Author - Manuela

In Vanoi a Malga Fossernica di Dentro

Malga Fossernica di Dentro è un posto ancora poco conosciuto, ma assolutamente da scoprire. Come tanti altri luoghi del Vanoi. Si sale con la macchina in cima alla valle, dopo Caoria, fino al Rifugio Refavaie. Da lì si imbocca – sempre in auto – la strada sterrata che dopo quasi 8 chilometri (lunga, ma merita!) arriva fino alla struttura, a quota 1771 metri di altitudine.


Bellissimo lo spettacolo naturale che si presenterà ai vostri occhi, con il Lagorai che si propaga in tutta la sua bellezza a partire dal Monte Cauriol proprio di fronte a voi.

Diverse le camminate che si possono fare nei dintorni: meno di un’ora per arrivare a Malga Fossernica di fuori, dove si producono formaggi e il famoso botiro (burro), presidio Slow Food; oppure Cima Paradisi in 45 minuti, chiamata così per chissà quale motivo dai nostri antenati.

Si può raggiungere Malga Fossernica di dentro anche a piedi, in due ore e mezza circa e 700 metri di dislivello. Anche in e-bike, con la possibilità di ricaricarle lì nella struttura grazie alle colonnine elettriche.

Per info: www.caseificioprimiero.com – 334 2969085

Uccelli migratori da scoprire a Tremalzo

Il Trentino è il luogo ideale per entrare in contatto con la natura, grazie anche ai numerosi centri di ricerca che studiano sul territorio le piante e gli animali. Noi siamo andati a visitare un luogo affascinante, che si trova a Passo Tremalzo, nella splendida Val di Ledro: la “Stazione di inanellamento e monitoraggio Casét”. Visitando la stazione è possibile assistere alle operazioni di inanellamento, di cattura e di studio dei migratori. L’accesso è libero e l’orario migliore è dalle 9.00 alle 12.00 o nel tardo pomeriggio.

Qui, a circa 1600 metri di altitudine, si trova il più importante valico della regione attraverso cui gli uccelli migratori autunnali passano durante il loro lungo viaggio verso sud. Ed ogni anno, dalla fine di agosto alla fine di ottobre, i ricercatori del MUSE svolgono l’attività di ricerca e monitoraggio sulle specie in transito.

Stazione di inanellamento Casèt

Pensato per valorizzare e conoscere il Sito di Importanza Comunitaria Tremalzo-Tombea, mediante spazi dedicati a centro didattico ed espositivo, il Centro Visitatori e Area Didattica “Monsignor Mario Ferrari”, è composto di tre ambienti, con diverse funzioni:
  • un’area espositiva permanente di circa 120 metri quadri che, mediante un percorso scandito dal succedersi delle stagioni, permette di scoprire l’ambiente di Tremalzo e le sue peculiarità;
  • una sala multifunzionale per attività divulgative, riunioni e conferenze e infine una sala didattica;
  • un percorso in grado di suggerire una visione complessiva della zona naturalistica di Tremalzo, abbracciandone i diversi aspetti, dall’orografia alla geologia alla paleoglaciologia, dalla flora alla fauna locale e alpina, dalla storia agli usi e costumi di valle basando la propria narrazione sul succedersi delle stagioni.   

Il lavoro alla stazione di inanellamento

Ma come funziona esattamente la procedura di inanellamento? Gli uccelli vengono catturati grazie alle reti che intercettano in parte la loro traiettoria. Poi, ogni ora circa, vengono prelevati da mani esperte che li mettono in un sacchetto traspirante in cotone, senza fare loro del male.

Un ricercatore prende i parametri (come il peso, la lunghezza delle ali, la misura della zampa, il grado di grasso e la lunghezza del becco) e li legge ad alta voce a chi ha il compito di segnarli sul registro. Un’operazione molto importante è quella dell’applicazione di un anellino alla zampa (da qui il termine “inanellamento”), assolutamente indolore, che permette di riconoscere l’uccello nel caso venisse catturato nuovamente dando la possibilità così di ottenere preziose informazioni sulla sua vita ed i suoi spostamenti.

Il 2023 è stato un anno record con più di 15.000 esemplari catturati e studiati: 82 giornate di attività, 47 persone coinvolte tra dipendenti museali, collaboratrici/ori museali, volontarie/i, civiliste/i e studentesse/i dell’alternanza scuola-lavoro. Un lavoro che ha portato a raccogliere i dati su 15.703 uccelli appartenenti a 75 specie differenti. Tra queste, alcune entità particolarmente protette dalla Direttiva Uccelli: 8 civette capogrosso, 6 civette nane, 5 succiacapre, 8 picchi neri, 2 picchi cenerini, 2 pettazzurri, 13 averle piccole e 2 ortolani.

