alveare, l’ape che darà vita ad una nuova Regina che, con il proprio sciame, si sposterà altrove per costruire un nuovo alveare.

Inoltre, nei dintorni trovate tante possibilità di passeggiare e visitare siti alternativi. Per esempio, l’antico mulino ad acqua che ospita il MMape si trova alla distanza di circa 1 km dall’abitato di Croviana, all’interno dell’area protetta denominata “Ontaneta di Croviana” e riconosciuta come sito di interesse comunitario (SIC). Da qui partono numerosi sentieri adatti ad ogni tipo di passeggiata ed a 100 metri si può imboccare la ciclabile della Val di Sole in entrambe le direzioni. L’area verde chiamata “Le Plaze” si trova a 400 metri dal museo ed offre possibilità di ristoro e pic-nic in mezzo ad un bosco di conifere ben curato con i principali servizi a disposizione. E a Ossana il bellissimo Bosco Derniga

11411908_1030614710291434_4895025939553797360_o

Il MMape accoglie scolaresche e gruppi su prenotazione (costituiti almeno da 6 persone).

Per gli orari, tariffe e giorni di apertura cliccate QUI

In ogni periodo è possibile prenotare la visita guidata al MMape anche fuori dagli orari di apertura indicati.
La prenotazione è consigliata ai gruppi costituiti da più di 8 persone.

Mulino Museo dell’ape
via al Molin 3
38027 Croviana (TN)
📞 3283285780
📧 info@mmape.it

Passo Brocon: a malga Cavallara

Malga Cavallara si trova al passo del Brocon ed è gestita dal signor Carlo da sei anni. Questo bellissimo posto, che ha anche delle particolarità geologiche, sopratutto nel terreno: calcare rosso e calcare bianco che permettono una fioritura tanto variegata quanto bella, ha la sua vera forza nei capi di bestiame: 130 mucche tra cui 30 vacche da latte di razza bruna, particolarmente adatta ai territori alpini e nei tanti prodotti caseari innovativi che produce. Le mucche di razza bruna producono un latte particolare, ricco di proteine (che sono quelle che servono per produrre un buon formaggio) e molto adatto alla caseificazione.

La straordinaria varietà di fiori presenti in zona ha reso famoso anche il vicino Trodo dei Fiori, un sentiero botanico che offre panorami spettacolari. Inoltre si può anche vedere quel che resta della cosiddetta “linea gialla”: una linea difensiva della Seconda Guerra Mondiale, anche se qui la guerra non è mai realmente arrivata. Da scoprire sul sentiero della guerra, ci suggerisce il signor Carlo, è la grotta in cui fioriscono i “nontiscordardime” in ottobre, quasi a ricordare le vittime della guerra.

Nella vetrina della malga si trovano molti prodotti che sono quasi delle opere d’arte: il Cuore Tesino (una caciotta morbida con lo zafferano della Val Malene), il Fiorile (caciotta con le erbe aromatiche – calendula, fiordaliso, monarda –  dell’azienda Orto Pendolo di Canal San Bovo), la Montanara (robiola stagionata), la caciotta col timo, la caciotta classica, la ricotta fresca, lo yogurt (anche con nuove creazioni: strudel, cioccolato e pere, marmellate con frutti di bosco), l’Ultima Luna (stagionato), il Radici (tipo latteria con erbe e fiori di montagna), Millefiori (caciottone morbido fondente e cremoso), il Nonna Elda (che è tipo Asiago).

Dobbiamo spendere due parole per lo yogurt:  viene prodotto con il latte appena munto della sera. Una volta aggiunti i batteri lattici viene messo il latte direttamente nel vasetto e lì si forma lo yogurt. Per questo si presenta come un unico blocco, diverso da quello che si è soliti consumare. Viene chiamato yogurt a coagulo compatto e presenta in superficie uno strato giallo di panna. Lo potete trovare tutti i giorni in gusti speciali: bianco, ai frutti di bosco, pera e cioccolato oppure mela, pinoli e cannella.

Come arrivare:

Prendendo la statale 47 della Valsugana, uscite a Grigno (per chi viene da Bassano) o a Strigno (per chi viene da Trento). Seguite quindi le indicazioni per Castello Tesino e poi per Passo Brocon. Giunti al parcheggio delle Funivie Lagorai (loc. Marande) svoltare a sinistra imboccando una strada sterrata. Al bivio girare a destra e salite a malga Cavallara.

