Lo sapevo! L’Ecomuseo dell’Argentario avrebbe accontentato anche i più esigenti tra i piccoli esploratori con l’escursione in notturna e così è stato. Timothy non stava nella pelle e nemmeno il brutto tempo lo avrebbe fermato. E per fortuna diciamo ora noi, infatti Sandro ci ha spiegato che se il tempo è un po’ uggioso e umido le gite come queste vengono ancora meglio perché anfibi e altri animali dei nostri boschi escono più volentieri e sono più visibili. Punto di partenza è stato il parco giochi di Bosco di Civezzano dove una schiera di bambini emozionati, insieme a papà e mamme curiosi, hanno scoperto insieme alle guide, in particolare il naturalista Sandro Zanghellini, cosa sarebbe successo durante quella particolare escursione. Prima di tutto hanno chiarito che nessuno deve avere aspettative particolari dal mondo della natura: essa non si comanda e si può, al limite prevedere, ma senza nessuna pretesa. Non era detto, ci ha spiegato Sandro, anche guida di media montagna super esperto e appassionato, che avremmo visto dei rapaci né degli anfibi e magari avremmo visto invece qualcosa di inaspettato. Messe le cose in chiaro eccoci pronti per partire e, frontalini accesi, ci siamo incamminati nel bosco alla scoperta della vita notturna.
La prima cosa da dire è che, nonostante i tentativi di richiami non siamo riusciti a sentire i rapaci: troppe persone e troppo rumore, ci ha detto Sandro. Questi volatili sono cacciatori notturni, capaci di mimetizzarsi e di non farsi notare quanto avvertono un potenziale pericolo. Timothy ne è rimasto un po’ deluso, ma si è assolutamente ripreso quando, anche senza aver visto o sentito i rapaci, Sandro ha trovato due bei rospi e ci ha spiegato un po’ di cose su di loro. Ancora meglio quando ne ha scovato le uova, dischiuse e dalla consistenza gelatinosa e divertente, ma anche chiuse, confermando che quelle che avevamo trovato ai laghetti di Ruffrè erano proprio uova di rana. Son soddisfazioni!
Ma la gita ci ha riservato anche la grande meraviglia dei tritoni: addentratosi nel biotopo (“Proprio dentro mamma sai, con i piedi nell’acqua”, ha voluto precisare Timothy), Sandro ne esce con un bottino non indifferente, ben due bellissimi tritoni, appunto. Se non lo conoscete si tratta di un anfibio del genere delle salamandre, abbastanza comune nei nostri stagni e biotopi, ma sempre affascinante. Anche qui spiegazioni e domande divertenti a cui con grande maestria Sandro non si sottrae.
Ci piace Sandro, divertente e grande conoscitore del mondo animale che regna nei nostri boschi, ma ci piace ancora di più, soprattutto a Timothy devo dire, quando ci spiega cos’è il “bolo”. Non sapete di cosa si tratta? Se siete sensibili tappatevi le orecchie, ma la natura ha dell’incredibile: si tratta dei resti letteralmente sputati dai rapaci notturni tipo gufo, allocco e civetta, una volta digerite le prede. In sostanza sono piume, peli e ossicini che non riescono a mangiare. Timothy ha così scoperto una nuova curiosità sui rapaci e il che è una conquista non da poco, a parte che da ora in poi sarà ricercatore ufficiale di bolo…aiuto! Sandro, vista l’assenza di rapaci “dal vivo”, mostra un esemplare imbalsamato di allocco e i bambini sono comunque contenti. Se non lo sapete c’è grande differenza tra le piume di un allocco e di un falco, ci ha istruiti Sandro: le piume delle ali dell’allocco infatti sono frastagliate mentre quelle del falco sono unite. Perchè? L’allocco è un animale notturno e le ali frastagliate non emettono alcun rumore, permettendogli di cogliere di sorpresa la preda nel buio. Wow, c’è veramente da stupirsi.
La felicità tocca il massimo quando scopriamo che la gita ha anche uno “spuntino di mezzanotte” (in realtà quando dallo zaino di Sandro escono pane, lucanica e Nutella sono appena le 22:45 ma l’effetto è lo stesso): una bellissima sorpresa. Il pic nic di notte in compagnia in mezzo a un bosco non ha prezzo e nemmeno il ritrovamento fortuito e quasi alla fine del percorso, di una bellissima salamandra. Affascinante. Divieto assoluto di toccarla (infranto immediatamente da Timothy purtroppo) e grande meraviglia per quel manto pezzato giallonero.
Stanchissimi, dopo aver camminato un bel po’ lungo il sentiero, aver scoperto tantissime cose belle e sentito i pipistrelli con il bat detector, si rientra al punto di partenza e i bambini, nonostante il sonno delle 23:20, saliti in macchina chiedono subito “Quando ci torniamo?”. Direi ottimo risultato!