Author - Andrea

Rifugio Campei: panorama e gusto

Il Rifugio Campei si trova adagiato sui prati del Monte Baldo, circondato da un paesaggio incontaminato. Per arrivare vi aspetta una bella camminata con vista panoramica. Sono 5 chilometri e mezzo, ma non presentando grande dislivello non è necessario uno sforzo fisico esagerato. Potete parcheggiare la macchina nei pressi del Rifugio Graziani e da qui partire per la vostra avventura.
La prima parte del percorso si svolge su una strada sterrata abbastanza pianeggiante, che offre una splendida vista sulla valle sottostante.

Dopo circa due chilometri e mezzo (45 minuti circa) si arriva a Malga Campo, dove nella bella stagione si possono vedere mucche e pecore al pascolo nei prati. Attenzione perché a questo punto il sentiero si fa più stretto ed esposto. Nulla di pericoloso, ma ovviamente tenete vicini i bambini e percorrete questo tratto con attenzione. Se siete fortunati potrete anche incontrare camosci e marmotte.

Con un’altra ora di cammino su un sentiero panoramico, immersi nella natura, si arriva finalmente al Rifugio Campei, a 1470 metri d’altitudine, proprio sotto la cima del Monte Altissimo.

 

Il panorama che si può ammirare da qui è davvero incantevole: le vette dell’Adamello, le Dolomiti di Brenta, il Lagorai, la Marmolada, fino alla catena dei Monti Lessini.

Il rifugio offre una cucina semplice e naturale con prodotti tipici locali.

Non mancano i classici pasta al pomodoro o al ragù per i più piccoli, anche se è davvero un peccato non assaggiare qualcosa di nuovo e gustoso.

Se desiderate portare a casa un pezzetto di questo angolo di paradiso, qui potrete anche acquistare dei formaggi provenienti dal caseificio di Sabbionara. Per il pernottamento al Campei sono disponibili due tipologie di stanze differenti: lo stanzone da otto/dieci persone e due stanze più piccole e riservate da due/quattro.

APERTURA

Aperto tutti i giorni fino a fine ottobre.  Prenotazioni 📞 380 2360655

Per chi vuole camminare ancora: in un’ora arrivate al Rifugio Altissimo e potete chiudere il giro ad anello tornando al Rifugio Graziani.

INFO UTILI
  • LUOGO: Monte Baldo
  • PARTENZA: Rifugio Graziani
  • ARRIVO: Rifugio Campei
  • ALTITUDINE: 1470 metri
  • DURATA: due ore (solo andata)
  • DISTANZA: 5,5 km (solo andata)
  • DISLIVELLO: 200 metri circa
  • PASSEGGINO: no
  • PUNTI DI RISTORO: Rifugio Campei, Rifugio Graziani
INFO E CONTATTI

Rifugio Campei
tel. 380 236 0655
e-mail: rifugiomalgacampei@hotmail.com

sito: www.rifugiomalgacampei.it

NEI DINTORNI

Halloween: Parco Fluviale Novella

Un’occasione speciale per conoscere, divertendosi, il Parco Fluviale Novella che custodisce uno dei più spettacolari canyon che caratterizzano la parte più misteriosa, nascosta e inaspettata della Val di Non. Lungo il percorso ci saranno sorprese e laboratori a tema tra spiriti ed esseri misteriosi.

“Si dice che, già dalle prime luci dell’alba, gli spiriti del Parco si risveglino e vaghino indisturbati…”

Scopriamo se è vero… 
 domenica 29 ottobre 2023 accesso ad orario continuato e senza prenotazione dalle ore 9.30 alle ore 14.30 (ultimo ingresso).  Ingresso gratuito a chi si presenta mascherato.
Info utili:
  • Si raccomandano calzature adeguate
  • Età minima: 3 anni
* In caso di maltempo l’evento verrà annullato per motivi di sicurezza.
Per maggiori info:
Parco Fluviale Novella
📞 
329 8366160 – 0463 432064
📧  info@parcofluvialenovella.it
🌐  www.parcofluvialenovella.it

Bolzano: passeggiata di S. Osvaldo

Bolzano offre la possibilità di passeggiate bellissime vicino al centro storico, in mezzo a vigneti ed una vegetazione mediterranea. Ecco quella di S. Osvaldo! Parcheggiata la macchina in centro ci siamo incamminati verso il fiume Talvera in direzione Castel Mareccio. Si prosegue fino all’incrocio con via Sant’Osvaldo e si svolta a destra seguendo le indicazioni per la passeggiata. Poco dopo parte il sentiero che si snoda in serpentine sulla collina. Un paio d’ore di camminata non impegnativa.