*Questa malga rientra nel progetto Trentino di malga: un marchio che identifica solo ed esclusivamente le specialità casearie prodotte nelle malghe della nostra provincia con latte d’alpeggio e stagionatura di almeno 9 mesi. Per scoprire tutte le malghe che aderiscono al progetto Trentino di MalgaCLICCA QUI!

Info utili:

La malga è aperta durante tutto il periodo dell’alpeggio da inizio giugno a fine agosto. Contatti: 380 3222874 – 3473673713

Passeggiate nei dintorni:

 

Che posticino il “VillagGino”!

A seguito del DPCM del 13 ottobre 2020 il VillagGino rimane chiuso. 

Ponte Arche e le Terme di Comano regalano una super sorpresa ai turisti e a tutti gli affezionati: il VillagGino, ovvero un’occasione in più per divertirsi con la famiglia! Ve lo ricordate il bellissimo parco delle terme che si snoda lungo il Sarca? Ecco, proprio lì, vicino al Giardino al Sarca, sorge il nuovissimo parco divertimenti per bambini aperto tutti i giorni. Il valore aggiunto? L’animazione! Sempre presente e sempre frizzante.

Al VillagGino trovate giochi, attività e svaghi divertenti: la TorreGino con il Big Air (per salti adrenalinici) e la parete di arrampicata, il maxi scivolo, il tappeto elastico, il traverso Boulder, i campi da Beach Volley e il campo da calcetto, la pista di macchinine a pedali, il PalaGino (un palco bellissimo che ospiterà tanti eventi appena possibile), la serra in vetro per i piccoli giardinieri e la stazione del trenino (da dove parte tutti i mercoledì di luglio e agosto 2020 il trenino per “La notte delle streghe”).

 

Fototeca Trentino Mraketing – foto di A. Russolo

L’animazione propone: baby dance dal lunedì al sabato alle ore 11.45.

Fototeca Trentino Mraketing – foto di A. Russolo

 

Bellissima idea quella della Torre Gino: una torre su cui salire per vedere tutto dall’alto. Orari di apertura della Torre Gino: dalle ore 14.00 alle ore 18.30. Un giro sulla Torre Gino è incluso nel biglietto di ingresso complessivo, mentre il costo per la sola Torre Gino con salto sul Big Air: € 1,50.

Fototeca Trentino Mraketing – foto di A. Russolo

Costi:
– con Trentino Guest Card Comano Dolomiti: ingresso gratuito dal lunedì al sabato dalle 10.00 alle 12.00 e € 5,00 dalle 14.00 alle 18.30
– senza card: € 11,00/giorno oppure € 4,00/ora

settembre e ottobre – € 5 per tutto il pomeriggio – € 4/all’ora  

Note: i bambini da 7 anni possono entrare da soli al VillagGino, i bambini da 3 a 6 anni possono entrare solo se accompagnati da un adulto.

Informazioni: 348 3031420

Per chi ama i trenini panoramici ecco il Comano Express che fa i giretti al mattino nel paese e alle Terme (gratis con Trentino Guest Card o, in alternativa, € 2 alla corsa, a persona). Attivo dal 29 giugno 2020 al 12 settembre dal lunedì al venerdì (non attivo sabato e domenica). Ferma a: Villaggino 9.30, 10.30 11.30 / piazza Mercato 9.35 10.35 11.35 / area camper 9.40 10.40 11.40 /passerella in legno 9.45 10.45, 11.45 / Terme di Comano 10.00, 11.00, 12

Amolacqua in Val Nambrone

Questa è una di quelle passeggiate in cui ci si riempie gli occhi di sfumature incredibili di colori perché l’acqua del Sarca di Nambrone, che è l’indiscussa protagonista di questo percorso, regala giochi e colori davvero unici. Siamo in Val Nambrone a Campiglio, proprio dentro al Parco Naturale Adamello Brenta.

La passeggiata ad anello si snoda lungo il sentiero del parco naturale fino al rifugio Nambrone e si chiama “Sentiero Amolacqua” e non a caso perchè qui torrenti, conche d’acqua, spruzzi, pozze, laghetti la fanno da padroni. Tra l’altro, con un minimo sforzo regala una vista spettacolare sulla cascata d’Amola, che racchiude il fascino selvaggio tipico di questi salti naturali dell’acqua, racchiusa tra il verde del bosco e con diversi punti panoramici.

