Author - Alessandra

In bicicletta lungo il Sarca

Il modo migliore per visitare l’Alto Garda? Con l’arrivo della bella stagione, ahimè, arriva anche il traffico… Se però siete appassionati delle due ruote la soluzione potrebbe essere quella di spostarsi lungo le piste ciclopedonali. In questa zona sono numerose e costituiscono un reticolo che permette di raggiungere in sicurezza più o meno ogni angolo. Noi siamo stati in bicicletta lungo il Sarca, un itinerario comodo ma anche bello, paesaggisticamente parlando.

La ciclopedonale: in bicicletta lungo il Sarca

La ciclopedonale che costeggia il fiume Sarca si sviluppa su circa 25 chilometri, tra Sarche e Riva del Garda. Il tratto che consigliamo e che vi proponiamo oggi è quello che va da Ceniga a Torbole. Sono circa nove chilometri e mezzo, adatti a tutti perché per lo più pianeggianti. Qui si può pedalare (ma anche passeggiare o correre) in tutta tranquillità, circondati dal verde dei frutteti. Lo scrosciare delle  acque del fiume Sarca vi accompagnerà fino a Torbole, direttamente sul lago. Pronti a partire?

Da Ceniga a Torbole: punto di partenza

Partiamo da Ceniga. Se siete in auto potete lasciarla nel parcheggio che si trova in paese.  A pochi passi si trova anche il ponte romano (location perfetta per un bel bagno rinfrescante prima o dopo la pedalata). Imboccate quindi la pista ciclopedonale che rimane leggermente sopraelevata rispetto all’altezza della strada.

In bicicletta lungo il Sarca: si parte!

Vi troverete subito a pedalare circondati dal verde dei frutteti, con il fiume che scorre alla vostra destra. Diverse panchine sono dislocate lungo il percorso. Un pit stop lo si può fare anche sulle rive del Sarca, sulla Arco Beach. La riconoscerete perché si trova nei pressi del Chiosco Per Matteo, posto ideale per  bere o mangiare qualcosa e dotato di spazio esterno con giochi per i bambini. La spiaggetta è un posto fantastico per rinfrescare i piedi o giocare nell’acqua bassa!

Si prosegue a pedalare, ammirando le torri del castello di Arco sulla cima della ripida falesia. Giunti in prossimità della scuola media e della Climbing Arena si attraversa il ponte ciclabile e, rimanendo sulla pista, si giunge fino all’imbocco del centro storico.

Lungo il tratto che affianca il centro storico di Arco la ciclopedonale corre sulla sponda occidentale del fiume Sarca Potete scegliere se fare una tappa qui o se invece proseguire, costeggiando per qualche decina di metri la sponda opposta del fiume,

Pedalando in bicicletta lungo il Sarca si attraversa anche questo ponte, che mette in collegamento anche il grande parcheggio di Caneve con il centro storico di Arco.

In bicicletta lungo il Sarca – vista sul castello di Arco

per poi tornare, grazie ad un ulteriore ponte, sull’altro lato e poi infine di nuovo alla destra del fiume, dove rimarrete fino a Torbole.

Il ponte ciclabile che si trova poco dopo il campo sportivo nei pressi della spiaggia per cani, ad Arco

In bicicletta lungo il Sarca – ponte ciclabile

In bicicletta lungo il Sarca: dove mangiare

Un chilometro o poco più prima di arrivare a Torbole ( o al rientro) vi consigliamo una sosta al Bike Farm Linfano Bici Grill: una vera oasi nel verde con accesso diretto anche dalla pista ciclabile. Qui i grandi potranno rilassarsi sulle panche o sui pouf nell’ampio prato, gustare super deliziosi hamburger preparati con ingredienti di prima qualità e sorseggiare un buon drink o una birretta fresca.

I bambini invece impazziranno per gli animali della fattoria: cavalli, caprette, anatre, galline e coniglietti: un vero paradiso a portata di mano! Si può arrivare anche in auto dalla strada del Linfano.

Pedalando sulle spiagge del lago di Garda

Se poi la vostra golosità non si è ancora esaurita (o preferite lasciare il Bike Farm per dopo),  arrivati a Torbole, potrete prendervi un buon gelato sulla spiaggia mentre ammirate i numerosi windsurf che sfrecciano sul lago. Sul tratto tra le foci del Sarca e la spiaggia antistante l’hotel Baia Azzurra, in caso di giornate particolarmente affollate, è meglio condurre la bici a mano, per evitare scontri poco piacevoli.

Pedalando in bicicletta lungo il Sarca si arriva infine sulle spiagge del Lago di Garda, nei pressi delle foci del Sarca.

In bicicletta lungo il Sarca – le spiagge del lago di Garda

Infine risalite in sella e pedalate sul tratto a sbalzo sul lago (che affianca la strada Gardesana tra la Baia Azzurra ed il Porto San Nicolò, dove sono ormeggiate le barche turistiche e da dove parte la bella camminata ai forti del Monte Brione.

L'ultimo tratto che si percorre in bicicletta lungo il Sarca è quello a sbalzo sul lago, tra le gallerie che collegano Torbole e Riva.

In bicicletta lungo il Sarca – il tratto tra le gallerie di Torbole e Riva

Scegliete quindi voi se proseguire verso il centro città di Riva, lungo la spiaggia, con i suoi ponticelli, le pittoresche insenature, i parchi ed i laghetti e poi rietrare per la stessa via dell’andata (opzione consigliata) o percorrendo un altra corsia ciclabile in direzione Arco.

Nei dintorni

Vi è piaciuto scorazzare in bicicletta lungo il Sarca? Ecco qualche consiglio su come ampliare il vostro giro in bici con alcune tappe lungo la strada:

Cascata di Brandis, che sorpresa!

Eccoci di nuovo alle prese con le rogge… Stavolta percorrendo la roggia siamo arrivati fino alla cascata di Brandis. Un’escursione facile ma molto scenografica nei dintorni di Lana. Un luogo magico che siamo sicuri piacerà anche a voi. Il sentiero che abbiamo percorso è noto come “BrandisWaalWeg“, ossia il sentiero della roggia Brandis.

