Author - Annalisa

Valle dei Laghi: che panorama da Pra dei Brenzi

Se siete alla ricerca di una passeggiata vicino alla città di Trento, vi consigliamo di arrivare a Pra dei Brenzi in Valle dei Laghi per godere di un bellissimo panorama.

Si parte da Monte Terlago, circa 20 minuti da Trento, al paese lasciate la strada principale che continua verso i  laghi di Lamar e salite a destra in paese fino a quando la strada si interrompe. Troverete un parcheggio che è lo stesso punto di partenza di un’altra bella passeggiata i prati di Prada. Dal parcheggio questa volta, noi seguiamo a piedi la strada che sale a sinistra con indicazioni per Andalo.La passeggiata è in salita costante, 400 metri di dislivello su strada sterrata. Impiegherete circa 1 ora e 15, il dislivello potrebbe spaventare ma sale sempre dolcemente. Non adatto per passeggini. Le indicazioni per Andalo le teniamo in considerazione solo per la partenza poi si percorre sempre la strada sterrata. Dopo circa un’ora  lasciamo la strada principale e proseguiamo in quella che sale sulla sinistra oltrepassando una grande stanga verde.

Ormai manca poco, lungo il percorso avrete già potuto intravedere degli scorci di panorama, ma una volta in cima rimarrete a bocca aperta, davanti a voi da sinistra: l’inizio della catena del Lagorai con la Panarotta, il Fravort, il Calisio, il Piz di Levico, la Marzola, la Vigolana, il Monte Bondone e la Valle dei Laghi. Lo avevamo detto che il panorama sarebbe stato wow!!!Poco sopra il grande prato c’è il Rifugio Pra dei Brenzi, di proprietà del comune Vallelaghi ma chiuso. Sul posto, una fontanella di acqua freschissima e una tavola per picnic.Durante la passeggiata aprite bene gli occhi perché, come noi, potreste imbattervi in qualche curioso scheletro, questo è grosso cranio di cervo femmina. Curioso no?

Altri posti da visitare nei dintorni :

Agritur La Meta, relax in Valle del Chiese

Se siete alla ricerca di pace e tranquillità lontano da ritmi frenetici, l’Agritur la Meta è assolutamente il posto perfetto. Il cinguettio degli uccellini e il bel panorama vi accompagneranno durante il vostro soggiorno.Si trova, a un’ora da Trento, in località Por alle porte della Val Daone completamente immerso nel verde.
Al vostro arrivo troverete Marina e il marito che con impegno e determinazione hanno creato questo angolo di paradiso.  L’agriturismo offre servizio di pernottamento e prima colazione. Sono tre stanze con soppalco e balcone che si differenziano tra loro per il colore: camera Verde, Rosa e Azzurra. Tutte molto curate, pulite e accoglienti. Se avrete bisogno di un consiglio dove mangiare per pranzo e cena non esitate a chiedere a Marina, vi svelerà i migliori locali del posto. Durante la nostra permanenza noi siamo stati al ristorante Borel Pieve di Bono e al ristorante Aurora di Cimego di Borgo Chiese (ottima la pizza!). All’Agritur la Meta le colazioni sono gustose con dolci torte e lo yogurt di loro produzione. E’ possibile richiedere la colazione salata.

 

Oltre che accogliere gli ospiti e prendersi cura dell’agritur, Marina si occupa dell’azienda agricola producendo formaggi e miele: tomini, caciotte, caprini, ricotta e primo sale sono realizzati con il latte delle sue capre e il miele prodotto dai suoi alveari (acacia, millefiori, rododendro…). Da pochissimo si sta specializzando nella produzione di humus, uno dei migliori concimi naturali, ricavato dal suo allevamento di lombrichi.

Marina ha 30 caprette ognuna con il proprio nome che riconosce e coccola una ad una. Spesso vivere in città non permette ai più piccoli (e i più grandi non ci pensano più) di conoscere il faticoso lavoro che comporta la produzione formaggio. Quale occasione migliore di poterlo vederlo con i propri occhi?! Marina è felice di coinvolgere i suoi ospiti nella mungitura delle caprette e udite udite potrete coccolarle mentre la macchina da mungitura farà il grosso del lavoro. Marina inoltre vi condurrà a conoscere la sua azienda e il laboratorio di caseificazione da cui nascono i suoi prodotti.

