Author - Alessandra

Latemar.Natura: giro in quota

Il Latemar è una delle nostre grandi passioni e il “Latemarium“,  nome che raggruppa le infinite possibilità di passeggiate che si possono fare qui in estate, ancora di più!

Questa volta siamo andati alla scoperta di Latemar.Natura: un meraviglioso sentiero naturalistico alla scoperta degli habitat alpini, arricchito da numerose stazioni interattive che fanno scoprire curiosità e segreti alla scoperta delle piante, dei fiori e degli animali che popolano questa area.

COME ARRIVARE E PERCORSI POSSIBILI

La partenza dell’escursione è la seggiovia che da Obereggen in Alto Adige (1 ora circa in auto da Trento) conduce al Rifugio Oberholz. Essendo un percorso ad anello potete anche iniziare l’itinerario da malga Mayrl, che si raggiunge attraverso il bellissimo sentiero Latemar.Alp che parte dalla stazione a monte della seggiovia Latemar (la stazione a valle è a Pampeago, circa 2o minuti da Cavalese). Il percorso è fattibile anche con passeggini da trekking (noi vi suggeriamo tuttavia di compiere sia in andata che al ritorno la parte bassa che collega Oberholz a malga Mayrl perché la metà più alta del percorso, che si sovrappone al percorso Latemar.Panorama, è piuttosto scomoda in passeggino.

Al nostro arrivo abbiamo subito trovato il  rifugio Oberholz (2.096 metri) che con la sua architettura contemporanea, caratterizzata da grandi vetrate, merita una visita anche solo per dare un’occhiata alla bellezza degli interni, molto curati e di classe.

LATEMAR.NATURA

Ci siamo incamminati subito lungo il sentiero n. 18, seguendo le indicazioni per Latemar.Natura. Ben presto siamo giunti alla piattaforma panoramica Latemar.360° . Poco più avanti , dove si imbocca il sentiero 22, abbiamo trovato un’altra attrazione: il “cinema di montagna”. Qui basta sedersi e godere dello spettacolo proiettato in diretta, proprio come in una sala cinematografica. La pellicola proiettata è sempre la stessa: il favoloso panorama che si apre davanti ai vostri occhi!

Partendo dal rifugio Oberholz, tutta la prima metà del Latemar.Natura , fino a Malga Maryl, si snoda in quota e regala panorami mozzafiato. Questo tratto coincide infatti anche in parte con il percorso Latemar.Panorama, del quale potete leggere di più QUI. Tra imponenti aquile alate e simpatiche marmotte soldato si arriva presto a Malga Mayrl, una delle nostre mete preferite sul Latemar.

Il sentiero Latemar.Natura entra a questo punto nel bosco ed è qui che iniziano le stazioni interattive che insegnano a leggere la natura che ci circonda. Tra le attrazioni più particolari vi segnaliamo il più grande apparecchio acustico al mondo dove sdraiarsi comodamente per rimanere incantati dai suoni della montagna.

INFO UTILI
  • LUOGO: Latemar (consigliata la salita da Obereggen)
  • PARTENZA: Rifugio Oberholz/Malga Maryl
  • ARRIVO: giro ad anello
  • ALTITUDINE: 2171 m
  • DISTANZA:  3,1 km
  • DURATA: 1,5 ore
  • DISLIVELLO: 140 m
  • PASSEGGINO: sì, da trekking (un po’ tortuosa la parte alta del giro)
  • PUNTI DI RISTORO: Malga Maryl, tel. 333 623 4245; rifugio Oberholz, tel. 0471 618299

Oltre a salire in quota con la seggiovia Oberholz, il Latemarium è raggiungibile  anche con la cabinovia Ochsenweide, che ferma a Malga Epircher Laner. La cabinovia è particolarmente indicata per le passeggiate con il passeggino e permette anche il trasporto delle biciclette, tradizionali o e-bike. Una nuova opportunità per salire ad una altezza inferiore alla punta più alta di Obereggen, ma altrettanto agevole per iniziare le escursioni.

Altre passeggiate sull’Alpe di Pampeago-Obereggen (le trovate tutte QUI):

  • il percorso didattico Latemar.alp (il più adatto per chi ha il passeggino: QUI il nostro racconto)
  • Latemar.meteo, si parte dall’arrivo della seggiovia Agnello, che sale da Pampeago
  • Latemar.Art (alias RespirArt), il parco d’arte in quota più alto d’Europa. Si parte da Pampeago, direttamente dal parcheggio della Tresca o prendendo la seggiovia Agnello (opzione più facile)

Per orari e costi sempre aggiornati degli impianti cliccate QUI

Val di Fiemme: super hotel family!

Quando viaggiate con i bambini non volete rinunciare alla comodità ma, al contrario, volete avere la certezza di trovare tutti i servizi di cui la vostra famiglia potrebbe avere bisogno? Perché allora non provare il Family Hotel & Residence Veronza a Carano?

LA POSIZIONE

Questa struttura si trova nella frazione di Carano, in posizione panoramica, a pochi chilometri dal centro di Cavalese. Comoda come base di partenza per esplorare diversi luoghi e in inverno per raggiungere le piste da sci. La cosa più bella è che comunque si è lontani dal traffico e ci si può così godere anche la pace e la tranquillità della montagna.

SERVIZI A MISURA DI FAMIGLIA

Nonostante la posizione appartata, qui troverete tutti i servizi e la qualità che ci si aspetta da un albergo di questa caratura. Noi siamo rimasti positivamente colpiti dalla filosofia che ispira ogni servizio, in particolar modo dall’attenzione riservata alle famiglie ed alle loro esigenze, fin dal momento del loro arrivo.

Qui infatti tutto è a misura di bambino e di famiglia, a partire dalla possibilità di scegliere un pasto caldo da un apposito menù bimbi anche al di fuori dei canonici orari dei pasti.

CAMERE E APPARTAMENTI

L’hotel si compone di un residence, con appartamenti indipendenti e di una struttura alberghiera. I servizi offerti sono fruibili sia da chi alloggia in formula residence sia da chi alloggia nelle stanze. Noi abbiamo provato la Junior Suite Vita Nova, perfetta per una famiglia attiva. Lo stile è moderno ma mantiene un tocco di tradizione montana grazie all’utilizzo del legno naturale. Gli spazi sono ben divisi e sfruttabili: c’è un bel balcone, una piccola zona living con una vera e propria cucina a scomparsa (completa di piastra, lavello, frigo, microonde e lavastoviglie), una zona salottino all’ingresso che si trasforma in cameretta e un bagno piccolino ma ben studiato, dove non manca nulla.