I colori sono davvero stupendi e il verde intenso e poi il rosso, il giallo. Rimaniamo stupiti come a 10 minuti dal centro ci sia così tanta campagna e viti ovunque. Ed eccolo Castel Mareccio, antico maniero del XII secolo in mezzo ad un vigneto di pregiate uve Lagrein.

Alla nostra sinistra il rumore del fiume ci fa compagnia: osserviamo le architetture delle case, gli antichi masi e in circa 10 minuti arriviamo a S.Antonio. Giriamo quindi dove ci appare la scritta passeggiata di S.Osvaldo. Un glicine centenario ci accoglie e ci accompagna per un po’ lungo il tragitto, torneremo a vederlo in primavera fiorito! Iniziamo a salire a zig zag e piano piano cominciamo ad ammirare il paesaggio dall’alto.

La vista è notevole, terrazzamenti di viti si alternano con antiche dimore, poi il Talvera e poi la città di Bolzano.

Favorita dalla posizione strategica e riparate dalle rocce porfiriche la vegetazione è rigogliosa: agavi, magnolie oleandri e perfino i fichi d’india sul nostro cammino! Terminata la salita ora la strada si fa pianeggiante fino a S. Maddalena. La via del ritorno segue il sentiero dell’andata oppure si può scegliere di proseguire e raggiungere Castel Roncolo. La passeggiata si può percorrere anche al contrario.

INFO UTILI:
  • LUOGO: Bolzano
  • PARTENZA: centro storico – Sant’Antonio
  • ALTITUDINE: circa 400 metri
  • DISTANZA: circa 2 chilometri (solo andata)
  • DURATA: meno di un’ora (solo andata)
  • DISLIVELLO: 140 metri
  • PASSEGGINO: sconsigliato
  • PUNTI DI RISTOROosteria Steidlerhof | 📞 0471.973196 | ristorante Gatto Nero | 📞 0471.975417
CASTEL RONCOLO

Ed eccolo su uno spuntone di roccia il nostro castello!

Edificato nel 1237 lo chiamano anche il castello illustrato per i suoi numerosi affreschi conservati benissimo che parlano della storia d’amore di Tristano e Isotta, di Re Artù e i cavalieri della tavola rotonda, di nani e giganti il più grande ciclo di pittura profana del Medioevo.

Noi l’avevamo già visitato in passato e QUI potete trovare il nostro racconto. Per completare al meglio questa splendida giornata e passeggiata di circa tre ore non potevamo finire senza un meritato dolce di castagne!

Dove mangiare

La nostra meta oggi era l’osteria Steidlerhof (info 📞 0471-973196), chiusa. Peccato, ci avevano raccontato di costine con le patate buonissime, ma ritorneremo sicuramente a provarle!

In alternativa all’inizio della passeggiata trovate l’osteria del Gatto Nero dove abbiamo mangiato un ottimo grostl alla tirolese.

Cosa fare nei dintorni:

Funes: Geisleralm vista Odle

Una passeggiata che rimane sicuramente nel cuore e fa venir voglia di tornare ogni volta, è il giro all’ombra del massiccio delle Odle in Val di Funes. Una vera immersione nella natura, con un panorama che si alterna tra verdissimi pascoli e rigogliosi boschi. Costante di tutta la passeggiata è la rassicurante presenza di queste montagne che si innalzano verso il cielo.

Punto di partenza della nostra escursione è Malga Zannes, nel cui parcheggio a pagamento sono presenti anche diversi camper. Ci si addentra subito nel bosco: la camminata è piacevole e ombreggiata e i bambini si divertiranno un sacco a cercare i segni del passaggio dei diversi animali, come ad esempio le pigne rosicchiate dagli scoiattoli.

VERSO LA MALGA

Dopo un’oretta di camminata, seguendo il sentiero n.36, si arriva alla prima tappa della passeggiata: Malga Glatsch. Un tappeto elastico, uno scivolo, il silenzio interrotto solo dallo scampanellio delle mucche che pascolano negli ampi prati… impossibile resistere alla tentazione di fermarsi per qualche minuto a recuperare le energie (noi grandi, i piccoli saranno troppo impegnati a giocare).

Da qui vi consigliamo di continuare sempre sul sentiero n.36 fino al Rifugio delle Odle dove i bambini possono giocare nel bel parco giochi in legno, mentre voi potete rilassarvi e godervi il panorama al famoso “cinema delle Odle”.

Da qui c’è la possibilità di proseguire la passeggiata per un’altra decina di minuti verso la piccola e semi-nascosta Malga Casnago (aperta solo durante il periodo estivo), in cui si possono gustare gli ottimi piatti e dolci tipici di queste zone.

