Author - Alessandra

Che spettacolo la Miniera di Erdemolo!

Andare alla miniera De Gruab va Hardimbl (Miniera dell’Erdemolo) è un’avventura a partire dal nome: vi sfido a pronunciarlo! Si trova in fondo alla Valle dei Mòcheni, a circa 1700 metri di altitudine. Potete parcheggiare a Palù del Fersina (a pagamento in località Vrottn, 6 euro al giorno) e poi proseguire a piedi su strada forestale verso il lago di Erdemolo, circa 45 minuti), oppure gratuitamente più a valle, nei pressi del campo sportivo (calcolate 30 minuti in più di passeggiata).  Gli ultimi 2 chilometri di strada forestale si possono infatti percorrere solo a piedi: un modo per entrare ancora di più in contatto con la natura e il silenzio di questa valle incantata.

E a chi non è mai capitato, passando attraverso un passaggio angusto scavato nella roccia, di canticchiare a mezza voce “Andiam, andiam, andiamo a lavorar, na na na, na na na, e op, e op, ep e op! Andiamo a lavorar!”? Questo è un vero e proprio viaggio nel centro della terra alla scoperta dei minerali che si estraevano centinaia di anni fa nelle nostre vallate.

Caschetto in testa, impermeabile d’ordinanza, emozione a mille e sarete pronti a buttarvi in questa avventura. Un po’ di coraggio sì, perché per scendere le scale e attraversare i passaggi degli antichi minatori non bisogna aver paura nè degli spazi stretti nè delle ripide scale che bisogna affrontare, però che emozione! Ci si sente davvero un po’ come i 7 nani della fiaba di Biancaneve
Sebbene la miniera non sia più attiva dal 1850 circa, il suo interno è perfettamente conservato, è infatti ancora possibile trovare i pilastri originali a sostegno della volta; una testimonianza di centinaia di anni dell’ingegno dell’uomo. Ci sono poi anche gli strumenti che usavano davvero i minatori della zona: insomma: non solo un viaggio al centro della terra, anche un viaggio della storia!

Da qui si estraevano calcopirite (per la lavorazione del rame) e altri minerali, ma con il naso all’insù e occhi sgranati si possono trovare tantissime altre meraviglie, come i licheni che ricoprono i muri ad esempio, una primitiva forma di vita che è riuscita a trovare il suo habitat in questo ambiente angusto a temperatura costante, le innumerevoli venature della roccia che regalano giochi di colore davvero unici e il gocciolio dell’acqua che ticchetta sulle nostre teste (ed ecco spiegato il perché dell’impermeabile.)

INFO UTILI:

A causa dell’altitudine questa miniera non è visitabile tutto l’anno. A aperta solitamente da inizio giugno fino a fine ottobre:

  • nei mesi di giugno e settembre il sabato e la domenica
  • nei mesi di luglio e agosto: dal martedì alla domenica.
  • in ottobre la domenica

Su prenotazione per gruppi anche in altre giornate.

Si accede solo su prenotazione almeno 24 ore prima – basta aprire questo LINK e cliccare sulla bandiera per scegliere la lingua: verrete rimandati alla pagina di prenotazione) o chiamando il 📞 0461 550053.

La prima visita del mattino è alle ore 10.00 e l’ultima alle 11.30, mentre nel pomeriggio la prima visita è alle 13.30 e l’ultima alle 17.15. E’ necessario presentarsi almeno 10 minuti prima dell’orario d’inizio della visita guidata.

Tariffe: il biglietto per la visita alla miniera è comprensivo della visita al Museo S Pèrgmandlhaus. Prezzi sempre aggiornati QUI.

Importante! In miniera non funziona il servizio bancomat/ carta di credito

Per maggiori informazioni e prenotazioni 📞 0461 550053

Cosa fare nei dintorni:

Potete decidere di seguire il sentiero che vi porta al bellissimo Lago di Erdemolo, il lago a forma di cuore immerso nella splendida natura del Lagorai (Qui le info) o ritornare a Palù del Fersina, visitare il Museo S’PèrgMandlHaus – Museo mineralogico (molto carino) e divertirsi al nel parco giochi, proprio nei pressi del museo, dove si trova uno degli scivoli più lunghi del Trentino.

Dove mangiare nei paraggi?
Noi vi consigliamo il ristorante Rosa Alpina a Palù del Fersina, dove vi aspettano i  buonissimi e tipici Burbiz Kropfen, tortelloni di grano saraceno ripieni. Altre opzioni consigliate sono l’Agritur Unterstol, Malga Pletzn e il Kaserbisn Hitt.