AREE RELAX E BENESSERE

Per quanto riguarda gli spazi comuni i bambini adoreranno la bellissima piscina completa di scivoli e giochi d’acqua per i più piccini. Sempre in questa zona c’è una splendida sorpresa per mamma e papà (e nonni e zii: noi abbiamo visto tante famiglie al completo!): una sauna panoramica con vista verso la Val di Fassa. Niente di meglio per 15 minuti di relax tra una nuotata e l’altra… ed è aperta fino alle 20.30!

Non mancano un’area wellness, riservata agli adulti ed una palestra, per i maggiori di 16 anni. Trovate il tempo per rilassarvi sui lettini ad acqua o sulle sdraio sospese, e anche quello per un bel massaggio rigenerante: dopo una giornata di escursioni e attività è sempre un’ottima scelta.

SPAZIO AI BAMBINI

Per i bambini c’è un mini club tra i più grandi che abbiamo mai visto, con spazi separati e pensati per tutte le età  e le diverse esigenze. Esso comprende una nursery per i bimbi più piccoli ( che possono entrare accompagnati da un genitore), una zona dedicata ai bambini un po’ più grandicelli, un teatro, mini campi da calcetto e basket e soprattutto una fantastica zona con tappeti elastici dove arrampicare, saltare e giocare in tutta sicurezza, sempre sotto gli occhi e la guida di animatori specializzati.

Gli animatori si prendono cura dei bambini a partire dai 3 anni durante tutta la giornata (un’ora di pausa alle 13). La sera l’appuntamento fisso è con la baby dance.

Oltre a questo l’hotel propone un ricco calendario di attività: vengono organizzate delle gite in famiglia sul territorio, quasi giornalmente. Si tratta di uscite pensate appositamente per le famiglie, quindi alla portata di tutti.  E poi si sa che camminare in compagnia fa sentire meno la fatica!

MANGIARE ALL’HOTEL VERONZA

Per quanto riguarda il cibo anche qui nulla da eccepire, con un ricco buffet per la colazione che offre una grande varietà dolce e salata: brioche, muffin, ciambelle, torte, pane di vario genere, marmellate, frutta, yogurt, cereali vari, e poi affettati, formaggi, uova e bacon. Ce n’è per tutti i gusti.

Anche la cena viene servita normalmente a buffet, anche se noi abbiamo avuto il privilegio di provarla in versione servita al tavolo: servizio curato e veloce, mai invadente e piatti belli e buoni. Cosa volere di più? Una pizza? L’hotel dispone anche di una pizzeria, quindi nessun problema.

Dopo cena, mentre al mini club impazza la baby dance, ci si può rilassare un pochino nei salottini interni ed esterni. Quale modo migliore per ricaricarsi per la giornata successiva?

Nella nostra guida estiva dedicata alla Val di Fiemme trovate tantissime idee per trascorrere le vostre vacanze, eccola QUI.

INFO E CONTATTI

Family Hotel & Residence Veronza
Piazza Dolomiti, 15 – Carano/Cavalese (TN)
tel: 0462 342222
e-mail: reservations@hotelveronza.it
web: www.hotelveronza.it

Rifugio Monte Cauriol d’estate

Rifugio meraviglioso in Val di Fiemme, nel cuore del Lagorai, il Monte Cauriol. Aperto nella stagione estiva indicativamente da inizio giugno a fine settembre. Dispone di camere per trascorrere qualche giorno di relax in rifugio e ristorante con ottimi piatti della tradizione trentina. Organizza anche diverse attività e laboratori per famiglie (trovate il programma in fondo all’articolo).

Partendo da Ziano di Fiemme si imbocca la strada per la Val di Sadole, ben indicata dalla segnaletica turistica di colore marrone, e la si percorre per circa tre chilometri. A questo punto si può optare per lasciare l’auto nel parcheggio sulla destra e continuare a piedi sulla cosiddetta “strada vecia di Sadole” oppure, se preferite conservare tutte le energie per le passeggiate in quota, proseguire ancora un paio di chilometri su fondo sterrato fino ad arrivare all’ultimo parcheggio utile, a poco più di un chilometro dalla nostra meta.

Noi abbiamo scelto la prima possibilità, che taglia nel bosco costeggiando il Rio Sadole. Se avete il passeggino da trekking e buon allenamento di braccia scegliete una delle altre opzioni.

Il paesaggio è davvero bello, di quelli che sanno di montagna autentica: attraverso i boschi ed i prati del Lagorai, in poco più di un’ora di semplice cammino arriverete a destinazione presso il rifugio Baita Monte Cauriol. Ad attendervi Barbara e Tommaso che, con la collaborazione dei figli Anna e Daniele, gestiscono la struttura dal 2020, anno al quale risalgono i lavori di ristrutturazione che hanno dato agli ambienti il loro aspetto attuale.

La prima cosa che farà innamorare subito i vostri bambini sarà l’area gioco esterna: più di un semplice parco giochi, un vero e proprio sogno con altalene di vario tipo, dondoli, pareti per arrampicata, palestra ginnica e perfino una tenda indiana. Non mancano nemmeno un piccolo ruscello e un percorso con ruote e dislivelli per giocare con l’acqua. E che dire della vista sul Catinaccio?

Potrete lasciare i bimbi a giocare in sicurezza mentre vi godete il sole sulle sdraio o aspettate il pranzo sulla terrazza esterna. Se invece siete in comitiva o volete festeggiare qualche compleanno con una bella merenda e un occhio sempre vigile sul parco giochi c’è anche la possibilità di avere una saletta tutta per voi!

Il rifugio sorge proprio di fronte a Malga Sadole, quindi aspettatevi di trovare anche la compagnia di mucche ed asinelli, per la gioia dei più piccoli.

La cucina offre piatti della tradizione: polenta, luganega, spezzatino, formaggio fuso, orzetto, gulasch, fagioli in bronzon, canederli… ma se siete indecisi optate per il piatto Cauriol e non ve ne pentirete! Ottimi anche i dolci e da provare lo yogurt locale con miele e castagne o con i mirtilli.

Dal rifugio è possibile raggiungere con una passeggiata adatta a tutti il Pian delle Maddalene, perfetto per una gita in famiglia, o Passo Sadole (ne avevamo parlato QUI).

La nostra intenzione era quella di esplorare ancora un po’ i dintorni, ma il tempo è stato inclemente e così, poco male, ci siamo rilassati in buona compagnia, tra giochi da tavolo, buon cibo e il calore del camino acceso!

Abbiamo trascorso la notte in una delle quattro camere disponibili al piano superiore, con il ticchettio lieve della pioggia in sottofondo e la vista sulla natura incontaminata. Esperienza da provare se volete riscoprire il piacere di dormire immersi nel silenzio e nella quiete.