Questo posto è davvero rigenerante, vi accorgerete che lascerà un piacevole ricordo in ognuno di voi. Presso l’agritur La Meta e tutte le strutture recettive della Valle del Chiese, potrete acquistare il gioco “La valle dei tesori“, un gioco in scatola che vi farà scoprire gli scorci più belli della valle divertendovi tra amici e con tutta la famiglia.

E’ il risultato di un progetto didattico che il Consorzio Turistico Valle del Chiese in stretta sinergia con il Consorzio del BIM del Chiese che ha coinvolto tutte le scuole dell’infanzia della valle. I bambini – i veri protagonisti di questa iniziativa assieme alle loro insegnanti – hanno esplorato il loro territorio e lo hanno raccontato con uno sguardo disincantato e curioso, con la gioia e l’entusiasmo che i più piccoli sanno mettere in ogni scoperta. Costo del gioco in scatola: 20 euro.

Da qui ci sono tante possibilità per vivere a pieno il territorio della valle del Chiese e dintorni:

Osteria Sant’Anna: nel verde del Bondone

Quello che vi stiamo per raccontare è uno di quei posti dove scendi dalla macchina e dici: WOW! L’osteria Sant’Anna si trova a 15 minuti da Trento seguendo la strada per il Monte Bondone.Nell’abitato di Sopramonte, oltrepassate il semaforo e seguite le indicazioni sulla destra.  C’è la possibilità di arrivarci facendo una passeggiata adatta ai bambini dai 5 anni in su, sono circa 6 chilometri con 230 di dislivello: lasciate la macchina a Sopramonte, percorrete la parte nuova del paese su strada asfaltata fino ad un capitello: da lì si prende sulla sinistra un bel sentiero n°17 che porta prima a Maso Berlandi e poi su fino a Maso Ghenzi. Si prosegue in mezzo a una bellissima vegetazione fino a quando si sbuca su una strada sterrata e in lontananza i prati di S.Anna.Dopo pochi minuti eccoci davanti alle case dove era attivo fino al 1450 un convento degli Agostiniani e all’antica chiesetta ricordata nelle vecchie carte già all’inizio del 1200. Rimaniamo stupiti dalla vista: ammiriamo il Bondone e la Paganella e tutta la corona di montagne. Il prato è davvero grandissimo, un’oasi di pace dove i bambini possono correre senza pericoli e c’è anche una area pic-nic con alcuni grandi alberi. Da qui si potrebbe arrivare in un’ora ai Piani di Mezzavia.

In fondo al prato, elegante e molto curata nei particolari, si trova l’osteria Sant’Anna con uno staff giovane che lascia trasparire l’amore per questo posto. Non perdetevi gli ottimi piatti proposti, un menù con prodotti genuini del territorio, presentati con cura e originalità. È gradita la prenotazione 0461.1860370. I piatti erano super invitanti, per noi oggi tagliere con tortel di patate, affettato, formaggi misti, capucci e fagioli, un ottimo piatto con polenta, coniglio, crauti e “guazet” (il “guazet” è il piatto di una volta composto da cuore, polmone, fegato, trachea e reni, detto così fa un certo senso, ma per un momento non ho pensato a cosa stessi mangiando e devo dire che il sapore era ottimo!), molto originale e ottima anche la parmigiana di zucchine presentata nel vasetto. Per i bambini sempre disponibile piatti più semplici come pasta pomodoro/regù e cotoletta con patatine.

*Super novità di quest’estate è il servizio picnic: su prenotazione puoi comporre il tuo menù e assaporarlo direttamente sui prati intorno all’osteria. Consulta il gustosissimo menù Picnic.

Se l’interno dell’osteria è accogliente e curata con angoli caratteristici, una zona per l’allattamento e una piccola cantina dei vini,

certamente anche la parte esterna è invidiabile: un allestimento semplice che rende tutto molto romantico, immaginate quando alla sera accendono tutte le lucette intorno ai gazebi. Super anche la vista sulla vallata.