La guida completa sulla Val dei Mocheni QUI.


Importante!!

Nel filmato ci sono gli orari e le tariffe degli anni scorsi, quelle corrette sono nell’articolo sopra.

 

Casèl di Somrabbi: antica tradizione

Il Casèl è un piccolo museo situato a Somrabbi, una delle graziose frazioni che si trovano in posizione dominante sulla val di Rabbi, sul versante rivolto a sud. Vale la pena, tra un’escursione e l’altra, spingersi fin qui anche per avere un punto di osservazione diverso della valle: si può arrivare in pochi minuti percorrendo a piedi il sentiero che si imbocca a poca istanza dal parcheggio Al Plan, dove la strada diventa ad accesso limitato; oppure in bici, prendendo la strada in salita vicino all’area di parcheggio Coler o nei pressi della Segheria Begoi; infine, ancora, in auto, svoltando nei pressi della frazione Casna e seguendo per località Piazzola.

Da qui si gode infatti di una vista privilegiata su tutta la Val di Rabbi e si possono ammirare i numerosi corsi d’acqua e cascatelle che scendono lungo il versante opposto, quello rivolto a nord. Il Casèl, che significa “caseificio” in dialetto locale, è un piccolo edificio ristrutturato nel rispetto dell’architettura tradizionale: per esempio la copertura del tetto è realizzata con le classiche scandole in legno di larice che potete osservare in tutti i masi della valle.

L’esposizione si sviluppa su due stanze, visitabili in autonomia e corredate da numerosi pannelli illustrati e fotografici che accompagnano i visitatori alla scoperta di una delle tradizioni più antiche ed importanti del posto.

Il Casèl di Somrabbi, come altri piccoli caseifici locali, nel 1800 rappresentava anche un’importante struttura sociale per la comunità, in quanto gestito collettivamente dagli abitanti del villaggio sotto la direzione dei capi famiglia: una prima forma di cooperativa per poter dividere i costi della lavorazione del latte e razionalizzare la produzione dei lavorati.

Della prima sala colpisce soprattutto il grande camino con i calderoni utilizzati per riscaldare il latte, mentre nella seconda sala sono esposti oltre 100 oggetti utilizzati per la lavorazione del latte, dai diversi tipi di zangole, passando per mestoli e colini, ai vari stampi. Gran parte di questi oggetti sono in legno ed sono stati realizzati a mano, a volte anche intarsiati, come nel caso degli stampi per il burro.

I tabelloni illustrativi spiegano in modo semplice e comprensibile il procedimento che portava alla produzione del formaggio: interessante anche per i bambini scoprire tramite quali processi e fasi si possa trasformare un solo elemento, il latte, in tanti prodotti così diversi tra di loro: la panna, il burro, la ricotta, il formaggio…

Una nozione importante che abbiamo scoperto durante la nostra visita è la composizione del caglio usato dai nostri bisnonni: non vogliamo però rovinare la sorpresa ai bambini più curiosi… e neanche a voi. La soluzione vi aspetta al Casèl! Il museo è visitabile in autonomia nel periodo estivo, tutti i giorni con orario continuato dalle 9.30 alle 18.30. Visite guidate gratuite al martedì dal 28 giugno al 30 agosto.

Informazioni:
Ufficio Informazioni Rabbi Vacanze
Fraz. San Bernardo Rabbi (TN)
📞 0463 985048
📧 info@valdirabbi.com

Escursioni, malghe, itinerari, avventure, parchi gioco e attività per le famiglie: per scoprire la nostra mini-guida estiva dedicata alla Val di Rabbi, CLICCA QUI!

Sog Van Rindel in Valle dei Mocheni

Vi siete mai imbattuti in una segheria veneziana? Ce ne sono varie sparse nei boschi del Trentino, ma, se volete vederne una ancora in funzione, la Sog van Rindel sul rio Balkof a Fierozzo in Valle dei Mocheni vi darà la possibilità di compiere un viaggio nella storia del legno e i suoi utilizzi.

Non solo potrete osservare attrezzi tradizionali, visitare il canale dell’acqua e partecipare alla segagione, ma, grazie al percorso di visita sviluppato attorno alla segheria con l’intervento dell’Istituto Culturale Mocheno, potrete davvero comprendere il profondo legame tra il bosco, il legno e le genti del luogo. 