Al Rifugio sono presenti, a piano mansarda, due stanze da 6/7 persone più altre due stanze da 2/4 persone. L’arredamento ed i pavimenti sono in legno naturale, ed i letti vengono forniti con la biancheria (dopo le giornate torride dei giorni precedenti è stato troppo bello farsi una dormita sotto il piumone!). A disposizione degli ospiti vi sono due ampi bagni con doccia, anch’essi nuovi. Al mattino ad attenderci c’era Barbara con una abbondante colazione: pane, marmellate, biscotti, frutta fresca, succo di frutta… naturalmente non potevamo esimerci dal provare lo yogurt fresco… delizioso!

Ultime chiacchere, il nostro ricordo sul diario degli ospiti ed era ora di ripartire.

Non dimenticate di controllare il sito ed i social per conoscere anche tutti i numerosi eventi che animano l’estate qui al Rifugio Monte Cauriol: escursioni notturne, osservazione del cielo e delle stelle, pomeriggi didattici per bimbi alla scoperta degli animali e del territorio del Lagorai (curati da Anna, la figlia di Barbara e Tommaso, studentessa di Scienze Ambientali, in collaborazione con altri esperti).

Per scoprire gli eventi dedicati agli adulti cliccate QUI.

Torneremo presto a trovarvi anche noi, ciao ciao Monte Cauriol!

Il rifugio è aperto tutti i giorni dal 15 giugno 2024 fino a fine settembre.

Info: ☎ 0462 836002
📱348  2422737
✉️ rifcauriol@gmail.com
www.rifugiocauriol.it

Per altre idee su cosa fare il Val di Fiemme in estate, consultate la nostra MINI-GUIDA, cliccando QUI

A Malga Varena dal Lavazè

Il passo del Lavazè è uno di quei posti dove ci piace sempre tornare, ideale per una passeggiata tranquilla anche con il passeggino. In inverno qui è il regno dello sci di fondo, quindi niente salite (a parte la strada per arrivare!).

COME ARRIVARE

Partendo dalla Val di Fiemme si arriva al passo in una ventina di minuti d’auto da Cavalese: una bella salita circondati, nell’ultimo tratto, dagli esiti impressionanti di Vaia. Quindi si lascia la macchina in uno degli ampi parcheggi gratuiti disponibili e si va a piedi alla scoperta dei dintorni.

VERSO MALGA VARENA

Dopo il classico giro del laghetto, lungo il quale abbiamo trovato dei nuovi pannelli con tante curiosità sul cirmolo, abbiamo deciso di andare verso Malga Varena, soprattutto visto il tempo incerto e la pioggia che andava e veniva. Dal laghetto partono però  anche i sentieri per Malga Costa e Malga Ora.

La Malga in realtà è raggiungibile anche in auto, tramite la strada asfaltata che porta a passo Oclini. A piedi sono però solo una ventina di minuti di camminata in piano, all’interno del percorso naturalistico delle torbiere.

LE TORBIERE DEL LAVAZE’

Le torbiere si possono vedere in più punti: sono all’apparenza delle semplici pozze dove ristagna acqua. In realtà le torbiere si sono formate nel tempo dal riempimento di preesistenti laghetti alpini. Si tratta di ecosistemi estremamente fragili, con muschi e talora conifere che hanno proliferato su questi terreni e dove hanno trovato il proprio habitat alcune specie viventi.

Calpestare le torbiere potrebbe rovinare questi delicati equilibri, per questo è importante rimanere sui sentieri predisposti.

AREA CAMPER E FATTORIA

A Malga Varena, sul lato sinistro della strada, si trova un area camper e una zona fattoria, dove abbiamo incontrato degli asinelli e qualche gallina. Ci ha poi detto Antonia, la signora che gestisce con la sua famiglia la malga, che presto arriveranno anche altri animali, per la gioia dei bambini, che si sa apprezzano sempre questo genere di compagnia.

MANGIARE A MALGA VARENA

Il ristorante si trova sull’altro lato della strada, con il Corno Bianco sullo sfondo. E’ una graziosa casetta in legno, con posti a sedere sia interni che esterni. Causa pioggia abbiamo dovuto mangiare all’interno, dove l’ambiente era comunque piacevole e il servizio veloce ed efficiente, nonostante le tante persone presenti ai tavoli.

Abbiamo mangiato piatti davvero gustosi ed abbondanti, tanto che non ci è rimasto nemmeno spazio per assaggiare uno dei dolci adocchiati sul menù: panna cotta, tiramisù e strudel… Li abbiamo visti arrivare agli altri tavoli, anch’essi in super porzioni e dall’aspetto molto invitante!

Per noi i classici canederli al formaggio, il piatto Malga Varena con polenta, funghi salsiccia e formaggio e pennette al ragù di cervo: spazzolato tutto!

Se venite coi bambini in una giornata di sole all’esterno c’è un bel parco giochi. Potranno dare sfogo a tutta la loro voglia di muoversi, saltare e giocare.

Si rientra lungo la strada o dal sentiero dell’andata.

INFO UTILI
  • LUOGO: Passo Lavazè (Val di Fiemme)
  • PARTENZA: Laghetto di Lavazè (1250 m)
  • ARRIVO: Malga Varena
  • ALTITUDINE: 1800 m
  • DISTANZA:  1,5 km
  • DURATA: 30 minuti (solo andata)
  • DISLIVELLO: /
  • PASSEGGINO: sì
  • PUNTI DI RISTORO: Malga Varena, tel. 335 581 3973 (aperta tutti i giorni fino a novembre)
CONTATTI

Malga Varena
Passo Lavazè
tel. 335 5813973
e-mail: info@malgavarena.it
web: www.malgavarena.it

D’inverno qui c’è il campo scuola, con le piste da tubby e tanto altro: un paradiso in ogni stagione per i bambini, guardate QUI

Dagli asini a Fontanefredde

Quante volete abbiamo sentito chiamare “asino” qualcuno che non brillava per intelligenza o non si applicava? In realtà l’asino è un animale molto riflessivo: prima di agire osserva e valuta attentamente la situazione. Questo suo atteggiamento viene spesso confuso per testardaggine da chi non se ne intende, ci ha spiegato Luisa, che invece di asini e di comportamento animale è una vera esperta.

Siamo andati a trovarla nell’oasi che ha creato a Fontanefredde, recuperando gli spazi del vecchio campo sportivo. Qui, ogni mercoledì, sabato e domenica, da inizio giugno alla metà di ottobre, si ha l’opportunità di conoscere da vicino questi animali, imparando ad apprezzare e rispettare il loro carattere docile e mite. Un insegnamento utile anche per noi umani, spesso troppo presi dai ritmi frenetici della vita quotidiana.