Non vi resta che andare lassù e godervi tutta l’emozione di un incontro così ravvicinato con la natura! Per chi non ha la possibilità di recarsi fisicamente nella stazione, la pagina Facebook è sempre aggiornata.

Info utili:

Come raggiungere il centro di inanellamento: oltrepassato il Biotopo d’Ampola, sulla sinistra si trovano le indicazioni per Tremalzo. Si percorre la strada fino ad arrivare piazzale del Rifugio Garibaldi, da qui si prosegue a piedi – su strada agevole – per una quarantina di minuti.

Chi volesse scoprire i segreti delle migrazioni e soddisfare le proprie curiosità con inanellatori e volontari della stazione non deve far altro che recarsi sul posto. Maggiori info: 0464.508182.

Cosa fare nei dintorni

La Valle di Ledro, poi, è splendida in questa stagione. Ecco cosa fare:

Passo Vezzena: a Malga Cima Verle

Malga Cima Verle è raggiungibile dal Passo Vezzena con venti minuti di camminata tranquilla, passando davanti all’imponente Forte Verle, risalente alla Prima Guerra Mondiale: davvero una costruzione caratteristica, rimasta intatta nella sua imponenza (ma non visitabile).

Lasciata la macchina al parcheggio del passo, la strada è asfaltata per il primo tratto e poi bianca (fattibile con passeggino da trekking). Molto panoramica, permette di godere della vista sull’Altopiano delle Vezzene e poi sul Lagorai. 

A gestire questo bel posto è Elisabetta Marchi, che prima gestiva Malga Montagna Granda in Panarotta. Qui da metà giugno a fine settembre (quest’anno fino a inizio ottobre) circa pascolano liberamente oltre 100 vacche e vengono prodotti diversi tipi di formaggio: dal Vezzena di varia stagionatura, alle caciotte, tosella (anche in versione affumicata) e ancora yogurt e panna cotta.Per scoprire tutte le malghe che aderiscono al progetto Trentino di Malga, CLICCA QUIPer scoprire tutte le malghe che aderiscono al progetto Trentino di Malga, CLICCA QUI!

Malga Cima Verle è anche un agriturismo dove ci si può fermare per mangiare qualcosa: taglieri con gli affettati principalmente di loro produzione, formaggi della malga, panini di vario tipo e l’immancabile birra cimbra.

Questa struttura aderisce al progetto “adotta una mucca”, scopritelo QUI.

Contatti: 📞 346 4901113 – pagina facebook

INFO UTILI:
  • LUOGO: Passo Vezzena
  • PARTENZA: parcheggio del passo
  • ALTITUDINE: 1.500 metri
  • DURATA: 20 minuti (solo andata)
  • DISLIVELLO: circa 100 metri
  • PASSEGGINO: si da trekking

 

Escursioni e cose da fare nei dintorni:
  • la cima del Pizzo di Levico è sicuramente la più conosciuta.
  • Malga Marcai (proseguendo a piedi per la strada per circa 20 chilometri)
  • Malga Fratte, posto molto carino sempre a Passo Vezzena
  • tante altre idee a Levico e dintorni QUI
  • tanti altri spunti nella guida sulla Valsugana QUI

 

Dalaip dai Pape: maneggio e fattoria in Primiero

Aperto da Pasqua a fine ottobre e durante le vacanze natalizie.

Un agritur situato a 1200 metri, tra i prati del Parco Naturale Paneveggio Pale di San Martino in località Dalaibi, che ha ottenuto il marchio GreenWay Primiero nel 2017 per la sua filosofia “green” e che trova il suo spazio in un antico maso dell’800 ristrutturato immerso nei verdi prati di fronte alla Pale e alla Val Canali.  Siete curiosi di sapere perché questo nome particolare? Deriva da “laip” che in dialetto locale è il tronco cavo per raccogliere l’acqua delle sorgenti e “Pape” il soprannome di famiglia e un piatto locale della tradizione primierotta. Il Dalaip è un agritur completo: con fattoria didattica, allevamento, coltivazione, ristorazione e pernottamento.

Qui vivono vacche e vitelli, cavalli e puledri, asini, maiali, conigli, galline, oche anatroccoli e faraone. Si tratta di un luogo condotto da una famiglia, che con le sue tradizioni ha fatto la differenza: i piccoli frutti di Massimo, le api di Giacomo e del nonno, che insieme alle coltivazioni di cereali e di verdure alle carni e alle spezie sono anche alla base della cucina tipica primierotta che viene proposta agli ospiti grazie alla nonna Luciana.

Si può pernottare in cinque stanze: quattro dedicate ai fiori mentre una al più famoso dei  mammiferi delle Dolomiti, il cervo. Spaziose e comode, con travi in legno a vista e arredate con mobili in stile alpino sono dotate di riscaldamento, bagno in camera, TV satellitare e WiFi.