La segheria sorge inoltre in un’area molto interessante sia dal punto di vista naturalistico, per la varietà di piante ed alberi presenti, che paesaggistico, con i boschi che presto lasciano spazio ai prati dei pascoli.

La si raggiunge a piedi con una passeggiata di circa 40 minuti seguendo la strada che dalla località Hachler conduce a Valcava Balkof, prima di arrivare a Malga Plètzn (si può arrivare vicino anche con l’auto). In alternativa vi si può arrivare anche partendo dal campo sportivo di Palù, in 30 minuti.

Orari di apertura: aperta tutti i lunedì di luglio e agosto dalle ore 15.0017.30. Da maggio a ottobre è possibile prenotare visite per gruppi anche in altri orari.

Informazioni e prenotazioni: Istituto culturale mòcheno 📞 0461 550073 – www.bersntol.it

Al Parco con i Musei!

Con l’avanzare del caldo e dell’estate i musei di Rovereto escono dalle loro sedi per portare arte e creatività nei giardini e nei parchi della città: un’occasione per tutti i bambini per respirare aria e cultura allo stesso tempo, in un contesto rilassato e piacevole.

E’ questa l’idea che le sezioni educative dei tre musei cittadini hanno sviluppato in collaborazione tra di loro e con il sostegno del Comune di Rovereto, Città della Pace.

Gli appuntamenti, tutti gratuiti e senza bisogno di prenotazione anticipata (attenzione però che è previsto un numero massimo di partecipanti!) si svolgeranno nelle giornate di lunedì e mercoledì, nei mesi di giugno e luglio.

Ogni Museo ha curato alcuni laboratori, legati al loro personale ambito di lavoro.

Si parte il 20 giugno con la Fondazione Museo Civico di Rovereto presso il Parco di Via Pellico con Oro Trasparente (con replica al Giardino San Giorgio di Via Europa il 27 giugno) appuntamento dedicato all’acqua, uno dei beni più preziosi del quale il Trentino è fortunatamente e naturalmente ricco. Lo scopo è quello di sensibilizzare sulle azioni che è possibile mettere in atto per tentare di ridurre l’inquinamento e gli sprechi di questa vitale risorsa. Impronte verso il Futuro (6 luglio Parco Pozze a Noriglio, 27 luglio Parco alla Ruina a Marco) è invece un laboratorio di riflessione sulle conseguenze che il nostro stile di vita imprime al futuro del  pianeta, per provare a ragionare su quali potrebbero essere i comportamenti e le azioni capaci di riavvicinarci ad un rapporto più armonioso con l’ambiente che ci circonda e dal quale dipendiamo.

Gli appuntamenti a cura del Museo Storico Italiano della Guerra sono invece dedicati alla storia del territorio e ci riportano indietro negli anni del Medioevo, con due diversi laboratori dedicati ai castelli  (Costruisci il tuo Castello – mercoledì 22 giugno al Parco Ferrari e mercoledì 13 luglio a Borgo Sacco) ed ai draghi (Draghi in Erba –29 giugno a Marco e 20 luglio al Parco di via Pederzini a Lizzana ) per far volare la fantasia di tutti i bambini.

Quattro invece i laboratori  del lunedì a cura del Mart,  per bimbi dai 5 ai 10 anni, dedicati al connubio tra l’arte grafica e futurista e la natura: Millefoglie (il 4 luglio al Parco Corna Calda di Lizzana) durante il quale i bambini decoreranno con timbri e segni grafici un festone per abbellire un picnic; Le Marionette di Luigi (11 luglio al Parco Colorio in via S. Pellico), che si ispira invece all’artista Luigi Veronesi per creare delle marionette con materiali di riciclo. Infine non potevano mancare due appuntamenti dedicati a Depero ed al Futurismo: Flora Magica Futurista (il 18 luglio al Parco Ferrari di Via Benacense), grazie al quale il parco fiorirà con colorate creazioni ispirate al Depero e L’Erbario Futurista (il 25 luglio a Noriglio), per rivisitare un erbario in chiave stilizzata con le forme tipiche dell’arte futurista.

Durante tutte le attività è richiesta la presenza di adulti accompagnatori. Partecipazione libera, senza prenotazione (è previsto un numero massimo di partecipanti). In caso di maltempo gli organizzatori si riservano di annullare gli eventi.