Presso l’osteria è possibile festeggiare anche i vostri eventi più importanti: feste di compleanno, lauree, pensionamenti, battesimi, comunioni e matrimoni.

Il nostro è sicuramente un arrivederci a prestissimo!

Per chi è salito a piedi, la strada del ritorno avviene dallo stesso percorso.

Toblino: un castello sul lago

Oggi vogliamo farvi scoprire una passeggiata ad anello nella Valle dei Laghi della durata di circa due ore (otto chilometri), tutta accessibile anche con il passeggino.

Dopo aver trovato un parcheggio (attenzione che quello del ristorante Due Laghi è riservato ai clienti 😉 ) , basterà attraversare la strada e iniziamo a percorrere la passerella lungo lago: la vegetazione circostante sembra quasi che ci avvolga, poi pian piano si apre la vista sul lago.

Affascinante il panorama intorno a noi, suggestivo l’effetto specchio che crea l’acqua.

Una piccola sosta ad ammirare il maestoso castello è dovuta e per chi desidera vedere oche e papere da vicino basterà lanciare qualche pezzo di pane secco e correranno da voi. 

Finita la passerella la camminata continua su una stradina sterrata che costeggia il lago, è possibile sedersi sulle panchine di legno che si trovano lungo il percorso per ammirare la vista da cartolina che abbiamo davanti o magari fare una piccola pausa prima di ripartire.

Arrivati alla fine del lago proseguiamo sul grande marciapiede (sulla strada principale) arrivando fino alla rotatoria della “Cantina di Toblino”. Alla rotatoria giriamo a sinistra e continuiamo la passeggiata lungo la ciclabile che costeggia la strada in direzione Pergolese. In fondo alla ciclabile si arriva alla località  Ponte Olivetti: oltrepassiamo il torrente Rimone (che collega il Lago di Toblino con il Lago di Cavedine) e prendiamo sulla sinistra la stradina che lo costeggia.

Questo è un tratto di passeggiata su strada sterrata: da qui il paesaggio si riempie di ulivi, vigne e meleti che, con i loro colori regalano scenari incantevoli in tutte le stagioni.

Ora non ci si può più sbagliare: seguiamo la strada sterrata che inizia a salire con un piccolo dislivello, fino a ricongiungerci con la strada asfaltata. La strada inizia a scendere, incontriamo un vecchio e affascinante rudere ricoperto dalla vegetazione, proseguiamo passando di fianco alla pescicoltura, fino ad arrivare dietro al ristorante “Il Giardino delle Spezie”, a questo punto basterà attraversare la strada per tornare al punto di partenza.

Nei dintorni trovate:

Il laghetto delle Maddalene

COsa vedere in estate in Val di Non? Bellissimo il giro al Goldlahnsee, un laghetto delizioso nel cuore delle Maddalene

Oggi vogliamo farvi scoprire un laghetto meraviglioso che si nasconde sul gruppo delle Maddalene in val di Non: il Goldlahnsee (2291 metri). In questa zona non è l’unico lago, infatti cartina alla mano potrete scovarne moltissimi.  Questa escursione ha come punto di partenza il Rifugio Maddalene o malga Val in val di Non  (1925 metri) raggiungibile in macchina da Rumo, un’ora da Trento, su ripida strada cementata (30 percento di pendenza), è obbligatorio richiedere il permesso gratuito presso il bar Lanterna a Rumo. In possesso del permesso seguite le indicazioni per località Lanza. Potete leggere il racconto della nostra notte in rifugio QUI.

Dal rifugio seguire le indicazioni per Passo di Brez e seguite sempre il segnavia 133. Questa escursione è consigliata per bambini dai 5/6 anni abituati a camminare in montagna, il giro non presenza grandi difficoltà ma il sentiero è abbastanza stretto e risulta importante avere un passo sicuro. Per arrivare al Goldlahnsee impiegherete circa 1 ora e mezza (solo andata) con 430 metri di dislivello. I primi quaranta minuti sono tutti in salita ma con un panorama sul gruppo delle Maddalene e la val di Non davvero suggestivo.