É un percorso semplice per famiglie che non ha dislivello, è lungo meno di un chilometro e mezzo ed è di breve durata (circa 45′). Pur essendo adatto a tutti, anche ai piccolini o a chi non cammina volentieri, permette di godere appieno del paesaggio torrentizio della Val Nambrone. Qui ci sono anche spazi adeguati per i pic nic. Se non si fuoriesce dal percorso tracciato si può percorrere anche con un passeggino da trekking. 

Incamminandosi nel sottobosco si attraversano tante passerelle e ponticcioli sotto i quali passano torrenti turchesi, passando per prati e mirtillaie (slurp!), fino alla Cascata d’Amola, appunto.

Ci sono moltissimi prati che sono molto invitanti per un picnic in famiglia e noi abbiamo apprezzato la bellissima altalena che regala un volo nel verde e nell’azzurro di questi luoghi incontaminati.
La passeggiata parte dal rifugio Nambrone (Tel. 0465 503923, 338 5723043) a 1350 metri di altitudine ed è ben segnalata con dei pannelli esplicativi che ricordano l’importanza delle risorse d’acqua in montagna.

Per intraprendere questo sentiero arrivando da Pinzolo lungo la statale che porta a S. Antonio di Mavignola deve imboccare  a sinistra il bivio per la Val Nambrone poco prima del paese, su ampio tornante, per poi seguire le indicazioni per i rifugi Cornisello e Segantini percorrendo la lunga e stretta strada asfaltata fino al Rifugio Nambrone che ha un ampio parcheggio gratuito. La Val Nambrone non è servita da mezzi pubblici.

Per chi vuole fare un’escursione un po’ più lunga è consigliato raggiungere il Rifugio Cornisello a 2120 metri di altitudine (per altro raggiungibile anche in auto) partendo proprio dalla cascata d’Amola o dal Rifugio Nambrone. Questo sentiero è tutto a quota circa 1500 m.s.l.m. e si sviluppa all’interno di boschi di faggio e abete e dei pascoli di malga Amola. Dura circa 40 minuti ed è facile.

Escursioni, malghe, itinerari, avventure e attività per le famiglie: per scoprire la nostra mini-guida estiva dedicata alla zona Campiglio e Rendena, CLICCA QUI!

Info:
APT S.p.A. Madonna di Campiglio Pinzolo Val Rendena
tel.0465447501
info@campigliodolomiti.it

 

Bolzano: sul Colle in funivia con pic-nic gourmet

Una gita sul Colle di Bolzano, che è considerato il polmone verde della città, può diventare un momento di completo relax con la famiglia passeggiando e, grazie alla novità dell’estate, gustando un ottimo cestino da pic-nic che si può prenotare in diverse varianti al Gasthof Kohlern, un ristorante in Jugendstil alpino (stile Liberty) situato vicino alla stazione a monte.