Cascata di Brandis: i Sentieri delle Acque Meranesi

Quest’escursione fa parte dei “Sentieri delle acque meranesi“. Si tratta di un circuito di itinerari che si snodano lungo i canali irrigui realizzati dai contadini in passato. Questi sentieri formano una rete piuttosto fitta di passeggiate facili e davvero piacevoli per tutta la famiglia .

La roggia di Brandis in passeggino

La passeggiata di Lana presenta il canale irriguo interrato, e per questo motivo il sentiero risulta  più largo, facendone l’unico itinerario nella roggia a poter essere percorso agevolmente anche con il passeggino! Certo, l’assenza dell’acqua a vista che accompagna lungo il cammino fa perdere un po’ di fascino a quest’escursione. Tuttavia i panorami sulla cittadina di Lana, i passaggi nella roccia e la sorpresa finale ripagano senza dubbio questo piccolo neo!

Cascata di Brandis: come arrivare

Ma andiamo con ordine. Percorrendo l’autostrada del Brennero, uscite a Bolzano SUD. Da qui prendete la superstrada MeBo (Merano-Bolzano) in direzione Merano ed uscite a Lana, per poi proseguire verso Lana di Sopra. Noi abbiamo posteggiato l’auto a Lana di Sopra e risalendo per un breve tratto la strada che porta verso il Passo Palade e la Val di Non, sulla sinistra abbiamo trovato in fretta le indicazioni per la “BrandisWaalWeg“. Da qui parte il sentiero che attraverso latifoglie, meleti e vigneti conduce pianeggiante in direzione Lana di Sotto.

Lungo la roggia verso la cascata di Brandis

I panorami che si godono su Lana (con la sua chiesetta romanica di Santa Margherita) e sul fondovalle dell’Adige sono davvero incantevoli. Dopo un primo tratto più soleggiato la passeggiata si trasforma in un itinerario nella roccia con qualche ponticello in legno che sicuramente divertirà i vostri bambini.

Dopo meno di un’ora di cammino arriverete alla trattoria «Waalrast». Non fermatevi subito qui! Se proseguite ancora per una decina di minuti al massimo (costeggiando il golf di Lana) vi immergerete nella fresca gola del rio Brandis dove vi attende la sorpresa finale di questo percorso.

La cascata di Brandis

Stiamo parlando naturalmente della bellissima cascata di Brandis. Qui  i bimbi impazziranno di certo cercando di arrivare a toccare la base della cascata tra rocce e zampilli d’acqua. Tenete conto che le temperature nella gola scendono di qualche grado: meglio avere una maglia in più o una giacca impermeabile! Si dice che l’umidità che si respira in questo luogo sia un toccasana per asma e disturbi respiratori in generale.

Sul fondo della gola  si trova la suggestiva cascata di Brandis

Cascata di Brandis

Ai vostri figli interesserà di più sapere che in questa zona vivono moltissime salamandre e potrebbe essere facile avvistarne qualcuna!

Cascata di Brandis: dove mangiare

Dopo aver ammirato la cascata  siamo tornati sui nostri passi per fare pausa alla trattoria «Waalrast». Ci siamo fermati per merenda, ma se siete qui al mattino potete decidere anche di pranzare (ottima la torta alla ricotta!).
Per il rientro potete prendere l’autobus locale scendendo a Lana di Sotto. Noi invece lo abbiamo ripercorso a piedi a ritroso, non ci è sembrato per nulla troppo lungo!

Cosa fare nei dintorni

Siete in zona per tutta la giornata e siete alla ricerca di un altro consiglio? Ad una decina di minuti da Lana in direzione Passo Palade non perdete la fattoria di Maso Raingut a Tesimo, un vero paradiso per i bambini!

 

Oppure:

Al Parco Regazzini in passeggino

State cercando una breve passeggiata adatta anche ai bambini più piccoli e percorribile anche in passeggino? L’itinerario che conduce dal centro della borgata di Malè in Val di Sole al Parco Regazzini in passeggino è quello che fa per voi. Una passeggiata tranquilla e piacevole anche nelle giornate primaverili o autunnali.

Un paio d’ore bastano per questa passeggiata, perfetta anche se volete raggiungere a piedi l’adrenalinico  parco avventura “Flying Park” , che si trova proprio alla fine del percorso.

Al Flying Park di Malé il divertimento è assicurato. Potete anche raggiungerlo da Malé e dal Parco Regazzini in passeggino.

Flying Park Malé

Verso il Parco Regazzini in passeggino

Raggiunto il centro di Malè (circa un’ora in auto da Trento) potete posteggiare l’auto nei pressi della chiesa di S. Luigi Gonzaga e proseguire a piedi in direzione “Molini di Malè” (qui vicino c’è anche l’azienda agricola La Contenta: curiosate in A Malè frutti felici con la musica) Una strada asfaltata sottopassa la statale trafficata e vi conduce direttamente a questa piccola località dove troverete una graziosa segheria veneziana ben conservata. Questa segheria, attiva fino al 1978,  oggi viene utilizzata a scopo didattico, soprattutto per scolaresche e durante l’estate.

Lungo il percorso che da Malé conduce al Parco Regazzini in passeggino si trova anche un'antica segheria ben conservata ed oggi utilizzata a scopo didattico.

Segheria Veneziana in località Molini di Malé

Proseguendo oltre, sempre su strada asfaltata, raggiungete e superate il centro sportivo del paese con il grande campo da calcio e, tenendovi sulla sinistra, seguite le indicazioni per il “Parco Regazzini” che raggiungerete in pochi minuti.

Il Parco Regazzini

Vi troverete immersi in una bellissima area verde e ombreggiata, ideale anche per trovare riparo dal caldo durante l’estate. Qui l’attrazione principale è costituita dal parco avventura “Flying Park” (leggi Flying Park a Malé: che forza!). Se non è l’avventura che vi interessa potete anche fermarvi semplicemente per un pic-nic nel piccolo parco giochi della pineta oppure degustare un buon pranzo all’Osteria del Bosco (qui i giudizi di Tripadvisor), locale caratteristico con cucina trentina.