Per maggiori informazioni:

Comune di Rovereto
Ufficio Turismo e grandi eventi
turismo@comune.rovereto.tn.it
Tel. 0464 452 256

Al Casel di Malga Mortigola

A pochi minuti di auto da Brentonico, immerso nel verde del Parco Naturale del Monte Baldo, a circa 1.150 metri di altitudine, troviamo El Casel di Malga Mortigola, luogo dove grandi e bambini hanno la possibilità di conoscere da vicino gli animali e tutte le attività che caratterizzano la vita della malga.

UNA TRADIZIONE DI FAMIGLIA

Qui abbiamo incontrato Giacomo, giovane malgaro che si occupa con dedizione e con l’aiuto dei familiari (la tradizione di malgari risale al bisnonno Silvio) di tutto ciò che riguarda la malga, partendo dalla cura degli animali e delle piante (sono presenti, oltre ai pascoli, anche meleti e altre coltivazioni ortofrutticole), passando per la produzione dei formaggi fino ad arrivare all’organizzazione delle attività per le famiglie.

EL CASEL DI MALGA MORTIGOLA

L’agriturismo El Casel infatti, oltre ad offrire la possibilità di pernottamento con prima colazione, comprende anche un piccolo caseificio, dove vengono prodotti formaggi a km 0 utilizzando il latte delle mucche del luogo (la stalla si trova proprio nell’edificio accanto): le vedrete pascolare felici in libertà nei prati circostanti.

Una particolarità di Malga Mortigola, essendo situata non troppo in quota ed essendo anche comodamente raggiungibile in auto, è quella di essere aperta tutto l’anno.

LA FATTORIA DIDATTICA

Tra le attività che si possono fare in estate in questo luogo c’è la possibilità per le famiglie di conoscere da vicino gli animali della fattoria: Giacomo vi accompagnerà nel pollaio per spiegarvi abitudini e curiosità sulle galline e sulle loro uova, poi nella stalla, dove, se sarete fortunati come lo siamo stati noi, avrete anche la possibilità di ammirare e accarezzare alcuni teneri vitellini.

In seguito potrete dare il pane alle caprette e osservare le mucche al pascolo. Attenzione però: le mucche sembrano tanto mansuete ma la loro stazza le rende pericolose nel caso si innervosiscano, perciò è sempre meglio non avvicinarsi troppo agli animali, a meno che non riceviate il benestare del malgaro!

SAPORI GENUINI

E dopo tante emozioni, l’esperienza in malga si chiude nel migliore dei modi con un delizioso tagliere di prodotti a km 0: formaggi, confetture, salumi e un bel bicchiere di sciroppo di sambuco, davvero rigenerante nelle giornate estive! Sarà piacevolissimo gustare queste prelibatezze ammirando il panorama: la vista da quassù infatti è molto bella ed abbraccia tutta la vallata sottostante.

Se poi volete fermarvi a mangiare, nel vicino Agritur Malga Mortigola (0464.391555) è possibile pranzare e cenare, sia all’interno che all’esterno, sotto un ampio porticato dal quale sarà facilissimo tenere d’occhio i bambini che giocano nel bel parco giochi immerso nel verde.

Per prenotare le attività della fattoria didattica visita la nostra agenda QUI

INFO E CONTATTI

🌐 www.agriturelcasel.it

☎ 0464 391484

NEI DINTORNI

 

  • Potrebbe esservi utile la nostra mini-guida Vallagarina in estate: la trovate QUI

 

Sul Monte Altissimo in famiglia

Con l’arrivo dell’estate cresce anche la voglia di  azzurro: ecco quindi un’escursione tra acqua e cielo, adatta anche ai bambini e che vi regalerà una vista a tutto tondo sul lago di Garda (ma anche sulla Vallagarina). Lungo il percorso troverete prati in fiore, mucche al pascolo, trincee, panorami indimenticabili e, come piace a noi, anche dell’ottimo cibo!  Pronti a salire sul Monte Altissimo?!
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COME ARRIVARE

Sono diversi gli itinerari che conducono a questo rifugio, quello qui descritto parte dal rifugio Graziani sopra Brentonico. Da Trento si raggiunge il paese di  Mori e da qui si prosegue seguendo le indicazioni per Brentonico e poi per San Valentino. Una volta arrivati si continua sulla strada provinciale seguendo le indicazioni per il rifugio Graziani. Raggiunto quest’ultimo (si superano un paio di gallerie in prossimità della Baita Fos-ce) si prende la strada bianca a lato del medesimo e dopo 300 metri sulla sinistra si trova il parcheggio.