Il Colle è in sostanza un’oasi a pochi minuti dalla città che si può raggiungere in auto (sono 9 chilometri) oppure, come abbiamo fatto noi e come vi consigliamo, con la funivia che è la più vecchia funivia per il trasporto di persone del mondo, pensata e costruita da un albergatore altoatesino: ha ben 112 anni!La stazione a valle si trova in via Campegno, 4 a Bolzano e si può lasciare gratuitamente l’auto nel parcheggio della stazione. Ci vogliono poco più di cinque minuti di viaggio con super vista dall’alto della città e si è arrivati a monte, a 1100 metri di altitudine (costo del biglietto unico per persone, biciclette & cani: andata € 4,00, a/r € 8 . I bambini sotto i 6 anni viaggiano gratis). Info orari e prezzi sempre aggiornati: 0471 978545 – sito.La prima cosa da fare appena scesi è assolutamente un giro sulla torre panoramica di legno che ai vostri bambini non potrà non ricordare quelle torrette di vedetta tipica delle storie dei cow-boy: è alta 37 metri, ha circa 300 gradini ed è interamente fatta di tronchi d’albero. Si trova subito a sinistra usciti dalla stazione della funivia. Già dal basso lascia intuire che può regalare belle sorprese e la salita è molto sicura e tranquilla, anche per i bambini. Se tira vento, come spesso accade sul Colle, sicuramente lo avvertirete, ma non farà altro che aumentare il fascino della torre. Una volta in cima godrete di un panorama unico: ad est vedrete le cime delle Dolomiti, a nord le Alpi, a ovest la Mendola e giù a valle la città! Merita una foto panoramica e, preparatevi, i bambini non vorranno più scendere!Se seguirete il nostro consiglio per vivere il Colle in modo unico e prenoterete il  pic nic gourmet come abbiamo fatto noi, la seconda tappa piacevolmente obbligata è il punto di ritiro del cestino: la Gasthof Kohlern. Questa del cestino è una nuova iniziativa promossa dall’Azienda di Soggiorno e Turismo di Bolzano con l’appoggio appunto della Gasthof Kohler, il ristorante e albergo con super terrazza panoramica che domina il Colle, situato a fianco di una graziosa cappella.
I gestori, su prenotazione dal martedì alla domenica (info@kohlern.com – oppure APT 0471 307000) prepareranno per voi un cestino che, oltre ad essere bello da vedere, contiene prodotti gourmet da gustare in mezzo alla natura. QUI potete scegliere il vostro menù take away (noi abbiamo scelto “Yummy Red” con speck, uova, Kaminwurzen, cetrioli, Graukas, pomodori, burro, pane tipico, strudel, mele, vino e acqua, ma potete decidere per il “Lucky Green” o l’“Happy Morning” se preferite un brunch). Il cestino contiene le stoviglie e tutto l’occorrente per tagliare (persino un sacchettino per i rifiuti).
Noi vi consigliamo di portare una bella coperta con il fondo impermeabile per sedervi sui prati senza il rischio di bagnarvi. Il costo è di € 59 per un cesto da due persone (che secondo noi è molto abbondante e va bene anche se avete dei bambini piccoli che potranno attingere a qualche delizia) e 112€ per un cesto da quattro persone. Attenzione che il cesto è un po’ pesantino per essere trasportato, anche se ben chiuso e con la sua maniglia, ma meglio calibrare bene il percorso a piedi da fare (o svuotarlo durante il tragitto).
Ritirato il cestino siete pronti per incamminarvi su uno dei tanti sentieri che trovate sul Colle (QUI una mappa per scegliere quello che preferite)! Se avete con voi dei bambini il nostro consiglio è di intraprendere uno dei due sentieri che vi porterà al Gasthof Schneiderwiesen che non solo è un ristorante con bella terrazza (raggiungibile anche in auto) e con un grazioso parco giochi, ma troneggia davanti a un bellissimo prato in cui ci sono cavalli e mucche ed è, secondo noi, un ottimo posto in cui sostare per consumare il vostro pic-nic.
All’andata noi abbiamo scelto il sentiero più ripido, ma affrontabile senza grandi problemi anche dai bambini (non sul passeggino) che dura circa 50 minuti di camminata lenta (il n. 1 sulla mappa) e al ritorno quello un po’ più dolce (il numero 6 sulla mappa) che ha una durata superiore (circa un’ora e venti), ma che risulta adatto anche ai passeggini da trekking e che vi permetterà di incontrare anche tanti fiori, un’oasi per sostare vicino a un rio d’acqua con simpatici ponticelli e aree con forni per grigliare, frutti di bosco (noi abbiamo mangiato le fragoline) e molta ombra.

Se farete come noi alla fine avrete un bellissimo giro ad anello. Per intraprendere questi due percorsi, che potete fare anche al contrario naturalmente, bisogna portarsi sopra il Gasthof Kholer superando la particolare casa tradizionale con i muri di “scandole di legno” (per intenderci sono delle specie di tegole) e dal tipico colore rossastro che non faticherete a riconoscere e che ai vostri bambini probabilmente ricorderà una casa stregata. Poco sopra troverete gli imbocchi dei due sentieri. Immancabile una sosta sulle panchine panoramiche installate poco oltre il Gasthof (e per la verità un po’ dappertutto lungo i vari percorsi) dalle quali il panorama sulle montagne e sulla conca di Bolzano è impareggiabile. Queste panchine sono molto gettonate da chi arriva al Colle con la bicicletta: un altro modo per godersi il Colle anche se la salita non è delle più comode. Un’altra cosa da fare prima di scendere è dare un’occhiata al modello di cabina della funivia del Colle del 1908 installata nel giardino di fronte alla stazione: vi darà l’impressione di cosa significasse fluttuare in direzione Colle un centinaio di anni fa.

