Author - Manuela

Alla Oberbergalm in Val Casies: da malga a malga

La Val Casies è una ampia e spaziosa valle, che gode di numerose ore di sole all’anno, circondata da magnifici boschi di abeti e da alpeggi di un verde rigoglioso che regalano un’immediata sensazione di benessere. L’escursione che abbiamo intrapreso noi, verso la Oberbergalm, è adatta alle famiglie con bambini che camminano, anche con passeggini e agli appassionati di mountain bike. Per arrivare, in autostrada, si prende l’uscita Bressanone nord, poi si percorre la strada statale della Val Pusteria fino a Monguelfo e si segue poi l’indicazione per la Val di Casies.

Si percorre tutto il fondovalle per 15 chilometri fino all’ultimo paese, S.Maddalena a 1.460 metri, dove c’è un ampio parcheggio sulla destra ( circa 200 metri dopo c’è un altro piccolo parcheggio per chi vuole arrivare più vicino alla partenza).

Messnerhutte

Da qui partono i sentieri per le escursioni verso le varie malghe, che sono ben segnate. Prendendo la sinistra sul segnavia 49, e seguendo le indicazioni per Kradorferhutte (1704 m) e Messnerhutte (1660 m), il percorso si addentra in un bosco di abeti e su fondo asfaltato risale fino in prossimità delle due malghe. Si tratta di un percorso molto facile con tempo di percorrenza di circa 50 minuti . Le due malghe si trovano vicine, la Kradorfer sulla sinistra e la Messner sulla destra e rappresentano un buon punto di ristoro, con ampi spazi all’aperto.

Kradoferhutte

Oberberg Alm

La nostra meta però è la Oberbergalm a 1975 metri, quindi proseguiamo lungo la strada forestale che da qui in poi sale decisa su fondo sterrato, rivelandosi poi però molto comoda. La passeggiata prosegue sempre accompagnati dal piacevole rumore dalle acque limpide dal rio Pudio.

Il panorama cambia e lascia spazio ad ampi e ripidi pascoli. Alla fine dell’estate, in settembre i contadini sono impegnati nell’ultimo taglio del fieno, la vegetazione si fa più rada e si possono cominciare ad ammirare le cime di queste splendide montagne, le mucche al pascolo e pure delle caprette, che si avvicinano alle persone impavide ed incuriosite.

Il percorso sale con ampi tornanti e il nostro sguardo cerca di cogliere ogni immagine di questo incomparabile paesaggio alpino finché in alto scorgiamo la Oberbergalm: siamo arrivati! Tempo di percorrenza circa un’ora e cinquanta minuti.

I proprietari sono molto cordiali, è un buon punto di ristoro con menù tipico. Gustiamo un ottimo pranzo e le foto, ne sono la prova. Trascorriamo un pomeriggio rilassati al sole per poi riprendere, a malavoglia, la via del ritorno, sicuri che sarà solo un arrivederci.

Per info:
Messnerhutte 📞 0474 978441,
Kradorferhutte 📞 0474 948043
Oberbergalm 📞 0474 948034

Malga Lavanech: 1783 metri di genuinità

Aperta da metà giugno a metà settembre circa*

La Val di Daone ci stupisce sempre: siamo stati a Malga Lavanech, un piccolo paradiso gestito da Damiano Filosi, nato a Trento ma con origini proprio in questa valle. Mucche al pascolo, prati verdi e cielo blu, praticamente un sogno… almeno per il visitatore di un giorno! Damiano ci ha raccontato di quanto questo lavoro duro gli regali però sempre grandi soddisfazioni. Ha la sua azienda agricola qui da quattro anni, da quando, riscoperto il territorio del suo papà, decide di rimanere.

Questo ragazzo, giovane ed appassionato, produce il formaggio di malga “alla sua maniera”, prendendo qualche spunto a volte da altre realtà e perfezionando così la tecnica. Lo vende ai privati della zona che lo apprezzano e gli garantiscono un mercato sicuro, tant’è che difficilmente gli rimane prodotto in esubero.

La Svizzera rimane per Damiano il punto di partenza dove tutto è cominciato: lì ha imparato a governare gli animali, a gestire i recinti sui pascoli, a perfezionare la caseificazione. Qui attorno alla sua malga presta attenzione anche a curare il territorio, tagliando le piante sradicate e quelle piccole che mangerebbero progressivamente il pascolo.

 

Per raggiungere Malga Lavanech bisogna arrivare a Daone, in Val di Chiese, e poi proseguire per circa dieci chilometri. Dopo Pracul ci sono due tornanti, un bivio e quindi le indicazioni (strada forestale che parte da località Lert). Diciotto chilometri da Daone, strada sterrata che vale assolutamente la pena di essere percorsa per godere di quest’ambiente genuino. Per il transito sulla strada forestale è necessario un permesso su strade forestali, le cui modalità di rilascio possono essere chieste agli uffici comunali (0465.674064).