Qui troverete anche una piccola fattoria con le caprette e una bella sabbiera per i vostri bambini.

Comode sdraio in legno permettono di gustarsi in tranquillità il meraviglioso panorama sulle Dolomiti, i bambini giocano felici e noi grandi ci godiamo uno scenario da favola. Per tornare al parcheggio vi sono diverse possibilità, su sentieri di varia difficoltà.

INFO UTILI
  • LUOGO: Val di Funes
  • PARTENZA: parcheggio malga Zannes
  • ARRIVO: Geisleralm
  • ALTITUDINE: 2000 metri circa
  • DURATA: due ore (solo andata)
  • DISLIVELLO: 350 metri
  • PASSEGGINO: no
  • PUNTI DI RISTORO: Geisleralm tel. 339 6044685 (aperta indicativamente da metà maggio fino a inizio novembre e da dopo Natale a metà marzo
NEI DINTORNI
  • Partendo sempre da Malga Zannes è possibile intraprendere il semplice ma suggestivo (adatto anche a chi ha difficoltà motorie) Sentiero Natura, dove c’è anche il recinto dei cervi.
  • A Santa Maddalena di Funes si può visitare il Centro Visite del Parco Nazionale Puez Odle
  • Altre escursioni da fare in val di Funes le trovate nella nostra mini-guida QUI.
COME ARRIVARE

Malga Zannes si raggiunge in circa un’ora e mezza da Trento, superando Bolzano e uscendo dall’autostrada a Chiusa si prosegue in direzione di Bressanone, poi si svolta a destra in Val di Funes (Funes-Tiso), dove si prosegue verso San Pietro e infine verso Santa Maddalena,  per arrivare quindi fino al parcheggio Zannes.

Al Bait del Germano: che panorama!

Quanto è bella la Paganella ormai lo sappiamo e una delle passeggiate panoramiche che amiamo di più in quota è quella che porta al Bait del Germano. Circa un’ora e mezza di camminata su strada forestale, fattibile anche con i passeggini da trekking o in bicicletta. Arrivati ad Andalo parcheggiate la macchina alla partenza della telecabina Andalo – Doss Pelà e risalite con l’impianto fino in cima. Dopo aver dato uno sguardo al panorama circostante potete iniziare la camminata prendendo il sentiero sulla destra, seguendo le indicazioni per il Bait del Germano.

Il percorso si sviluppa su una strada forestale, caratterizzata da diversi saliscendi, anche se il dislivello totale non è rilevante (trecento metri circa). Durante il cammino seguendo il sentiero, si entra nel bosco, dove una ricca vegetazione ci circonda: la visuale si apre poi su grandi prati verdi, nei quali se siete fortunati potete vedere qualche marmotta.

Dopo circa cinque chilometri e mezzo  (un’ora e mezzo di cammino) si arriva alla meta: davanti al rifugio si apre un panorama splendido che arriva fino al lago di Garda.

BAIT DA GERMANO

Questo rifugio è un posto dove poter mangiare e stare in tranquillità  in mezzo alla natura, godendo di una fantastica vista sul Brenta e per i più piccoli è stata attrezzata una zona con scivoli e altri giochi.

Per rientrare si segue la forestale percorsa all’andata, fino ad arrivare all’impianto da prendere per scendere a valle. In alternativa si può decidere di scendere a piedi fino al Lago di Molveno, una camminata piuttosto impegnativa dalla durata di circa tre ore, interamente nel bosco; se siete in bicicletta potete scendere in sella fino al Dosson (stazione intermedia della funivia) e proseguire fino ad Andalo circa 1.40 minuti di discesa totali su strada sterrata.

INFO UTILI:
  • LUOGO: Paganella
  • PARTENZA: telecabina Andalo – Doss Pelà
  • ARRIVO: Bait da Germano
  • ALTITUDINE: 1820 metri
  • DISTANZA: circa 5 chilometri
  • DURATA:  un’ora e mezza (solo andata)
  • DISLIVELLO: circa 300 metri
  • PASSEGGINO: si da trekking
  • IMPIANTI: telecabina Andalo – Doss Pelà – orari di apertura e tariffe sempre aggiornate QUI.
  • PUNTI DI RISTORO: Bait da Germano – tel. 348.3743710 – aperto indicativamente da giugno a settembre

Il parcheggio è gratuito per chi utilizza l’impianto, basta chiedere il biglietto alle casse.