Naturalmente lo spazio esterno è il più amato dai bambini e dalle famiglie: un’ampia terrazza/solarium, un parco giochi o e attrezzature per bambini, deposito bici, parcheggio auto e accesso libero da barriere architettoniche sono solo alcune delle caratteristiche del Dalaip.

In particolare sono il maneggio e la fattoria didattica ad essere il fiore all’occhiello: ottimo per tutti, grandi e piccini, esperti e meno esperti. Ci sono tante proposte (caschetto e paraschiena vengono forniti al maneggio):

  • prime esperienze di messa in sella, per grandi e per i più piccoli, con la guida del nostro istruttore;
  • passeggiate a cavallo di varia durata, dalla mezza giornata con picnic preparato da noi con i prodotti della nostra azienda e del territorio, fino alle gite di più giorni nei rifugi predisposti all’accoglimento dei cavalli;
  • pacchetti lezioni (10 lezioni), per i più motivati a imparare.

Nei mesi di luglio, agosto e settembre il maneggio è aperto dal lunedì al venerdì, tutti i giorni dopo le 17, mentre sabato e domenica tutto il giorno. Nei periodi di bassa stagione, aperto venerdì, sabato e domenica. Per maggiori informazioni e prenotazioni sul maneggio basta contattare Meo, l’istruttore al 347 5797512, o Massimo il proprietario al 328 8553477.

La Fattoria dell’Agritur Dalaip è il cuore pulsante dell’agritur, sempre in fermento tra escursioni, visite guidate e degustazioni. Qui si possono scoprire le varie tecniche di piantagione e di raccolta dei prodotti che vengono coltivati e naturalmente ci sono gli animali!  Galline, conigli, mucche, cavalli e asini pascolano liberamente nei prati attorno al maso e la visita alla fattoria non può non concludersi con l’allevamento di api di Giacomo e del nonno Gianpietro, alla scoperta del complesso mondo del miele.
Ecco il programma delle attività 2021:
  • Api & Miele – dal 1 luglio al 2 settembre | ogni giovedì | ore 10:00 – Una mattinata dedicata ad osservare e comprendere, grazie alla nostra arnia didattica, il favoloso mondo delle api ed il contesto in cui interagiscono, nonché il loro ruolo fondamentale nel contribuire al ciclo evolutivo delle piante. A seguire, una golosa merenda a base di miele, lardo e tisana alle erbe aromatiche. Costo 8€ per adulti, 6€ per bambini da 5 a 11 anni. Gratuito per bambini sotto i 4 anni. L’attività dura circa un’ora e mezza  | Su prenotazione al 329 1915445
  • Un asino per amico – dal 2 luglio al 3 settembre | ogni venerdì | ore 15:30. Una passeggiata nei prati e nei boschi che circondano il nostro Agritur accompagnati dagli asinelli, animali amichevoli e intelligenti. Per ricaricare le energie una volta rientrati vi aspetta una merenda con pane, Botìro di Primiero di Malga, marmellata e tisana alle erbe. Costo 8€ per adulti, 6€ per bambini da 5 a 11 anni. Gratuito per bambini sotto i 4 anni. L’attività dura circa due ore | Su prenotazione al 329 1915445
  • Visita guidata del Sabato – dal 19 giugno al 16 ottobre | ogni sabato | ore 15:00 – Mappa dell’Agritur alla mano, potrete scoprire assieme a noi ogni angolo della Fattoria. A seguire, sarà possibile degustare i prodotti ottenuti dalle coltivazioni che vedrai in giro per il nostro Agritur. Costo 5€ a persona. L’attività dura circa un’ora | Su prenotazione al 329 1915445
  • Visita in autonomia della fattoria – dal 21 giugno al 17 ottobre. Con l’aiuto di una apposita mappa e seguendo un percorso alla portata di tutti, partite alla scoperta delle bellezze della natura, delle nostre coltivazioni e dei nostri animali! Per informazioni chiama al 329 1915445 o scrivici una mail a fattoria@agriturdalaip.it.

Scarica la mappa per andare alla scoperta dell’agritur e immergersi nel verde dei prati per scoprire l’orto, il parco giochi, la stalla, l’arnia e la casa di tutti i nostri amici animali. Scarica la mappa e scopri il mondo contadino percorrendo un semplice percorso adatto a tutti, CLICCA QUI

La cucina del Dalaip è una cucina biologica, casalinga e dal gusto tipico del Trentino. La colazione viene servita a buffet mentre per il pranzo e la cena ristorante à la carte con possibilità di un menù per bambini e proposte vegetariane. Se volete portare a casa un pezzettino di Dalaip ecco lo shop online dove potrete acquistare confetture, salse, bevande, prodotti per la cosmesi, sale aromatico, farine, prodotti di stagione e molto altro.