Tanti i punti di forza del Colle, ma uno su tutti che ci piace ricordare è che è facilmente raggiungibile e permette di essere vissuto ogni volta in modo diverso grazie alla molteplicità dei sentieri percorribili e alle possibilità di scoprire sempre tanti lati nuovi e inaspettati. Con il pic-nic poi…una vera meraviglia!

 

Ecomuseo della Val di Peio. Piccolo Mondo Alpino

Questo Ecomuseo coincide nella sua estensione con la Val di Peio, valle racchiusa dalla splendida corona di monti del Gruppo Ortles Cevedale nel Parco Nazionale dello Stelvio. Gli abitanti della Valeta”, nome locale della Val di Peio, sono distribuiti fra sette piccoli paesi, ognuno con le proprie caratteristiche e peculiarità. Questa piccola valle è stata riconosciuta come ecomuseo grazie alle iniziative che la sua popolazione ha intrapreso per riappropriarsi delle proprie radici culturali.

STROMBIANO
Cuore dell’Ecomuseo con casa Grazioli, testimone dell’abitare contadino nel corso dei secoli, ed i ruderi della Casacia, antica torre medievale.

Visite guidate estate 2021  Casa Grazioli

Dal 6  luglio al 10 settembre, il martedì e il venerdì dalle 15.00 alle 18.00 Prenotazione obbligatoria al n. 339.6179380. La Casa Museo è una rara testimonianza dell’evolversi dell’architettura locale e del modo di vivere di un tempo. Una semplice casa contadina che mantiene in ogni singolo anfratto una storia straordinaria stratificata dai secoli: le vecchie cucine dispongono ancora del focolare aperto e del forno in pietra per cuocere il pane; la Stua, capolavoro di arte povera ottocentesca, conserva tutte le suppellettili, i vestiti ed i ricordi dell’ultima inquilina, Maria Grazioli.

Estate 2021: laboratori didattici presso la Casa dell’Ecomuseo

Luglio e agosto

Lunedì: “Sapone ai fiori” – dalle 21.00 alle 22.00 – minimo 3 persone

                Autoproduzione di saponette con piante e fiori solo adulti Attività a pagamento

                Prenotazioni al numero WhatsApp 333.2380132

Martedì “liberiamo la fantasia con l’acchiappasogni” – dalle 14,30 alle 16,30 – minimo 3 persone

                 Laboratorio didattico di tessitura per bambini ed adulti. Attività a pagamento

                 Prenotazioni al numero: 339.6179380

Giovedì: “Oleoliti e unguenti” – dalle 21.00 alle 22.00 – minimo 3 partecipanti

                Dimostrazione pratica di come utilizzare al meglio le nostre piante

                 Laboratorio per adulti. Attività a pagamento

si alterna ogni settimana con:

                “Creme viso e corpo” – dalle 21.00 alle 22.00 – minimo 3 partecipanti

                Dimostrazione pratica di come preparare creme viso e corpo con piante e fiori

                Laboratorio per adulti. Attività a pagamento     

                Prenotazioni al numero: WhatsApp 333.2380132

Venerdì: “Giardino Zen” – dalle 14.00 alle 15.00 – minimo 3 partecipanti

                Laboratorio didattico per bambini. Attività a pagamento.

                Prenotazioni al numero WhatsApp 347.9765885

Domenica: “Fiabe fiori e fantasia” – dalle 14,00 alle 15,00 – minimo 3 partecipanti

                     Ricrea la tua pianta secondo le tue virtù

                     Creazione di un erbario con le piante e i fiori dell’Orto dei Semplici

                     Laboratorio didattico per bambini. Attività a pagamento

                     Prenotazioni al numero WhatsApp 338.7977270

Domenica: “Burro labbra e gel disinfettante ai fiori” – dalle 16.00 alle 17.00 minimo 3

                     Persone

                     Laboratorio didattico adulti. Attività a pagamento

                     Prenotazioni al numero WhatsApp 338.7977270

Domenica: “Visita all’orto dei semplici” – dalle 17,30 alle 18,30 – minimo 3 partecipanti

                     Visita sensoriale

                     Visita didattica per adulti. Attività a pagamento

                     Prenotazioni al numero WhatsApp 338.7977270

COGOLO
Capoluogo comunale sede dei maggiori servizi di interesse pubblico. La vecchia chiesa parrocchiale del XIII secolo riporta, sulla sua facciata nord, un pregevole ciclo di affreschi realizzati da Giovanni Angelo Valorsa nel 1643.