Cosa fare nei dintorni:

Se prima di salire fino in cima e partire con il trekking volete fare una sosta alla stazione intermedia trovate il “baby park Dosson”, con giochi e attrazioni di tutti i tipi, QUI trovate tutte le info. Fate attenzione che non ci si può fermare alla stazione intermedia scendendo, ma solo salendo.

Sempre ad Andalo trovate il parco divertimenti per le famiglie Andalo Life, tutte le info QUI.

In quota sul Sentiero dei Pastori

Tra i tanti itinerari che abbiamo provato durante i nostri giri in Val di Sole, il Sentiero dei Pastori è uno di quelli che sicuramente ci è piaciuto di più. Come suggerisce il nome, si tratta di uno degli antichi sentieri utilizzati un tempo per portare il bestiame in quota. Chi lo percorre potrà godere di splendidi scorci paesaggistici, ma troverà anche l’occasione per conoscere il passato di questi luoghi. Tutto questo grazie ad interessanti pannelli informativi posizionati lungo il percorso raccontano il lavoro che veniva svolto in malga e la vita dei pastori.

UNA GIORNATA IN QUOTA

Il sentiero si può suddividere in due tratti. Noi li abbiamo percorsi entrambi e vi suggeriamo di fare altrettanto,  perché si può fare tranquillamente con i bambini. Avrete modo di trascorrere così una splendida giornata in quota, facendo tappa nei vari rifugi lungo l’itinerario. Le tabelle indicano 2 ore tra andata e ritorno ma, soprattutto con bambini piccoli o che non sono abituati a camminare molto, ci vuole un po’ più di tempo.

Punto di partenza della passeggiata è Malga Panciana che si trova a quota 1882 m, all’arrivo dell’impianto di risalita che parte da Marilleva 1400 (aperto da fine giugno a settembre con orario 08.30 – 12.30 e 13.30 – 17.00). 

IL SENTIERO DEI PASTORI

Arrivati in quota alla sinistra della malga troverete il pannello illustrativo che segnala il punto di partenza del Sentiero dei Pastori. Il primo tratto è in salita (circa 150 metri di dislivello), ma non preoccupatevi perché poi tutto il sentiero prosegue con leggeri saliscendi fino al Lago delle Malghette. Il sentiero è molto carino e ben tenuto e man mano che il bosco si apre cominciamo a passeggiare circondati da bellissimi rododendri fioriti.

Lungo il percorso potete trovare alcune interessanti tabelle illustrative che spiegano com’era scandita la vita in malga, il sistema turnario delle malghe da latte, il personale che si occupava dei vari compiti, l’importanza della transumanza… davvero interessante anche per i bambini, che apprezzeranno sicuramente anche le illustrazioni a forma di mucca che ci parlano delle varie specie.

Raggiunto il primo punto panoramico, vi aspetta una panchina con una vista che spazia sul gruppo del Cevedale, luogo teatro della Guerra Bianca, espressione forgiata per quello che è stato uno dei fronti più logoranti della Prima Guerra Mondiale, con i soldati che dovettero lottare contro tormente di neve, valanghe e temperature che raggiungevano anche i 40° sotto zero. Molto utile la tabella illustrativa con la segnalazione delle vette che si possono ammirare.

RIFUGIO SOLANDER E CABINOVIA DAOLASA

Proseguendo lungo il sentiero si raggiunge il Rifugio Solander (circa 40 minuti dal punto di partenza dell’escursione), perfetto anche per mangiare qualcosa. Se il tempo lo permette approfittate della bella terrazza con vista panoramica. Per i bambini c’è un piccolo parco giochi con scivoli, cavalli salterini e trampolino elastico.

Volendo è possibile anche arrivare direttamente qui al Rifugio Solander utilizzando la cabinovia Daolasa-Val Mastellina: dal fondovalle, a quota 814 m, si sale in pochi minuti fino all’Alpe Daolasa a m. 2040 (aperta da inizio giugno a fine settembre: per orari e prezzi, clicca QUI), sorvolando i tracciati per MTB.

LAGHETTO DI MASTELLINA

Scesi dalla funivia, alla vostra sinistra potrete vedere il laghetto di  Mastellina, un nuovo bacino artificiale realizzato per garantire l’innevamento delle piste.

Dal Rifugio prestate attenzione alle indicazioni per il Sentiero dei Pastori. Mentre percorrete questo secondo tratto del sentiero il panorama si apre sulle Dolomiti di Brenta, rendendo ancora più piacevole la passeggiata che, in circa 40 minuti, porta fino allo splendido lago delle Malghette, un piccolo e suggestivo specchio d’acqua incastonato tra le montagne.