Per tutte le info sull’agritur: 📞 329 1915445 – 📧 info@agriturdalaip.it, per la fattoria didattica 📞 328 8553477  – fattoria@agriturdalaip.it – sito e pagina facebook

Malga Zochi a Passo Vezzena

Malga Zochi, sull’Altopiano di Vezzena (quota 1300 metri), è la prima malga che si incontra salendo da Lavarone o da Levico ed è gestita da Michele Scrinzi. Con trenta ettari di pascolo, è una vera oasi di pace, perché lontana dalla strada e quindi in posizione tranquilla, pur permettendo di arrivare molto vicino con la macchina. É una struttura piccola, con diverse sfaccettature interessanti: il caseificio con lo spaccio di diversi prodotti locali, l’agritur dove si possono mangiare piatti della tradizione trentina, ed una visita davvero speciale per chi partecipa al progetto dell’Apt Valsugana Adotta una Mucca (al mattino, verso le 11, oppure nel pomeriggio).

La conoscenza un po’ più approfondita di questa realtà è infatti la cornice perfetta per un pranzo all’agritur, con proposte tipiche come polenta abbrustolita con spezzatino; gnocchi di polenta con ragù; canederli con burro e salvia; polenta, spezzatino, crauti e tosella impanata. Interessanti anche i dolci, tra cui la versione “montanara” della cheescake, lo strudel e la treccia mochena. Assaggiare i prodotti (caseari e non) di Malga Zochi nella loro cucina inviterà di certo l’acquisto degli stessi, in vero stile “chilometri zero”.

Dritan, allevatore da trent’anni, è il custode degli animali qui alla malga, ma soprattutto è il referente per il progetto Adotta una mucca. Il concetto è quello di permettere alle persone che aderiscono a questa iniziativa (che consiste nell’adozione simbolica di una mucca per poi averne i prodotti caseari, info QUI), di entrare in contatto con gli animali e capire meglio la loro quotidianità in un’azienda biologica come questa. Non ci sono solo trenta vacche da latte, soprattutto della razza Simmental, ma maiali, galline e anatre.

Dritan, Michele e Francesco, esperto di formaggi e consulente per “Trentino di Malga”.

Claudio, il giovanissimo casaro, realizza invece una grande varietà di prodotti: freschi, come le caciotte all’erba cipollina, al peperoncino, bianche e con il cumino. Molto interessante il  “dolce Zocchi”, un formaggio pressato che si può acquistare già dopo 20 giorni, dal gusto molto dolce. Tra i stagionati: Vezzena di malga, di un anno, che porta tutti i profumi del foraggio della malga e dell’alpeggio. Ottima anche la produzione del formaggio da piastra.

Informazioni utili:

La struttura è aperta da metà giugno a metà settembre, tutti i giorni. Consigliato prenotare per mangiare a Malga Zochi, soprattutto nel weekend.

Contatti: 📞  342 6697419 

Per scoprire tutte le malghe che aderiscono al progetto Trentino di MalgaCLICCA QUI!

Cosa fare nei dintorni:

Forte Corno, un salto nella storia

Percorrendo la valle del Chiese in direzione Storo, magari per fare una delle escursioni più note della Valle di Daone, quella in Val di Fumo, è facile imbattersi in alcuni cartelli che indicano Forte Larino, poco sopra Lodrone, e Forte Corno, vicino  al paese di Praso. Ma cosa sono questi due edifici, e soprattutto, perché si trovano in questa zona? Finalmente siamo riusciti a visitarne uno e a capire qualcosa di più sulla loro originaria funzione e sulla loro presenza in questo luogo.

Visitare un forte è un’esperienza intensa: si parla di guerra, di povertà, di strategia e di vita dura dei militari. Non è una visita adatta, secondo noi, a bambini con meno di 10-11 anni perché potrebbero sì, inizialmente, apprezzarne l’architettura, ma poi la visita si rivelerebbe forse un po’ lunga e troppo specifica.

La storia

Forte Corno è uno dei cinque forti che formavano  “Sbarramento di Lardaro”. Oggi ne rimangono tre: Forte Larino, Forte Corno e Forte Carriola. I forti erano originariamente collegati fra loro e costituivano un imponente sistema difensivo che controllava la Valle del Chiese dall’alto. Forte Corno, con le sue cinquantaquattro stanze, poteva ospitare fino a centosessanta soldati.

La visita

La visita inizia nell’atrio del forte, dove si indossano gli elmetti protettivi. All’interno del forte ci sono infatti dei punti in cui si potrebbe sbattere la testa ed è meglio quindi essere prudenti. Si torna poi fuori, dove si osserva dapprima il fossato difensivo e poi ci si sofferma sull’incredibile architettura mimetica del forte. Anche il panorama da questi 1000 metri merita uno sguardo.