Rientro a Malè dal Parco Regazzini in passeggino

Per tornare a Malè potete scegliere di ripercorrere la strada dell’andata (consigliato soprattutto se avete passeggini) oppure optare per un tragitto più caratteristico e cioè quello che vi porta alla passerella sul torrente Noce (caratteristica perché molto alta sulle rapide) e da qui risalendo la Pineta fino al bel parco giochi che si trova a due passi dall’Acquacenter di Malè .

Il percorso totale è lungo poco più di due chilometri, quindi adatto anche ai primi passi dei vostri camminatori.

Informazioni e contatti

Azienda per il Turismo delle Valli di Sole, Pejo e Rabbi  SCPA
tel. 0463.901280
www.visitvaldisole.it

Nei dintorni

Vi abbiamo convinti a raggiungere il Parco Regazzini in passeggino? Ecco altre cose carine che si possono fare in zona:

  • Azienda Agricola La Contenta: qui Lorenzo cresce i suoi piccoli frutti a suon di musica, potete andare a trovarlo e ve li farà raccogliere ed assaggiare. Tutte le info: A Malé frutti felici con la musica
  • Voglia di relax e benessere? Perché non provare il percorso Kneipp a San Bernardo di Rabbi? Info Percorso Kneipp in Val di Rabbi.
  • Accanto al percorso Kneipp c’è una splendida area gioco recintata con laghetto, zattere, strutture per arrampicare e tavoli da picnic. Straconsigliamo! Info: In Val di Rabbi: che parco giochi!

Non dimenticarti di consultare le nostre mini-guide dell’estate:

Lago di Garda: Ponale coi bambini

La Strada del Ponale è uno dei più affascinanti sentieri panoramici d’Europa. Anche se sono tutte belle le passeggiate sul Lago di Garda, la regina incontrastata delle escursioni è questa. Splendida, soprattutto in primavera o in autunno, meglio però evitare le ore centrali della giornata. Questo soprattutto in estate,  perché il sole brucia e ci sono poche zone ombreggiate. In ogni caso, sulla Ponale coi bambini fate sempre attenzione ai tanti bikers in transito.

Ecco quindi tutto quello che c’è da sapere se desiderate provare questo sentiero per la prima volta ed ammirare il lago di Garda da una posizione davvero incredibile e privilegiata.

Sentiero del Ponale: come arrivare

Abbiamo lasciato l’auto al comodo parcheggio Monte Oro (a pagamento) nei pressi della Centrale idroelettrica,  a circa dieci minuti a piedi dall’inizio del percorso, che si trova poco più avanti sulla destra, in direzione Limone.  Prima di partire ci siamo così fatti anche un giretto lungo il molo.

Il Sentiero “Giacomo Cis” – La Strada del Ponale

Da Piazza Catena, dove attraccano i battelli, si prosegue costeggiando per qualche centinaio di metri il lago. Si passa accanto alla ex Casa Cantoniera, per poi risalire a livello della strada e, prima della galleria, imboccare il sentiero “Giacomo Cis”. E’ questo il nome dato alla “Ponale”, una volta unico collegamento tra Riva del Garda e la Val di Ledro.

Lago di Garda – Sentiero del Ponale

Un percorso bellissimo, che permette di salire lungo una strada scavata nel  fianco della montagna, con vedute davvero da mozzare il fiato. Nuova anche l’installazione di alcune fontanelle lungo il tracciato, utilissime soprattutto nelle ore più calde!

Sentiero “Giacomo Cis” – Strada del Ponale

Ponale coi bambini: cosa devi sapere

Il sentiero è teoricamente fattibile con un buon passeggino da trekking, ma è decisamente preferibile lo zainetto portabimbi. In primo luogo perché vi sono alcuni passaggi stretti e ripidi, ma soprattutto perché c’è un via vai continuo di persone e bici.

Quando si percorre la Ponale coi bambini è d'obbligo prestare attenzione ai bikers.

Ponale coi bambini: attenzione ai bikers!

I recenti lavori di manutenzione hanno implementato la separazione dei tratti pedonali e ciclabili. Ciò garantisce maggiore sicurezza, ma è comunque consigliabile tenere vicini i bambini, soprattutto i più imprevedibili.

Sosta snack al Belvedere

Dopo un’oretta di passeggiata in costante leggera salita, tra gallerie e resti di fortificazioni militari, troverete il ristorante/bar Ponale Alto Belvedere (aperto solitamente tutti i giorni a partire da aprile e fino a fine ottobre), con la sua bella terrazza panoramica. Potrete scegliere un bel tavolo al sole per mangiare qualcosa, o anche solo dissetarvi. Da qui non solo potrete ammirare il lago ma anche la cascata sul versante opposto della montagna.


La Cascata Alta del Ponale

Questa cascata può essere raggiunta a piedi scendendo verso il porto antico.  C’è un sentiero segnalato sulla sinistra, qualche decina di metri oltre il bar. Tuttavia è assolutamente sconsigliato con i bambini piccoli perché molto ripido ed ostico. Valutare bene la fattibilità di questo tratto.

Ponale coi bambini: verso la Val di Ledro

Pregasina- vista su Riva del Garda

Poco dopo il ristorante troverete anche un bivio: andando a destra, dopo una serie di tornanti, su strada asfaltata arriverete a Molina di Ledro (10 i chilometri totali, da Riva), mentre a sinistra continuerete a costeggiare il lago fino ad arrivare in un’altra mezz’ora all’abitato di Pregasina (quasi 6 chilometri in totale).