I prati fioriti con mille colori regalano un paesaggio da cartolina. Arrivati sulla sella possiamo ammirare dall’alto la val d’Ultimo, da qui si scende ripidamente su terreno sconnesso seguendo sempre il segnavia. Oltrepassato questo tratto più impegnativo, il sali e scendi ci accompagnerà fino al laghetto.

Eccolo, il laghetto che appare all’improvviso, meraviglioso in superficie il riflesso delle montagne, l’acqua è a dir poco “freddina” ma non ci sono parole per descrivere la soddisfazione che lascia l’immergere i piedini nelle acqua ghiacciata dopo una camminata. Prendetevi il tempo per godervi questa pace, non è da tutti i giorni trovarsi in un posto così. Per il ritorno si segue lo stesso sentiero dell’andata.

La Val di Non in estate offre tante belle idee per le famiglie che vogliono vivere appieno questo splendido territorio, le abbiamo raccolte tutte in una mini-guida, leggete QUI!

Quanti omini in Val Sarentino!

Amanti della belle passeggiate panoramiche, oggi vi vogliamo proporre questa bellissima escursione, adatta a tutti, che vi porterà in un luogo davvero magico dove, si narra, nelle notti di luna danzavano le streghe che con i loro riti  allontanavano il demonio. Non abbiate paura e scoprite assieme questo bel itinerario 😎 che vi aspetta in Val  Sarentino, tra immensi prati e bellissimi masi tipici dell’Alto Adige.

Da Sarentino si prosegue lungo la strada seguendo per la località Prati fino al rifugio Sarner Skihütte (1618mt) dove si lascia la macchina (attualmente chiuso)


Si continua a piedi per il semplice sentiero n.2 nel bosco, e si arriva in circa 30/40 minuti la malga Aueneralm, raggiungibile anche con il passeggino (solo fino a qui) come testimonia simpaticamente il disegno posto su un grande sasso.


Noi decidiamo di proseguire spediti tra prati ricchi di rododendri immersi in un un verde spettacolare disseminato di tantissime varietà di fiori, mentre tante belle mucche ci osservano.

Eccoci al passo dei Prati 1924 m:  le indicazioni sono molto chiare e prendiamo il sentiero a sinistra che pare scolpito nella montagna ed ecco i primi ometti. Arrivati alla cima lo spettacolo è assicurato e difficilmente descrivibile a parole… per fortuna ci sono le foto! 😉

Un luogo incantato, dove le parole lasciano spazio al silenzio, intorno a noi centinaia di queste costruzioni fatte di pietra arenaria, chiamati proprio “omini di pietra”. Viene davvero voglia di fermarsi un po’ incuriositi da queste forme diverse una dall’altra (per arrivare fino a qui ci abbiamo impiegato circa un’ora e 20 minuti).

E’ ancora presto per concludere questa bella giornata e allora, ripresa la via del ritorno, svoltiamo seguendo le indicazioni per malga Moltnerr Kaser,che raggiungiamo in mezz’ora di comoda passeggiata e dove decidiamo di fermarci a pranzo.

Come tutte le malghe dell’Alto Adige è davvero deliziosa piena di fiori curatissima con un angolo giochi per i bambini. Inutile raccontare che abbiamo mangiato come al solito un superlativo kaiserschmarren e qualcuno ha scelto i canederli al formaggio di grano saraceno: sono una garanzia! Dopo esserci riposati riprendiamo il sentiero in leggera salita che ci riporta al percorso iniziale. Ammiriamo ancora una volta il paesaggio a 360° sulle montagne intorno a noi, le splendide dolomiti e le catene montuose austriache ripromettendoci di ritornare per andare al Rifugio Merano. In poco più di un’ora ritorniamo al punto da dove siamo partiti, una piccola sosta doverosa per l’ospitalità alla Capanna Sarentino dove potete approfittare dei dolci deliziosi.

Una gita che non dimenticheremo… con ancora negli occhi gli ometti di pietra* e un paesaggio incantato!