Scopriamo subito che il forte risale a più di  un centinaio di anni fa, quando la Prima Guerra Mondiale non era ancora scoppiata. Non è mai stato bombardato ma nemmeno realmente utilizzato in guerra, ed è stato restaurato in modo conservativo. Oggi si presenta quindi in ottime condizioni e possiamo visitarlo quasi interamente.

Inoltrandosi nelle varie zone del forte si scoprono, anche grazie a video didattici, foto storiche e ricostruzioni al computer, come erano gli alloggi dei soldati, le polveriere, le cannoniere. Noi abbiamo scoperto anche parole nuove: sapete cosa sono gli obici? Sono quegli “oblò” sul tetto da cui spuntavano i cannoni!

Si possono vedere le zone adibite a cucine, a latrina e persino la “piccionaia”. A questo proposito abbiamo trovato molto curioso scoprire come facevano i piccioni ad arrivare esattamente dove avrebbero dovuto.

La salita sul tetto

La parte sicuramente più avvincente della visita, resa possibile grazie a un sapiente innesto durante i lavori di restauro; è la salita sul tetto. Ci si arriva salendo su una lunga e ripida scala di ferro che porta fino ad una terrazza dalla quale si vede l’intera vallata, fino al lago d’Idro. Davvero una super opportunità. Magari non proprio l’ideale se soffrite di vertigini, ma nessun pericolo reale perché tutto è messo in sicurezza.

Anche il vicino Forte Larino, raggiungibile dal Corno in quindici minuti di camminata in discesa e molti scalini, vale una visita.

Forte Larino con il suo caratteristico tetto erboso (foto trentinograndeguerra.it )

Come arrivare a Forte Corno

Forte Corno si raggiunge in auto salendo verso Daone e seguendo i cartelli segnaletici. Si può parcheggiare proprio al di fuori del forte.

Come visitare Forte Corno

Forte Corno è visitabile esclusivamente con le guide negli orari prestabiliti.

Periodo 22 giugno 2024 – 15 settembre 2024 : Sabato e domenica dalle 10:00 alle 11:00; dalle 14:00 alle 15:00 e dalle 16:00 alle 17:00

Nel periodo dall’1 agosto al 31 agosto 2024 :tutti i giorni dalle 10:00 alle 11:00; dalle 14:00 alle 15:00 e dalle 16:00 alle 17:00

Visite guidate serali: mercoledì 17 luglio e mercoledì 14 e 21 agosto 2024. Ore 21.00, con prenotazione obbligatoria allo 0465 901217

Tariffe Forte Corno

€ 5,00 INTERO. Visite serali : € 7,00 INTERO (comprende la navetta dal centro di Praso). Gratuito fino a 10 anni e con Trentino Guest Card. Sconto 20%, sul prezzo intero, per possessori Voucher Rocca d’Anfo.

Contatti

Forte Corno
Via al Forte, 3 – Praso (TN)
sito web: www.fortecorno.it

Dove mangiare vicino a Forte Corno

Noi abbiamo poi chiuso la mattinata con un ottimo pranzo all’Albergo Miramonti La Pozza, sopra Roncone. Un posto motto accogliente con il parco giochi e il campo da beach volley proprio all’esterno. Da non perdere la serie infinita e golosa di antipasti della casa, tra cui il mitico “radicchio dell’orso”, ma anche i primi e i dolci! non sono da meno: abbondanti e golosissimi. Da provare! Telefono: 0465 901108.

Cosa fare in Valle del Chiese

Infine, per programmare al meglio la vostra vacanza in Valle del Chiese ecco la mini guida estiva con tanti ottimi spunti: clicca QUI

“Coco gioca col vento”, per viaggiare

Coco gioca col vento è un libro per bambini che nasce dal pensiero forte di far conoscere la storia di Tomaso, il fratello dell’autrice, Romina Michelotti, che è mancato lo scorso anno all’età di 32 anni. Questo viaggio nei ricordi avviente attraverso le foto che Tomaso ha scattato in giro per il mondo. Il testo alterna rime alla prosa e il fatto che racconti una storia vera lo rende davvero emozionante e la sua stesura è avvenuta interamente durante la quarantena del 2020.

 

L’opera ha come protagonista Coco, il quale ha sempre avuto voglia di viaggiare nonostante un drago capriccioso che lo accompagna – la sua brutta malattia – lo affatichi. Decide di partire comunque e aiutato dal suo amico vento gira per il mondo incontrando buffi animali parlanti, maestosi paesaggi e audaci mezzi di trasporto. Dopo tanto viaggiare vuole rientrare al paese d’origine ma sulla via del ritorno si ripresenta il drago e questa volta non gli lascia scampo. Il vento accorre ancora in suo aiuto e lo spinge su una stella da dove Coco continuerà a girare il mondo e ad avere pensieri buoni per le persone che l’hanno amato.