Qui vi aspetta l’omonimo rifugio per una rilassante pausa sulla terrazza che dà sul lago. Nonostante il cielo un po’ nuvoloso che non dà la giusta luce alle foto, vi possiamo garantire che questo posticino vi piacerà davvero tanto.

DUE OPZIONI PER IL RIENTRO

Da qui potete decidere di tornare a Malga Panciana prendendo lo stesso sentiero dell’andata o attraverso un percorso ad anello che vi porta ai piedi del Rifugio Orso Bruno (seguire il segnavia 201). In questo caso dovete però mettere in preventivo un’oretta di salita abbastanza impegnativa e soprattutto fate attenzione alle tempistiche per arrivare alla seggiovia in tempo. Dal rifugio Orso Bruno si raggiunge in 20 minuti anche la cabinovia Daolasa.

 

Considerando alcune pause lungo il percorso e un possibile pranzo, al sacco sulla riva del lago o in uno dei rifugi, vi consigliamo di partire la mattina e godervi una bella giornata in quota con i vostri bimbi.

INFO UTILI
  • LUOGO: Val di Sole – Sentiero dei Pastori
  • PARTENZA:OPZIONE 1: stazione a monte cabinovia Marilleva 1400 (m. 1882); OPZIONE 2: impianti Daolasa m. 2040
  • ARRIVO: lago delle Malghette (1890 m)
  • ALTITUDINE: m. 2160
  • DISTANZA:  8 km
  • DURATA:  4/5 ore (intera giornata)
  • DISLIVELLO: 280 m
  • PASSEGGINO: no
  • IMPIANTI: OPZIONE 1: cabinovia Marilleva 1400; OPZIONE 2: impianti Daolasa-Mastellina
  • PUNTI DI RISTORO: Rifugio Solander, tel. 339 793 7529; Rifugio Malghette, tel. 393 882 2695
COSA FARE NEI DINTORNI

Potrebbero esservi utili per programmare le vostre vacanze le nostre mini-guide estive:

  • mini guida Val di Sole: la trovi QUI
  • mini guida Val di Rabbi: la trovi QUI

In Primiero il Museo della Scuola

A Siror, paesino del Primiero, il Museo della Scuola, raccoglie il prezioso patrimonio storico e culturale delle aule di tanti istituti della valle. Un patrimonio che rischiava di andar perduto se i maestri Flavio Taufer e Piero Depaoli, con il sostegno del Comune di Primero San Martino di Castrozza, non avessero raccolto, catalogato ed esposto con entusiasmo tutto il materiale disponibile. Un vero e proprio tuffo nel passato, che è stato possibile grazie anche al contributo di chi ha portato qui il materiale in proprio possesso. La ricerca è ancora attiva, anzi: ogni oggetto, fotografia, documento, sono utili per arricchire questo museo “rievocativo” della scuola.

Non mancano divise, grembiuli, cartelle e zaini di un tempo. Ogni angolo mostra qualcosa di curioso, da osservare e scoprire.

Gli abitanti del Primiero, così come tanti turisti, hanno risposto con entusiasmo alle prime aperture al pubblico, solitamente nel weeekend. Cosa troverete qui? Tanti oggetti e reperti che accenderanno ricordi del passato, oppure risveglieranno la vostra curiosità. E che bello vedere i nonni spiegare ai loro nipoti come funzionava la scuola una volta! Altro che tablet e cellulari!

Qui troverete la ricostruzione di un’aula con lavagna e i tradizionali banchi di scuola risalenti alla metà del ‘900. Due di questi originali, provenienti dalla vecchia scuola dei Bellotti nell’area di confine fra Trentino e Bellunese. I rimanenti dieci sono stati realizzati dal falegname Paolo Gobber.

Troverete “Gino” il manichinio che serviva per studiare il corpo umano, oggetto di una marachella con i petardi, e poi ancora pennini, calamai, inchiostri, apparecchiature audiovisive.  I più anziani potranno rivivere emozioni lontane: chissà se si ricordano“le aste e la bella calligrafia”… Si potranno scoprire i pallottolieri dell’epoca, vedere gli strumenti per le proiezioni con lanterna magica, episcopi e filmine, ma anche gli strumenti per stampare a ciclostile.

E che ne dite dei quadernetti con le cornici d’un tempo, le vecchie storie, le campanelle e le famigerate “bacchette del maestro”? 

Il museo è su due piani: l’atrio della vecchia scuola materna, e poi di sopra il corridoio con diverse stanze che funzionano un po’ da archivio e un’aula. Sui muri  e nei giroscale sono state esposte cartine e cartelloni istruttivi, che ci danno la fotografia perfetta di un’epoca ormai andata: norme di buoncostume, lessico di una volta, cornici di mondi ormai lontani.