CONOSCIAMO GLI ASINI

Per prima cosa è bene presentarsi a vicenda: gli asini amano che gli si parli con tono dolce e ascoltare la nostra voce. Così, mentre spazzola alla mano procediamo a strigliarli, continuiamo a raccontar loro qualcosa di noi: c’è Ruben che non ama essere toccato sulle orecchie, c’è Furia, la più anziana, e Nina, col suo pelo semilungo. La nostra voce per loro è come musica in una spa, il che, unito ad una bella grattatina, li rilassa e mette in condizione ideale per affrontare la passeggiata.

IN PASSEGGIATA A RITMO LENTO

Presto infatti si parte per un bel giretto nei boschi sopra la struttura. L’importante è essere determinati e complimentarsi con il nostro asinello di tanto in tanto. Ma ancora più importante è fermarsi per una bella merenda a base di erbe e fiori per fare il carico di energia. Ci accompagnano anche Maurizio, che ha una fattoria poco distante e gestisce il campo con Luisa, e Maya, una bella cagnolina tutta nera.

La passeggiata è semplice ed adatta a tutti. Vi consigliamo di indossare scarponcini da trekking soprattutto se ha piovuto, perché il terreno in alcuni punti potrebbe essere alquanto bagnato. Si cammina così,  a passo lento, nel silenzio e nella quiete del bosco, entrando sempre più in sintonia con l’animale. Un paio di pause merenda e si arriva in una radura magica che ricorda qualche film fantasy. Mentre Ruben, Nina e Furia girellano cercando qualcosa di buono da mettere sotto i denti, noi ci aspettiamo sbucare fuori da un momento all’altro un folletto, una fatina o un troll…

Ma è tempo di testare l’abilità di ricerca dei nostri amici a quattro zampe: secondo voi avranno avuto abbastanza fiuto i nostri eroi? L’abilità è anche di voi che li conducete… il premio? Non ve lo sveliamo ma di sicuro è stato gradito!

Lentamente si rientra alla base, dove, all’interno del recinto di sabbia, proviamo anche a togliere e rimettere la cavezza e a condurre gli asini lungo un percorso “a ostacoli”. Se la sono meritata, secondo voi, una bella carota?

Abbiamo vissuto un’esperienza davvero bella, connettendoci agli animali ed alla natura e riassaporando la lentezza.

INFORMAZIONI

Centro Educativo Sensing Animals
Tel. 333 4434736 (Luisa Demattio)
e-mail: info@sensory.camp

Per conoscere le date ed i dettagli delle uscite organizzate in collaborazione con APT Fiemme  e procedere alla prenotazione online clicca QUI.

Sono previste agevolazioni per i possessori della Fiemme Cembra Guest Card.

Per maggiori info visita il sito Visit Fiemme: clicca QUI

Potrebbero interessarti altre esperienze da fare in zona? Dai un’occhiata QUI

A Valfloriana alla cava delle bore

Avete mai sentito parlare delle cave delle bore? Non si tratta di una specie di miniera, ma di una particolare opera in muratura che serviva per il trasporto a valle del legname. Le “bore“, infatti, altro non sono che i tronchi degli alberi. Il trasporto avveniva lungo la “cava“, una sorta di lunghissimo scivolo in pietra lungo il quale, con l’aiuto di ghiaccio e neve, venivano fatti scorrere i tronchi.

Oggi le cave sono state dismesse, soprattutto dopo l’alluvione del 1966. Ne rimangono però alcuni esempi, a testimonianza di un passato che sembra ormai lontanissimo, benché per secoli il bosco sia stata la principale fonte di sostentamento per le popolazioni di montagna. La cava che abbiamo visitato oggi si trova in Valfloriana, ma avevamo visitato, in zona, anche quella di Predazzo (leggete QUI)

COME ARRIVARE

Percorrendo la strada che collega la Valle di Fiemme con la val di Cembra verso Segonzano, all’altezza di Casatta si trova un semaforo: si svolta e si inizia a salire, per circa 7 chilometri, superando gli abitati di Montalbiano e Sicina e proseguendo fino al Bait dal Manz. La strada è asfaltata e non presenta difficoltà particolari, bisogna solo prestare attenzione ad eventuali veicoli provenienti in direzione opposta, perché è stretta!

LA CAVA DELLE BORE

Parcheggiata l’auto troviamo subito un cartello che ci fornisce qualche informazione importante sulla cava. La cava è visitabile in autonomia tutto l’anno. Noi abbiamo optato per farci accompagnare da Elena, una bravissima accompagnatrice di montagna, che, oltre a farci strada, ci ha spiegato tante cose interessanti che altrimenti non avremmo mai scoperto.

I PERCORSI

Per visitare questa cava c’è un giro ad anello più lungo (circa 5 chilometri, con un dislivello di 300 metri), che porta fino alla parte alta della cava,  ed un giro più facile e corto (circa 2 chilometri, 100 metri di dislivello), più adatto a chi ha bambini.  La presenza della guida è preziosa anche per districarsi tra i numerosi cantieri che si occupano della pulizia del bosco a seguito di Vaia e del proliferare del bostrico:  a causa della presenza dei cantieri sono infatti possibili deviazioni o interruzioni dei sentieri.

LA FLORA DEL BOSCO

Durante la nostra passeggiata nel bosco abbiamo scoperto alcune piante, come lo sfagno, un tipo di muschio con il quale le donne cucivano addirittura un costume, quello dell'”Om dal bosc” (l’uomo del bosco). Ci sono poi l’acetosella, che somiglia ad un trifoglio ed ha un sapore acidulo che ricorda il limone, le orchidee selvatiche e i finti “mirtilli” (sono velenosi, da non mangiare assolutamente!): abbiamo imparato che ogni cosa nel bosco ha un suo ruolo importante.

IL LAVORO LUNGO LA CAVA

La cava è circondata da un ambiente davvero suggestivo: tra muschi, felci, fiori ed il torrente che scroscia non mancano le sorprese. La cava è stata sistemata e pulita e si riesce ad immaginare molto chiaramente come funzionava: grazie ai racconti di Elena sappiamo ora che lungo questi “scivoli” lavoravano molti uomini, il cui compito era sorvegliare il proprio tratto di competenza, intervenendo per rallentare l’eventuale velocità eccessiva dei tronchi e comunicando con una sorta di passaparola con l’uomo alla stazione successiva. Anche in caso di incidenti in tal modo il passaparola arrivava rapidamente a valle, permettendo l’invio tempestivo di soccorsi.