*Questa malga rientra nel progetto Trentino di malga: un marchio che identifica solo ed esclusivamente le specialità casearie prodotte nelle malghe della nostra provincia con latte d’alpeggio e stagionatura di almeno 9 mesi. Molti di questi formaggi vengono presentati nell’ambito di concorsi gastronomici come “Formai dal mont” che ha luogo nella splendida cornice di Castel Valer in Val di Non o a quello dei Formaggi di malga della Valsugana che ha luogo a Castel Ivano. I prodotti presentati e premiati in queste competizioni sono presenti all’evento “Malghe in fermento” che Palazzo Roccabruna organizza tradizionalmente a metà novembre. QUI più informazioni.

Per info: 320 817 6647  – pagina facebook QUI

Val di Fosse: a Maso Gelato

Ecco una facile escursione adatta a famiglie con bambini, anche con i passeggini, nella Val di Fosse in Alto Adige, nel bel mezzo del Parco Naturale del Gruppo del Tessa. La nostra meta è stata Maso Eishof cioè maso Gelato.

Come arrivare:

Per arrivare all’inizio del percorso, punto di partenza per varie escursioni lungo il bellissimo sentiero che fa parte dell’Alta Via di Merano, bisogna uscire dall’autostrada a Bolzano sud e prendere la superstrada MeBo fino all’uscita del tunnel della circonvallazione  di Naturno sulla strada della Val Venosta. Quindi svoltare a destra verso la Val Senales. Si prosegue per altri 9 chiolometri e poco prima di Certosa, si svolta a destra sulla strada per la Val di Fosse. La strada asfaltata ma un po’ stretta termina dopo 5 km all’altezza del maso Vorderkaser – Casera di Fuori con parcheggio a pagamento e omaggio di un buono per una bibita da consumarsi al maso.

La nostra escursione inizia dunque partendo dal maso e prosegue con leggeri saliscendi lungo la valle su strada forestale, che si percorre senza grande fatica, fra radi lariceti,  sempre accompagnati dal rumoreggiare delle acque del torrente della Val di Fosse. Molto spesso si vedono  anche gruppi di  stambecchi sul ripido pendio roccioso del lato opposto  che scendono al torrente: una meraviglia!

Dopo circa tre quarti d’ora, la strada diventa pianeggiante, attraversando l’alpe in cui pascolano tante mucche si giunge alla malga di Casera di Mezzo – Mitterkaser (1954 metri).

Proseguendo dopo dieci minuti si arriva alla malga Rableid (2004 m) e dopo altri 30 minuti al Maso Gelato (2076 m) adagiato  su un grande prato in un bellissimo anfiteatro, con splendida vista sulla Cima Bianca Grande (3281 m), cima Piccola e cima Fiammante che chiudono la parte alta della Val di Fosse.

Qui termina la strada forestale e, per chi vuole, ma senza passeggini si può proseguire lungo il sentiero per intraprendere altre escursioni.

Tutte queste quattro malghe sono posti in cui ristorarsi con prodotti tipici della valle e formaggi di loro produzione per cui vi consigliamo di fermarvi per il pranzo, per la merenda oppure anche solo per bere una buona bibita a base di sambuco o di lamponi. Noi abbiamo pranzato a maso Gelato: ottimo menu e gustosi dessert (per info e prenotazioni: 346 732 3773)

I masi sono aperti da Pasqua ai primi di novembre  (previa verifica tel e conforme il tempo) per cui questa escursione può essere fatta  in primavera, in estate o in autunno e siamo certi che vi lascerà veramente un bel ricordo per il paesaggio rilassante e i gustosi menu.

Per il rientro percorre la stessa via dell’andata con un tempo di percorrenza di circa tre ore complessive.

INFO UTILI
  • LUOGO: Val di Fosse
  • PARTENZA: maso Vorderkaser – Casera di Fuori
  • ARRIVO: maso Gelato
  • ALTITUDINE: circa 2.000 metri
  • DURATA: un’ora e mezza
  • DISLIVELLO: circa 350 metri
  • PASSEGGINO: si
  • PUNTI DI RISTORO: maso Gelato | tel. 0473.420524 | aperto da maggio all’autunno
Cosa fare nei dintorni:
  • la guida sulla Val Senales QUI
  • attività e passeggiate al Lago di Resia e dintorni QUI
  • la guida su Naturno e dintorni QUI
  • tanti altri spunti sulla Val Venosta nella nostra guida QUI

 

 

Laghetti di Ruffrè: oasi di pace

Solo noi, le montagne all’orizzonte, i laghetti, i masi e…le mucche! Ecco una bella idea se decidete di trascorre un pomeriggio di quiete in Val di Non. Tra le varie possibilità abbiamo però scelto di fare un giro verso il passo della Mendola, in un posto che secondo me ha qualcosa di magico: i laghetti di Ruffrè. Cosa c’è di particolare qui da vedere? Oltre a un paesaggio stupendo lungo la strada per arrivarci: si passa infatti da Ronzone (dove in estate ci sarà la fioritura del meraviglioso Giardino della Rosa), da San Zeno dove potete visitare il Museo Retico, ma volendo anche da San Romedio  e finalmente dal “paese dei masi”: Ruffrè Mendola. La meta in realtà erano i suoi laghetti: due biotopi risistemati di recente che conferiscono al luogo già intrigante, un aspetto ancora più idilliaco. In effetti in questo paesino il tempo sembra essersi cristallizzato.