Naturalmente il progetto è ancora “work in progress” e quindi i maestri promotori si rivolgono agli abitanti della valle per chiedere loro di cercare in soffitta, tra le vecchie fotografie e i ricordi del passato, per contribuire alla conservazione e valorizzazione di un importante tesoro di memoria collettiva. Bella l’immagine di questo particolare museo: “una scuola del passato rivolta al futuro”.

Info utili:

Il museo si trova in via Asilo 10 a Siror, Comune di Primiero San Martino.

Per maggiori dettagli, info sempre aggiornate e orari QUI.

Per prenotare una visita e avere maggiori informazioni: Flavio Taufer,  flaviotaufer@libero.it – 331 105 5137 |Pietro Depaoli, pilopali@yahoo.it – 340 164 1940 | Angelo Longo, angelo.longo@gmail.com – 340 349 6522

Se siete curiosi ecco qui il video che abbiamo girato con la tv:

Cosa fare nei dintorni:

La pista ciclabile del Primiero inizia proprio a Siror, se volete fare una bella pedalata con vista è l’ideale, ne parliamo QUI. A Tonadico vi consigliamo una visita alla casa del cibo (tutte le info QUI) e di percorrere il sentiero degli gnomi (cliccate QUI). Tante altre attività nei dintorni di Fiera di Primiero le trovate QUI.

Escursioni, malghe, itinerari, avventure, parchi gioco e attività per le famiglie: per scoprire la nostra guida estiva dedicata alla Valle del Primiero, CLICCA QUI!

Escursioni sulla ciaspole, iniziative e luoghi da vivere godendo della magica atmosfera che offre la Valle del Primiero in inverno: per scoprire la nostra mini-guida invernaleCLICCA QUI!

 

Splendide cataste nel borgo di Mezzano

Incastonato nella splendida Valle del Primiero si trova uno dei borghi più belli del Trentino. Il piccolo paesino di Mezzano ha saputo reinterpretare un elemento naturale come il legno, fonte indispensabile per scaldarsi durante i freddi inverni, in chiave artistica creando una sorta di museo all’aria aperta, dove poter ammirare vere e proprie opere d’arte passeggiando tra le viuzze e piazze del borgo.

Queste tradizionali cataste di legna realizzate sia da artisti locali, sia da artisti provenienti da tutta Italia, fanno da filo conduttore all’itinerario “Cataste&Canzei”, che si arricchisce ogni anno con nuove installazioni.
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Ogni angolo del paese diventa sempre più una sorpresa: il volto in lacrime, la grande pannocchia proprio sopra il pollaio, il paesaggio di legnetti che pare un intarsio, la rappresentazione di una canzone popolare, fiori giganteschi, finestrelle tra i ciocchi da cui pendono pizzi e cascate di gerani…
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Lungo gli stretti vicoli, al cospetto dei tipici ballatoi, nelle piccole piazze, nei cortili, la tradizionale scorta di ceppi per l’inverno, si fa sempre più bella e prende forme inattese: restituisce vicende passate, consegna sogni, reinterpreta eventi storici, racconta dei padroni di casa. Perché ognuno in paese s’ingegna per fornire il suo personale contributo a questa inconsueta galleria d’arte all’aria aperta, che ormai ha mette in mostra una trentina di installazioni.
cataste-mezzano-iltrentinodeibambiniUn ulteriore pretesto, insomma, per visitare o tornare a visitare questo incantevole paese trentino, che ha fatto del ritorno alla natura e alle radici la propria battaglia. Scelte consapevoli e responsabili, hanno portato alla realizzazione di altri 5 itinerari che si affiancano a “Cataste&Canzei”: intitolati “Segni sparsi del rurale”, sono dedicati all’acqua, agli orti, alle architetture, ai dipinti murali e alle antiche iscrizioni. Per non dimenticare i saperi del passato, e condividerli con i visitatori.

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Info:

Per rimanere aggiornati su borgo e sugli eventi cliccate QUI.

Cosa fare nei dintorni:

Appena fuori dal paese c’è un bel parco giochi proprio lungo la ciclabile del Primiero, ne parliamo QUI. Salendo circa 15 minuti con la macchina si possono intraprendere le passeggiate per il ponte sospeso della val di Riva (QUI) e dei Prati di San Giovanni (QUI).

Tante altre attività nei dintorni di Fiera di Primiero le trovate QUI.

Escursioni, malghe, itinerari, avventure, parchi gioco e attività per le famiglie: per scoprire la nostra mini-guida estiva dedicata alla Valle del Primiero, CLICCA QUI!