Si trattava di un lavoro pesante, pericoloso e decisamente faticoso: pensate che addirittura nei periodi di maggior lavoro questi boscaioli lavoravano anche di notte, rischiarando il buio con delle lanterne…

La cosa che ci è piaciuta di più? Il meccanismo dello sburf: un particolare “svincolo” studiato per rallentare la velocità eccessiva dei tronchi. Oggi si trova in una radura quasi magica, ma provate ad immaginarvelo con i rumori dei tronchi lungo gli scivoli e i canti “scacciafatica” degli uomini…

INFO UTILI
  • LUOGO: Valfloriana (Val di Fiemme)
  • PARTENZA: Bait dal Manz (1250 m)
  • ARRIVO: percorso ad anello “cava de le bore”
  • ALTITUDINE: circa 1500 m per il percorso alto e 1100 per il percorso basso
  • DISTANZA:  5,5 km (giro alto); 2 km (giro basso)
  • DURATA: 3- 3,5 ore
  • DISLIVELLO: 300/100 metri
  • PASSEGGINO: no
  • PUNTI DI RISTORO: Maso Fiordibosco (Sicina), tel.0462 910002; Baita delle Fate (Dorà), tel. 0462 910067
INFO E PRENOTAZIONI VISITE GUIDATE

Per maggiori informazioni sulle visite guidate si può contattare la Rete di Riserve Val di Cembra-Avisio all’indirzzo: reteriservecembra@gmail.com .

Potete anche consultare la nostra agenda per conoscere le date delle visite ed effettuare direttamente la prenotazione cliccando  QUI. O visitare il sito di APT Valle di Fiemme

Potrebbe anche interessarvi la cava di Predazzo, dove è prevista una visita-gioco per i bambini. Leggete QUI

Campus Natura a Rovereto

Se siete ancora alla ricerca di un campo estivo che offra esperienze davvero stimolanti nella natura per i vostri bambini, a Rovereto c’è il Campus Natura, promosso ed organizzato dalla Fondazione Museo Civico di Rovereto e rivolto a tutti i bambini e le bambine di età compresa tra i 6 ed i 10 anni.
Il vero punto di forza di questo campo estivo, oltre al fatto di svolgersi all’aperto, è senza ombra di dubbio la qualità delle proposte che vengono fatte giornalmente: giochi educativi, escursioni nel verde al Bosco della Città e a Sperimentarea, laboratori di archeologia, geologia, botanica, robotica, astronomia e arte. Il tutto sotto la guida esperta degli operatori didattici della Fondazione, affiancati da personale giovane e qualificato.
Il punto di ritrovo delle attività è presso l’area verde della Casetta al “Bosco della Città”, un luogo immerso nel verde dove i bambini potranno vivere e sperimentare ogni giorno attività diverse e stimolanti  dal punto di vista naturalistico e scientifico ma non soltanto: un occhio di riguardo verrà sempre posto sulla capacità di condivisione e cooperazione tra i ragazzi.
Non mancheranno nemmeno le gite alla scoperta del territorio, una a settimana, in luoghi sempre diversi, per dare modo a chi si iscrive a più settimane di provare esperienze sempre diverse e nuove.

Il Campus Natura si ispira ai principi di tutela dell’ambiente, in linea con la filosofia della Fondazione Museo Civico: dare a tutti la possibilità di vivere in un mondo sostenibile dal punto di vista ambientale, sociale, economico. Per questo il Campus Natura è anche plastic free.
Sono previsti più turni settimanali, dal lunedì al venerdì, con orario 8.30-16.30 e possibilità di anticipo (08.00) e posticipo (17.00) L’inizio delle attività è fissato per lunedì 19 giugno, mentre l’ultimo giorno sarà venerdì 1 settembre 2023 (resta esclusa la settimana di Ferragosto)
TARIFFE

€ 130,00 a settimana per ogni iscritto, ​€ 110,00 dal secondo figlio.

ISCRIZIONI

Le iscrizioni possono essere effettuate online: CLICCA QUI

INFORMAZIONI

Fondazione Museo Civico di Rovereto
tel. 0464 452800
e-mail: didattica@fondazionemcr.it

Conosci il Museo Civico di Rovereto? Scopri QUI tutti i suoi segreti e consulta la nostra AGENDA per rimanere sempre aggiornato sugli eventi in corso

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Crediti Fotografici: Fondazione Museo Civico di Rovereto

SMACH Val dl’Ert: valle dell’arte

Smach: percorso di Land Art in Val Badia

Ci piace un sacco quando l’arte incontra la natura ed in Trentino Alto Adige sono numerosi gli esempi di land art: percorsi d’arte in alta quota o che comunque si sviluppano nel bosco prevalentemente realizzati con materiali naturali e di recupero. Ce ne sono di bellissimi sparsi su tutto il territorio e sono popolarissimi tra le famiglie perché amati anche dai bambini.

LA VAL DL’ERT, TRA SAN MARTINO E PASSO DELLE ERBE

Quello di cui vogliamo parlarvi oggi è un percorso con qualche caratteristica leggermente diversa. Ci troviamo a metà strada tra il passo delle Erbe e San Martino in Badia, e qui un’intera valletta è stata trasformata in una mostra permanente di arte contemporanea, con installazioni realizzate da artisti di tutto il mondo.

Le opere sono sculture provenienti dal concorso biennale SMACH, progetto nato nel 2012 per celebrare il connubio tra arte e natura, stimolare l’interesse delle persone per l’arte e valorizzare nello specifico quest’area delle Dolomiti sviluppando una coscienza approfondita e continua della storia, della cultura e delle tradizioni locali.

Le installazioni ed il bosco in cui sono adagiate comunicano e si nutrono vicendevolmente.

Fatta questa necessaria premessa vi raccontiamo la nostra esperienza. Salendo da San Martino lungo i tornanti si arriva fino a Ciastel De Tor, sede del Museo Ladino. Impossibile sbagliare: il castello spicca in mezzo al verde dei prati. Qui si può parcheggiare l’auto in uno dei due parcheggi coperti. Si sale poi a piedi per circa cento metri lungo la strada principale: nel campo sulla destra solitamente si vedono dei lama al pascolo, che ovviamente non potevamo non fermarci a salutare…

Sempre sulla destra si trova l’ingresso del percorso SMACH- Val dl’Ert, dove è possibile prelevare gratuitamente dall’espositore una mappa e fermarsi a leggere un po’ la storia e la filosofia del parco. Il parco è sempre aperto, ad ingresso libero, ed è diviso in cinque diversi settori. Si snoda su un terreno per lo più pianeggiante o con lieve pendenza, ma nel tratto intermedio presenta una ripida e stretta discesa (se pur di poche decine di metri) per questo non è adatto ai passeggini.

LE OPERE

Vi sono opere che hanno una notevole attrattiva anche verso i bambini, come la surrealistica porta rossa nel mezzo del prato, realizzata da Barbara Tavella, che, in ladino, invita a prendersi il tempo necessario per vivere appieno il momento presente, o il tunnel nei colori dell’arcobaleno Fragile as a Rainbow dei cinesi Zhang e Qiu.