LA SALITA

L’escursione inizia dal parcheggio ed in circa 1 ora e mezza conduce fino ai 2079 metri dell’Altissimo. Il dislivello è di circa 450 metri, ma il sentiero sterrato  (segnavia SAT 633) non presenta strappi molto impegnativi e sale con costanza. Si può anche seguire la strada forestale, meno ripida ed adatta a chi vuole prendersela un pochino più comoda!
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Nel primo tratto si può ammirare il territorio della Vallagarina. Mentre quando si scavalla ed arriva nei pressi del rifugio il panorama mozzafiato è quello che da sul Lago di Garda.
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IL RIFUGIO

Rifugio è molto semplice ed accogliente. E’ aperto tutti i giorni a partire da fine maggio per la bella stagione e durante i weekend in inverno.Se la giornata lo permette è bello sedersi all’aperto: ci sono numerosi tavoli esterni con panche.  I dintorni del rifugio sono molto interessanti anche dal punto di vista storico: qui infatti si possono osservare alcuni resti di trincee, postazioni di artiglieria, nonché una piccola cappella. Poco distante si trova  un osservatorio circolare che permette di dare con facilità un nome alle montagne circostanti.

🌍 LUOGO: Monte Altissimo
📍 PARTENZA: Rifugio Graziani (Brentonico)
📍ARRIVO: Cima Monte Altissimo
⛰️ ALTITUDINE: m 2079
🚶🏻‍♂️DISTANZA: 8 km A/R
⏱️ DURATA: 3 ore  A/R
⬆️ DISLIVELLO: 450 metri
⚠️ PASSEGGINO: zaino o marsupio
🏡 PUNTI DI RISTORO:  Rifugio Altissimo Damiano Chiesa
📞 391 383 9019 – 0464 867130

Per Info: 

Rifugio Altissimo Damiano Chiesa
tel: 391 383 9019- 0464 867130
e-mail: info@rifugioaltissimo.com

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ALTRE PASSEGGIATE VISTA LAGO DI GARDA:
  • Potrebbe esservi utile la nostra mini-guida Vallagarina in estate: la trovate QUI

 

Minigolf di Predazzo, che divertimento!

Se siete in Val di Fiemme e avete voglia di provare a fare qualcosa di divertente… un’ottima idea è andare al minigolf di Predazzo. Facilmente individuabile, sulla strada che dalla fine del paese porta verso Bellamonte e poi a Passo Rolle. Per noi è stata la prima volta, ma sicuramente non sarà l’ultima: ci siamo divertiti tantissimo ad ogni buca!
Pier Dalla Rosa, presidente del Minigolf di Predazzo, ci ha raccontato molte notizie utili su questa disciplina che lui pratica fin da bambino seguendo la passione di famiglia: la struttura è stata aperta dal 1963 e risulta essere uno dei primi minigolf in Italia.
Nel 2008, in aggiunta alle 18 buche classiche, il minigolf è stato ampliato e proprio qui sono stati disputati i campionati europei: nel 2010 e 2018.
Le 18 buche presentano difficoltà e caratteristiche diverse, alcune richiedono grande precisione oppure una grande fortuna. Volendo qui si organizzano anche dei corsi, per affinare la tecnica: pensate che ci sono persone che riescono a coprire tutte le 18 buche con 23 o 24 tiri!

Una curiosità: le palline usate dai giocatori abili sono di vari tipi (di 3 grandezze; lisce, ruvide; che rimbalzano oppure no…) ed il presidente ne possiede ben 1400, tra cui quella con il logo dell’associazione. Tra l’altro, all’ombra di alberi secolari ci si rilassa e la presenza del bar…  “dà sfogo per la diciannovesima buca”: parola di Pier!

Il minigolf è aperto tutti i giorni a partire dal 2 giugno 2022 con orario 11.00- 19.00.

Info:
📍Località Baldiss – Predazzo
📞 349 8111101

Avio: castello e caccia al tesoro

Il Castello di Avio è senza dubbio uno dei più bei castelli del Trentino. È uno degli esempi di architettura medievale meglio conservati e valorizzati dell’arco alpino e merita senza ombra di dubbio una visita.

Arroccato sopra l’abitato di Sabbionara d’Avio, sul monte Vignola, si raggiunge in auto percorrendo una strada lastricata che dal centro del paese sale attraverso il verde dei vigneti fino al parcheggio. Da lì si prosegue per qualche centinaio di metri a piedi, fino a giungere al portone di ingresso.