Escursioni sulla ciaspole, iniziative e luoghi da vivere godendo della magica atmosfera che offre la Valle del Primiero in inverno: per scoprire la nostra mini-guida invernaleCLICCA QUI!

Al Dorigoni, bellezza selvaggia!

Abbiamo imparato a conoscere la Val di Rabbi attraverso le splendide malghe e le tante attività ed esperienze che la caratterizzano (le trovate raccolte nella nostra Mini Guida, QUI). Ci mancava però l’itinerario più impegnativo, un’escursione sicuramente adatta a famiglie abituate a camminare e con un buon allenamento (noi la consigliamo con bambini dagli 8 anni in su).

UN’ESCURSIONE IMPEGNATIVA

Stiamo parlando dell’itinerario che conduce ad uno dei rifugi trentini più conosciuti: il Rifugio Dorigoni (aperto sicuramente fino al 20 settembre e se la stagione lo permette 10 ottobrel), situato nel Parco Nazionale dello Stelvio proprio in fondo alla bellissima Val di Rabbi.

Vi diciamo subito che abbiamo notato con molto piacere diverse famiglie che si sono avventurate con i loro bambini in questo itinerario, sicuramente lungo ma che, se affrontato nel modo giusto, lascerà entusiasti voi ed i vostri piccoli alpinisti.

DA DOVE PARTIRE

Si parte dal Parcheggio Còler (costo 5,00 € al giorno se si arriva entro le 9 e 45 del mattino), altrimenti potete raggiungerlo con lo StelvioBus, navetta a pagamento (Qui le tappe dove potete prenderlo), perché durante l’alta stagione la valle è chiusa al traffico dalle ore 9.45 alle 17.00.

Dal Parcheggio Còler, seguendo l’ampia strada forestale, in circa 40 minuti di passeggiata si raggiunge Malga Stablasolo.

La malga offre, oltre all’ottima vista sulla valle, una buona cucina fatta di prodotti tipici e di qualità. Vicino alla malga disponibile anche un punto vendita di formaggi del Caseificio Le Jane che, durante l’estate, trasferisce le mucche proprio in questa zona.

DA MALGA STABLASOLO AI PRATI DI SAENT

Seguendo le indicazioni, proprio dietro alla malga, vi troverete in poco tempo ad un bivio. Il sentiero da seguire per il Rifugio Dorigoni è il numero 106, ma noi vi consigliamo per l’andata di scendere alla vostra destra e seguire il sentiero che porta alle Cascate del Saènt.
Percorso in salita e nel bosco con scorci spettacoli. Arrivati alla seconda cascata attraversate il ponticello di legno ed in poco tempo vi ricongiungerete al sentiero 106. Da qui a breve si raggiunge il Dosso della Croce (1.796 m) dove si trova l’omonima baita e da dove si può godere di uno splendido scorcio sulla vallata e, dalla parte opposta, sul Prà di Saènt  ‘alpeggio da dove parte la “scalinata dei larici monumentali“.

Si scende in questa splendida e incontaminata vallata e si raggiunge prima Malga Prà di Saènt e dopo Malga Vecla da dove parte il tratto sicuramente più impegnativo… è una bella “scarpinata”.

Nel primo tratto potete anche ammirare le Cascate alte di Saènt.

LUNGO IL SENTIERO DEGLI ALPINISTI

La salita lungo il “Sentiero degli Alpinisti” come detto in precedenza, è bella tosta ma con un po’ d’impegno e con lo splendido paesaggio che ci circonda si raggiunge  il punto panoramico de la Palina a quota 2110 metri. Da qui ci si trova in un’ ampia e soleggiata vallata e si prosegue sempre in leggera salita costeggiando il versante sinistro del torrente Rabbies.

In un’oretta si raggiunge il Rifugio Dorigoni che ci appare, come un miraggio, incastonato tra le montagne.

A TAVOLA

Dopo questa bella ed impegnativa escursione la fame è davvero tanta e la scelta non poteva che ricadere sulla proposta più sostanziosa: il piatto rifugio! Spezzatino, funghi, polenta e formaggio, molto buono e gustoso, non è sempre scontato nei rifugi d’alta quota, quindi un plauso alla cucina per gli ottimi prodotti! Ci sono piaciuti molto anche i dolci: lo strudel con la crema di vaniglia e lo yogurt naturale con i frutti di bosco.

SULLA VIA DEL RITORNO

Dopo il pranzetto e un attimo di relax è arrivato il momento del rientro, che si effettua sullo stesso sentiero 106 dell’andata. Mettete sicuramente in preventivo tutta la giornata per un’escursione di questo tipo (con i bambini circa 3.30-4 ore per raggiungere il rifugio partendo dal Parcheggio Còler e 2.45-3 ore per il ritorno. I 1000 metri di dislivello sono un bel traguardo e non è da tutti i bambini.