Abbiamo parcheggiato in piazza, poco sopra la chiesa, e ci siamo incamminati lungo la discesa che ci ha portati proprio all’area dei laghetti, passando prima per un’azienda agricola dove abbiamo ammirato i maialini, i cavalli, le mucche e gli asinelli e persino un paio di bellissimi cani S. Bernardo, oltre che rincorso le galline e fatto un giro con l’altalena. La strada è piuttosto ripida sul sentiero laterale, ma invece di tagliare a sinistra, se per esempio si ha un passeggino, basta continuare per la strada asfaltata e si arriva dolcemente alla meta (anche in macchina, ma con meno magia).IMG_8508

Pochi metri avanti si trova il percorso ad anello per fare il giro dei due laghetti

Il primo laghetto, il minore, entra di diritto nei luoghi del cuore per i bambini, un vero e propriobregno di rane e rospi.  Intorno allo specchio d’acqua, più simile a un grande stagno che a un lago, ma sicuramente affascinante, ci sono panchine e punti di sosta con tavole e panche. Luogo super per un pic nic domenicale, se cercate un posto diverso e poco affollato.
Ci inoltriamo un pezzettino nel bosco, che porta con una comoda passeggiata fino al Coflari Ranch.
La zona è molto piacevole, ordinata e ben organizzata. C’è un lungo ponte sopra il lago più grande che permette di osservare cosa succede nelle acque non tanto limpide, ma sicuramente vive di pesci e anfibi. Tante ranocchie prendono il sole galleggiando sul pelo dell’acqua e noi ci incantiamo ad osservarle.

La passeggiata, oltre che in mezzo al bosco verso il ranch, continua anche verso Cavareno, percorrendo il percorso in senso opposto. La prima naturalmente riporta al paese, quindi potete considerarla un anello se decidete di parcheggiare ai laghetti o in centro, la seconda invece va ripercorsa a ritroso. Entrambi da fare magari con un passeggino da trekking o uno zainetto visto che non sono asfaltate.

Nei masi sul percorso ci sono tante meridiane: divertitevi a cercarle insieme alle decorazioni nelle cataste di legna!

La Val di Non in estate offre tante belle idee per le famiglie che vogliono vivere appieno questo splendido territorio, le abbiamo raccolte tutte in una mini-guida, leggete QUI!

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Malga Bordolona: agriturismo e ottimo formaggio

Questa malga è il tipico esempio di luogo di produzione con annesso agriturismo che propone ai propri clienti cibi genuini  di propria creazione o di produttori locali, quindi sempre rigorosamente a chilometri zero, con l’intento di valorizzazione il territorio. Qui si pranza e si cena, ma soprattutto è la meta ideale per acquisti super grazie all’ottimo spaccio di formaggio. La Bordolona e i suoi prodotti fanno parte del progetto Trentino di malga*. Nella vicina malga Bordolona Alta si può anche dormire grazie ai tre grandi stanzoni a disposizione degli ospiti. Si trova vicino all’agritur ed è stata ristrutturata nel 2018.

Crediti fotografici: ©APT Val di Non

Luca Alessandri è l’anima di questo luogo, viene definito il casaro “filosofico” per via dei suoi studi in filosofia e prima era alla malga Tuena dove, insieme alle tante stagioni in malga, ha maturato la sua esperienza come casaro che ormai conta ben vent’anni. Qui non il suo non è solo un ruolo da casaro, ma anche il malgaro e a volte il pastore. La sue specialità sono: il nostrano di malga, tipico formaggio delle malghe, ma soprattutto il casolet di cui Luca è particolarmente. Infatti, oltre al classico a latte intero qui si produce una versione speciale di casolet con lo yogurt al posto dei fermenti e il caglio vegetale al posto di quello animale. Una vera particolarità!

Crediti fotografici: ©APT Val di Non

 

 

La famiglia Alessandri gestisce questo luogo da sette anni e sicuramente sarà qui per altri sei grazie a un lungo contratto che corona la passione che Luca, insieme alla moglie e alle sue tre bimbe, mette in questo lavoro tanto duro quando soddisfacente.

Da questa malga si possono intraprendere varie escursioni nel Gruppo delle Maddalene fino alla vicina Val di Rabbi. Famosi sono i trekking al Lago Trenta, al Rifugio Lago Corvo e l’attraversata 133 Aldo Bonacossa che dal Passo Palade arriva a Rabbi facendo tappa proprio alla Malga Bordolona.