Il panorama che si può godere da praticamente ogni punto del castello è uno di quelli che non lascia indifferenti, e fa spaziare la vista sul verde delle coltivazioni della Vallagarina, dominandola dall’alto.

Come ogni anno il FAI propone per bambini e ragazzi (dai 4 ai 14 anni) la possibilità di affiancare alla visita del castello una speciale caccia al tesoro, al fine di rendere la visita stessa più appetibile, significativa e stimolante.
Siamo tornati molto volentieri per provare la caccia al tesoro, quest’anno dedicata alla storia del castello. Il kit con tutto il necessario si ritira presso la biglietteria, senza alcun costo aggiuntivo rispetto al ticket di ingresso.

Nella busta è contenuta la mappa del castello con una serie di informazioni iniziali e soprattutto la chiave che apre le cassettine che si trovano lungo il percorso di visita e che contengono l’indizio per trovare la tappa successiva.

Non solo: all’interno di ogni bacheca troviamo una pagina del “diario del Castello”, nella quale il Castello racconta in prima persona le vicende che lo hanno visto protagonista, secolo dopo secolo, dalla sua fondazione ad oggi, passando attraverso vicissitudini familiari, interessi politici e strategici, fasti e abbandoni…

Le architetture del castello prendono in questo modo vita attraverso lo storytelling ed acquisiscono concretezza anche per i visitatori più giovani.

Il racconto si sviluppa rivelandosi pagina dopo pagina nei pressi dei punti di maggior interesse che si incontrano lungo l’itinerario di visita: la Casa delle Guardie, con i suoi affreschi in tema cavalleresco, le porte di accesso lungo la cinta muraria, i camminamenti, le cucine del castello… Ma anche il Palazzo Baronale con il ciclo degli affreschi dedicati all’amor cortese nel mastio, i resti della cappella, i vari cortili arricchiti da rose, fiori, viti e cipressi, le torri (ricordiamo la Torre Picadora, dove si effettuavano le impiccagioni e la Torre Aperta, dove si conclude la caccia al tesoro e quindi anche la storia del castello, donato al FAI nel 1977 dalla contessa Emanuela di Castelbarco Pindemonte Rezzonico).

Attraverso le parole del diario si intraprende così un viaggio nel tempo che vede protagonisti soprattutto i Castelbarco, per secoli signori quasi indiscussi del castello, tra incendi, eredità, processi per stregoneria a carico di giovani contadine.

Alzando lo sguardo tra una pagina e l’altra di questo racconto è difficile non rimanere colpiti dalla bellezza che ci circonda. In una giornata di sole sono soprattutto i colori a colpire la vista e il cuore: il cielo azzurrissimo che si staglia contro il verde brillante dei prati e delle viti, il rosa ed il rosso delle rose… ma anche le forme del castello stesso: tutto si fonde in un quadro di grande armonia.

Se poi il caldo e la fame si fanno sentire anche nel corso della visita, la Locanda Al Castello  (tel. 340 5598304), con i suoi tavoli in pietra all’ombra del pergolato è l’ideale per una sosta di gusto: anche il palato vuole la sua parte!

E no, non ci siamo dimenticati: se concluderete tutta la caccia al tesoro, quando riconsegnerete la chiave avrete diritto ad una giusta ricompensa! Tenete d’occhio il sito per rimanere aggiornati su tutti gli eventi organizzati in questa stupenda cornice: tra rievocazioni storiche, giornate a tema e laboratori c’è sempre qualcosa a misura di bambino, ed i percorsi-gioco sono sempre il top!

APPUNTAMENTI IN ARRIVO
  • 29 luglio, ore 19.00: Il Castello Nascosto: un’ occasione speciale per scoprire, dentro e fuori le mura, luoghi solitamente inaccessibili;
  • tutte le domeniche di agosto: Ti racconto il Castello: il Medioevo
  • Martedì 15 agosto: Ferragosto al Castello;
  • Sabato 19 agosto: cena medievale con visita guidata.
INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI

📞 0464 684453
📧 faiavio@fondoambiente.it

🌐 www.fondoambiente.it/luoghi/castello-di-avio

  • Potrebbe esservi utile la nostra mini-guida Vallagarina in estate: la trovate QUI

NEI DINTORNI

A Bondone con la app “A Smoky Tale”

