Come invogliare i bimbi a mangiare? Quante idee in “Pappe da favola”!

Chi di noi non si è trovata almeno una volta a fare l’aeroplanino con il cucchiaio della pappa o a canticchiare qualche filastrocca improbabile per accompagnare l’impresa di far mangiare il pupo? Mangiare dovrebbe essere un momento di grande piacere, ma di questi tempi dovrebbe diventare anche un momento educativo e sappiamo bene che se mentre si impara ci si diverte le cose filano via più lisce.  Carmela Cipriani,  autrice veneziana, ha avuto l’idea molto carina di unire in “Pappe da favola” un ricettario e un libro di favole e filastrocche: due piccioni con una fava. Le mamme possono trovare spunti interessanti per cucinare “allegro” e i bimbi ascoltano e imparano. Ecco allora i “Gnoccheti di Alice” la bambina felice, il “Ballo della schiacciatina” o, se parliamo dello spinoso argomento verdure e vegetali, la storia “Lacrime della nuvoletta” che anticipa la ricetta della zuppa cremosa di spinaci. Braccio di ferro ha fatto il suo tempo, gli spinaci ora hanno la storia di una nuvola che piangendo innaffia i loro semi, che crescendo “saranno la gioia di grandi e piccini che ne faranno dei golosi spuntini”. Diviso per ricette (salse, minestre, pasta, riso, gnocchi, pesce, carni, verdure e dolci),  è comodo da consultare e mentre si gira il mestolo un occhio può ben scappare sulla storia abbinata, per scherzare con il cibo e fare in modo che in nostri bimbi possano diventarne amici. Io e Sophie, golose per natura, ci buttiamo nella “Strasuper storia” di pg 226 per preparare occhi e pancia alla “Torta super al cioccolato”: “con la mia dolce mammina faccio anche una tortina e la metto su un carrello, con un pizzo molto bello, poi gli amici a casa invito, e col tè a lor servito, mangio queste mie delizie, come fossero primizie”. Bene, bene, orecchie aperte e maniche rimboccate: buon impasto a tutti!

Manuela

“Pappe da favola” è edito da Sperling & Kupfer e della stessa autrice potrete leggere il più recente “Pappe magiche” o anche “Mangia che ti racconto” e “Cosa c’è di buono?”.

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