Ci sono anche opere da suonare, come il grande xilofono con le barre realizzate in legno, o l’opera Fiori Sonori, dove i fiori sono realizzati con lame di sega circolare smussate e il visitatore viene invitato a percuoterli come fossero i piatti di una batteria.

Per visitare bene il parco servono tra le due e le tre ore, a seconda del tempo in cui ci si sofferma sulle opere. Alla parte 4  si accede tramite un cancelletto: in questo spazio infatti abbiamo trovato anche alcune pecore (ce ne siamo accorti per caso perché erano tutte sdraiate sotto un albero, nascoste tra l’erba alta), oltre ad una surreale tv a schermo piatto, opera dedicata all’amicizia.  Si termina con la quinta parte: qui si può anche fermarsi sulle panchine vicino al laghetto, magari per tentare di leggere uno dei libri in ladino disponibili nella little library o per fare una piccola sosta.

TRA SOGNO E REALTA’

A noi questo posto, sospeso tra realtà e sogno, è piaciuto molto: sarà che ci piace l’arte in generale, ma ne abbiamo apprezzato anche la quiete…  Il fatto di essere, in quel momento, praticamente i soli visitatori (abbiamo incontrato solo un’altra famiglia) e completamente immersi nel silenzio ha contribuito a rendere l’atmosfera ancora più surreale. Una delle cose più interessanti è stato calarsi in questa particolare realtà per cercare di interpretare le opere ed i loro significati meno ovvi.

Una mezza giornata qui potrebbe essere una valida alternativa alla passeggiata in quota: siamo sicuri che i bambini si divertiranno e si ricorderanno a lungo delle opere viste e soprattutto di quelle testate in prima persona!

VISITE GUIDATE

Durante la stagione estiva (fino al 31 ottobre) vengono organizzate delle visite guidate il martedì mattina alle ore 10.00, costo 18,00 € (bambini< 17 anni gratuito). Il tour ha una durata di due ore e  nel prezzo è compreso il biglietto d’ingresso al Museo Ladino.

INFORMAZIONI

SMACH – Val dl’Ert
Strada Tor n. 65 – San Martino In Badia (BZ)
info@smach.it
www.smach.it

 

Altre escursioni nella zona:

  • Salita facile e con vista spettacolare al Rifugio Monte MuroQUI il nostro racconto;
  • Passeggiata panoramica per tutta la famiglia alle baite del Sass de Putia: ve la raccontiamo QUI
  • Belvedere di Costaces: noi ci siamo stati in inverno ma è bellissimo anche in estate! Guardate QUI
  • Escursione alla Ütia Ciampcios, paradiso di pace affacciato sul gruppo del Puez: lo trovate QUI

Vi piace la Val Badia? Volete scoprire di più? Abbiamo raccolto tutte le esperienze da noi provate in una mini-guida per l’estate. La potete consultare cliccando QUI!

Val Badia, cascate del Pisciadù

Alzi la mano chi non ama le cascate! In Trentino Alto Adige ce ne sono di bellissime e spettacolari, ed in alcuni casi è anche molto facile raggiungerle. È il caso delle Cascate del Pisciadù, a Colfosco, sulla strada che dalla Val Badia sale al Passo Gardena. Si possono raggiungere attraverso una facile passeggiata, anche coi bambini più piccoli nel passeggino.

Se siete di passaggio o volete avvicinarvi il più possibile in auto vi consigliamo di parcheggiare nei pressi degli impianti di risalita (nuova seggiovia Sodlisia), vicino all’Hotel Lujanta (parcheggio a pagamento, 2€/h). Altrimenti potrete partire anche dal centro del paese, allungando un po’. Partendo dal parcheggio il dislivello totale è poco più di 150 metri e la passeggiata è in ogni caso semplice e, di per sé, breve: in poco più di mezz’ora si arriva a destinazione. Vale quindi la pena prendersela con comodo e indugiare su questi prati che in determinati momenti dell’anno si tingono dei colori dei fiori (noi abbiamo visto tanti crochi), circondati dalla bellezza di un anfiteatro di montagne senza eguali.

ATTRAVERSO I PRATI

Per iniziare ci si lascia alle spalle il Sassongher, con i suoi 2665 metri di altezza, e si prosegue verso le imponenti pareti del Sella. Ma andiamo con ordine! Superata la nuova seggiovia Sodlisia  ci si imbatte subito nel sentiero 650: una strada di terra battuta che conduce, attraverso i prati, alle cascate, il cui salto è già visibile anche in lontananza. Si tratta di una stradina quasi totalmente pianeggiante, anzi, il primo tratto è addirittura in leggerissima discesa (fino alla stazione a valle della funivia Plans-Frara, con le sue cabine rosse e gialle).

Da qui in poi si prosegue in mezzo ai prati, costellati di tipici fienili, a testimonianza delle antiche tradizioni ed economie locali: una gioia per tutti i bambini, che potranno dare sfogo alla loro voglia di correre in tutta sicurezza. Fate solo attenzione alle bici, perché il sentiero si collega nel tratto iniziale, con una pista di MTB trail, e non mancano ciclisti che scendono a valle in velocità.

Le pareti del Sella si fanno sempre più incombenti, fino ad arrivare ad un piccolo ponte. Qui si trova una bella area picnic, con bagni, panche, tavoli e anche alcuni grossi sassi su cui i più piccoli si divertiranno ad arrampicare.

LE CASCATE

Arrivati a questo punto ci si trova proprio sotto le cascate, che si sentono, ma non si vedono! Per vederle dovrete abbandonare eventuali passeggini e seguire il sentiero che sale nel bosco sulla sinistra, tenendo i bambini per mano. In realtà, nonostante da più distante sembri lontanissimo, per arrivare al punto panoramico più alto ci vogliono solo altri dieci minuti, camminando su scaloni, ponticelli e rocce. Un tratto quindi più avventuroso, ma fattibile da tutti, prestando un po’ di attenzione a non scivolare.

Qui, oltre ad avvicinarsi all’acqua in più punti e poter ammirare la sua discesa a valle, si arriva vicinissimi al punto in cui l’acqua sgorga dalla feritoia nella roccia ed è possibile ammirare da sotto la parte alta della cascata. Se non temete di bagnarvi, avvicinatevi perché ne vale la pena! Lasciandovi invece lo scrosciare dell’acqua alle spalle potrete ammirare la Val Badia, facendo spaziare la vista su tutte le cime più belle.

Impossibile andarsene senza testare di persona la temperatura dell’acqua: non vogliamo rovinarvi la sorpresa, ma provate ad immaginare! Nell’area picnic, ideale sia per fermarsi per un veloce spuntino che per una sosta più lunga, troverete anche una fontana dove riempire le borracce o far bere gli amici a quattro zampe.