Avete figli tecnologici che sbuffano anche solo all’idea di una passeggiata? Niente paura, a Bondone, in Val del Chiese, hanno pensato anche a loro! Basterà preparare tutto il necessario per un bel pic-nic e scaricare sul cellulare la app A Smoky Tale (cliccate QUI) e sarete pronti per questa nuova avventura. La app si presenta, come dice il nome, sotto forma di una storia narrata da due carbonai. Il carbonaio, da queste parti, è una vera e propria istituzione: il paese di Bondone ha infatti una lunga tradizione nella produzione del carbone, attività che coinvolgeva praticamente tutta la comunità, donne e bambini compresi. Oggi di carbonai ne rimangono pochi, con l’eccezione di qualche giovane che cerca, non senza difficoltà, di mantenere viva la tradizione. Noi abbiamo avuto la fortuna di conoscere Dario, che in località Plos, una delle tappe segnalate sulla nostra app, ci ha aiutato a costruire il nostro pojat, la catasta di legna, terra e rami dove appunto avveniva la trasformazione della legna in carbone.

Con il nostro sacchettino di carbone abbiamo poi proseguito il giro con una tappa nel paese di Bondone: paesino dall’architettura affascinante e con splendidi scorci sul sottostante Lago d’Idro, Bondone è entrato a far parte del circuito dei Borghi Più Belli d’Italia nel 2018.

La app vi guiderà con spiegazioni, quiz e giochi interattivi alla scoperta della storia e degli antichi affreschi che decorano le case del paese.

Gli affreschi furono realizzati come voto religioso sulle facciate delle case delle poche famiglie sopravvissute alla terribile epidemia di peste del 1630. Qui, tra vicoli, fontane, affreschi e fiori alle finestre, la vita sembra veramente scorrere con ritmi d’altri tempi.

Il viaggio, seguendo le missioni richieste dalla app, prosegue in quota. Ci siamo così portati verso Malga Alpo di Bondone. È qui che ogni estate si sono tenute le 25 edizioni della Festa del Carbonaio, poi sospesa negli ultimi due anni causa Covid-19: spiedo per tutti, giochi e dimostrazione di come si costruisce e come funziona la carbonaia. Durante l’estate 2021 la malga aderisce al progetto #milklife Malghe Aperte (ne parliamo QUI) dando la possibilità, ogni mercoledì alle 15.00 di assistere alla tosatura tradizionale a forbice della pecora. Pecore a parte qui è il luogo ideale per vostro picnic, e i bambini potranno familiarizzare con diversi animali della fattoria.

Riempite le pance ci siamo spostati poco più sopra, alla Malga Alpo di Storo, sempre per portare a termine le missioni segnalate dalla nostra app A Smoky Tale.

Qui troverete una stalla con le mucche e quindi anche dell’ottimo formaggio (che potrete acquistare). Riscendendo a valle non dimenticate di fermarvi al punto panoramico Gambalet: si lascia l’auto in uno spiazzo poco distante dalla stradina che conduce all’Alpo di Storo, nei pressi di un laghetto per l’abbeveramento delle mucche e si sale a piedi lungo il sentiero che si snoda nei prati erbosi. In pochi minuti vi troverete affacciati sul lago d’Idro e potrete fare una foto sulla panchina panoramica o, se siete fortunati, assistere al lancio di un parapendio. Anche qui la app si collega automaticamente tramite GPS per proporre un gioco e una curiosità (la app funziona con GPS anche in assenza di rete).

La tappa successiva per noi è stata il Castello di San Giovanni (ne abbiamo già parlato QUI) a Bondone: un antico maniero arroccato su uno sperone di roccia con vista mozzafiato sul lago.

Lasciatevi stupire anche dalla cura dei dettagli e dai fiori che abbelliscono i cortili interni. La app vi condurrà alla scoperta del castello con una caccia al tesoro alla ricerca di moderne galline dotate di codice QR da scansionare per avere il successivo indizio: divertimento assicurato!

Il giro termina nella frazione di Baitoni, dove potrete scegliere tra un giro tra le piantagioni di mais (chi non conosce la famosa farina gialla di Storo? O ancor meglio la tipica polenta carbonera, arricchita con Spressa e salame? Da non perdere!), un tuffo al lago o del birdwatching attraverso le postazioni predisposte lungo le passerelle che attraversano la Riserva Naturale del Lago d’Idro (per altre idee su come trascorrere una giornata sul lago d’Idro cliccate QUI) .