Per raggiungerla si arriva a Bresimo e si seguono poi le indicazioni per la Malga Bordolona e si prosegue su strada asfaltata fino al parcheggio.

*Questa malga rientra nel progetto Trentino di malga: un marchio che identifica solo ed esclusivamente le specialità casearie prodotte nelle malghe della nostra provincia con latte d’alpeggio e stagionatura di almeno 9 mesi. Molti di questi formaggi vengono presentati nell’ambito di concorsi gastronomici come “Formai dal mont” che ha luogo nella splendida cornice di Castel Valer in Val di Non o a quello dei Formaggi di malga della Valsugana che ha luogo a Castel Ivano. I prodotti presentati e premiati in queste competizioni sono presenti all’evento “Malghe in fermento” che Palazzo Roccabruna organizza tradizionalmente a metà novembre. QUI più informazioni.

Info: 📧 info@bordolona.net – 📞 348 3695792

Malga Bordolona è una delle realtà che aderiscono al progetto Trentino di Malga, per scoprire tutte le altre, CLICCA QUI!

Foto copertina: ©Apt Val di Non

Bonus vacanze: come funzionano

Per effetto dell’emergenza sanitaria il Governo da un lato e la Provincia Autonoma di Trento dall’altro, hanno varato delle misure di sostegno all’economia legata al turismo, chiamate “bonus vacanze”. Si distinguono per importi, criteri di accesso e modalità di richiesta. Fino al 31 dicembre 2020 avete tempo per effettuare la richiesta. 

BONUS VACANZE NAZIONALE

Permette di ricevere un contributo fino 500 euro da utilizzare per soggiorni in alberghi, campeggi, villaggi turistici, agriturismi e bed & breakfast aderenti in Italia. La richiesta può essere effettuata dal 1° luglio al 31 dicembre 2020.

Chi ne ha diritto? I nuclei familiari con ISEE fino a 40.000 euro. Per il calcolo dell’ISEE è necessaria la Dichiarazione sostitutiva unica (DSU), che contiene i dati anagrafici, reddituali e patrimoniali di un nucleo familiare e ha validità dal momento della presentazione e fino al 31 dicembre successivo.

Hotel Schneeberg

L’importo concesso sarà definito secondo il numero dei componenti del nucleo familiare: 500 euro per nucleo composto da tre o più persone, 300 euro da due persone, 150 euro da una persona.

COME SI OTTIENE? Solo online.

I passaggi sono questi:

  • avere od ottenere un’identità digitale SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) o CIE 3.0 (Carta d’Identità Elettronica). Al momento della richiesta del bonus, infatti, si dovranno inserire le credenziali SPID e successivamente fornire l’Isee. Per ottenere l’identità SPID in modo semplice vi consigliamo di andare all’ufficio postale più vicino, il rilascio è gratuito.
  • scaricare l’app IO che è l’applicazione dei servizi pubblici. Si può scaricare gratuitamente dagli store digitali, cliccando QUI. Se si riscontrano difficoltà con l’uso dell’app IO cliccare QUI per avere assistenza.
  • effettuare la richiesta di bonus attraverso l’app IO seguendo tutti i passaggi richiesti.

Alpin Hotel Masl

A questo punto il bonus vi verrà negato oppure concesso. In questo secondo caso il bonus verrà identificato da un codice univoco, a cui sarà associato anche un QR code: non servirà stamparlo perché si potrà avere sempre a disposizione sul proprio smartphone.

ED ORA COME SI SPENDE IL BUONO? Per prima cosa va identificata una struttura che accetta il bonus e solo al momento del pagamento (per evitare che venga utilizzato per errore) il codice va comunicato all’albergatore, insieme al proprio codice fiscale. A questo punto il bonus verrà scalato direttamente dalla cifra da pagare per il soggiorno (l’80%, mentre il restante 20% potrà essere scaricato come detrazione di imposta, in sede di dichiarazione dei redditi, da parte del componente del nucleo familiare a cui viene intestato il documento di spesa del soggiorno che sia fattura, documento commerciale, scontrino o ricevuta fiscale).