*Cercando un po’ qua e là sul web abbiamo scoperto che queste costruzioni hanno diversi significati: in montagna (e nell’alpinismo) sono utilizzati per indicare il percorso da seguire, in assenza delle indicazioni ufficiali. Sono costruiti dagli escursionisti per segnalare l’andamento del sentiero in passaggi non particolarmente evidenti, dove sarebbe possibile uscire dal tracciato. Ma in Val Sarentino questo luogo ha un significato davvero suggestivo, si narra infatti che durante l’inverno, quando una nebbia fitta ricopre la vetta del monte, gli “omini di pietra” sono come avvolti da una misteriosa atmosfera che rievoca antiche storie e leggende. Il diavolo e le streghe erano soliti incontrarsi in questo luogo per compiere rituali. Anche la strega “Pachlerzottl”, la più nota della Val Sarentino, era solita aggirarsi da queste parti. In effetti la vicende della strega Pachlerzottl è avvolta da un triste ricordo. Il suo vero nome era Barbara Pachlerin, una donna bruciata viva nel 1540 perché sospettata di stregoneria. Gli abitanti di Prati sospettavano che sin da bambina Barbara, così come sua sorella e sua madre, fosse una strega, ecco perché, dopo aver sposato il proprietario del maso Pachler (il signor Kunz), lasciò il posto di origine per trasferirsi a Lana al Vento, con la speranza di vivere in pace lontana dalle cattive dicerie. Purtroppo l’invidia dei vicini e le strane abitudini della bimba favorirono i sospetti anche nel nuovo paese di residenza. Addirittura Barbara fu accusata di essere la causa della morte di un bambino ammalatosi gravemente che lei stessa aveva cresciuto e curato amorevolmente. Afflitta dagli sguardi della gente e dall’impossibilità di difendersi, Barbara iniziò a condurre una vita isolata vagabondando di tanto in tanto senza prestare attenzione al suo aspetto disordinato. Ben presto si guadagnò il soprannome di “Pachlerzottl” (la scarmigliona del maso Pachler). Ben presto le autorità vennero a conoscenza di questa strana ragazza ecco perché venne rinchiusa nella torre del Castel Reineck dove fu costretta a subire numerose torture. Il 28 Agosto 1540 Barbara venne condannata al rogo e solo nel 20° secolo venne soprannominata la strega “Pachlerzottl”.”

Passo Tremalzo: Belvedere Marogna

Per poter ammirare contemporaneamente il lago di Ledro e il lago di Garda dall’alto basta una semplice escursione che in poco più di un’ora permette di raggiungere il Belvedere di Marogna, al Passo Tremalzo.

COME ARRIVARE

Passo del Tremalzo si raggiunge dalla valle di Ledro. Lasciato alle spalle il lago si prosegue in direzione Tiarno, fino al biotopo del lago d’Ampola. Si seguono quindi sulla sinistra le indicazioni per Passo Tremalzo.
La strada sale con numerosi tornanti raggiungendo il passo in poco più di una decina di chilometri. Più si sale e più il paesaggio cambia.
Si parcheggia la macchina al Rifugio Garda (1702m), dove la strada si interrompe e da qui si seguono le indicazioni per il Corno della Marogna (1953m).
Il sentiero è inizialmente molto comodo, con ampia strada sterrata con poco dislivello. Nel salire sulla destra possiamo già vedere la meta: il colle più basso è il Belvedere di Marogna e quello più alto il Corno.In circa venti minuti di camminata si giunge alla sella detta Bocca di val Marcia (1790m), dove la vista spazia sull’Adamello e la Presanella.Continuando, la strada porta ad attraversare una galleria risalente all’epoca della guerra mondiale. Non è necessaria la luce frontale perché la galleria è lunga soltanto un centinaio di metri, ma se la avete fatela accendere ai bambini per creare quell’atmosfera da veri esploratori che tanto piace loro.Oltrepassata la galleria si sale a destra tra i mughi e il sentiero si fa più stretto, anche se sempre ben visibile.

A DESTRA O A SINISTRA?

Dopo un breve tratto il sentiero si biforca: a destra porta in pochissimo tempo al Belvedere, a sinistra invece sale sul Corno di Marogna. Con i piccolini consigliamo di proseguire a destra verso il Belvedere e godersi la vista dell’Adamello, Presanella, le Dolomiti di Brenta e il lago di Ledro.