La raccolta potrà essere sfogliata come un album fotografico in quanto ogni immagine comunica qualcosa, oppure letta ai bambini come una storia perché si immedesimino nelle situazioni e volino con la fantasia.

 

Questo libro vuole affrontare il tema del viaggio fuori e dentro la malattia e della resilienza nella stessa. Il testo elogia poi la lentezza, che di questi tempi è fuori moda. Temi grandi, anche per i grandi, ma di cui all’autrice è sembrato importante parlare (con delicatezza, appunto) ai più piccoli.

Questo volume è stato pensato per essere letto ad ogni bimbo che già conosce la storia del protagonista e a tanti altri per impararne una nuova. Un viaggio curioso intorno al mondo, una storia senza un «e vissero felici e contenti» come finale, una lezione significativa di vita piena.

L’evento di presentazione e racconto del libro, di cui di seguito riportiamo le date del “tour”, avviene con la tecnica del Kamishibai (teatro di immagini) ed è seguito da un breve laboratorio per bambini dal titolo “Il prossimo viaggio di Coco”:

  • sabato 31 luglio 2021 ore 16:30 al Parco delle feste di Lagolo – Comune di Madruzzo
  • martedì 17 agosto 2021 ore 18,45 alla Biblioteca Comunale Antonelliana di Senigallia
  • giovedì 2 settembre 2021 ore 18 al Forte alto di Nago (all’interno della mostra “Fragile”)

Altre date saranno a Levico, alle palafitte di Fiavè, a Ledro Land Art, alla Mondadori di Riva, al Cantiere 26 di Arco, ma anche a Trento e in altri luoghi con date che verranno definite nelle prossime settimane. Sul sito ufficiale troverete tutti gli aggiornamenti.

Co-linving nel Vanoi: opportunità per cambiare vita

“Coliving: collaborare condividere abitare” è un progetto che permette ad alcune famiglie selezionate grazie ad un bando di avere una casa in comodato gratuito per quattro anni per vivere in luoghi a scarsa densità di popolazione. Dopo gli Altipiani cimbri è ora la volta della zona del Vanoi, nel Comune di Canal San Bovo. Gli appartamenti messi a disposizione sono cinque e il 7 agosto con gli Open Days si avrà l’opportunità unica non solo di vederli, ma anche di visitare il paese  e apprezzarne la qualità di vita sociale ed ambientale.

Questo del “coliving” è un progetto nato all’interno del Distretto famiglia di Primiero nell’ambito delle iniziative promosse dalla Giunta provinciale per valorizzare i territori di montagna. Come a Luserna nel 2020, sugli Altipiani cimbri, anche a Canal San Bovo il coliving punta ad invertire il trend di spopolamento del territorio e i partecipanti dovranno impegnarsi nei confronti della comunità contribuendo con attività di volontariato a favore del benessere di tutti.

Il  7 agosto il Comune di Canal San Bovo aprirà dunque le porte dei cinque appartamenti oggetto del bando ai nuclei familiari potenzialmente interessati a cogliere questa interessante opportunità di vivere in un Comune immerso in una cornice naturale di grande bellezza (per gli Open Days è necessario iscriversi cliccando QUI.). Il bando è infatti ancora aperto e ha scadenza il 31 agosto 2021 ed è rivolto a cinque giovani nuclei familiari, con o senza figli, che vogliono mettersi in gioco e costruire un percorso di vita nuovo all’interno della comunità di Canal San Bovo. I requisiti preferenziali per partecipare al bando sono (attenzione, per i requisiti completi consultare il bando QUI):
– età compresa tra i 18 e i 45 anni;
– non residente sul territorio da almeno 5 anni (salvo i casi previsti dal bando);
– nucleo familiare con un reddito minimo

Una nota importante: gli appartamenti saranno dotati di connessione a banda larga per supportare forme di lavoro in modalità smart-working per rendere maggiormente attrattiva la proposta alle potenziali giovani famiglie

L’appuntamento per gli Open Days è fissato alle ore 10.30 presso il Polo Scolastico di Canal San Bovo, località Lausen. Durante le visite sarà garantita animazione per i bambini. Le visite si svolgeranno seguendo le direttive in merito alla sicurezza Covid-19.

Il progetto vede coinvolte Provincia autonoma di Trento (Agenzia per la coesione sociale, la famiglia, la natalità, Servizio politiche della casa, UMST- Unità di missione strategica Innovazione Settori Energia e Telecomunicazioni), Comune di Canal San Bovo, Comunità di Primiero, Itea spa, Fondazione Franco Demarchi, con il supporto del Manager territoriale del Distretto famiglia e del Piano giovani del Primiero. QUI si può scaricare la brochure dettagliata.