Il bonus è una tantum: una volta utilizzato non potrà essere chiesto nuovamente. Inoltre deve essere speso in un’unica soluzione, presso un’unica struttura turistica ricettiva in Italia

Le strutture che possono garantirlo sono: albergo, campeggio, villaggio turistico, agriturismo e bed & breakfast. QUI trovate il pdf del vademecum redatto dall’Agenzia delle entrate. Tra le strutture che noi consigliamo e che trovate nella sezione “ricettivtà” di questo sito potete spendere il vostro buono da:

  • Hotel Shandranj
  • Chalet Al Foss
  • Hotel Miravalle (solo in settembre e su un minimo di 5 notti)
  • Hotel Schneeberg
  • Hotel Ambiez (dipende dal periodo e dal numero di notti, meglio chiamare)
  • Hotel Dulac (minimo 5 notti)
  • Hotel Masl
  • Bergidyllyhotel Tratterhof

BERGIDYLLHOTEL TRATTERHOF

BONUS VACANZE TRENTINO 

La Provincia autonoma di Trento mette a disposizione di tutti i residenti del Trentino, senza distinzione di reddito, un bonus di 50 € a persona pagante per ogni soggiorno di almeno 3 notti, oppure 100 € a persona pagante per i soggiorni di almeno 7 notti. Il bonus può essere utilizzato in tutte le strutture ricettive ad eccezione degli appartamenti privati (chiamati “alloggi per uso turistico”) che aderiscono all’iniziativa. Questo contributo  è valido dal 1° luglio 2020 fino al 30 novembre 2020.

Parc hotel Du Lac

Ne hanno diritto le persone che:

  • sono residenti in provincia di Trento
  • hanno soggiornato per almeno 3 notti in una struttura ricettiva in Trentino, ad eccezione degli appartamenti privati (alloggi per uso turistico), tra il 1° luglio e il 30 novembre 2020 e possono documentarlo con il dovuto documento fiscale

Per inoltrare la richiesta basta connettersi alla sezione dedicata cliccando QUI. A questa procedura si può accedere anche senza SPID o carta d’identità digitale. 

Il procedimento in questo caso, rispetto a quello utile per la misura governativa è inverso: al momento della domanda sul portale bisogna infatti attestare il pernottamento presso una delle strutture ricettive del nostro territorio tramite fattura o ricevuta fiscale. 

Come si inoltra in pratica la richiesta?

  1. Procuratevi una marca da bollo da €16
  2. accedere alla piattaforma per fare domanda utilizzando le credenziali  SPID , oppure  CNS  CPS attiva (clicca QUI per accedere), oppure selezionando l’accesso senza credenziali.
  3. compilare la domanda e inserisci gli estremi della marca da bollo
  4. allega copia del documento d’identità. Attenzione: sul documento fiscale (fattura/ricevuta fiscale) devono essere indicati una serie di dati (denominazione, indirizzo e Partita Iva/Codice Fiscale della struttura ricettiva; la data di arrivo e di partenza, o in alternativa il numero di notti del soggiorno; nome, cognome e codice fiscale dell’intestatario della fattura/ricevuta fiscale; numero degli ospiti paganti cui la fattura/ricevuta fiscale si riferisce quietanza di pagamento.)  Se nel tuo documento fiscale manca qualche elemento, indica anche il gestore della struttura ricettiva per i dati mancanti. L’attestazione può essere resa su carta intestata della struttura ricettiva con timbro e firma dell’attestante, oppure tramite e-mail inviata dalla casella di posta certificata della struttura ricettiva al richiedente, da scansionare e allegare alla domanda. Se hai effettuato una vacanza in gruppo (non familiari) ed è stata emessa un’unica fattura/ricevuta fiscale, dovrai allegare anche la dichiarazione sostitutiva e i documenti d’identità degli altri partecipanti.

    Chalet Al Foss

Se ci sono altri dubbi puoi consultare le FAQ cliccando QUI. 

 

Paganella: rifugi Meriz e Dosson in estate

In Paganella, in quota, ci sono due rifugi panoramici perfetti anche per  le famiglie e i bambini. Sono il Rifugio Dosson ad Andalo e il Rifugio Meriz a Fai della Paganella. Frequentati in inverno grazie alla loro posizione sulle piste da sci, offrono tanto anche in estate. Il Rifugio Dosson è una struttura moderna a quota 1450 metri, che si trova alla stazione intermedia della telecabina Andalo – Doss Pelà.Ideale per pranzare all’aperto godendo del meraviglioso paesaggio con il Campanil Basso e tutte le sue cime, troviamo un’area relax con solarium e sdraio, un terrazzo panoramico sulle Dolomiti di Brenta e tanti sentieri da percorrere a portata di mano. Consigliato quello che con un’ora di cammino circa, porta al Rifugio Dosso Larici, dove si trovano le bellissime installazioni del Mondo del Gigante, fattibile anche con il passeggino. In estate l’immensa distesa di prati verdi che circondano il rifugio diventa un parco giochi all’aperto.

Qui sorge il baby park Dosson, con giochi e attrazioni di tutti i tipi: suggestivo il laghetto che si può attraversare a bordo di una zattera di legno, i bambini ne andranno matti.

All’interno del parco troviamo anche un gruppo di animatori che organizza tante attività da provare (in aggiornamento)

Il baby park è aperto tutti i giorni dal 20/06/2020 al 13/09/2020, con orario  10:00 – 17:00 (in aggiornamento). INFO e PRENOTAZIONI BABY PARK DOSSON: cell. 333 9953332 www.andalovacanze.com 

Oltre che con la funivia Andalo-Doss Pelà, se si vuole si può raggiungere il Dosson anche a piedi dalla località Le Rindole/Andalo, seguendo i sentieri n. 604 o n. 606 (tempo di percorrenza un’ora circa).