Per chi vuole raggiungere a piedi la Val di Ledro consigliamo di andare comunque a sinistra al bivio e subito dopo il ponte prendere sulla destra la mulattiera che entra nella valle. In questa maniera eviterete di dover camminare per un tratto sulla statale. Potrete inoltre vedere per terra i segni dei carri e degli zoccoli dei cavalli, impiegati in passato per trasportare beni e persone, ma anche la centrale idroelettrica abbandonata, all’interno della quale ora crescono rigogliose le piante. La mulattiera si collega quindi alla pista ciclopedonale della Val di Ledro: attenzione che il pezzo tra Biacesa e Pré è piuttosto ripido.

Belle tutte e due le varianti, anche se la prima volta il nostro consiglio è di andare verso Pregasina: in un paio d’ore ci arriverete tranquillamente godendovi tutte le bellezze di questo itinerario davvero magico.

Il rientro verso Riva del Garda

L’alternativa, soprattutto coi bambini, è anche solo fermarsi al Belvedere e rientrare con calma, godendosi i meravigliosi scorci sul lago di Garda (secondo noi al mattino si gode della luce migliore), tra fiori selvatici, rocce e interessanti testimonianze della guerra. Anzi, se vi capita l’occasione andate a visitare la tagliata del Ponale, l’incredibile opera di ingegneria bellica che si nasconde nella montagna: noi ci siamo stati e ne vale assolutamente la pena: Dentro la tagliata del Ponale

Ponale coi bambini:  info utili

  • LUOGO: Alto Garda-Ledro
  • PARTENZA: Riva del Garda (70 m slm)
  • ARRIVO: Pregasina o Lago di Ledro
  • ALTITUDINE: m 530 (Pregasina) /m 650 (Lago di Ledro)
  • DISTANZA: 6 km (Pregasina) / 10 km (Lago di Ledro)
  • DURATA: 2 ore  (solo andata – Pregasina) / 4 ore (solo andata – Lago di Ledro – rientro consigliato in bus)
  • DISLIVELLO: 460 metri (Pregasina) / 580 metri (Lago di Ledro)
  • PASSEGGINO: zaino o marsupio
  • PUNTI DI RISTORO: Ristorante Ponale Alto Belvedere (3 km) – tel. 0464 567321

Abbiamo provato la Ponale da Riva del Garda a Pregasina anche in e-bike, QUI il racconto!

Altri spunti interessanti in zona

Se abbiamo stuzzicato la vostra curiosità con questo articolo e vi abbiamo fatto venire voglia di visitare la Ponale coi bambini, forse potrebbero interessarvi anche questi articoli:

Maggiori info: www.gardatrentino.it

Bicigrill di Faedo in passeggino

Percorrendo la pista ciclabile della Valle dell’Adige in direzione nord, dopo pochi chilometri da San Michele all’Adige, ci siamo imbattuti nel Bicigrill di Faedo, ed è stato subito amore!

La ciclopedonale tra San Michele e Faedo

La ciclopedonale nel breve tratto tra San Michele e il bicigrill di Faedo  può essere un’ottima idea per una passeggiata da fare anche a piedi con i bimbi piccoli oppure in passeggino, vista la sua tranquillità e la distanza dal traffico stradale. La distanza da percorrere da San Michele è davvero esigua (circa 3 Km), l’ideale per una tranquilla camminata domenicale. Si parcheggia l’auto vicino all’ex campo sportivo di San Michele (zona ponte) e poi via, sulla ciclabile!

Vi sconsigliamo solo i mesi più caldi perché nella piana Rotaliana il sole picchia forte in luglio ed agosto! Al contrario, questa è un’ottima soluzione durante la primavera e l’autunno.

IL tratto di ciclopedonale tra San Michele all'Adige e Faedo è semplice ed adatto anche con il passeggino.

Ciclopedonale verso il Bicigrill di Faedo

La ciclabile della Valle dell’Adige ha una pendenza praticamente nulla ed è quindi adatta anche per i piccoli ciclisti alle prime armi. Si segue costantemente il letto del fiume Adige tra meli fioriti in primavera e vitigni carichi di uva in autunno. Ci troviamo infatti nella zona di coltivazione del Teroldego!

Il bicigrill di Faedo è un'oasi di pace nel verde

Bicigrill di Faedo

Il Bicigrill di Faedo

Non potrete non vedere la grande sagoma del bicigrill ad attendervi lungo la ciclabile. Doveroso fermarsi almeno per una buona merenda. La struttura è dotata anche di un bell’orto di circa 2000 metri quadrati che produce frutta e verdura a km0 utilizzata per la preparazione delle pietanze offerte. Ci sono anche piatti caldi sia per pranzo che per cena, noi purtroppo non abbiamo potuto assaggiare nulla (ma qui trovate comunque i giudizi di Tripadvisor).

Bicigrill di Faedo: parco giochi

Il paradiso dei più piccoli è come detto il parco giochi esterno. Potrete lasciar correre liberamente i vostri figli (tutta l’area è delimitata e quindi sicura) e osservarli comodamente dalla terrazza del bicigrill. Ci sono a disposizione un grande castello in legno con scivolo, sabbiera e parete di arrampicata, due altalene e tanti tanti trattori, tricicli, camioncini dispersi per il giardino a completa disposizione! Per i più grandicelli la vera attrazione sarà la pista Pump Track, un bel tracciato su terra con curve, collinette e piccoli salti per mettersi alla prova sulle due ruote!

Naturalmente c’è anche un’area dedicata alle due ruote, con zone riservate alle bici elettriche e anche una piccola officina per eventuali riparazioni urgenti. Che dire, questa del Bicigrill di Faedo è stata una bella scoperta che certamente proveremo ancora in futuro!

Info e contatti

Bicigrill “Bike Break Rotaliana”
loc. Masetto, 8 – 38010 Faedo (TN)
tel. 348.5149508
sito: www.bikebreakrotaliana.it

Nei dintorni

Se cercate qualche attività da fare nei pressi del Bicigrill di Faedo vi consigliamo:

Riva: Al Bastione in ascensore

Al Bastione di Riva del Garda ci eravamo già stati… ma è stato più forte di noi, quindi rieccoci qui!

