Avevo appena finito di arrampicarmi sugli specchi per arginare la curiosità impaurita di Timothy, sette anni, di fronte all’inevitabile cascata di notizie tragiche che oggi arrivano dal Belgio, quando mi è caduto lo sguardo su una nota dell’Osservatorio sui diritti dei minori dal titolo “Terrorismo: due parole su come spiegarlo ai bambini”. La cosa più sconvolgente però è che qualcuno prima dovrebbe spiegarlo anche a me…a noi grandi, insomma. La cosa vera è che non ci sono spiegazioni, ma rimane la necessità di affrontare l’argomento perché scappare dalla verità non aiuta nessuno, tantomeno i bambini. L’Osservatorio, come dice Antonio Marziale, va proprio in questa direzione: “I bambini necessitano della verità per imparare a misurarsi con il quotidiano che li circonda, per quanto nuda e cruda possa essere. D’altronde le favole non sono tutte “belle” . Per noi genitori è durissima pensare di dover mettere sul piatto dei nostri bambini un mondo che non è per niente, in questo preciso momento, un luogo idilliaco in cui crescere i propri sogni. Ma la vita è bella, sempre e comunque. Loro devono imparare ad amarla e viverla fino in fondo affrontando anche il brutto del mondo. “Sempre la verità davanti alla paura” dice l’Osservatorio: chi “ignora” avrà sempre più paura di chi è consapevole e una persona impaurita non avrà mai vita facile.
Ma il punto rimane sempre quello: quali parole? Fin dove ci possiamo spingere? Con quelle che volete voi, semplici e dirette. Non costruite castelli che non sarete mai più capaci di tenere in piedi: diventerete uno dei tre porcellini che cerca di costruire una casetta di paglia per sconfiggere il lupo, ma alla fine il lupo, o la verità, quella casetta di paglia l’abbatterà e dovrete ricominciare da capo. “Risparmiare la verità ai bambini, pensando che siano troppo piccoli per capire, li trasforma in vittime alquanto impreparate di fronte a qualsiasi trauma la vita li destinerà”. Chiude così Marziale, sociologo, giornalista, presidente dell’Osservatorio sui Diritti dei Minori.
Io sono d’accordo con lui: i bambini hanno risorse di cui noi nemmeno conosciamo la potenza e a volte sono in grado di tirar fuori dai guai i genitori, meglio di quanto non riusciamo a fare noi con loro. Non è una buona giornata certo per fare auguri, ma io mi auguro di riuscire a trasmettere una verità serena ai miei figli, perché possano avere la minor paura possibile e vincere questa subdola guerra.
Spero che questo pensiero abbia su di voi lo stesso effetto che ha avuto su di me: una rassicurante pacca sulla spalla, quello di cui oggi sentivo fortemente il bisogno.