Portate a termine tutte le missioni avrete imparato un sacco di cose su questo territorio, ancora lontano dai circuiti del turismo di massa e ricco di autenticità, proprio come dei veri carbonari DOC!

Vi consigliamo di guidare con prudenza: per raggiungere le malghe e gli altri punti in quota le strade sono strette (ma anche poco trafficate) e di scollegare il GPS appena completate le singole missioni, per non scaricare tutta la batteria e riuscire a portare a termine tutta la storia! Buon divertimento!

Per info: www.visitchiese.it  Tel: +39 0465 901217

Casa Marascalchi: viaggio nel passato

Ogni viaggio è una nuova avventura e porta con sé nuove scoperte, ma questa volta vogliamo portarvi assieme a noi in un viaggio speciale: un viaggio nel tempo!
In poco più di un’ora d’auto da Trento si raggiunge il paese di Cimego, nel comune di Borgo Chiese, e poi, lasciata l’auto nel comodo parcheggio, ci si addentra a piedi tra le suggestive stradine del quartiere medievale di Quartinago: è sempre interessante osservare l’architettura del passato, specie se si ha qualche ricordo d’infanzia legato alla casa dei nonni o dei bisnonni o ai loro racconti.


Appena varcata la soglia di Casa Marascalchi, ci si trova catapultati indietro di 50 anni, all’interno di una tipica abitazione contadina della Valle del Chiese: tutto qui è rimasto come una volta e ci parla della vita della gente del luogo.

Abbiamo “spiato” volentieri  nella vita di questa famiglia: tantissimi gli oggetti in giro per la casa: le stoviglie sul tavolo, gli attrezzi sul banco da lavoro del capofamiglia, il telaio utilizzato dalle donne di casa, la frutta messa ad essiccare nel sottotetto, le camicie da notte ed i copriletti ricamati a mano, i giochi dei bambini. Si ha quasi l’impressione di essere entrati in casa di qualcuno che da un momento all’altro potrebbe rincasare!


La casa è grande e disposta su più livelli: il piano seminterrato costituisce il nucleo più antico della casa, risalente probabilmente al 1500: qui si trovano le stalle e le cantine per la conservazione del vino e delle scorte alimentari (erano il luogo più fresco della casa e il frigorifero o non esisteva o era ancora un bene di lusso, anche se su questo i bambini stenteranno a credervi!), ma in principio queste stanze erano adibite anche ad abitazione, come testimonia la fuliggine presente in alcuni punti del muro in pietra.


Si torna poi al piano d’ingresso, dove è possibile vedere le due cucine (una con il grande tradizionale focolaio a legna ed una di epoca più moderna, con la cucina economica) e provare ad indovinare la funzione di alcuni
utensili ormai poco conosciuti, che sicuramente incuriosiranno anche i vostri bambini.

È presente anche una stua, una stanza che con i suoi fregi decorativi  testimonia la possibile presenza, in questa casa e in un passato abbastanza remoto, di abitanti legati ai signori locali. La visita prosegue ai piani superiori: qui, a fianco delle stanze da letto, si trova anche una stanza per l’allevamento del baco da seta, attività molto diffusa nelle realtà rurali trentine fino alla metà del secolo scorso.

In questi territori, oltre alla seta, veniva coltivata e lavorata anche la canapa, sempre per ricavarne un filato che trovava largo utilizzo.

Anche noi abbiamo voluto metterci alla prova e vedere cosa saremmo riusciti a fare tessendo diversi fili con il telaio: abbiamo seguito le spiegazioni e le istruzioni della bravissima Ilaria (che è bravissima ad usare il telaio ma anche a raccontare storie!) ed ecco qua il risultato! Non sono bellissimi i nostri braccialetti?

Se anche voi siete dei nostalgici e volete vivere questa esperienza nella storia contadina della Valle del Chiese con la vostra famiglia, Casa Marascalchi è aperta fino al 19 settembre 2021 tutte le domeniche dalle 16.30 alle 18.30: la conclusione ideale di una bella giornata all’aria aperta dopo aver visitato una delle tante malghe nei dintorni o aver fatto una bella camminata in Val di Fumo o sul vicino Sentiero Etnografico del Rio Caino.

L’ingresso è gratuito, ma per il laboratorio “Creiamo Noi Con Il Telaio” (dai 4 anni in su) – vedi anche QUI– è necessaria la prenotazione.

Per informazioni e prenotazioni:
APT Campiglio – Infopoint Valle del Chiese Tel. 0465 901217 – e-mail: booking@visitchiese.it

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