Il programma degli Open Days sarà il seguente:

    • Ritrovo ore 10.30 presso il Polo Scolastico a Canal San Bovo – Località Lausen
      • Saluti istituzionali  – Bortolo Rattin, Sindaco di Canal San Bovo
      • Il progetto Coliving e il bando – Luciano Malfer, Dirigente generale Agenzia per la coesione sociale, la famiglia e la natalità
      • Gli appartamenti – Vicepresidente di ITEA S.p.A., Michele Condini, Davide Casadio, Assessore Comune Canal San Bovo
      • Il progetto sociale – Laura Ravanelli – Coordinatore generale Fondazione Franco Demarchi, Roberta La Macchia – Referente Distretto famiglia di Primiero
      • Il territorio – Andreina Stefani , Commissione famiglia di Canal San Bovo
      • L’esperienza dei co livers di Luserna
    • 13.00 Pranzo comunitario
    • 14.30 Visita agli appartamenti

Maggiori info:

COMUNITÀ DI PRIMIERO tecnico@primiero.tn.it tel: 0439 64641 www.primiero.tn.it

COMUNE DI CANAL SAN BOVO upr@comune.canalsanbovo.tn.it tel: 0439.719907 www.canalsanbovo.net

AGENZIA PER LA FAMIGLIA, NATALITÀ E POLITICHE GIOVANILI PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO agenziafamiglia@provincia.tn.it tel. 0461-494110 www.trentinofamiglia.it

A Malga Colo, bontà assicurata

Malga Colo si trova a Ronchi, in Valsugana, ed è gestita da 9 anni da Patrick Caumo e dalla sua famiglia. Patrick è un appassionato e giovane produttore di formaggi da tre anni: dopo aver fatto il pastore ed aver avuto così la possibilità di conoscere da vicino gli animali (che un po’ rimpiange)  ha preso il posto del precedente casaro, tramandando così segreti e passione. La struttura ospita un’ottantina di mucche che pascolano sempre all’aperto e mangiano erba di montagna, producendo quindi un ottimo latte e formaggio di alta qualità.Specialità della malga sono il nostrano e le caciotte (in particolare quelle aromatizzate alle erbe), ma anche il burro, la ricotta e, da quest’anno, anche lo yogurt. Questi prodotti sono acquistabili allo spaccio, ma si possono anche assaggiare nei taglieri sui tavoli all’aperto, un bel modo per celebrare questa bontà.

La vita della malga, anche se per chi la vede da fuori può sembrare affascinante e bucolica, è invece piuttosto dura, come racconta Patrick: sveglia alle 4 del mattino per recuperare le mucche che pascolano all’aperto anche di notte, poi inizia la mungitura e quindi la preparazione del formaggio. All’inizio della stagione si lavorano anche 11 o 12 quintali di latte al giorno, che mano a mano vanno calando per via della diminuzione di erba disponibile e del fatto che molte mucche diventano gravide.

Se chiediamo al casaro perché si dovrebbe prediligere il formaggio di malga la risposta è ovvia: il prodotto è più sano di quello industriale, perché le mucche mangiano solo erba, sono libere (e felici, diremmo noi). Si aggiunge solo il caglio e il fermento, senza additivi chimici. Il sapore è unico. Si sente la montagna per davvero e la salute ne trae vantaggio. Noi aggiungiamo che favorire i prodotti del territorio e il lavoro artigianale dei caseifici è un’azione utile per queste piccole economie.

Nella vetrina della malga c’è l’imbarazzo della scelta per chi vuole portare via un pezzettino di pura bontà: caciotte aromatizzate alle erbe (timo, peperoncino, peperoncino e aglio, origano), le caciotte semplici, il nostrano di malga (prodotto di punta), il burro di malga fatto con panna di affioramento, le ricotte affumicate da pasto oppure da grattugiare, la ricotta fresca, il cuor di ricotta (la parte più morbida della ricotta) e la tosella trentina da fare alla piastra. Una carrellata di prodotti succulenti e soprattutto sani! E come ci aveva avvertiti Patrick: lo yogurt.

 

 

 

 

*Questa malga rientra nel progetto Trentino di malga: un marchio che identifica solo ed esclusivamente le specialità casearie prodotte nelle malghe della nostra provincia con latte d’alpeggio e stagionatura di almeno 9 mesi. Molti di questi formaggi vengono presentati nell’ambito di concorsi gastronomici come “Formai dal mont” che ha luogo nella splendida cornice di Castel Valer in Val di Non o a quello dei Formaggi di malga della Valsugana che ha luogo a Castel Ivano. I prodotti presentati e premiati in queste competizioni sono presenti all’evento “Malghe in fermento” che Palazzo Roccabruna organizza tradizionalmente a metà novembre. QUI più informazioni.