CELENTINO
La vecchia scuola elementare, grazie all’impegno dei volontari, è divenuta la “Casa dell’Ecomuseo”, sede dell’Associazione LINUM, del Laboratorio Permanente di Tessitura “G. Rigotti” e del Laboratorio “Lana e Aromi”.

Visite guidate estate 2021 Casa dell’Ecomuseo
Dal 3 luglio al 28 dicembre–martedì ,venerdì e sabato dalle 10.00 alle12.00. Prenotazione obbligatoria al n. 3396179380. In un percorso a tema il visitatore scoprirà le varie fasi della trasformazione della fibra del lino e nel laboratorio di tessitura dimostrazione della lavorazione a telaio della tradizionale tela “Mezalan”. Il percorso si conclude nell’Orto dei semplici dove si potranno individuare e riconoscere settanta varietà fra erbe e piante

CELLEDIZZO
Caratterizzato dalle numerose fontane e dai tradizionali masi con avvolti aperti e grandi travature lignee. Sede del Museo Etnografico del Legno.

Visite guidate estate 2021 Museo etnografico del legno
Dal 2 luglio al 10 settembre,mercoledì dalle 10.00 alle 12.00 e venerdì dalle16.00alle 19.00. Prenotazione obbligatoria al n. 339.6179380 All’interno della vecchia segheria è stato allestito il Museo del Legno: al piano superiore è rimasto intatto il carrello, con una sega alimentata da un volano elettrico e la stanza del segantino, al piano terra sono state ricavate piccole sale nelle quali sono esposti attrezzi e mobili.

PEIO FONTI
Località di villeggiatura famosa già dal diciassettesimo secolo grazie alle benefiche proprietà delle sue acque oligominerali.

PEIO PAESE
Terrazza panoramica dominata dal Colle di San Rocco, con il Museo della Guerra e l’ultimo Caseificio Turnario del Trentino, conserva inalterate tradizioni dell’agricoltura alpina.

COMASINE
Qui gravitava l’antica attività mineraria di estrazione e lavorazione della magnetite. Poco discosta dall’abitato, su un antico castelliere, sorge la chiesetta di Santa Lucia. Paese avito del noto uomo politico Giacomo Matteotti.


Percorsi Associazione LINUM Ecomuseo della Val di Peio

PERCORSO ETNOGRAFICO LINUM
La chiesetta di Sant’Antonio a Strombiano è il punto di partenza del percorso LINUM, un suggestivo itinerario che, snodandosi fra prati e boschi, collega gli abitati di Strombiano e Celentino. E’ un itinerario ad anello percorribile comodamente in circa due ore che offre una chiave di lettura dell’uso del territorio, dove prato , bosco e maso hanno costituito per secoli gli elementi portanti dell’economia di sussistenza. Lungo questo sentiero attrezzato con bacheche didattiche, si incontrano il nucleo di masi in località Bugnidei, radure con informazioni sulla gestione forestale del bosco, il “Sass del béch” (masso erratico coppellato) ed infine la chiesa di Sant’Agostino e la Casa dell’Ecomuseo

CAMMINATA TRA I MASI
L’Itinerario ad anello di circa sette chilometri, con partenza ed arrivo nei pressi della chiesetta di Pegaia, si snoda su comode strade forestali costeggiando prati privati con i caratteristici masi, un tempo utilizzati fino all’inizio dell’inverno per il ricovero del bestiame, ed attraversa pascoli collettivi ormai in parte abbandonati. Il facile itinerario è suggestivo in ogni stagione per i colori ed i profumi, per i silenzi intercalati dal suono dell’acqua dei torrenti. Risulta particolarmente affascinante percorrerlo nella stagione invernale con le racchette da neve.

PERCORSO “L’ANTICO BOSCO DI LARICE” IN VAL COMASINE
Un antico bosco di età superiore ai 600 anni davvero unico: sono ben 130 i patriarchi che raggiungono e spesso superano tale età. Nel legno di queste piante è racchiusa una storia antica che racconta di uomini, alberi e pietre i cui destini si intrecciano e si sovrappongono nel tempo.
Il sentiero attrezzato con diciotto pannelli esplicativi, è lungo 4,3 km con partenza e ritorno in località Camp e richiede circa due ore di cammino. La località Camp si raggiunge da Comasine percorrendo una strada forestale soggetta ad autorizzazione