Giocando a dama nel trodo con Cappuccetto, il lupo e…le mucche

Il profumino di mucca oggi ce lo siamo portati orgogliosamente fino a casa, ma ci siamo portati anche un sacco di altre belle cose e tutto grazie a una zona che secondo noi non tutti conoscono bene e che invece ha un gran bel potenziale: la Valsugana e il Tesino. Bieno ci ha fatti un po’ arrabbiare inizialmente perché per trovare il neonato “Trodo delle fiabe” (ve lo diciamo ora per sempre: la parola “trodo” significa “sentiero” e qui viene usata moltissimo) ci siamo persi due volte, ma il mio scarso senso dell’orientamento in parte ne è colpevole. L’altra metà della colpa è dovuta al fatto che non ci sono cartelli per il trodo, per questo appena arrivati a Bieno, passato il bar girate subito sulla destra e arrivati alla chiesa tenete ancora la destra, parcheggiate al primo spiazzo libero e poi a meno di 400 metri sulla destra lo trovate: il trodo è lì che vi aspetta. 11830843_10205760826797390_35306235_nSì perchè ci è sembrato, solcandolo, che questo sentierino (micro sentiero a dire il vero), fosse un pochino “vivo”. Abbiamo avuto la sensazione che qualcuno fosse appena passato di lì, e forse che non se ne fosse ancora andato. Magia? Chi lo sa… Il primo impatto è con una serie di piccoli quadretti adagiati nel verde con tante filastrocche su fate, streghette, elfi e gnomi. Li abbiamo letti tutti e ci siamo divertiti (in uno c’era persino una bacchetta magica 😉 ). Appena poco avanti una piccola radura ci ha stupiti: una seggiolina coperta di feltro, ciocchi di legno come tavoli da gioco: dama e scacchi, con tanto di pedine. Stupore! A fare da fondale a questo piccolo luogo segreto un grande telaio di rami con la lana e con un cartello che conferma che ci sono dei lavori in corso in quel posto speciale. Scopriamo segreti profumati del bosco, piccole mangiatoie per uccelli, coccinelle speciali e di colpo loro: Cappuccetto Rosso e …il lupo! 11824181_10205760823237301_970981662_nFeltro che la fa da padrone e che scatena in Timothy e Sophie la voglia di una storia. “Dai mammaaaa… raccontaci una fiaba!” mi urlano seduti nel cerchio magico delle storie e così sia! Mentre racconto notiamo un drago di legno, un cesto e una gerla con utensili speciali, un bellissimo scettro e ancora un lupo di legno che ci insegna a ululare e un meraviglioso arazzo. Il sentiero è, purtroppo, brevissimo e Timmy è un po’ deluso, ma secondo me la fantasia di chi lo ha creato saprà prolungare ancora, nel tempo, questo piacere. Vicino alla chiesa vi consigliamo di fare una passeggiata nel parco fluviale, curatissimo e con passerelle di legno e bei giochi per i bimbi.11845914_10205760825197350_1183844266_n
Usciti dal trodo ci siamo resi conto che dopo aver fatto tanta strada per raggiungere Bieno valeva la pena di fare un altro piccolo giro in zona e allora via alla volta del Passo del Brocon. Superato Pieve Tesino, paese natale di Alcide Degasperi e sede dell’omonimo museo, siamo saliti in quota con la macchina, una delle enormi possibilità che noi trentini, vivendo in questo posto magico, abbiamo. 11823782_10205760819197200_1138554705_nArrivati in cima, a più di 1’600 metri, dove ci sono gli impianti di risalita, abbiamo deviato per la malga Valfontane, con una gran voglia di un piatto tipico e di vedere gli animali. Subito accontentati: una bella mandria di mucche di ritorno dal pascolo ci ha sbarrato la strada e senza troppi problemi le signorine si sono pure fatte un bel bagno nello stagno. 11854029_10205760817437156_2037599092_nChe risate! Comunque la malga poi l’abbiamo raggiunta e ci siamo riempiti il pancino di polenta, formaggio fuso e salsiccia e ovviamente anche di yoghurt di malga con i mirtilli…una sola parola: slurp! Questa malga fa parte di quelle che costellano il tesino ed è quella con maggior pascolo per le sue oltre cinquanta mucche, tra l’altro fa parte del progetto “adotta una mucca”. Qui si può anche dormire e i titolari sono davvero cordiali e la cosa che colpisce di più, credetemi, è il paesaggio: prati verdi e rigogliosi e all’orizzonte l’immensità delle “mie” Pale di S. Martino (ve ne ho parlato l’altro giorno per il Nasse Park, ricordate? Del versante primierotto, ma lo spettacolo è il medesimo).11846262_10205760814637086_1711911916_n
Abbiamo deciso di seguire il consiglio dei gestori della malga e scesi fino all’impianto di risalita abbiamo percorso un bellissimo sentiero che si chiama “I mille voti del bosco”, un sentiero tematico in cui Oliver, una bambino che fa da guida sulle tabelle esplicative, spiega i segreti del bosco e svela anche la presenza, in zona, di altri “trodo” ovvero sentieri, dedicati per esempio ai fiori o alle malghe. I percorsi sono due: uno breve di circa 3,6 chilometri, ad anello e uno lungo quasi il doppio. Noi abbiamo fatto il primo, di circa un’ora e mezzo, e devo dire che è stato un pochino faticoso per i bimbi (sul finale c’è un notevole dislivello e io mi sento di sconsigliarlo con il passeggino) ma ha regalato a tutti dei bellissimi momenti educativi e divertenti. Abbiamo persino trovato fragoline di bosco extrasize che ci hanno addolcito la salita. Da fare! Anche il più lungo si può fare senza problemi, magari senza fretta, proprio come una gita giornaliera insieme a un bel pic nic.11823801_10205760813877067_1075593708_n
Bieno, il passo del Brocon, il monte Agaro, le mucche e tutti quei bellissimi passaggi ci hanno incantato, così come ci avevano incantato, nei paraggi Castel Ivano e il ponte dell’Orco , a conferma del fatto che la Valsugana è tutto un mondo da scoprire!

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