Il rifugio è aperto indicativamente da metà giugno a metà settembre, solo per la stagione estiva. Si può anche pernottare in comode camerate (obbligatoria la prenotazione online).

CONTATTI

Rifugio Dorigoni
tel. 0463 985107
cell. 335 5924166
e-mail:info@rifugiodorigoni.it

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INSTAGRAM

 

INFO UTILI:

🌍 LUOGO: Val di Rabbi
📍PARTENZA: parcheggio del Còler
📍ARRIVO: Rifugio Dorigoni
ALTITUDINE: 2436 m
🚶‍♂️ DISTANZA: 7- 8 km
DURATA: 3.30 ore (solo andata)
⬆️ DISLIVELLO: 1050 metri
🏡 PUNTI DI RISTORO:
Rifugio Dorigoni 📞 0463 985107 – 335 5924166 – www.rifugiodorigoni.it
Malga Stablasolo  📞 388 8639582

 

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Escursione al Velo della Madonna

E’ uno dei momenti migliori per vivere la montagna e gli splendidi rifugi del Trentino. Passato il periodo d’alta stagione e approfittando di queste splendide giornate di settembre, abbiamo deciso di avventurarci lungo l’itinerario che porta all’affascinante Rifugio Velo della Madonna incastonato ai piedi della Cima della Madonna nelle magnifiche Pale di San Martino. 

Punto di partenza è l’ampio parcheggio che si trova circa 500 metri dopo Malga Civertaghe, lasciando il bel lago artificiale alla vostra destra e proseguendo lungo una comoda strada mulattiera. Si può raggiungere in due modi: seguendo la forestale parzialmente asfaltata che si dirama dalla statale 50 al primo tornante a monte
di Valmesta, oppure da San Martino di Castrozza prendendo la strada forestale dei Camoi. Dal parcheggio troverete subito le indicazioni per il sentiero 713, ben indicato.

Teniamo a precisare che l’escursione non presenta particolari difficoltà, ma visto il dislivello di quasi 1000 metri necessita di un po’ di allenamento e abitudine alle camminate lunghe da parte dei bambini (età consigliata dagli 8 anni in su)… mettete in preventivo 3 ore per arrivare al rifugio.

IL SENTIERO.

Il primo tratto è nel bosco e sale regolare, il tempo di constatare che le gambe rispondono al meglio e ci troviamo già ad ammirare uno splendido scorcio che dà sulle Pale, riuscendo anche a scorgere l’arrivo della teleferica del rifugio.

Da qui si esce dal bosco e l’ambiente cambia radicalmente, la vegetazione lascia spazio alla roccia e il sentiero si fa più impegnativo fino ad arrivare al tratto attrezzato con corde e scalini.

Nulla di pericoloso, ma soprattutto con i bambini è sempre importante prestare la massima attenzione.

Superato questo passaggio vi ritroverete in uno splendido anfiteatro roccioso, da attraversare prima di scorgere il rifugio alla vostra sinistra.

IL RIFUGIO.

Il Rifugio Velo della Madonna (2.348 metri) è situato in un punto davvero suggestivo: di fronte a noi il Lagorai e in basso la splendida vista su San Martino di Castrozza.

È gestito da una giovane coppia Elisa e Piero, molto simpatici e disponibili.


La cucina offre un ottimo connubio tra tradizione e un tocco di creatività. Noi, vista la fame dopo la faticata, abbiamo optato per la zuppa di gulasch come primo, polenta e formaggio piastrato e polenta, salsiccia e funghi di secondo. Tutto buono, come la crostata con la marmellata di ribes per concludere al meglio il pranzetto.

Il nostro consiglio: se volete vivere un bellissima esperienza è quella di pernottare in questo luogo incantato e perfetto per godervi un tramonto indimenticabile. La discesa avviene seguendo lo stesso sentiero della salita. Noi abbiamo trascorso davvero una bella giornata, e vi consigliamo di provare questo itinerario perché sono luoghi che rimangono nel cuore!

INFO UTILI:
  • LUOGO: Primiero
  • PARTENZA: parcheggio dopo Malga Civertaghe
  • ARRIVO: Rifugio Velo della Madonna
  • ALTITUDINE: 2.348 metri
  • DURATA: 3 ore (solo andata)
  • DISLIVELLO: 1000 metri
  • PUNTI DI RISTORO: Rifugio Velo della Madonna📞 0439 768731 – 340 5646331‬
Cosa fare nei dintorni:

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