Per info: dosson@paganellarifugi.it – 0461 1636246 – 366 4210827

Il  Rifugio Meriz è un moderno chalet di montagna, con un occhio di riguardo verso i bambini e le famiglie e particolarmente apprezzato dai bikers (all’arrivo della seggiovia Santel – Meriz si trova la cartina con tutti i percorsi e le informazioni necessarie). Aperto tutti i giorni dal 2 giugno al 16 settembre 2018. Solo nei weekend dal 17/9 al 7/10. Orari 9.00 – 17.00.

Il rifugio si raggiunge in  seggiovia da Fai della Paganella, alla località Santel con la Seggiovia Santel – Meriz, oppure a piedi dalla località Santel/Fai si segue il sentiero 602 (tempo di percorrenza un’ora circa). A due passi dal rifugio Meriz, c’è un’area giardino (il “Parco Meriz Natura” a ingresso libero) dove ci si può rilassare e divertirsi scoprendo tante attività per adulti e bambini.

Al Meriz Parco Natura tutti i giorni  si può:  giocare con i giochi di paglia e gli scivoli, fare esperienze divertenti con le tende da indiani, percorrere il Pump track in bicicletta senza pedalare, giocare con i giochi d’acqua del gufo del Meriz, ma anche rilassarsi nel ruscello del benessere o camminare lungo il sentiero dell’amore. Ovviamente se vi viene un certo languorino il rifugio è il posto perfetto per qualcosa di speciale da mettere sotto i denti.

 

 

Ecomuseo del Tesino

Quella del Tesino è una terra caratterizzata da una pratica lavorativa importante: l’ambulantato ovvero il il commercio di prodotti attraverso lo spostamento di luogo in luogo. La zona che interessa questo ecomuseo, che come gli altri si occupa di valorizzare il suo territorio come una sorta di museo a cielo aperto, ha un occhio di riguardo anche verso la comunità che da sempre qui rappresenta parte integrante del territorio e della sua storia.

Boschi, pascoli e una ridotta superficie di terreno coltivabile sono da sempre le caratteristiche di questa zona, tipicamente alpina. Le persone che hanno popolato questi luoghi nel tempo, concentrate sulla sopravvivenza, hanno cercato da sempre altre vie sfruttando ciò che il territorio offriva. I Tesini cominciarono a diventare girovaghi vendendo pietre focaie, poi quando incontrarono i Remondini, stampatori in Bassano, ne impararono le tecniche (libri a risma e immagini sacre e profane) e cambiarono tipologia di attività. I Tesini divennero abilissimi commercianti di immagini e divennero anche editori o proprietari di negozi in molte città del mondo.

Oggi l’Ecomuseo ha diversi punti di interesse che raccontano le caratteristiche di questa zona, del suo popolo e dei nomi che sono qui nati e hanno lasciato traccia nel mondo. Ecco qui le sedi:

Museo casa De Gasperi – Pieve Tesino

Custodire l’eredità umana e politica del più grande statista italiano è la sfida raccolta dal Museo Casa De Gasperi realizzato nell’edificio che gli diede i natali. Qui l’avventura di De Gasperi ebbe inizio e da qui ancora oggi riparte un viaggio che permette al visitatore di scoprire da vicino la grandezza del messaggio umano, politico e spirituale di uno dei protagonisti del Novecento.

Suoni, immagini, testimonianze d’epoca e moderne installazioni sensoriali e multimediali raccontano una storia che evade i confini di una singola vita e fa di De Gasperi il testimone d’eccezione di un’intera epoca. Dai luoghi cari del Trentino, fino al palcoscenico della grande storia del Novecento, dall’Impero austro-ungarico alla Repubblica italiana: il suo viaggio tra polvere e gloria parla delle tragedie e delle grandi speranze che hanno plasmato il mondo di oggi, fino alle prospettive dell’Europa unita.

Tutte le info QUI.

Museo Per Via – Pieve Tesino

Si tratta del Museo Tesino delle Stampe e dell’Ambulantato e sorge nella Casa Buffa Giacantoni, che è situata nel centro storico di Pieve Tesino ed è stata abitata da venditori di stampe per generazioni. I Buffa tennero bottega di stampe a Coblenza, e furono in stretta relazione con i principali negozianti tesini sparsi per l’Europa, ma vollero ad un certo punto tornare a Pieve, dove si trasferirono in questo edificio.

L’edificio ha cessato di essere abitata negli anni Sessanta del ‘900 e costituisce un prezioso documento della storia sociale tesina. I due piani del museo, posti sotto l’entrata, sono dedicati proprio alla memoria di questa dimora tesina, scendendo al primo piano inferiore possiamo visitare la sala della collezione Ognibeni: una preziosa raccolta di disegni realizzati da un artista francese, rimasto sconosciuto, ospitato dalla famiglia omonima durante una visita a Pieve nel 1855.