I bambini più allenati possono procedere a sinistra per quindici minuti e arrivare al Corno: il sentiero è molto ripido ma la visuale da lassù permette di ammirare anche il lago di Garda e il monte Baldo.

Il ritorno avviene dalla stessa strada dell’andata.

Note importanti: il sentiero è tutto al sole ma ben ventilato grazie alla brezza del lago di Garda, nei mesi più caldi sono indispensabili bandana o cappellino e dell’acqua.

NEI DINTORNI

Non dimenticate la nostra mini guida estiva per la Valle di Ledro, con tanti suggerimenti utili per la vostra vacanza. La trovate QUI

Per maggiori informazioni potete anche consultare il sito di APT Garda Dolomiti (cliccate QUI)

Camping Azzurro: direttamente sul lago di Ledro

Il Camping Azzurro si trova sul lago di Ledro, con accesso diretto alla spiaggia di Pieve, molto frequentata dalle famiglie per i  numerosi servizi che offre. All’interno del campeggio trovate uno staff  disponibile e cordiale per rendere le vostre vacanze uniche.

Al suo interno potrete trovare 150 piazzole per le tende, camper e caravan. Sono tutte fornite di corrente elettrica e gli alberi permettono una buona ombreggiatura. Nuovissime ed eleganti le case mobili, vicine alla piscina, per godersi la vita da campeggio ma senza rinunciare al confort, sono benvenuti anche gli amici a quattro zampe. Al suo interno bagno finestrato con doccia, cucina completa di tutto il necessario, microonde, tv, wi fi gratuito, due camere da letto e divano letto, riscaldamento/condizionatore, terrazza coperta con  tavolino e sedie per mangiare all’aperto. Ogni casa mobile ha a disposizione un posto auto privato.

 

E’ un campeggio confortevole, come servizi potete trovare: una piscina con sdraio libere, un grande gazebo utilizzatissimo per i momenti di aggregazione con tavolo da ping pong e biliardo dislocato vicino alla zona barbeque ad uso libero degli ospiti del campeggio. Inoltre, sono presenti quattro blocchi di servizi riscaldati con docce calde e wc, lavatrici e asciugatrici, piccoli parchi gioco in diverse zone del campeggio, all’entrata il bar per dolci colazioni e aperitivi.

Per gli amanti dello sport c’è la possibilità di  noleggiare direttamente in campeggio city bike e e-bike ad ore o per l’intera giornata.

Suggerimento: non perdetevi i colori che il lago regala nel tardo pomeriggio!

Partendo direttamenete dal campeggio e nelle vicinanze ci sono numerose possibilità per rendere le vostre vacanze indimenticabili:

Escursioni in alta quota ed esperienze per adulti:

 

Il campeggio si trova in via Alzer 5, 38067 Pieve di Ledro (TN).

Cavedine: arrampicare a La Cosina

Oggi vi portiamo a conoscere una parete di arrampicata perfetta per chi vuole muovere i primi passi nel mondo del climbing. La falesia “La Cosina” si trova nei pressi di Cavedine, a circa 40 minuti d’auto da Trento. Noi ve la consigliamo anche perché è caratterizzata da un’ampia zona ombreggiata, perfetta quindi per le calde giornate estive.

COME ARRIVARE

Partendo da Trento si percorre la strada della Gardesana e, all’altezza di Vezzano, si seguono le indicazioni per Cavedine. Arrivati a Cavedine  si prosegue per il “Sentiero Archeologico”. Dopo alcuni tornanti, lasciate le abitazioni alle vostre spalle, arriverete al capitello dedicato a San Lorenzo e San Stefano. Qui noi, con grande stupore, abbiamo incontrato una lunga fila di cavalli al trotto. Poco distante infatti si trova il maneggio Cavalcailvento (clicca per leggere il nostro racconto).

Lasciata la macchina, ci si incammina per una decina di metri sulla strada principale lasciandosi il capitello alle spalle, fino a quando sulla destra si trovano una staccionata e una stradina stretta che sale verso il sentiero archeologico. Il sentiero per arrivare alla falesia si percorre in 20 minuti nel bosco, e non è praticabile con il passeggino. Purtroppo non c’è una segnaletica precisa ma cercheremo di essere più chiari possibili. Giunti al primo bivio, dovrete lasciare la strada bianca e continuare sulla sinistra per arrivare, poco dopo, nel bosco.