PERCORSI PER IL RIENTRO

Se invece i vostri programmi sono altri (noi ci siamo poi diretti verso Passo Gardena, altro spettacolo per gli occhi! – volendo, in stagione, lo potete raggiungere con la funivia Plans Frara, verificate QUI orari ed aperture) potrete rientrare in tranquillità sul sentiero dell’andata (calcolate una mezz’ora) o prendere, nei pressi della cascata, il sentiero 28 che costeggia le pareti del gruppo Sella e poi il 651 per completare l’anello.

Una passeggiata adatta a tutti e priva di difficoltà, ma che vi lascerà il cuore pieno di emozioni e gli occhi pieni di bellezza.

INFO UTILI
  • LUOGO: Val Badia (Colfosco)
  • PARTENZA: Stazione funivia Sodlisia
  • ARRIVO: Cascate del Pisciadù
  • ALTITUDINE: m 1730
  • DISTANZA: 3 km
  • DURATA: 1,5 ore  (andata e ritorno)
  • DISLIVELLO: 140 metri
  • PASSEGGINO: sì
  • PUNTI DI RISTORO: area picnic sotto le cascate – bar/ristoranti nei pressi della stazione funivia Sodlisia

Altre escursioni in Val Badia:

  • Salita facile e con vista spettacolare al Rifugio Monte MuroQUI il nostro racconto;
  • Passeggiata panoramica per tutta la famiglia alle baite del Sass de Putia: ve la raccontiamo QUI
  • Belvedere di Costaces: noi ci siamo stati in inverno ma è bellissimo anche in estate! Guardate QUI
  • Escursione alla Ütia Ciampcios, paradiso di pace affacciato sul gruppo del Puez: lo trovate QUI
  • Val dl’Ert: percorso di land art dedicato all’arte contemporanea nel bosco sopra San Martino in Badia: a noi è piaciuto tantissimo, guardate QUI

Vi piace la Val Badia? Volete scoprire di più? Abbiamo raccolto tutte le esperienze da noi provate in una mini-guida per l’estate. La potete consultare cliccando QUI!

A Trento e dintorni con i bambini

In ogni stagione Trento offre svariate possibilità per divertirsi e godere delle sue bellezze. Ecco per voi alcune idee, scelte in base alla nostra esperienza, per passare 24 ore (o più) senza annoiarsi:

“GIRO AL SASS” e GALLERIA CIVICA

Se non siete di Trento o almeno trentini questa definizione vi potrà suonare strana, ma è la trasposizione in dialetto locale del più famoso “fare una vasca”, o del “dar vuelta” spagnolo, cioè fare un giro nel centro storico della città.

Partendo ipoteticamente da via Roma e proseguendo poi lungo via Oss Mazzurana, arriverete in Piazza Battisti per poi percorrere via del Simonino e via Oriola fino a giungere in piazza Pasi. Non potrete che rimanere stupefatti, alzando lo sguardo, delle bellezze che contraddistinguono Trento. Si continua naturalmente con la meravigliosa Piazza Duomo, con uno skyline che non ha nulla da invidiare a quello di altre città: il Duomo, la Torre Civica, la fontana del Nettuno e le numerose case affrescate che circondano la piazza. Si prosegue lungo l’elegantissima via Belenzani, con i suoi splendidi palazzi e la Galleria Civica, che propone interessanti mostre ma anche un ricco calendario di attività per famiglie.

MUSE – MUSEO DELLE SCIENZE

Per chi  invece ama la scienza, la ricerca e l’innovazione, è d’obbligo una tappa al MUSE.  Questo moderno edificio progettato da Renzo Piano è situato accanto allo storico Palazzo delle Albere. Entrambi sono inseriti in una cornice verde che è a sua volta spazio espositivo e didattico, con installazioni e orto botanico. L’ideale per trascorrere qualche ora stimolando tutti i sensi.

All’interno sono innumerevoli le proposte: dalla divertente “palestra della scienza“, alla serra tropicale, al Maxi Ooh per i più piccini. Tutto si snoda su sei piani, attorno al cuore del museo, il Big Void, uno spazio a tutta altezza nel quale sono sospesi gli animali che popolano la montagna. Moltissime anche le attività che vengono organizzate durante tutto l’anno. Da non perdere la terrazza all’ultimo piano.

QUI una delle nostre tante recensioni.

CASTELLO DEL BUONCONSIGLIO

Altro luogo imperdibile per chi desidera conoscere un pezzo fondamentale della storia di Trento, è senza dubbio questo elegante e maestoso castello nel cuore della città. Il Ciclo dei Mesi, uno dei più affascinanti cicli pittorici di del tardo Medioevo, sta proprio in una delle sue torri ed è bellissimo a qualsiasi età. Lo raccontiamo QUI. Perdetevi tra le tante sale dagli stili e dalle architetture diverse. Bellissima anche la loggia da cui ammirare la città. Inoltre sono tante le attività che vengono organizzate per le famiglie… le potete trovare sempre aggiornate QUI.

SPAZIO ARCHEOLOGICO SOTTERRANEO DEL SASS

Il posto che non ti aspetti nel cuore di Trento e che piacerà molto anche ai bambini. Si scende sotto terra dalla centrale Piazza Battisti, sul retro del Teatro Sociale. Qui il percorso archeologico si snoda su oltre 1700 metri quadrati, tra i resti dell’antica città. Si possono osservare parti del muro di cinta dell’antica Tridentum, i resti di una torre, una strada con la pavimentazione originale e la rete fognaria che correva parallela ed anche alcuni pavimenti originali di epoca romana. Il S.A.S.S. custodisce oltre duemila anni di storia ed è visitabile anche con la speciale guida “Archeofamily”, che invita i bambini a scoprire segreti e misteri attraverso semplici indizi. Per saperne di più clicca QUI

MUSEO DELL’AERONAUTICA CAPRONI

Il museo dell’aeronautica, situato all’aeroporto di Mattarello, espone la prima collezione aeronautica al mondo, costituita negli anni Venti del Novecento e le storie dei piloti e dei pionieri dell’aviazione. La narrazione prosegue attraverso i cimeli e i protagonisti della riconversione industriale, nell’immediato dopoguerra, dalla nascita del trasporto passeggeri in Italia. Una bella area per i bambini dove disegnare, colorare e salire su un piccolo aereoplano. Tutte le info sul museo dell’aeronautica Caproni.

Museo dell'aeronautica Caproni

GATIZOLE CAT CAFÈ – TRENTO

Nel centro di Trento, in via Travai c’è un bar davvero speciale: i padroni di casa sono quattro bellissimi gatti. Un locale piccolo ma accogliente con una proposta di thè davvero notevole. Vale la pena andarci per passare una piacevole oretta di relax. Si accede su appuntamento. Tutte le informazioni QUI.