Una curiosità: la diffusione sonora dell’accompagnamento musicale all’interno di questa sala è ottenuta mediante l’uso di innovativi apparati acustici realizzati in abete sonoro della Val di Fiemme.

Tutte le info QUI.

Museo del Moleta – Cinte Tesino

Il Museo del Moleta è dedicato agli arrotini ambulanti originari di Cinte Tesino, i cosiddettiMoleta(termine dialettale che deriva da “mola “e “molare” cioè affilare). I quali, partendo dal paese natìo, dapprima spingendo un rudimentale carretto spesso costruito con le proprie mani, poi sulla più conosciuta bicicletta e, infine, con le più moderne mole a motore montate su automobili, attraversarono l’Europa in lungo e in largo dalla prima metà dell’Ottocento sino alla fine del secolo scorso.

L’attività degli arrotini di Cinte non si limitava comunque alla sola affilatura delle lame, forbici e coltelli, ma i Moleta spesso si dedicavano anche alla riparazione e decorazione di ombrelli oltre alla vendita delle merci più varie nelle piazze dove decidevano di stabilirsi con il loro pesante mezzo di lavoro.

La necessità di guadagnare denaro per mantenere la propria famiglia li aveva portati dall’Austria a Napoli, da Firenze a Trieste, in Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna. Alcuni Moleta cintesi riuscirono ad abbandonare l’attività girovaga aprendo laboratori e negozi di coltelleria soprattutto in Toscana.

Info e orari d’apertura QUI.

Centro permanente della flora e fauna alpina – Castel Tesino

Il Centro propone la ricostruzione di tutti gli ambienti alpini, dando spazio e visibilità a gran parte delle specie animali e floreali che caratterizzano l’ambiente montano. Ad ogni habitat è stata associata una descrizione puntuale e dettagliata, in modo da rendere la visita anche un momento culturale e informativo, non solo ricreativo.

Oltre agli animali alpini sono presenti anche le sezioni relative ai pesci che popolano le acque di montagna, una sezione dedicata interamente ai rettili, una ricca raccolta di minerali e delle teche dedicate agli insetti e alle farfalle. Da non perdere poi è la ricostruzione della grotta dell’Orso Spleo con dettagli che rendono questo posto davvero spazio davvero suggestivo.

Maggiori info e orari d’apertura QUI.

Cosa fare nei dintorni

 

Lago delle Malghette: l’anello da Campiglio

Il Lago delle Malghette, luogo splendido, si può raggiungere prendendo gli impianti da Commezzadura, in Val di Sole (leggete il nostro racconto In quota sul sentiero dei pastori), ma anche da Passo Campo Carlo Magno (a 1701 metri), percorrendo un giro ad anello che passa anche dal Rifugio Viviani e Malga Zeledria. Questa escursione è adatta anche alle famiglie con bambini ai quali piace camminare, con scarpe da trekking adeguate, ma non ai passeggini.

Lago delle Malghette: da dove partire

Si parte da Passo Campo Carlo Magno, nel parcheggio nei pressi della moderna chiesetta dietro l’Hotel Maribel (sosta giornaliera a pagamento), imboccando il sentiero 201, ben indicato. Per arrivare servirà circa un’ora e un quarto (sono più o meno 4 chilometri e 220 metri di dislivello).

Oppure prendete la telecabina Daolasa, dove all’arrivo a 2000 metri di quota troverete una delle tre aree del nuovo parco giochi. Diverse attrazioni come scivoli, giochi di arrampicata e un percorso che si sviluppa in un boschetto.

L’escursione al lago delle Malghette

Si cammina inizialmente in un bosco di abeti, poi si prosegue lungo il greto del torrente Meledrio fino a notare una piccola chiesetta. All’arrivo panorama super: un bellissimo laghetto con il rifugio che si affaccia sulle sue acque cristalline. Se arrivate per ora di pranzo vi consigliamo di fermarvi, perché il menu è ottimo. Dopo pranzo potrete poi fare anche la passeggiata pianeggiante attorno al lago. Noi siamo arrivati presto e abbiamo quindi deciso di proseguire per il rifugio Viviani in zona Pradalago, a quota 2082 metri (ci eravamo già stati in un’altra occasione, ecco QUI il nostro racconto).

Abbiamo quindi lasciato il lago delle Malghette seguendo il segnavia 265, classico sentiero alpino inizialmente con gradini e sassi che poi lascia spazio a mughi e prati, per raggiungere in 45 minuti la meta. Al Viviani si trova un laghetto e soprattutto uno splendido spettacolo sulle Dolomiti di Brenta. Qui si può arrivare comodamente anche con la telecabina che parte da Madonna di Campiglio e risale a Pradalago.