L’ascensore panoramico che da dietro Piazza Catena a Riva del Garda in pochi minuti porta sul bastione veneziano, fortezza militare del sedicesimo secolo sovrastante l’abitato di Riva del Garda, è senza dubbio il modo più comodo e veloce per salire in alto sul Monte Rocchetta ed ammirare lo spettacolo del verde e del blu profondo del lago che incontrano le architetture colorate della piccola cittadina di Riva.

L'ascensore panoramico inclinato vi porterà in pochi minuti dal centro di Riva del Garda al Bastione Veneziano

L’ascensore panoramico

L’intero impianto, che si trova a pochi passi dal parcheggio coperto di Via Monte Oro, è moderno, funzionale ed efficiente, privo di barriere architettoniche e dotato di tornelli e casse automatiche dove acquistare in autonomia i  biglietti: è possibile acquistare sia la corsa singola (se volete poi scendere a piedi lungo il comodo sentiero ombreggiato, adatto a tutti, passeggini inclusi), oppure la corsa A/R, (se invece volete ripetere il viaggio in ascensore a ritroso). Il primo tratto della salita ha una pendenza leggermente inferiore a quella del tratto successivo (sempre attorno ai 40 gradi): i bambini si sentiranno euforici quando percepiranno la variazione della pendenza! La salita purtroppo dura soltanto tre minuti (i bambini non scenderebbero più!) ma permette di superare senza alcuna fatica un dislivello di 140 metri…

Dall'ascensore panoramico che sale sul Bastione si gode di una impareggiabile vista su Riva ed il lago di Garda

Vista dall’ascensore panoramico

A fine corsa vi attende la spianata del Bastione, dove potrete affacciarvi per ammirare dall’alto la città, fare qualche bella fotografia e lasciar correre e giocare i bambini mentre sorseggiate uno degli ottimi aperitivi del Bastione Lounge&Restaurant (qui si mangia anche: un pranzo, ma soprattutto una cena quassù, è un’esperienza da provare una volta nella vita, magari anche senza pupi!)

Il bastione veneziano sovrasta il centro storico di Riva del Garda

Bastione di Riva del Garda

Il bastione veneziano

Da non perdere, ovviamente, la visita alla fortificazione, bellissima grazie al recente intervento di restauro che la ha restituita in tutto il suo splendore, con la pietra chiara pulita dei muri perimetrali che spicca contro l’azzurro del cielo nelle belle giornate di sole. Vi stupirete anche voi della bellezza dei colori quassù!

Il percorso all’interno della fortezza si snoda su due livelli. I bambini si divertiranno a girare in tondo, ma anche a sbirciare fuori dalle feritoie. Non è possibile invece, vista la conformazione del luogo, accedere al forte con il passeggino. Se volete rimanere a bocca aperta salite quassù in una giornata tersa, ricordandovi che al mattino c’è meno vento che nel pomeriggio) e una luce migliore. Se invece ci siete già stati di giorno, la visita notturna è un altro must!Uscendo dal Bastione si può decidere di proseguire verso la Chiesetta di Santa Barbara: si tratta però di un’escursione abbastanza impegnativa con tratti ripidi e gradini scivolosi, perciò sconsigliata se avete bimbi che non sono piuttosto allenatiosal

Tariffe e orari

Servizio attivo dalle 10.00 alle 19.00 (weekend e alta stagione fino alle 23.30)

Corsa singola 6,00 €, andata/ritorno 9,00 €
Gratuità con Garda Guest Card (1 biglietto di Andata/Ritorno gratuito per ogni persona inclusa nella card)

Bambini di altezza inferiore ai 120 cm e disabili accompagnati da adulto pagante: gratuito

Sono presenti servizi igienici sia nella stazione a valle che in quella a monte. 

Ascensore del Bastione: info utili

LUOGO: Riva del Garda
PARTENZA: Centro storico di Riva del Garda
ARRIVO: Bastione veneziano
ALTITUDINE: m 210
DISTANZA: 900 m (a tratta)
DURATA: 3 min (in ascensore) – 25 minuti  a tratta a piedi
DISLIVELLO: 140 metri
PASSEGGINO: sì (consentito il trasporto anche in ascensore)
PUNTI DI RISTORO: Bastione Lounge & Restaurant 0464 076861

Per ulteriori info: Info Point Riva del Garda Tel. 0464 554444 web: www.gardatrentino.it

Cosa fare nei dintorni del Bastione Veneziano di Riva del Garda

Vi è piaciuto il giro in ascensore panoramico? Una volta tornati a valle non resta che fare un bel giro nel centro storico. Nelle immediate vicinanze si trovano:

Omkafè, Museo del caffè ad Arco

Iniziare una giornata senza caffè vi sembra impossibile? Perché allora non visitare l’Omkafè, Museo del Caffè? Un museo dedicato alla storia della torrefazione del caffè, molto interessante anche per i  bambini. Ad Arco, a poca distanza dal lago di Garda si trova la storica torrefazione Omkafè, che da alcuni anni propone all’interno del suo museo un interessante viaggio nella storia e nella lavorazione di questa pianta.

Omkafè, Museo del Caffè

Omkafè, Museo del Caffè di Arco è un piccolo museo del caffè sviluppato attorno all'antica torrefazione. oltre a scoprire i segreti e la storia del caffè, qui si possono anche acquistare piantine di caffè.

Omkafè, Museo del Caffè – piantine di caffè

Siamo stati a visitarlo per voi ed è stata veramente una piacevole scoperta. Il museo e la torrefazione si trovano all’interno di un moderno edificio in vetro, facilmente riconoscibile dalla strada. È a disposizione dei visitatori anche un ampio parcheggio gratuito. Appena varcata la soglia si entra nello spazio commerciale (in vendita anche le piantine di caffè, bellissime!) mentre l’esposizione museale inizia sulla scala a chiocciola che porta al piano superiore, avvolta nel verde delle piante. Il verde è uno dei colori dominanti nel museo e ci fa subito pensare a foreste tropicali e paesi lontani… quelli da cui provengono i preziosi chicchi dai quali si ricava la bevanda più popolare nel mondo!