Avrete la possibilità di ammirare degli scorci bellissimi, circondati da un silenzio quasi surreale.

Al secondo incrocio senza segnaletica mantenete la destra e questo vale anche anche per il terzo. Al quarto incrocio, lasciatevi sulla destra la strada che sale e continuate sul sentiero pianeggiante fino ad arrivare e seguire le indicazione per “Giro di San Siro”. In breve arriverete alla Càrega del Diaol o Trono della Regina. Qui la leggenda narra di efferati omicidi avvenuti nel 235 d.C…. Il luogo fu successivamente adibito al culto di alcune divinità. Fa un po’ impressione a pensarci ma tant’è. Lasciatevi la Carèga sulla destra e proseguite per il sentiero che scende leggermente. Finalmente troverete l’indicazione tanto attesa per “La Cosina”: il sentiero sale nel bosco fino a raggiungere immediatamente la falesia.

LA FALESIA

La parete è circondata dal bosco, il terreno risulta irregolare ma permette comunque di ritagliarsi degli spazi dove sostare. Per i bambini sarà un vero divertimento anche poter giocare e muoversi liberamente nel bosco.

La parete è stata concepita per i principianti e le famiglie. Le vie sono una decina e  hanno un’altezza massima di 14 metri con gradi di difficoltà da 4a a 5b.

Il ritorno avviene per la strada dell’andata.

Per saperne di più visitate anche il sito di Garda Dolomiti QUI

ALTRE COSE DA FARE NEI DINTORNI

Se ti piace arrampicare, abbiamo raccolto le migliori esperienze da poter fare con i bambini in una miniguida dedicata. La trovi QUI

Se invece volete esplorare meglio questo territorio potrebbe interessarvi la nostra mini-guida Val di Cavedine e dintorni: la trovate QUI

Franzensfeste: climbing a Fortezza

Quando la passione per l’arrampicata prende il sopravvento è importante trovare il posto giusto, quello a misura di famiglia, dove poter trascorrere una giornata tranquilla ad arrampicare e godersi i ritmi lenti della natura. Ecco che abbiamo allora provato la parete di arrampicataKlettergarten Hohe Festung-Franzensfeste a Fortezza, che si contraddistingue per l’ampio spazio verde che la circonda.

COME ARRIVARE

Se si decide di percorrere l’autostrada, in poco più di un’ora da Trento si raggiunge l’uscita Bressanone\Varna: si esce dall’autostrada e si continua per 4 chilometri, seguendo le indicazioni per Fortezza. Lasciate la macchina al “parcheggio Fortezza“, che si trova sulla destra prima di oltrepassare il cavalcavia dell’autostrada. Dal parcheggio seguite la ciclabile che costeggia la strada principale: l’accesso al sentiero è ben segnalato da un’insegna in legno. Dopo poco il sentiero inizia a salire. Da qui serviranno circa 10\15 minuti per arrivare in falesia.

LA FALESIA

Ecco quindi la falesia che abbiamo provato per voi. Si presenta con  19 vie, con grado di difficoltà da 3 a 6c+, ed è pertanto l’ideale sia per chi muove i primi passi in parete che per chi ha più dimestichezza.

Il punto di forza qui è dato però dal contesto in cui si trova la parete: uno spazio con numerosi tavoli da picnic, strutture dove ancorare la slack line e un ampio prato dove i bambini possono muoversi in sicurezza tra un’arrampicata e l’altra.

Inoltre, a fianco della parete troverete una scaletta che porta ad un’altra piccola parete con alcune vie semplicissime di grado 3 ed un altro ampio spazio di gioco. Sono benvenuti anche gli amici a quattro zampe.

A fine giornata si rientra lungo lo stesso percorso dell’andata.

ALTRE COSE DA FARE NEI DINTORNI
  • Bressanone in estate coi bambini: consulta QUI la nostra mini-guida.
  • Se ti piace arrampicare, abbiamo raccolto le migliori esperienze da poter fare con i bambini in una miniguida dedicata. La trovi QUI