Noi abbiamo deciso di fermarci a pranzo dopo aver letto l’ottimo menu e l’invitante proposta del giorno: polenta carbonera, cappucci e salamella alla griglia. Belle le tavole all’aperto e comode le sdraio per prendere il sole. 

Dopo pranzo abbiamo imboccato in discesa la strada forestale sterrata che in una mezz’ora porta alla Malga Zeledria a 1.767 metri di altitudine.

Questa malga è molto carina, con ampi spazi all’aperto e servizio ristorante. Su questo tratto del percorso (Viviani-Zeledria) abbiamo incontrato anche delle famiglie con bambini e piccoli in passeggino. Da qui in dieci minuti siamo ritornati al parcheggio dove avevamo lasciato la macchina e abbiamo completato in questo modo un giro ad anello molto suggestivo.

Altra escursione consigliata:
Altra escursione consigliata è quella che porta al Lago Malghette partendo dalla Malga di Dimaro dove si può arrivare in macchina prendere il sentiero 265 in circa 1 ora vi porta a destinazione (200 metri di dislivello), ritorno dallo stesso sentiero.

Escursioni, malghe, itinerari, avventure e attività per le famiglie: per scoprire la nostra mini-guida estiva dedicata alla zona Campiglio e Rendena, CLICCA QUI! Se cercate un’escursione più impegnativa che vi lascerà a bocca aperta vi consigliamo quella a Cima Zeledria con vista sul Brenta e lago Nambino.

Monte Roen: Malga di Romeno e Oltradige

Oggi vi proponiamo di saltare in macchina, percorrere un pezzo di Val di Non, precisamente fino a Cavareno seguendo le indicazioni per la Mendola e su…verso l’azzurro del cielo che copre il Monte Roen, e lasciarvi stupire dal panorama che vedrete. Il Monte Roen  si raggiunge in due modi, uno in particolare è tremendamente comodo e perfetto per una famiglia (anche con bimbi piccoli, magari non in passeggino per via dello sterrato, ma con un trekking si potrebbe pure fare). Stiamo parlando di quello che vi conduce comodamente in auto fino alla Malga di Romeno seguendo la comodissima strada che parte dal paese di Amblar. Per i più sportivi invece c’è un secondo percorso di due ore che parte dalla località Campi da Golf del Passo della Mendola, anche in questo caso potete accorciare la salita di buoni quaranta minuti prendendo la seggiovia.

Se scegliete questa seconda opzione una volta arrivati in cima alla funivia seguite le indicazioni per “Rifugio Mezzavia” (1585 m.). Tappa ideale per una buona colazione o (al rientro) per una golosa merenda.

Il nostro cammino procede lungo il segnavia n. 500, questa volta verso “Malga Romeno” che dista adesso circa un’ora di cammino. Il sentiero è percorribile anche con passeggino da trekking. Se volete prima di raggiungere la malga potete anche fare una piccola deviazione (vi ruberà una ventina di minuti) per il “Monte Lira” e godere di uno splendido panorama sulla sottostante Val d’Adige.

La passeggiata verso Malga Romeno è confortevole, continua in leggera salita, ma mai troppo ripida e attraversa pascoli e boschi. Al termine della nostra escursione ecco apparire la sagoma di Malga Romeno con la bella chiesetta a farle da cornice. Questa malga è davvero un gioiellino.

All’esterno i bambini perderanno le ore a giocare nel castello con scivolo, altalene e la grande sabbiera piena di camion e ruspe. Dietro la malga sorge anche un piccolo recinto di animali che ospita papere, oche e anatre, capre e caprette!

Per i grandi la gioia è l’ampia e soleggiata terrazza al piano di sopra e naturalmente i piatti… qui abbiamo mangiato decisamente bene! (qui il giudizio Tripadvisor e qui la pagina Facebook – cell. 340 1559707). Aperta dal 28 maggio 2020. 

Come detto, a malga Romeno potete arrivarci tranquillamente anche in auto dal paese di Amblar. Se scegliete quest’opzione e volete comunque fare due passi potete optare per la salita alla Cima Roen (più impegnativa e non adatta a bimbi piccini) oppure molto più comodamente raggiungere in una ventina di minuti il Rifugio Oltradige al Roen (📞 338 2820065 – 340 3610785): un panorama che vi strapperà di certo uno spontaneo “Wow!”. Da qui potete ammirare la Valle dell’Adige per intero, la cartolina delle montagne che circondano l’altro lato della valle, con la regina Marmolada che ammicca tra le nuvole.

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Da qui per i più esperti c’è anche la possibilità di una ferrata che porta in cima al monte Roen e che parte proprio dal rifugio. 

Per maggiori informazioni: APT Val di Non tel. 0463 830133 info@visitvaldinon.it

La Val di Non in estate offre tante belle idee per le famiglie che vogliono vivere appieno questo splendido territorio, le abbiamo raccolte tutte in una mini-guida, leggete QUI!