La sala espositiva

Alcuni pannelli posizionati lungo la scala raccontano la storia della famiglia Martinelli e di Omkafè, storica torrefazione della zona. L’esposizione vera e propria si trova però al piano superiore. Qui è possibile annusare, toccare ed osservare diverse tipologie di chicchi di caffè ed anche provare a macinarli con un autentico vecchio macinino manuale! Questa attività piacerà moltissimo anche ai bambini, che, come dei veri maestri torrefattori, potranno confrontare gli aromi, raccogliere in un sacchettino il caffè da loro stessi macinato e infine portarlo a casa come ricordo di questa esperienza.

Non solo, il divertimento continua con i rulli su cui scoprire i tanti e diversi modi di bere caffè nel mondo. Espresso, americano, corretto, shakerato…c’è chi lo beve con i tuorli dell’uovo, chi con spezie, chi persino con l’aggiunta di marshmallow… le combinazioni sembrano infinite! Non manca l’oggettistica, tra cui moke, recipienti e strumenti di varie fogge e provenienze per la preparazione del caffè. Molto carino il muro scuro di fondo sul quale trovano collocazione numerosi piccoli macinacaffè colorati! Anche la collezione di macchine da caffè da bar merita attenzione.

Interessante per i bambini soprattutto la parete con 50 lavagnette, ognuna delle quali riportante un quiz sul caffè: basterà staccare la lavagnetta e girarla per leggere la risposta, ma prima provate ad indovinarla! Ad esempio, sapete che cos’è un caffè sospeso? E un caffè verde?

La torrefazione Omkafè

L’ultima parte della visita si effettua entrando dentro lo stabilimento dove avviene la torrefazione: Qui si possono vedere all’opera i macchinari per la lavorazione: alcuni pannelli illustrano le varie fasi della produzione e la funzione dei vari macchinari…

Dall'esposizione di Omkafè, Museo del Caffè si entra direttamente della torrefazione, dove si possono ossservare i vari macchinari in funzione.

Omkafè, Museo del Caffè – la torrefazione

Un caffè, grazie!

La visita si conclude al pian terreno, dove, guidati dagli esperti Omkafè, potrete gustarvi un ottimo caffè: siamo certi che dopo la visita al museo riuscirete ad apprezzarlo anche più del solito! Questo museo è una valida idea per trascorrere un paio d’ore: piacerà molto anche ai bambini e permetterà a tutti di scoprire tante curiose informazioni. Se siete in zona o di passaggio mettetelo in lista!

Il museo e lo shop sono aperti dal lunedì al sabato. L’ingresso al museo è gratuito e potrete visitarlo in autonomia. Per orari ed aperture sempre aggiornati consultate il sito QUI

Omkafè, Museo del Caffè – contatti

Omkafè
Via Aldo Moro, 7
38062 Arco (TN)
tel: 0464 552761
web: www.omkafe.com

Altri musei in zona Alto Garda

Se vi è piaciuta l’esperienza di Omkafè, Museo del Caffè, e siete curiosi di scoprire altri musei, ecco quali trovate in zona:

  • MAG Museo Alto Garda: museo dedicato alla storia ed all’arte locale, si trova nella Rocca di Riva del Garda
  • Museo Palafitte Ledro: recentemente rinnovato, racconta la vita nell’insediamento palafitticolo del Lago di Ledro
  • Museo Foletto: Il museo Foletto racconta la storia e l’importanza storica della figura dello “speziale”.

Super animali a Maso Raingut!

bambina che da cibo ad un asino

Ecco il posto perfetto per gli amanti degli amici animali: il Mondo degli Animali a Maso Raingut a Caprile, Tesimo. Si raggiunge in circa un’ora d’auto da Trento, in direzione Merano. Impossibile sbagliare: la fattoria si vede dalla strada ed è dotata di un ampio parcheggio gratuito. Lì vi aspettano tanti animali da fattoria e anche qualche esemplare bizzarro come pavoni, alci, struzzi, cerbiatti, scoiattoli, cani del deserto e anche caprette, galline, cavalli, asini, mucche e i più nuovi e bizzarri di tutti: i cammelli!

A Maso Raingut a Tesimo vi aspettano tanti animali curiosi... anche i cammelli!

Maso Raingut – cammelli

Aperto tutto l’anno, l’entrata è ad offerta libera. Si viene subito accolti da un gruppo di caprette curiose, o forse più che altro golose e desiderose di avere un po’ del mangime acquistabile al bar.

Maso Raingut: ma quanti animali!

Da qui inizia un vero e proprio viaggio di scoperta. Oltre alle capre ed ai gatti che girano liberi ci sono diversi recinti in cui ammirare tanti diversi animali. Interessantissimo per i bambini lo scoiattolo rosso americano (la cui gabbia ha una piccola apertura che gli permette di entrare e uscire a piacimento). In questo periodo troverete anche un piccolo muflone e quattro cerbiatti!

Bellissimi anche gli struzzi e le mucche bianche con gli occhi nerissimi:  uno spettacolo della natura. C’è poi anche un recinto che comprende una porzione di bosco, all’interno della quale si trovano alci, cerbiatti e camosci… osservare da vicino questi animali ha sempre un qualcosa di magico.

Dove mangiare a Maso Raingut

Per pranzo è possibile fare una passeggiata nel bosco che in una mezz’ora porta all’Albergo Gfrillerhof ( 0473.920936), oppure fermarsi al chiosco. Qui potrete assaggiare un saporito tagliere di speck e formaggi con pane bianco o nero o würstel e strudel fatto in casa!

Una precisazione è d’obbligo: caprette e gattini, da perfetti padroni del territorio, non si fanno problemi a camminare ovunque, quindi siate preparati!