Nei dintorni di Malga Colo c’è la possibilità di vedere il lago che sta poco sopra e naturalmente ci si può inoltrare per i sentieri di montagna o percorre il sentiero che collega le altre malghe della zona: la Casapinello per esempio o la Setteselle. Bellissimo girare per questa zona del Lagorai anche con la bici elettrica.

Questa malga aderisce al progetto “Adotta una mucca”: un progetto realizzato dell’Azienda per il Turismo Valsugana – Lagorai (Trentino) in collaborazione con l’Associazione Culturale “Adotta Una Mucca”. I motivi per partecipare a questa iniziativa possono essere diversi: per sostenere le attività montane, supportare un’economia locale a km0 o per regalare qualcosa di speciale alle persone che vuoi bene. Desiree, Gloria, Jenny e le altre vi aspettano!

Info utili: aperta solitamente da metà giugno a metà settembre.
Contatti: 📞 347 8075311

Per scoprire tutte le malghe che aderiscono al progetto Trentino di MalgaCLICCA QUI!

Malga Preghena: pizza d’alpeggio

Malga poco conosciuta ma assolutamente da visitare, in Val di Non, a quasi duemila metri d’altitudine (1.925 metri per l’esattezza). Raggiungibile in auto su strada asfaltata, è aperta solo d’estate fino a metà settembre (per il 2024 s prevede l’apertura dopo il 10 giugno): ottima la ristorazione, ma qui vengono prodotti anche formaggi (fa parte del progetto Trentino di Malga*), salumi, oltre che miele e marmellate. Si raggiunge da Bresimo, prendendo la strada per le malghe Bordolona e Preghena: dodici chilometri che verranno ricompensati da tante meraviglie.
Malga Pregehena formaggio trentino pizza alpeggio

Malga Pregehena

Innanzitutto, il paesaggio: ampi pascoli, con un piccolo laghetto immerso nel verde con cavalli e mucche. Daniele, giovanissimo casaro, produce il Nostrano, il Casolèt, ma anche yogurt e ricotta, sia fresca che affumicata, tutto acquistabile allo spaccio della malga.

Malga Pregehena formaggio trentino pizza alpeggio

Malga Pregehena

Francesco Gubert, esperto e responsabile della qualità di Trentino di Malga, ci ha spiegato che il Nostrano non è altro che il formaggio che si produce nel luogo in cui si trova la malga. Ha la caratteristica di essere semi-grasso: metà latte intero e metà latte scremato, ma soprattutto a latte crudo. Una volta munto il latte finisce nel paiolo di rame e riscaldato con il fuoco a legna. Si tratta quindi di un prodotto interamente fatto a mano e racchiude l’espressione di una tradizione che viene tramandata. Si stagiona dai due ai tre mesi, fino addirittura ad un anno. Malga Pregehena formaggio trentino pizza alpeggioLa cantina di questa malga è ben fornita. C’è anche una forma speciale, quella di un formaggio di lunga stagionatura che potremmo definire “simil-grana”. Niente da fare però, prima di un anno non si può toccare! Sarà pronto per l’estate 2021. Malga Pregehena formaggio trentino pizza alpeggio

Se siete dei buongustai passando di qui non potete non assaggiare le specialità Patrizia, mamma di Daniele: ovviamente tagliere di formaggi (accompagnati da un’ottima confettura di mirtilli rossi), gli affettati (rigorosamente della malga), ma anche i super “tortei de patate” e i cavoli cappucci! Un tipico pranzo trentino e soprattutto noneso. Non mancano polenta con spezzatino, salsicce, formaggio fuso. Qui si pranza e si cena, ma bisogna prenotare. Attenzione: venerdì, sabato e domenica qui si mangia la pizza d’alpeggio, ovvero la pizza con i prodotti della malga. Un esempio da leccarsi i baffi: la “Bresimo” con i porcini e la pasta di lucanica.
Malga Pregehena formaggio trentino pizza alpeggio

*Questa malga rientra nel progetto Trentino di Malga: un marchio che identifica solo ed esclusivamente le specialità casearie prodotte nelle malghe della nostra provincia con latte d’alpeggio e stagionatura di almeno 9 mesi. Molti di questi formaggi vengono presentati nell’ambito di concorsi gastronomici come “Formai dal mont” che ha luogo nella splendida cornice di Castel Valer in Val di Non o a quello dei Formaggi di malga della Valsugana che ha luogo a Castel Ivano. I prodotti presentati e premiati in queste competizioni sono presenti all’evento “Malghe in fermento” che Palazzo Roccabruna organizza tradizionalmente a metà novembre. QUI più informazioni.

Per info e prenotazioni a Malga Preghena 📞 338 4553275

Malga Preghena è una delle realtà che aderiscono al progetto Trentino di Malga, per scoprire tutte le altre, CLICCA QUI!