FUNIVIA DI SARDAGNA e TERRAZZA PANORAMICA

Per avere una visuale di Trento diversa dal solito vi consigliamo di prendere la funivia che parte sul Lungadige nei pressi del ponte San Lorenzo. Al costo di un viaggio in bus (si può infatti salire anche con un biglietto ordinario) salirete in pochi minuti fino alla località Sardagna. Attenzione: dal 15 gennaio 2024 e per circa tre mesi la funivia rimarrà chiusa per manutenzione. Da qui ci si dirige verso il punto panoramico la busa dei orsi“, una struttura a gradoni in acciaio che funge anche da piccolo teatro all’aperto con 80 posti a sedere per spettacoli e concerti. Una vera “gabbia” sospesa nel vuoto che vale una visita e anche un selfie con vista.

Per mangiare delle pietanze locali di alta qualità potete fare un salto o a Trento Alta, oppure, in soli dieci minuti a piedi, all’Osteria S. Rocco, che abbiamo provato per voi restandone soddisfatti (leggete QUI).

Crediti fotografici: Comune di Trento

PARCO DI MELTA

Sono circa 110 mila i metri quadrati sui quali si estende questo grande parco. Qui troverete un laghetto con anatre, tanti prati e colline, parchi gioco per tutte le età e soprattutto spazio a volontà, anche solo per riposarsi su una coperta. Molto bello in primavera, quando le fioriture col loro tripudio di colori ed i primi caldi invitano e passare le giornate all’aria aperta. Si trova a Trento nord ed è facilmente raggiungibile con i mezzi pubblici oppure in bicicletta, essendo collegato con la pista ciclabile (3 km dal centro città). Ne abbiamo parlato QUI

Trento ha inoltre attrazioni che possiamo considerare “cittadine” anche se non sono proprio nel centro storico, poiché raggiungibili in pochi chilometri e soprattutto anche con i mezzi pubblici. Ecco allora che vi consigliamo:

IL DOSS TRENTO

È la collina posizionata accanto al fiume Adige. Un giro quassù è un ottimo pretesto per vedere la città dall’alto, ma anche per fare una passeggiata nella natura e scoprire un pezzo di storia di Trento. Quello che appare dal basso come un tempio di ispirazione classica è in realtà un monumento dedicato a Cesare Battisti. Sono presenti anche diversi altri reperti storici, risalenti soprattutto ai tempi della guerra. Per arrivare in cima consigliamo la passeggiata su strada asfaltata con accesso dal piazzale di via Brescia nel quartiere Piedicastello. Tutte le informazioni QUI.

PISCINA E LIDO MANAZZON

Grande centro natatorio aperto tutto l’anno con due piscine coperte una grande vasca e una didattica. D’estate (da giugno a settembre) all’esterno il lido ha diverse piscine, una con onde, una dotata di lunghi scivoli, una per nuotare e un area baby con divertente spray park e vasche a misura di bambino. Tutte le informazioni QUI.

PISCINA E LIDO ESTIVO DI GARDOLO

Centro acquatico aperto tutto l’anno con piscine interne ed esterne. Il lido d’estate (da giugno a settembre) dispone di tre piscine una poco profonda con zona idromassaggio, una vasca più alta con il vortice e gli scivoli e infine quella per nuotare. Tutte le info QUI.

MONTE BONDONE

Si tratta della montagna “della città”, ovvero la vetta più facilmente raggiungibile in auto o con i  mezzi pubblici che permette a tutti di godere di una bella passeggiata (o sciata, in inverno). Diverse le scuole di sci o i maestri a disposizione per poter imparare: dalla Scuola Italiana di Sci e Snowboard Monte Bondone ai Maestri di Sci e Snowboard Cristallo che spesso organizzano delle attività anche d’estate.

Alle Viote del Bondone si trova anche la Terrazza delle Stelle che soprattutto d’estate propone tanti eventi legati alla scoperta del cosmo, a cura del MUSE. Sempre curato dai botanici del MUSE sul Bondone è assolutamente da visitare il Giardino Botanico Alpino che, con il vicino parco giochi, permette di passare dei bellissimi momenti di svago in mezzo alla natura.

IL BOSCO DELLA CITTÁ

Per una bella passeggiata nella natura senza bisogno di allontanarsi troppo dalla città, consigliamo di raggiungere il Dosso di San Rocco, sopra Villazzano Tre, anche con i mezzi pubblici. Qui sorge il cosiddetto “bosco della città“, un bel parco rigoglioso all’interno del quale compiere un bel giro ad anello tra boschi, prati e fiori profumati.

Diversi i punti panoramici, mentre non mancano panchine, fontane con acqua potabile e persino un centro recupero fauna selvatica che dispone di un’area didattica con 3 voliere che ospitano uccelli non recuperabili alla vita selvatica.

ORRIDO DI PONTE ALTO

Un’incredibile gola scavata nella roccia dalle impetuose acque del torrente Fersina, a pochissimi minuti dal centro di Trento. Un luogo che regala grandi emozioni, sia per la bellezza naturalistica che per la storia delle opere di ingegneria idraulica, alcune risalenti ad oltre 500 anni fa. Tra scalinate e passerelle arriverete ad “entrare” dentro una cascata per ammirarla dal suo interno. QUI il nostro racconto.

PASSEGGIATE NEI DINTORNI DELLA CITTA’

Ci sono varie passeggiate da fare nei dintorni della città, basta spostarsi di pochi chilometri. Eccone alcune:

  • Il giro del Sorasass, sulla strada militare per vedere la città dall’alto, tra postazioni e trincee della prima guerra mondiale. Il percorso ad anello, 300 metri di dislivello per circa 7 km, parte da Cadine, distante solo pochi chilometri da Trento e raggiungibile anche cn il servizio di trasporto pubblico;
  • Sulle trincee (e i cento scalini) del Monte Celva: un percorso della durata di circa un’ora adatto ai bambini che vogliono sentirsi un po’ esploratori;
  • Sul terzo “dente” di Trento: al Doss di S.Agata: breve passeggiata panoramica su uno dei colli (“denti”) che dominano la città, fino ad un’antica chiesetta in stato di abbandono;
  • Sentiero del Parolet: un itinerario ideale per chi cerca una bella camminata a contatto con la natura. Si parte dalla località Viote in Bondone (45 minuti di auto da Trento), dove si incontrano le Caserme e si sale lungo la strada militare, fino ad entrare nel bosco e raggiungere la terrazza panoramica dietro il Palon

Se cercate un albergo o maggiori in formazioni potete consultare il sito dell’APT di Trento, Valle dei laghi e Monte Bondone, QUI.