Nei dintorni di Caprile

Se siete venuti a Maso Raingut, sappiate che salendo di qualche chilometro con la macchina si trovano ampi prati in cui fare tranquille passeggiate.  Se invece si scende a Tesimo ci sono due itinerari per famiglie uno più bello dell’altro:

Lago di Pian Palù: acqua turchese

Un’escursione facile e per tutta la famiglia: è il giro del lago di Pian Palù, in Val di Pejo. Comodo da raggiungere grazie al servizio di navetta, ma volendo anche a piedi.

Lago di Pian Palù’: come arrivare

Si lascia l’auto a Pejo Fonti, nel parcheggio Val del Monte. Il parcheggio è ben segnalato e visibile sulla curva all’imbocco della strada per il Fontanino. Qui inoltre si acquistano sia il ticket del parcheggio che quello per la navetta. Il bus parte dietro la biglietteria e ferma anche a Malga Frattasecca, dove si fanno i trekking con i lama e si mangia benissimo. Arrivati in località Fontanino si supera il ponte e, in mezz’ora di salita non troppo impegnativa, si arriva al lago. Per i bambini piccoli consigliamo lo zainetto portabili, perché vi sono alcuni tratti che risultano impraticabili con il passeggino.

Giro del lago

Il lago di Pian Palù è un lago artificiale alla cui estremità est si trova lo sbarramento della diga. Il percorso consigliato gira attorno al lago in senso orario. Si passa subito dentro una breve galleria e poi il sentiero prosegue in piano attraverso la vegetazione. In alternativa si può avvicinarsi alla riva inoltrandosi sulla sassaia (ottima anche come  per fermarsi a riposare o lanciare sassolini in acqua… c’è anche un grazioso isolotto roccioso che rende tutto molto pittoresco). Alla vostra sinistra  potrete vedere numerosi rigagnoli d’acqua, alcuni anche abbastanza grandi da formare delle cascatelle.

Arrivati a circa metà percorso il sentiero si sposta ad un livello più alto rispetto a quello del lago e si allontana dalla riva per arrivare nei prati di Malga Palù.

Lago di Pian Palù: acqua color turchese

Da qui, attraversati un paio di ponticelli in legno, si sale ancora un po’ di quota su un suggestivo sentiero nel bosco che ad un certo punto si apre su un punto panoramico, dal quale si può godere dei migliori scorci sul lago e sulle montagne che lo circondano. Noi siamo rimasti abbagliati dal colore turchese dell’acqua e dai numerosi corsi d’acqua che si vedono scorrere a valle tra gli alberi.

La strada qua si allarga fino ad arrivare ad un pascolo, poi ridiscende verso il lago. In estate è consentito il transito pedonale sopra la diga: potrete così vedere da un lato il lago e dall’altro la gola nella quale prima della costruzione della stessa scorreva il fiume. Nei pressi della diga ci sono anche alcuni pannelli che ne raccontano la storia della costruzione.

All'estremità sud del lago si trova la diga di sbarramento, che si percorre a piedi  per rientrare dalla stessa strada dell'andata

Lago di Pian Palù – la diga

Mangiare e bere a Pian Palù

Sulla via del ritorno, anziché ridiscendere e percorrere la diga per poi rifare il pezzo iniziale del percorso dell’andata, si prosegue dritti e si arriva comunque al Fontanino, dove alla Vecchia Baita si può mangiare o bere qualcosa (ci sono tavoli sia all’aperto che all’interno) e dove è possibile riempire un paio di borracce con l’acqua ferruginosa che sgorga dal fontanino di Pejo dopo essersi arricchita di preziosi minerali tra le rocce del massiccio dell’Ortles-Cevedale (la riconoscete dal sedimento rossiccio e dal sapore frizzantino).

Rientro al parcheggio

Per fare un bel giretto, con calma e allietato da qualche sosta, servono un paio di ore. Il sentiero è prevalentemente pianeggiante, con qualche tratto in salita nella seconda parte, ma comunque facile e fattibile da tutti senza particolari problemi. Il ritorno al parcheggio può essere fatto in navetta o anche a piedi in poco più di un’ulteriore oretta di cammino, seguendo o la strada o il sentiero che costeggia il torrente, magari fermandosi per un picnic in una delle aree attrezzate con tavoli e fontane che si trovano lungo la strada (ricordiamo che la strada è chiusa al traffico dalle ore 9.45 alle ore 17, quindi comunque molto tranquilla).

Servizio navetta

Il servizio di navetta è attivo dalle 10.00 alle 18.00, da fine giugno a metà settembre, con corse ogni 15 minuti (frequenza ridotta in orario 12.00-15.30)

INFO STELVIOBUS – linea 1 – >> QUI 

TARIFFA  NAVETTA

  • adulti  2 euro
  • bambini < 11 anni: gratis
  • adulti con Val di Sole Guest Card: 1 euro

TARIFFE PARCHEGGIO: vedi QUI

Lago di Pian Palù’: info utili

  • LUOGO: Val di Pejo
  • PARTENZA: Fontanino
  • ARRIVO: Lago di Pian Palù
  • ALTITUDINE: 1800 metri
  • DURATA: 1,5 ore
  • DISLIVELLO: 300 metri
  • PASSEGGINO: no
  • PUNTI DI RISTORO: La Vecchia Baita Fontanino, Malga Frattasecca, tel. 320 157 8322

Nei dintorni del lago di Pian Palù

Se come noi siete rimasti incantati dal lago di Pian Palù e dal colore turchese delle sue acque, siamo certi che non vorrai perderti altri bei laghi in Val di Sole:

Dormire in rifugio: cose da sapere

Vi piace andare in montagna ma non avete ancora provato l’esperienza di dormire in rifugio? Il soggiorno in rifugio è simile o diverso rispetto a quello in una struttura meno in quota? Noi ne abbiamo provati un bel po’ in dieci e più anni che giriamo il Trentino Alto Adige. E allora chi meglio di noi può aiutarvi a risolvere i vostri dubbi e organizzare nel migliore dei modi la vostra prima volta in rifugio?

RIFUGIO O HOTEL?

Informatevi bene sul tipo di rifugio in cui intendete andare: al giorno d’oggi molti rifugi sono in grado di garantire servizi simili a quelli di un buon hotel. A volte sono inclusi anche servizi esclusivi, come centri benessere. Si tratta in genere di rifugi “comodi”, dove almeno chi ci lavora può arrivare in auto o con gli impianti. Le cose cambiano parecchio se invece parliamo di rifugi situati in posti più impervi, ad altitudini maggiori, dove i rifornimenti di cibo sono difficoltosi e l’acqua un bene preziosissimo. In questo caso dovrete essere disposti a rinunciare a qualche comodità. Verrete però ripagati da silenzi irreali, cieli stellati e quell’atmosfera unica che fa sentire tutti parte di una grande famiglia…

Camera al Rifugio Le Maddalene - Val di Non

CAMERA O CAMERATA?

Sono tanti i rifugi (la maggior parte ormai) che dispongono di camere  con pochi posti letto, adatte a 1, 2, 3 o 4 persone, a volte anche con servizi privati in camera. Tuttavia l’autentico rifugio è quello dove ci sono le camerate e si prenota il solo posto letto. A tal proposito informatevi sempre se dovete portare sacco a pelo, sacco lenzuolo e biancheria: a seconda del rifugio potreste trovare il letto fatto, o dovervi provvedere personalmente (a volte si può acquistare il sacco-lenzuolo monouso).

Rifugio Stella Alpina - camera

USO DEI SERVIZI IGIENICI

Anche con riguardo al bagno possono esserci situazioni molto diverse tra loro. Nessun problema se il rifugio è collegato all’acquedotto, se invece siete più in quota ed isolati, la disponibilità d’acqua dipende dalle scorte accumulate: questo potrebbe voler dire dover rinunciare alla doccia a fine giornata e anche evitare sprechi d’acqua più in generale.

LA CUCINA NEI RIFUGI

Per chi dorme in rifugio ovviamente è sempre prevista la possibilità di cenare, oltre che di fare colazione ed eventualmente pranzo. Normalmente nei rifugi più turistici c’è ampia scelta di cibi e bevande, mentre nei rifugi più autentici il menù, anche per ragioni organizzative legate al trasporto ed al consumo di acqua, è molto più ristretto. Tipicamente troverete una minestra calda, un piatto tipico a base di carne e polenta, formaggi e salumi, pane e un dolce fatto in casa. Per la colazione non mancano mai caffè, latte, yogurt pane e marmellata.

DORMIRE IN RIFUGIO: COSA PORTARE

Il nostro consiglio è sempre quello di viaggiare leggeri evitando cose superflue (anche perché ve le dovete portare!). Per prima cosa accertatevi per quanto riguarda sacco a pelo e lenzuola. Poi un asciugamano, un cambio comodo e pulito da usare all’interno e un paio di ciabatte. E’ buona norma infatti togliere gli scarponi per evitare di sporcare con terra e sassolini.

Colazione con vista al Rifugio Pernici in Val Concei

Dormire in rifugio: cose da sapere. A volte si può anche fare colazione all’aperto

IN RIFUGIO CON BIMBI PICCOLI

I bambini molto piccoli potrebbero soffrire l’altitudine eccessiva, quindi verificate sempre con il vostro pediatra, nel caso aveste dubbi. Una volta appurato che non ci sono controindicazioni ricordatevi di portare con voi tutto quello di cui i vostri piccoli potrebbero realmente avere bisogno: sarete in un luogo dal quale non sarà possibile raggiungere nell’immediato negozi o supermercati! D’obbligo un cambio pulito, e non scordate eventuali ciucci, biberon, medicine e alimenti speciali. Indispensabile anche la crema solare: in montagna ci si scotta più facilmente che al mare!

COME VESTIRSI

Ricordatevi che in montagna il tempo cambia molto spesso e con esso anche le temperature! L’ideale perciò è vestirsi  “a cipolla”: manica corta, maglia leggera, pile e giacca. Indispensabile un impermeabile o giacca antipioggia. Un berretto leggero o un cappellino anche in estate e, se non è proprio estate piena, anche uno scaldacollo. Calzini e scarpe adeguate. Meglio i pantaloni lunghi: se avete quelli con le gambe staccabili sono super comodi in estate.

Relax sui prati verso il Rifugio Firenze

CONNESSIONE

Infine parliamo di connessioni… In montagna i telefoni non prendono ovunque, men che meno internet. Nei rifugi più frequentati non dovreste avere particolari problemi: la rete magari non è così stabile e la copertura non è perfetta ma per una notte o due si riesce ad arrangiarsi. In alcuni posti invece il cellulare potrebbe non prendere: se avete particolari esigenze e dovete assolutamente essere reperibili verificate sempre con il gestore della struttura. In rifugio niente TV: la sera si mangia e poi la serata si anima coi racconti degli ospiti e del personale: qualcuno suona, qualcuno canta, ci sono le carte ed i giochi in scatola, per i bambini e non solo per loro…

TUTTI A NANNA

Quando si è in rifugio si va a letto presto! Vedrete che anche se non siete abituati sarà un attimo abituarsi ai ritmi scanditi dalla natura, complici la stanchezza e le mille emozioni della giornata appena conclusa. E sarà un sonno veramente ristoratore, magari illuminati dalla luce delle stelle o dal chiarore della luna. Infine, il bello di dormire presto è che poi ci si sveglia anche presto. Svegliarsi con i colori dell’alba in alta quota è probabilmente la cosa più bella in assoluto e siamo certi che dopo averlo provato sulla vostra pelle avrete voglia di ripetere questa esperienza al più presto!

IL Rifugio Pernici è un ottimo posto dove dormire se si vuole ammirare un'alba strepitosa

Alba al Rifugio Pernici

ALCUNI RIFUGI DOVE DORMIRE

Ecco quindi alcuni posti, da noi provati e facili da raggiungere anche con i bambini, dove dormire in rifugio. Naturalmente ce ne sono tanti altri! Voi ne avete qualcuno in particolare da suggerire?